Un Mondo Accanto

Tutti i re di tutte le dinastie

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view post Posted on 16/6/2010, 09:07     +1   -1
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Il diavolo è sicuramente donna.

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Chefren





Faraone egizio, quarto della IV dinastia, vissuto intorno al 2650 avanti Cristo. E' celebre per aver fatto edificare sull'altopiano di Giza, la seconda piramide in ordine di grandezza, alta circa 136 metri, costruita su un quadrato con il lato di 210 metri. Fu probabilmente da lui voluta anche la gigantesca sfinge, alta sino a 20 metri, posta a guardia del suo complesso funerario.

Edited by demon quaid - 20/1/2015, 23:21
 
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Kakhet





Re dell'Alto e Basso Egitto
Regno Antico Regno
Incoronazione intorno 2530 a.C. (± 50 anni)
Predecessore Baka
Successore Shepsekhet

Morte 2510 a.C. (± 50 anni)
Sepoltura piramide "Kakhet è divino"
Luogo di sepoltura Giza
Dinastia IV dinastia egizia
Padre Userib
Madre Khamerernebti (I)
Consorte Khamerernebti (II) (sorella)
Kakhet, fu il sesto sovrano della IV dinastia.

Biografia

Il nome Micerino, con cui il sovrano è anche noto, non è altro che la forma italianizzata del "Mykerinos" che compare nelle opere dello storico greco Erodoto

Dall'analisi delle iscrizioni, Kakhet risulterebbe figlio di Userib e della Sposa Reale Khamerernebti (I).

Sposò, forse per consolidare il suo diritto a regnare la sorella Khamerernebti (II).

Tenendo conto che il suo monumento funebre rimase incompleto e che la datazione più alta per Kakhet è il suo undicesimo censimento del bestiame (di regola biennale), gli storici sono propensi ad attribuirgli un regno di 18 anni, in accordo con il Canone Reale, ed alcune irregolarità nello svolgimento dei censimenti del bestiame.

Il complesso funebre di Kakhet di trova a Giza; la piramide, detta Kakhet è divino, più piccola di quella dei suoi predecessori, rimase incompleta nel rivestimento, che avrebbe dovuto essere interamente di granito rosso di Assuan, probabilmente a causa della prematura morte del sovrano.

Edited by demon quaid - 20/1/2015, 23:31
 
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Userkaf





Fu il primo figlio di Redgedet secondo la leggenda, ma più probabilmente nato dalla principessa Neferhetepes e quindi nipote della regina Hatepheres II e di Djedefre, discendente del ramo secondario della famiglia di Cheope. Famoso è il suo tempio vicino a Abu Ghorab, a sud di Heliopolis, la città dedicata a Ra e Atum incarnazioni del dio solare e luogo d'origine della nuova famiglia reale. Userkaf promosse numerosi viaggi nelle nazioni vicine: allacciò importanti relazioni di carattere commerciale, soprattutto con il mondo Egeo, che si rivelarono molto vantaggiose per l'economia del Paese.

Edited by demon quaid - 20/1/2015, 23:32
 
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Sahura





Nomi: Sephres, Sahura, Horo Nebkhau
Dinastia: V (2510-2350 a.C.)
Anni di regno: 13 ( Manetone); 12 (Canone di Torino) [2492-2480 a.C. (Torino)]
Collocazione storica: Antico Regno 2700-2200 a.C.

