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Tutta la mitologia Greca, In ordine alfabetico

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Demon Quaid
view post Posted on 16/10/2010, 12:54 by: Demon Quaid     +1   -1
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Vampiro di dracula

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Dall'isola che non c'è....l'Inferno?

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Penfredo

Nella mitologia greca, Penfredo o Pefredo era il nome di una delle figlie di Forco e di Ceto. faceva parte del gruppo delle Graie ed aveva come sorelle anchele Gorgoni.
Le altre due si chiamavano Enio e Deino, insieme erano chiamate anche Forcidi per via della discendenza dal padre. Di lei racconta Esiodo nella sua Teogonia che insieme a Enio erano calve dalla loro nascita e che indossava un bel vestito.

Penteo

Figlio di Agave e di Echione che era uno degli Sparti nati dai denti del drago ucciso da Cadmo.
Agave, madre di Penteo, era sorella di Semele madre di Dioniso, quindi i due erano cugini. Dioniso, dopo aver conquistato l'Asia, decise di tornare nella natia Tebe per imporvi il suo culto e punire le sorelle della madre, particolarmente Agave, per le calunnie che avevano proferito un tempo contro Semele. Vinta ogni opposizione in Tracia, Dioniso passò in Beozia, dove visitò Tebe e invitò le donne a unirsi alle sue feste notturne sul monte Citerone. Penteo, re di Tebe, senza ascoltare i prudenti consigli del nonno Cadmo e tutti gli ammonimenti dell'indovino Tiresia, si oppose tenacemente ai riti orgiastici di Dioniso, che riteneva molto scomvenienti, lo arrestò unitamente alle Menadi, ma improvvisamente impazzito, invece di mettere in ceppi Dioniso mise in ceppi un toro. Le Menadi fuggirono di nuovo e si dispersero furibonde lungo le pendici del monte. Penteo allora si recò di persona sul monte Citerone per spiare le donne di Tebe ed essere testimone degli eccessi ai quali esse si abbandonavano, e si nascose in un pino. Ma le donne lo scorsero nascosto tra i rami e, accese dal vino e dalla frenesia bacchica, lo fecero a brani. Agave, guidava le forsennate, e fu lei che lo scambiò per un cinghiale e lo uccise facendo poi strazio del suo cadavere insieme con le sorelle Ino e Antonoe. Impadronitasi della testa, la conficcò in cima ad un tirso, poi ritornò a Tebe portando fieramente quella che credeva fosse la testa di una bestia feroce. In città fu disingannata da Cadmo, e si accorse che colui ch'ella aveva ucciso non era una belva ma il proprio figlio.
La leggenda di Penteo, che adombra forse le ostilità incontrate dal culto bacchico nella sua diffusione in Grecia, è narrata da Euripide nella tragedia Le Baccanti, e da Ovidio nelle Metamorfosi e si trova illustrata nella pittura pompeiana.

Pentesilea

Figlia di Ares e di Otrera, fu regina delle Amazzoni.
Aveva cercato scampo in Troia fuggendo alle Erinni di sua sorella Ippolita che essa aveva ucciso per errore con una freccia durante una battuta di caccia, oppure, come sostengono gli Ateniesi, nel corso della rissa che seguì alle nozze di Teseo e Fedra. Purificata da Priamo, nacque un legame di solidarietà, per cui nella guerra dei Greci contro Troia, Pentesilea parteggiò per i Troiani alla testa di un contingente di Amazzoni. Essa si distinse in battaglia uccidendo molti Greci. Più di una volta respinse Achille dalle mura di Troia. Si narrava che, scontratasi in battaglia con Achille, fu da questo colpita a morte; ma l'eroe, dopo averle strappato l'armatura, vide il suo corpo e, colpito dalla sua bellezza, se ne innamorò e la pianse dolorosamente; anzi uccise Tersite che irrideva al suo dolore e insultava il cadavere.
In un mito più tardo, ad Achille e Pentesilea venne attribuito un figlio, Caistro.

Pentilo

Nella mitologia greca, Pentilo era il nome dato a diversi personaggi di cui si raccontano le gesta.

