Un Mondo Accanto

Tutta la mitologia Greca, In ordine alfabetico

« Older   Newer »
  Share  
Demon Quaid
view post Posted on 24/6/2010, 09:57 by: Demon Quaid     +1   -1
Avatar

Vampiro di dracula

Group:
Administrator
Posts:
16,002
Reputazione:
+105
Location:
Dall'isola che non c'è....l'Inferno?

Status:


Antea (mitologia)

Nella mitologia greca, Antea era il nome di diversi personaggi.

Sotto tale nome nei racconti del mito ritroviamo:

* Antea, moglie di Preto

* Antea, figlio di Eumelo.

Antea figlio di Eumelo

Antea cercando di condurre il carro trainato da draghi della dea Persefone, che aveva deciso di affidare a Trittolemo insieme ad un incarico prestigioso, quello di diffondere le messi sulla terra, egli precipitò dal veloce carro morendo. Suo padre lo pianse in compagnia dello stesso Trittolemo.

Antea moglie di Preto

Antea (o Stenebea) figlia di Iobate, re della Licia, moglie di Preto re di Tirinto da cui ebbe le pretidi. Antea si innamorò di Ipponoo meglio conosciuto con il nome di Bellerofonte. Egli rifiutò l’amore della donna e allora lei l’accusò di averla violentata. Il re non volle sporcarsi le mani e lo inviò dal padre di lei con una lettera che lo avvertiva di cosa avesse fatto a sua figlia.

La morte

Quando Antea scoprì che Bellerofonte era ancora vivo in preda alla rabbia si uccise cavalcando Pegaso il cavallo alato cadde morendo.

Le tre figlie di Preto e Antea Lisippa, Ifinoe e Ifianassa erano diventate folli, a causa di una maledizione divina, e condannate a vagare allo stato selvaggio sulle montagne, assalendo come belve gli sfortunati viandanti.

Antea è la protagonista delle tragedie perdute di Euripide

Antedone

Nella mitologia greca, Antedone era il nome di uno dei fondatori della città omonima e di cui divenne protettore. Ad Antidone si svolge la vicenda di Glauco.

Alla sua morte, Antedone fu divinizzato ed eletto protettore della città chiamata con il suo nome, che si trovava sulla costa del mar Euboico, in Beozia.

Secondo pareri secondari, Antedone era la madre di Glauco.

Antemione

Antemione è il nome di un pastore troiano menzionato nel quarto libro dell'Iliade. Era il padre dell'eroe Simoesio, che morì giovanissimo durante la guerra di Troia, trafitto con la lancia da Aiace Telamonio.

Antenore

Anténore è un personaggio della mitologia greca il cui nome è legato a vari miti.

Nell'Iliade, Antenore viene descritto come un vecchio eminente e saggio troiano che implora i suoi concittadini affinché essi restituiscano Elena al marito, Menelao, per scongiurare la guerra contro gli Achei. Tale richiesta resterà inascoltata.

Da molti autori classici e medievali Antenore viene invece descritto come un traditore. Ad esempio secondo le versioni di Ellanico. Servio o Ditti Cretese, Antenore tradì i Troiani, consegnando ad Ulisse e Diomede il Palladio, talismano della invincibilità troiana, avendo in cambio salva la vita per sé e la propria famiglia. Dopo la distruzione di Troia, Antenore raggiunse il nord Italia (infatti è considerato il capostipite dei Veneti).

Secondo Tito Livio, invece, Antenore ottenne la libertà dagli Achei grazie al ruolo moderato che avrebbe svolto durante la guerra, e arrivato nel Veneto fondò Padova, che fu chiamata Antenorea. Qui sorgerebbe la sua tomba.

Antenore sposò Teano e da lei ebbe numerosi figli: Coone, il maggiore, Glauco, Archeloco, Acamante, Agenore (padre di Echeclo), Eurimaco, Elicaone, Polidamante, Demoleonte, Laodamante, Laodoco, Ifidamante, Anteo, Polibo.
Si unì anche ad una schiava, dalla quale ebbe un figlio di nome Pedeo, allevato con affetto da sua moglie legittima.

Anteo

Nella mitologia greca Anteo è il nome di diverse figure mitologiche.