Storia: Narra una leggenda, giunta a noi tramite uno scritto noto come "papiro Westcar", che a Cheope fu predetto che la moglie di un sacerdote di Ra, Redgdet, sarebbe stata resa feconda da Ra in persona e avrebbe generato tre gemelli destinati a regnare sull'Egitto. Questi tre figli sarebbero i primi tre sovrani della V dinastia, Userkaf, Sahura e Kakai. Sembra però accertato che almeno i primi due fossero in realtà figli di Shepseskaf (ultimo faraone della IV dinastia) e di sua moglie Khantkawes, figlia di Micerino.
Sita ad Abu Sir, in uno stato di conservazione discreto, è la piramide del faraone Sahura, il cui nome è "L'anima di Sahura risplende". In mancanza di una pubblicazione completa della piramide di Unis, è da quella di Sahura che si può meglio comprendere le caratteristiche dei monumenti funerari della V dinastia. Molto più piccole di quelle di Cheope e Chefren come dimensioni, sono però almeno altrettanto belle. L'imponenza e l'austera semplicità cedono il posto all'eleganza e alla perfezione artistica con un'evoluzione analoga a quella avvenuta in Europa nel passaggio dall'architettura romanica alla gotica. Ai disadorni pilastri rettangolari della IV dinastia si sostituiscono colonne che rappresentano fasci di steli di papiro o sostengono capitelli squisitamente scolpiti a imitazione delle foglie della palma da dattero. La ricchezza dei bassorilievi che adornano ogni parte del complesso funerario è sbalorditiva sebbene una gran parte sia andata perduta per il vandalismo delle generazioni seguenti avide della bella pietra calcarea per i propri edifici. Dai pavimenti, spesso di basalto levigato, e dalle sculture di lucente calcare bianco poggianti su zoccoli cubici di granito rosso è facile immaginare lo splendore dell'insieme. Una sorprendente novità nella piramide di Sahura è una tubatura di rame per lo scolo delle acque che correva lungo tutta la rampa d'accesso per un tratto di oltre 300 metri. I soggetti dei bassorilievi sono molto vari e se tutti fossero giunti fino a noi potrebbero illustrare meglio di qualsiasi narrazione scritta quali fossero le attività e le aspirazioni del re e dei suoi sudditi. Tra le illustrazioni meno realistiche una ci mostra il faraone accolto dal dio Khnum e allattato dalla dea avvoltoio di Nekhen (Ieracompoli); in altre si vedono immaginarie portatrici di offerte che personificano i vari aspetti della natura come il mare e il frumento, o concetti astratti come la gioia. In netto contrasto con questi motivi puramente intellettuali stanno una mirabile scena di caccia nel deserto e i resti di un'altra che rappresenta l'agguato agli ippopotami nel fiume; scene realistiche anche se il soggetto era forse già divenuto convenzionale e non è affatto certo che Sahura in persona fosse incline a questo genere di attività. Da segnalare è la campagna contro i Libi che fruttò uno straordinario bottino e la sottomissione dei principi stranieri con le loro famiglie. Anche più interessante dal punto di vista pittorico è la grande scena delle navi di ritorno dalla Siria con a bordo marinai e asiatici che alzano le braccia in segno d'omaggio al faraone, forse ispirata a una spedizione nel Libano per procurarsi il pregiatissimo legname delle sue foreste.

Edited by demon quaid - 20/1/2015, 23:33
 
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Neferefra





Nomi: Neferefra, Cheres, Raneferef, Khaneferra, Horo Neferkhau
Dinastia: V (2510-2350 a.C.)
Anni di regno: 20 ( Manetone); x+1 (Canone di Torino) [2460-2440 a.C.]
Collocazione storica: Antico Regno 2700-2200 a.C.

Storia: Questo faraone regnò solo una decina di anni. Il suo nome è citato, oltre che nelle liste dei Re, in alcune tombe private, tra le quali quelle di due sacerdoti addetti al suo culto funerario.
Neferefra si fece costruire una piramide ad Abu Sir, oggi ridotta al solo primo gradone, che venne chiamata "Divino di anima è Neferefra". Per la sua piramide utilizzò ampiamente materiale sottratto ad altri monumenti funebri dei suoi predecessori, in modo particolare a quello di Neferirkara al quale "rubò" addirittura una barca sacra.


:blink: Sto faraone era un tirchiazzo di quelli assurdi.

Edited by demon quaid - 20/1/2015, 23:35
 
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Niuserra





Niuserra, il sesto re della V Dinastia fece in modo che il culto solare si affermasse in modo decisivo e ciò e dimostrato dalla costruzione del tempio di Abu Ghorab, l'unico realizzato in pietra arrivato fino a noi, la cui architettura ci offre un'idea abbastanza precisa di quello che doveva essere il tempio solare di Heliopolis, di cui purtroppo non esiste più alcuna traccia.
Il complesso solare era costituito da un accesso a valle che, tramite una rampa, comunicava con quello superiore. davanti a quest'ultimo si trovava un cortile al centro del quale vi è un altare posto davanti ad un grande obelisco, derivato dal benben , la pietra che rappresentava il raggio del sole.
Nella corte a cielo aperto si trovava l'area di macellazione degli animali destinati al pasto degli dei e dei sacerdoti.