Con tale nome ritroviamo:

* Pentilo, figlio di Oreste e di Erigone.
* Pentilo, figlio di Periclimeno, re di Pilo nella Messenia, discendeva dall'eroe Nestore.

Pentilo (Oreste)

Nella mitologia greca, Pentilo era il nome di uno dei figli di Oreste e di sua sorella Erigone, la figlia di Clitemestra e di Egisto.

Egli fu uno dei conquistatori e colonizzatori dell'isola di Lesbo, viaggiò con il figlio Echela. Aveva anche un altro figlio chiamato Damasio.

Peone


Nella mitologia greca, Peone era il nome di diversi personaggi presenti nel mito, fra di essi vi era anche una divinità.

Sotto tale nome ritroviamo:

Peone, medico degli dei, anche lui di discendenza divina
Peone, figlio di Endimione, aveva diversi fratelli fra cui Epeo ed Etolo, i suoi discendenti presero il nome di Peoni. Igino Astronomo racconta un'altra versione del mito, qui Elle, la sorella di Frisso, fu salvata, a discapito di quanto affermarono gli altri autori, dal re dei mari ed ebbe un figlio chiamato Peone o Edono.
Peone, figlio di Antiloco e nipote di Nestore, da tale ateniese discesero i Peonidi.

Pereo

Nella mitologia greca, Pereo era il nome di uno dei figli di Elato e di Laodice la figlia di Cinira.

Fratello di Stinfalo, famoso eroe re degli Arcadi. Altri suoi fratelli erano Epito, Cillene ed Ischi.

Ebbe una figlia, tale Neera che andò in sposa ad Aleo.

Periclimene


Periclimene è una figura della mitologia greca. Figlio di Neleo e di Clori, aveva ricevuto da Poseidone la capacità di assumere la forma di qualsiasi animale. Quando Eracle devastò Pilo, Periclimene si trasformò in ape, formica, mosca, montone, serpente ed aquila per sfuggire alla sua ira, ma Eracle lo colpì con una freccia e lo uccise.

Periclimeno


Periclimeno è un personaggio della mitologia greca. Figlio di Poseidone, partecipò alla guerra dei Sette contro Tebe. Fu lui, secondo alcune fonti, ad uccidere Partenopeo. Inseguì inoltre Anfiarao che però, per volere di Zeus, fu inghiottito dalla terra.

Periere

Periere era un personaggio della mitologia greca figlio di Eolo, re di Orcomeno, e di Enareta. Ebbe sei fratelli: Atamante, Creteo, Sisifo, Salmoneo, Deioneo, Magnete. Periere aveva sposato Gorgofone, una figlia di Andromeda e Perseo, da cui ebbe Afareo, Tindareo, Leucippo, e Icario.

Perifante

Nella mitologia greca, Perifante era il nome di diversi personaggi presenti nella guerra di Troia, epopea raccontata da Omero nell’ Iliade.

Sotto tale nome ritroviamo:

* Perifante, figlio di Ochesio, un guerriero Acheo ricordato come il più forte degli Etoli, Ares quando in compagnia di Atena scese in guerra, vedendolo prima lo portò in fin di vita e poi gli tolse le armi. Lo lasciò morire scegliendo di abbandonarlo giacente di dolore
* Perifante, alleato di Troia e figlio di Epito. Apollo, il dio figlio di Zeus prese le sue sembianze quando parlò ad Enea esortandolo di continuare a combattere. Il figlio di Anchise lo riconobbe e gli prestò ascolto.

Altri personaggi


Perifante è un leggendario re di Atene. Zeus invidioso della sua saggezza e dal rispetto tributato dagli ateniesi, che lo veneravano come una divinità, decise di fulminarlo. Grazie all'intercessione di Apollo si limitò a trasformarlo in un'aquila dopo la sua morte ed a porlo al suo servizio. Apollo lo prese sotto la sua protezione e lo rese sovrano di tutti gli uccelli.

Perifete (Iliade)

Nella mitologia greca, Perifete è il nome di un valido guerriero acheo che prese parte alla guerra di Troia e vi trovò la morte per mano di Ettore durante il decimo anno. È citato nel libro XV dell'Iliade di Omero.

