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Draghi

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Demon Quaid
view post Posted on 11/4/2010, 15:12 by: Demon Quaid     +1   -1
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Vampiro di dracula

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Dall'isola che non c'è....l'Inferno?

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I draghi, animali odiati ed amati, riscoperti dalla recente letteratura fantastica e fantascientifica, e spesso ridiventati buoni quasi a scusarli di averli perseguitati per secoli.


Draghi occidentali.

Draghi orientali.

Curiosità sui draghi



Draghi occidentali.

I draghi nascono come animale mitico in Occidente durante il Medio Evo, un periodo durante il quale le leggende prendono il posto della verità e della scienza, e dove o si inventano tanti animali, o dove si travisano animali esistenti.

Nell'antichità, gli animali sono stati venerati e rispettati. La forza della Chiesa cristiana e del suo monoteismo forzato porta alla loro demonizzazione: gli animali, veri o immaginari, sono infidi, cattivi e portatori delle forze del male.

I draghi, poverini, che non sono neanche degli adoni, diventati i più mostri dei mostri: sono rettili (come il serpente della Bibbia) e come tali vanno distrutti.

La leggenda di San Giorgio e il drago va letta in quest'ottica: il santo uccide il drago e con lui tutti i rimasugli del paganesimo. Ma ci sono leggende e leggende di eroi che si cimentano e distruggono i draghi, quasi come mille anni dopo i robot giapponesi con i loro nemici. Ecco alcune leggende occidentali ed italiane sui draghi:

Un'antica leggenda scandinava racconta che un povero servo incontro un drago e, dopo averlo combattuto, si impossessò del tesoro che questi custodiva: da qui nacque la leggenda dei draghi proprietari di immensi tesori.

Nella mitologia norvegese, l'eroe Thor (riadottato nel ventesimo secolo dai fumetti) si trovò a dover combattere contro il temibile drago Jormumgadr, e lo sconfisse in una delle sue imprese più epiche.

Terza leggenda.Anche l'antica Grecia ha un drago: Tifone, sconfitto da Zeus, e bisogna ricordare che anche Giasone, nella ricerca del vello d'oro, affrontò ed uccise un drago.

L'antica Bretagna celtica era perseguitata da un drago spaventoso, che faceva sentire il suo suono nella notte di Beltame (solstizio d'estate). L'eroe Lludd, nuovo giovane re, lo affrontò ed uccise.

Anche mago Merlino affrontò un drago, nella sua giovinezza, anzi due, profondamente addormentati sotto terra. Ma nella sua saggezza non li uccise, e li lasciò andare liberi, dove nessuno avrebbe più potuto trovarli.

Draghi orientali

Il drago è noto anche in Estremo Oriente, dalla Cina alla Tailandia, dal Vietnam al Giappone, e anche qui esistono numerosi leggende su di lui. In quelle terre il drago è visto più come un simbolo di saggezza, di forza e di fortuna: ogni tanto è cattivo, ma non è obbligatorio che lo sia, anzi.

Molti estremo orientali, anche oggi, si fanno tatuare draghi come simbolo di forza sul corpo.

Il drago orientale è abbastanza diverso anche fisicamente dal drago occidentale e risente molto dell'influenza dell'arte estremorientale.

Presso gli antichi abitanti della Mesopotamia abbiamo la prima leggenda di draghi orientali: ed i draghi sono strettamente collegati con il caos primordiale, e sono visti sì come essenziali per la nascita della vita, ma come pericolosi.

In Cina due draghi erano dotati di poteri meravigliosi, ed erano stati ammaestrati da un signorotto locale; un giorno un loro simile libero fece nascere in loro il desiderio di liberarsi dalle catene: ma purtroppo il loro desiderio non ebbe buon fine.

Sempre in Cina, un dio ordinò un giorno un massacro di tutti gli uomini con un diluvio universale: un giovane dio, con l'aiuto di una tartaruga gigantesca e di un drago, cercò di dissuaderlo e di ricostruire l'umanità.

Per gli antichi cinesi, dunque, i draghi, insieme all'unicorno e la tartaruga, erano animali benevoli e spirituali. Con i secoli, anzi, il drago diventò il simbolo dell'imperatore. C'erano draghi azzurri, che rappresentavano la primavera, draghi rossi e neri, i temporali, un drago d'oro, il sole; la differenza fondamentale era però quella tra draghi della Terra e draghi del cielo.

Nell'antico Giappone, una perla pegno d'amore fu smarrita in un tratto di mare controllato da un drago; il responsabile della sua perdita si rifugiò in un paese isolato, dove una giovane pescatrice strappò a costo della vita, la perla dal regno del drago per dimostrargli il suo amore.

Sempre in Giappone, una fanciulla, Tokoyo, sfidò l'usanza di dare in pasto le giovani ad un drago del mare ed, insieme ad un samurai, lo sconfisse. Un adattamento nipponico della leggenda di san Giorgio e il drago.

Nelle storie contemporanee i draghi sono spesso ancora visti come simboli del male.

Curiosità sui draghi

I draghi hanno senz'altro tra i loro referenti reali i rettili, visto che spesso vengono descritti simili a lucertoloni e serpenti: ma c'è chi dice che siano l'antica reminescenza di rettili mostruosi, come i dinosauri o sauri immensi.

Basti vedere per esempio la figura di Godzilla, o i dinosauri di Jurassic Park per capire come questa pulsione sia ancora radicata nell'immaginario umano. I draghi incarnano la paura che possa venire qualcuno più forte dell'uomo che possa distruggerlo: forse rappresentano la cattiva coscienza di noi uomini.

Edited by demon quaid - 17/8/2016, 20:54
 
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