Edited by demon quaid - 20/1/2015, 23:37
 
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Menkhau





Re dell'Alto e Basso Egitto
Regno Antico Regno dell'Egitto
Incoronazione 2420 a.C. (±50 anni)
Predecessore Setibtawy
Successore Djedkhau

Morte 2410 a.C. (±50 anni)
Sepoltura piramide
Luogo di sepoltura Dahshur ?
Dinastia V dinastia egizia

Menkhau fu il settimo sovrano della V dinastia.

Biografia
Le fonti di cui disponiamo sono abbastanza concordi nell'attribuire a Menkhau un regno di otto o nove anni.

Le informazioni sul regno di questo sovrano sono estremamente scarse al punto che, a parte la durata, dobbiamo ammettere di non conoscere altro.

La circostanza che il culto di questo sovrano fosse ancora praticato a Saqqara durante il Nuovo Regno indica come non si sia trattato di un sovrano di scarsa importanza.

Il suo tempio solare, Orizzonte di Ra, e la sua piramide, Sono divini i luoghi di Menkauhor, non sono ancora stati identificati (nel 2008 l'egittologo Zahi Hawass ha annunciato il rinvenimento delle fondazioni della piramde [1]), unico indizio è la citazione della sua piramide nel decreto di Dahshur ad opera di Pepi I fatto che portebbe a collocare in questo sito la piramide di Menkhau.

Oggetti recanti il nome di questo sovrano sono stati rinvenuti nella regione di Dorak in Anatolia.

Edited by demon quaid - 20/1/2015, 23:39
 
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Djedkara Shemai



Il cartiglio di Djedkara Shemai nella Lista di Abydos





Re dell'Alto e Basso Egitto
Incoronazione tra il 2190 a.C. ed il 2160 a.C. (± 50 anni)
Predecessore Neferkara Nebi
Successore Neferkara Khendu

Morte tra il 2190 a.C. ed il 2160 a.C. (± 50 anni)
Dinastia VIII dinastia egizia

Djedkara Shemai fu un sovrano egizio inserito nella VIII dinastia.


Biografia
L'unica delle liste reali che riporta i nomi dei sovrani che formano VIII dinastia è quella di Abydos, in cui Djekara Shemai occupa il posto n. 44. Il Canone Reale è danneggiato e del tutto illeggibile proprio nella parte che dovrebbe contenere i sovrani di questa dinastia.

Come per altri sovrani di questa dinastia e delle dinastie IX e X è possibile che Djedkara Shemai abbia regnato solamente su parte dell'Egitto e contemporaneamente con altri dinasti.

Per questo sovrano non esistono, allo stato attuale delle conoscenze, reperti archeologici ad esso collegabili.

Edited by demon quaid - 20/1/2015, 23:41
 
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Teti





Nomi: Teti, Othoes, Horo Sheteptowe
Dinastia: VI (2350-2200 a.C.)
Anni di regno: 30 ( Manetone); ? (Canone di Torino) [2350-2320 a.C. (Torino)]
Collocazione storica: Antico Regno 2700-2200 a.C.

Storia: Teti, il primo sovrano della VI dinastia, completò il Tempio Funerario di Unis che era morto prima che vi fossero apportate le rifiniture, e fece inscrivere il proprio cartiglio sugli stipiti di granito di una porta. Molto probabilmente Teti non era di stirpe reale e non sappiamo se la sua legittimazione al trono fosse dovuta al matrimonio con la principessa Iput figlia di Unis o se vi sia stato un atto di usurpazione; le poche notizie che abbiamo di lui - Tavole di Abydos e di Saqqara, Papiro Regio di Torino - fanno pensare che non abbia regnato a lungo. Molte sono, invece, le iscrizioni riguardanti Teti giunte sino a noi. Molte di queste sono state riportate alla luce dagli scavi condotti attorno alla sua piramide. In una tomba un gran sacerdote di Menfi, di nome Sabu, vanta la protezione da lui prestata a Sua Maestà quando questi veniva a bordo della sua barca in occasione di cerimonie religiose, e un altro gran sacerdote dello stesso nome esprime il suo orgoglio per la propria nomina. Un altro funzionario racconta come egli fosse stato inviato a Tura per procurarsi il calcare per certe costruzioni. L'esistenza di due spose di Teti è ricordata dalla grande mastaba menfita di Khuye e dalla vicina piramide di Ipwe; quest'ultima fu madre di Pepi I il quale provvide alla regolare amministrazione di un cenotafio di lei a Copto. Nulla si sa delle vicende di Teti ed è impossibile accertare se sia vera la voce raccolta da Manetone ch'egli mori assassinato dalla sua guardia del corpo.