Omero presenta Perifete nell'Iliade soffermandosi su dettagli biografici insoliti. Nato a Micene, era figlio di Copreo, l'araldo che fungeva da intermediario del re Euristeo presso Eracle, allorché quest'ultimo gli si sottomise per espiare l'omicidio dei suoi figli. Pare infatti che Euristeo temesse i frequenti scatti d'ira dell'eroe e che quindi volle assicurarsi comunicandogli le sue decisioni attraverso un fidato messaggero, il quale non era da meno in codardia. Perifete crebbe a Micene, rivelando doti che senza dubbio non erano eredità del padre: le sue eccellenti abilità di combattente e corridore, nonché il suo ottimo intuito e buonsenso ne fecero uno dei più acclamati cittadini micenei.

La capacità di superare il padre in pregi era una caratteristica rarissima nel mondo greco, poiché solitamente la regola funzionava all'inverso; lo stesso Omero, in altri casi (Odissea, libro II, versi 276-277), sostiene la superiorità paterna su ogni figlio.

Morte


Quando Agamennone, sovrano di Micene, per compiacere il fratello Menelao, dichiarò guerra a Troia, resasi colpevole dell'ingrato rapimento di Elena, Perifete entrò nell'esercito greco per combattere in nome dei suoi re, oltre che per lavare il sopruso del ratto, che era considerato un'onta per la Grecia intera ed un affronto al valore dell'ospitalità. Sebbene non esplicitato dall'Iliade, Perifete era cugino degli Atridi poiché il padre Copreo era uno degli innumerevoli figli di Pelope e Ippodamia.

Guerriero prezioso nell'esercito acheo, si trovò coinvolto nello sfortunato scontro presso le navi nel quale i Troiani, sostenuti da Apollo, misero in fuga gli avversari scompigliandone le file. Perifete stesso, confuso in mezzo all'esercito, fu uno dei pochi che ebbe il coraggio di voltarsi contro il nemico; quando, spinto dai nemici, indietreggiò, il guerriero inciampò sull'orlo dell'ingombrante scudo che l'aveva sempre protetto dai dardi avversari, cadendo supino nella polvere: il suo elmo sonò cupamente all'impatto. Ettore, vedendolo sconvolto nella turba, gli fu subito sopra e lo trafisse al petto con la lancia, strappandogli il fiato e la vita. Omero afferma che Perifete, una volta ucciso, "diede ad Ettore altissima gloria".

I compagni di Perifete che avevano assistito alla sua uccisione, pur provando un immenso dolore per la sua perdita, non ebbero il coraggio di andare ad assisterlo poiché temevano la furia di Ettore; il cadavere del guerriero fu così abbandonato armato come preda delle intemperie e di animali rapaci. Perifete va incluso nel gruppo dei trentuno guerrieri massacrati da Ettore.

Perifete (Poseidone)
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Perifete, personaggio della mitologia greca, figlio di Efesto o di Poseidone era anche detto Corunete per la sua grossa clava di bronzo che utilizzava per uccidere le sue vittime, che il più delle volte aggrediva alle spalle.

Nei dintorni di Epidauro incontra Teseo, che lo uccide con la sua stessa clava che poi conserverà e diventerà anche una delle sue armi preferite.

Perifete
(Troia)

Perifete, personaggio dell'Iliade, fu un guerriero troiano.

Perifete fu ucciso da Teucro nell'azione bellica descritta nel libro XIV dell'Iliade relativo all'Inganno a Zeus.

Perillo


Perillo di Atene è stato un inventore greco antico, leggendario ideatore del Toro di Falaride.

Egli, quale fonditore di ottone, presentò al tiranno di Agrigento Falaride, un sistema per giustiziare i criminali traendone divertimento. La sua invenzione era un toro di ottone cavo, nel quale si potessero inserire i condannati a morte. Una volta arroventato sotto una pira, il toro aveva la bocca congegnata in modo che i lamenti del malcapitato venissero trasformati in muggiti, che facevano sembrare la bestia vera.