Edited by demon quaid - 20/1/2015, 23:43
 
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Pepi I





Nomi: Pepi, Phios, Piopi Meryra, Horo Merytowe, Neferzahor
Dinastia: VI (2350-2200 a.C.)
Anni di regno: 53 (Manetone); 20 (Canone di Torino) [2320-2300 a.C. (Torino)]
Collocazione storica: Antico Regno 2700-2200 a.C.

L'affermazione della dinastia e un serio tentativo ci ristabilire l'autorità centrale si devono a Meryra Pepi (Pepi I) al quale il Canone Regio assegna 20 anni di regno, mentre Manetone, che trascrive Phios il suo nome, dice che regnò 53 anni. Pepi I si dimostrò un sovrano energico e un grande costruttore; a Bubastis rimangono le rovine di un santuario eretto da lui, che intraprese anche la costruzione di un importante edificio a Eliopoli, il cui dio, sebbene alquanto fuori moda, non era caduto completamente nell'oblio. Nell'epoca tolemaica il nome di questo stesso sovrano era ricordato nel tempio di Dendera come quello del fondatore. A Ieracompoli furono scoperte due sue statue di rame, che sono i migliori esemplari di scultura in metallo rimasti dall'Antico Regno.

L'impressione di grandezza evocata dal nome di Meryra Pepi I non si basa però sull'imponenza di monumenti, ma sulla grande abbondanza e vasta diffusione delle epigrafi che lo citano. Altre prove sono il fatto che Menfi prese nome dalla sua piramide, chiamata Mn-nfr, "(Pepi è) insediato e bello", e che egli era ancora ricordato con reverenza molti secoli dopo. Una spedizione alla cava di alabastro di Hatnub reca come data l'anno del venticinquesimo censimento del bestiame che, essendo allora biennale, equivale al cinquantesimo anno di regno. La medesima iscrizione rupestre, come pure altre nello Wadi Hammamat, ricorda la sua prima festa del Sed, che probabilmente fu celebrata nel trentesimo anno del suo regno. Pepi era orgoglioso di questo avvenimento e lo commemorò su numerosi vasi d'alabastro, ora al Louvre e in altri musei. Non si è trovata alcuna spiegazione soddisfacente per l'accertato cambiamento del suo antico prenome Neferzahor in Meryra. Il nome di Horo, Merytowe, "Amato dai Due Paesi", esprimeva forse una fama a cui realmente ambiva.

I suoi matrimoni, certo consecutivi, con le figlie di un principe ereditario provinciale, forse di Abido, detto Khui, sembrano indicare un'indole modesta; alle due figlie venne accordato lo stesso titolo, Meryre-ankh-nas, e se dobbiamo credere all'iscrizione che ricorda questo fatto, una divenne madre del successore di Pepi I, Merenra, e l'altra del successore di questi, Pepi II, mentre a un terzo figlio Djau fu concesso l'alto ufficio di visir. Questo legame con le province sembra perfettamente intonato con lo spirito del tempo. Fu Pepi I, non sappiamo per quali ragioni, probabilmente costretto dalle necessità reali della situazione, a iniziare la triste politica di accettazione delle più egoistiche richieste dei nobili provinciali, che segnarono il lento ma inarrestabile sfacelo dello Stato assolutista, già minato, forse, durante la precedente V dinastia.

Edited by demon quaid - 20/1/2015, 23:44
 
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Merenra I





Nomi: Merenra, Menthusuphis, Horo Ankhkhau, Antyemzaef
Dinastia: VI (2350-2200 a.C.)
Anni di regno: 7 ( Manetone); 44 (Canone di Torino) [2300-2293 a.C. (Manetone)]
Collocazione storica: Antico Regno 2700-2200 a.C.

Il successore di Pepi I, Merenra, aveva la stoffa di un grande sovrano; purtroppo per l'Egitto morì dopo cinque o sei anni di regno.

Nell'egittologia a volte succede che da una biografia di un personaggio secondario si possa dedurre la storia di sovrani dei quali nulla ci è giunto. E' il caso del funzionario Weni che sembra abbia lavorato sotto tre sovrani diversi. Proprio questo fatto pone un serio problema. Weni aveva già ricoperto una carica di secondaria importanza sotto il regno di Teti, e, a quanto sembra, il regno del suo successore, Pepi I, sarebbe durato oltre cinquant'anni.