Falaride venne ammaliato dallo strumento di tortura e morte e lodando l'inventore dispose che esso venisse provato su Perillo stesso: egli venne rinchiuso, ma tirato fuori prima di morire, anche se poi il perfido tiranno lo fece gettare da una rupe facendolo morire comunque. La leggenda vuole che anche Falaride però avesse provato l'esperienza di venire rinchiuso nel toro, quando il suo spodestatore Telemaco lo fece giustiziare proprio con questo sistema.

Perimeda

Nella mitologia greca, Perimeda era il nome della sorella di Creonte.

Perimeda fu sposa, per ordine del fratello, di Licimnio o Licinnio, l’unico fra i figli di Elettrone ad essere sopravvissuto allo scontro con i figli di Pterelao, per una questione di bestiame.

Perimede

Perimede è un personaggio dell'Odissea (canto XI e XII) di Omero. Compagno di Ulisse, accompagnò il suo capitano nelle molte peripezie. Fu uno dei più fedeli compagni del re di Itaca. Perimede legò Ulisse insieme a Euriloco all'albero maestro della nave quando la flotta incontrò le Sirene. Questo giovane accompagnò Ulisse nell'Ade e sgozzò una capra in sacrificio all'indovino cieco Tiresia. Perimede morì risucchiato dalla bocca di Cariddi dopo aver mangiato le vacche del Sole. Nel film di Andrei Michalkov-Konchalovsky (1997) interpretato da Andoni Anastasse, Perimede viene rappresentato come un forte guerriero sicuro di sé.

Peristene

Peristene è un personaggio della mitologia greca, uno dei dodici figli di Egitto e della ninfa Caliadne. Sposò Elettra, una delle dodici figlie di Danao e della ninfa Polisso, dalla quale venne assassinato la prima notte di nozze.