Supponendo che Merenra sia salito al trono solo dopo la morte del padre, Weni doveva aver già passato da un pezzo la sessantina quando entrò al servizio del nuovo sovrano. Eppure sotto Merenra lo attendevano altri compiti gravosi: è difficile credere che venissero affidati a un uomo in età cosi avanzata. Il problema sarebbe in parte anche se non completamente risolto qualora si scoprisse che Pepi I si associò il figlio al governo vari anni prima di morire, cosi che gli ordini sovrani potrebbero essere stati emessi a nome di entrambi, e in effetti sono state scoperte concrete, seppur scarse, prove di una tale coreggenza.

All'inizio del regno di Merenra sembra che Weni fosse un semplice ciambellano e "portatore dei sandali del re", ma non molto tempo dopo venne elevato all'ufficio di governatore dell'Alto Egitto. Come incaricato di questa importantissima funzione amministrativa nella metà meridionale del paese egli doveva riscuotere tutte le entrate dovute alla Residenza e raccogliere la manodopera, compito che espletò due volte prima di essere inviato a una lontana cava della Nubia a prendere il sarcofago e un prezioso pyramidion per la piramide del re, mentre a Elefantina si accaparrò le porte di granito rosso e altri elementi architettonici per lo stesso monumento. Tutto questo in una sola spedizione.

Un altro grandioso incarico affidatogli da Merenra fu quello di tagliare cinque canali navigabili nella prima cateratta e costruire sette imbarcazioni di legno d'acacia fornito dai capi di vari distretti della Nubia. Nel suo primo anno di regno Merenra visitò di persona la regione della prima cateratta per ricevere l'omaggio dei capitribù di Medja, Irtje e Wawae. Merenra regnò poco più di dieci anni. Nel suo complesso funerario si nota la fretta di finire presto i lavori, forse per una lunga malattia del sovrano del quale si presagiva imminente la fine, come dimostrano i pochi rilievi del suo Tempio Funerario che ci sono pervenuti appena scontornati e quindi nella fase iniziale della lavorazione.

Edited by demon quaid - 20/1/2015, 23:46
 
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Pepi II





Nomi: Pepi, Phiops, Piopi, Neferkara, Horo Netjerkhau
Dinastia: VI (2350-2200 a.C.)
Anni di regno: 99 (Manetone); 90 (Canone di Torino) [2293-2200 a.C.]
Collocazione storica: Antico Regno 2700-2200 a.C.

Merenra regnò una decina di anni scarsi e a lui successe il fratellastro, Pepi II. Il nuovo re doveva essere ancora un ragazzo al momento di salire sul trono, perché il Canone di Torino e Manetone sono d'accordo nell'attribuirgli un regno di oltre novant'anni, morendo ultracentenario dopo un'esistenza tutto sommato abbastanza serena, anche se movimentata, disinvolta e generosa, secondo una fonte letteraria.

Pare che all'inizio egli fosse sotto la tutela della madre, nominata con lui nel documento che ricorda una spedizione nel Sinai avvenuta nel quarto anno di regno. Frammenti di un papiro di data assai posteriore raccontano ch'egli fu scoperto mentre faceva lunghe e segrete visite a uno dei suoi generali nel cuore della notte, una storia del tutto nello spirito di Erodoto.

Fu un buon sovrano, energico all'occorrenza, ma è durante l'ultimo periodo del suo regno, forse troppo lungo, che si preparò il crollo della monarchia, anche se in quel periodo non pare che vi siano stati tentativi dei nòmarchi per accentuare o accelerare il movimento autonomistico. Al suo regno risalgono anche alcune delle avventure nubiane citate su iscrizioni rupestri, ma di lui poco altro ci è noto, malgrado i lunghi anni di governo.

Ebbe ad ogni modo tutto il tempo di dedicarsi alla costruzione della propria piramide a sud di Saqqara, più grande di quelle dei suoi immediati predecessori. Oltre ciò non resta che ricordare alcuni decreti d'immunità e "l'autobiografia" di un principe, governatore del XII nomo dell'Alto Egitto. Questo principe, di nome Djau, si vanta di aver ottenuto dal re il materiale per erigere una splendida tomba al padre. Poca cosa per saziare l'appetito dello storico, ma leggendo fra le righe delle iscrizioni di questo genere non possiamo fare a meno di accorgerci del graduale indebolimento della monarchia, dovuto senza dubbio al decadere della potenza del sovrano.

Edited by demon quaid - 20/1/2015, 23:48
 
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Merenra II





Nomi: Menthesuphis, Merenra Antyemzaef
Dinastia: VI (2350-2200 a.C.)
Anni di regno: 1 (Manetone); 1 (Canone di Torino) [2200 a.C. (Torino)]
Collocazione storica: Antico Regno 2700-2200 a.C.

Secondo una ricostruzione storica fra le più accreditate, il secondo Merenra della VI dinastia fu un sovrano senza energia né una chiara visione politica, non in grado di esercitare l'autorità di cui era investito e che tollerò la decadenza delle istituzioni e i disordini; questo re, debole e idealista, era disponibile al perdono degli errori altrui e tollerante nei confronti dei violenti. Sembra inoltre che la sua mummia fu profanata non molto tempo dopo la sua morte.

Edited by demon quaid - 20/1/2015, 23:50
 
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Noctoris





Nomi: Nitocris, Nitokerty
Dinastia: VI (2350-2200 a.C.)
Anni di regno: 12 ( Manetone); ? (Canone di Torino) [2200-2195 a.C.]
Collocazione storica: Antico Regno 2700-2200 a.C.

Primo faraone donna della storia Egizia, Nitocris sembra che riuscì a conquistare il trono con la violenza. A proposito di Nitocris, Manetone dice che era "la donna più nobile e bella del suo tempo", mentre a Erodoto si deve la storia del suo suicidio dopo essersi vendicata di chi le aveva ucciso il fratello per insediare lei sul trono.

Secondo il Canone di Torino, dove il nome è dato come Nitokerty, ella fu il secondo o il terzo faraone dopo Pepi II. Nessun dubbio quindi sulla sua reale esistenza storica, ma è difficile poterla identificare con la regina Neith, la cui piramide fu scoperta a Saqqara, essendo questa la figlia maggiore di Pepi I, divenuta forse una delle tre mogli di Pepi II all'inizio del lungo regno di questi.

Edited by demon quaid - 20/1/2015, 23:52
 
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Mentuhotep II





Nomi: Mentuhotep, Menthotpe, Sankhkara, Horo Sankhtowe
Dinastia: XI (2134-1991 a.C.)
Anni di regno: 2013 - 2001 a.C.
Collocazione storica: Primo Periodo Intermedio 2200-2050 a.C.

Al termine del glorioso regno di Menthotpe I niente lasciava prevedere che la potenza della sua famiglia si avviasse alla fine. Eppure, così era. Il Canone di Torino concede a Sankhkara Menthotpe II dodici anni di regno, ma fa di lui l'ultimo re della XI dinastia cosa non del tutto esatta. Anche negli elenchi di Abido e Saqqara Sankhkara è considerato l'immediato predecessore di Shetepibra Ammenemes I, fondatore della XII dinastia e iniziatore del periodo a noi noto come Medio Regno.

Certe iscrizioni su blocchi di pietra isolati in varie città dell'Alto Egitto dimostrano che Sankhkara fu un alacre costruttore di templi e cappelle. Una lunga iscrizione incisa sulle rocce di Wadi Hammamat durante il suo ottavo anno di regno riferisce come il suo intendente Henu vi fosse stato inviato a dirigere le cave di pietra per le statue da collocare negli edifici sacri.Henu dice di esser partito da Copto con tremila soldati bene armati dopo che un corpo di polizia aveva liberato la strada dai ribelli. Sulla via del Mar Rosso egli fece scavare molti pozzi. Nell'iscrizione si parla anche di una flotta mandata a Punt a fare 'ricetta di mirra' e fu proprio al ritorno che vennero eseguiti i lavori alla cava di pietra. E' piuttosto problematico stabilire dove fu sepolto Sankhkara.

Di fianco a Deir el-Bahri verso sud sorge l'ampia ed elevata collina di Sheikh Abd el-Qurna, e a sud di questa c'è una valletta più o meno simile a quella scelta da Menthotpe I per la propria tomba, anche se molto meno pittoresca, dove si possono vedere le vestigia di un 'ampia strada sopraelevata e l'inizio di un cunicolo in pendio. Secondo Winlock questo cunicolo fu affrettatamente ampliato per formare una camera sepolcrale e poi murato. A probabile comunque che Sankhkara sia stato sepolto in quei paraggi perché, alti sulle rupi che dominano le due valli, sono rimasti i graffiti dei sacerdoti addetti al culto funebre dei due Menthotpe.

Edited by demon quaid - 20/1/2015, 23:54
 
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