Persefone

Figlia di Zeus e Demetra, appare già in Omero come la sposa di Ade, dio dell'Averno, e quindi signora delle ombre e dei mostri infernali. Una tradizione ne fa la figlia di Zeus e di Stige, la ninfa del fiume infernale.
Si narrava che, mentre la dea con le ninfe del suo seguito coglieva fiori presso Enna in Sicilia, Ade, ottenuto il consenso di Zeus, la rapisse e la trasportasse nell'Oltretomba con il suo cocchio. La madre Demetra desolata per l'improvvisa sparizione della figlia Core, in seguito chiamata Persefone, si appartò dall'Olimpo e dalla Terra, in regioni deserte; cessò pertanto la fertilità della terra e i mortali morivano di fame. Allora Zeus, per consolare la dea addolorata, ordinò a Ermete di scendere agli Inferi per riportare Persefone alla madre; ma ciò non era più possibile, poiché la giovane aveva rotto il digiuno. Infatti, per disattenzione o perché tentata da Ade, aveva mangiato un chicco di melagrana, e questo bastava a legarla per sempre agli Inferi. Si giunse allora a un compromesso davanti al trono di Zeus: Core avrebbe trascorso ogni anno tre mesi in compagnia di Ade, come regina del Tartaro e col titolo di Persefone, e gli altri nove mesi in compagnia di Demetra che acconsentì finalmente a risalire sull'Olimpo.
Si racconta che Zeus generò in segreto suo figlio Zagreo in Persefone, prima che essa fosse condotta nell'Oltretomba da suo zio Ade. Come sposa di Ade ha una parte nella leggenda di Eracle. Quando l'eroe, per ordine di Euristeo, discese nel Tartaro per catturare il cane Cerbero, trovò Teseo che aveva accompagnato agli Inferi l'amico Piritoo per portar via Persefone; ma, per la loro sacrilega impresa, Ade li teneva prigionieri da ben quattro anni sulla Sedia dell'Oblio. Persefone che aveva accolto Eracle come un fratello, gli concesse di liberare i due imprudenti e di ricondurli sulla terra. L'eroe afferrò allora Teseo per le mani e con uno strappo lacerante lo liberò, ma buona parte della sua carne rimase attaccata alla sedia. Afferrò anche le mani di Piritoo, ma la terra tremò e l'eroe abbandonò l'impresa. Poi, per ingraziarsi le ombre con un dono di sangue, sgozzò un capo della mandria di Ade. Il mandriano Menete lo sfidò a una gara di lotta; ma ne uscì con le costole rotte, e avrebbe subito una sorte peggiore se Persefone non fosse intervenuta e non avesse chiesto a Eracle di lasciarlo andare.
Oltre la bellezza, Persefone possedeva un animo gentile e molto sensibile. Infatti, allorché Alcesti, moglie di Admeto re di Fere, accondiscese a morire al posto del marito, Persefone rimandò la giovane sulla terra, commossa dalla abnegazione che questa dimostrò verso lo sposo. Alla dea sono legati diversi miti fra i quali quello di Adone. Si narra che quando nacque Adone, era tanto bello che Afrodite lo mise ancora in fasce dentro una cesta e lo affidò segretamente a Persefone perché lo nascondesse. Persefone, quando lo vide, s'invaghì del bel bambino e non volle più ridarlo ad Afrodite. Zeus dovette dirimere la questione nata tra le due dee. Si conoscono due versioni del giudizio: secondo la prima, Zeus decise che Adone avrebbe passato un terzo dell'anno con ciascuna dea e il resto a suo piacimento. Ma Adone trascorse anche quest'ultimo terzo con Afrodite. Nella seconda versione è la musa Calliope a fare da giudice, decidendo di affidare Adone a ciascuna dea per metà anno. La seconda versione sostiene inoltre che Afrodite avrebbe punito Calliope causando la morte di suo figlio Orfeo. Ma il mito più celebre di Orfeo è quello della sua discesa agli Inferi per amore della moglie Euridice. Ade e Persefone acconsentirono a restituire Euridice a suo marito, ma posero una condizione, che cioè Orfeo dovesse risalire alla luce, seguito dalla moglie, senza voltarsi per vederla prima di aver lasciato il loro regno. Orfeo accettò, e si mise in cammino. Era già quasi risalito alla luce del giorno quando un dubbio terribile gli venne in mente: Persefone non si era forse fatta beffe di lui? Euridice era veramente dietro di lui? Immediatamente si voltò. Ma Euridice svenne e morì una seconda volta. Orfeo tentò di ritornare a cercarla; ma, questa volta, Caronte fu inflessibile e gli negò l'accesso al mondo infernale.
Persefone come sposa di Ade ha anche una parte nella leggenda di Sisifo. Questi riuscì a trarre in inganno Persefone, ma mal gliene incolse. Appena varcata la soglia del palazzo di Ade, si recò immediatamente dinanzi a Persefone e le disse che, poiché il suo corpo non era stato sepolto, egli sarebbe dovuto ritornare nel mondo dei vivi allo scopo di provvedere al suo funerale e per punire l'incuria dei suoi familiari, e promise di ritornare entro tre giorni. Persefone si lasciò ingannare e concesse a Sisifo ciò che egli chiedeva. Ma appena fu tornato alla luce del sole, Sisifo non mantenne la promessa fatta a Persefone e Ade fu costretto a ricondurlo al Tartaro con la forza.
A Persefone e alla madre Demetra era sacra la città di Eleusi dove ogni anno si celebravano solenni processioni e teorie di vergini. In questa occasione agli iniziati erano rappresentati dei misteri nei quali si mostrava la vita d'oltretomba. Nella mitologia romana Persefone prese il nome di Proserpina.
L'arte rappresenta Persefone ora come moglie di Ade, ora come figlia di Demetra, coronata di edera e con una fiaccola in mano.


Perseide


Nella mitologia greca, Perseide era il nome di una delle figlie del titano Oceano e della consorte Teti della stessa specie, per questo era un oceanina, una ninfa delle acque.

Fu sposa di Elio, e da lui ebbe numerosi figli:

* Perse;
* Eete, re della città di Eea sul Fasi, nella Colchide
* Pasifae, moglie di Minosse, regina di Creta e madre del Minotauro.
* Circe, la maga che ingannò Ulisse[2]

Edited by demon quaid - 31/12/2014, 18:34
 
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