Sotto tale nome ritroviamo:

* Anteo, il gigante
* Anteo, un giovane di Alicarnasso
* Anteo, un giovinetto troiano, figlio di Antenore
* Anteo, un guerriero rutulo nell'Eneide.

Anteo, il gigante

Anteo era re di Libia, figlio di Poseidone e di Gea. Egli era praticamente invincibile finché rimaneva a contatto con sua madre (la Terra), che gli restituiva le forze ogni volta che la toccava.

Il gigante venne sconfitto da Eracle (o Ercole) che lo soffocò sollevandolo da terra da cui traeva la sua forza.

Secondo un'altra versione, Eracle prima lo sollevò in aria e poi con la sua clava lo distrusse.

Anteo di Alicarnasso


Anteo, bel giovane di stirpe reale, era prigioniero del tiranno di Mileto Fobio, la moglie del re Cleobea o Filecme si innamorò del ragazzo ma non essendo corrisposta decise di vendicarsi uccidendolo. Ella quindi lo assassinò, ma poi provò un immenso rimorso per quel gesto di slealtà inflitto ad un innocente tale che arrivò a suicidarsi per il dolore ed il pentimento.

Anteo il Troiano

Anteo era stato generato dal troiano Antenore e da sua moglie Teano. Ancora giovinetto, sfidò Paride, suo compagno di giochi, ad un duello con spade-giocattolo, senza prevedere alcuna conseguenza. Durante il combattimento, però, Paride colpì mortalmente il suo coetaneo.

In seguito a questo delitto, Paride si recò a Sparta per farsi purificare nella casa di Menelao.

Anteo il Rutulo

Anteo è nell'Eneide il nome di un giovane nemico di Enea nella guerra tra troiani e italici. Con l'amico Luca è uno dei condottieri rutuli dell'esercito di Turno. I due giovani vengono uccisi in combattimento da Enea. Questa vicenda è narrata nel decimo libro del poema.

Anteros

Nelle religioni dell'antica Grecia, Anteros è il figlio di Ares, e di Afrodite.

Anteros era la personificazione dell'amore corrisposto,altri esperti dicono dell'amore invece non corrisposto e quindi"vendicativo"ed altri ancora (anche) dell'amore omosessuale. Fratello di Eros erano inseparabili;una storia pervenutaci,a sostegno della prima opzione, narra che un giorno Afrodite si lamentò con la Dea Temi del fatto che il piccolo Eros non crescesse, così la saggia Temi le rispose che Eros non sarebbe mai cresciuto finché non avesse avuto l'amore di un fratello. Afrodite si unì ad Ares(un dio che per "dna" però non ap/porta certo amore etc..)e generò Anteros e da quel momento i due fratelli crebbero insieme, ma ogni qualvolta Anteros si allontanava da Eros, quest'ultimo ritornava bambino. Questo grazioso mito insegna che l'amore (Eros) per crescere ha bisogno di essere corrisposto (Anteros).

Anthas

Nella mitologia greca, Anthas o Antade era il nome di uno dei figli di Poseidone e di Alcione.

Anthas, eroe greco, fondò secondo la tradizione numerose città fra cui Alicarnasso, città in cui trasferì il culto di Poseidone “Phytalmios”. Da Anthas nacque la discendenza dei Anteadi, sacerdoti addetti a tale culto, a cui era vietato cibarsi di pesce.

Anthas aveva un fratello, Iperete anche lui famoso costruttore che spesso lo aiutava nell'edificare le città, come Antheia ed Hypereia, che in seguito unendosi diedero vita alla città di Trezene in Argolide, chiamata così da Pitteo.

Ebbe un figlio, Ezio, che non diede grande onore al padre.

Antianira

Nella mitologia greca, Antianira era una delle amanti di Ermes, il messaggero degli dei.

Antianira figlia di Menezio e sorella di Patroclo, dall’unione con il dio ebbe Echione ed Erito, due famosi eroi che presero parte alla spedizione per il recupero del vello d’oro, condizione imposta da Pelia il re usurpatore ai danni di Giasone. La donna saluto i figli alla partenza di Argo, la nave degli Argonauti.

Anticlea

Nella mitologia greca, Anticlea era la figlia di Autolico, quindi nipote di Ermes.

Anticlea figlia di Autolico fu la madre di Ulisse (chiamato anche Odisseo) avuto da Laerte.

La donna morì di dolore in seguito alla lunga assenza del figlio, preoccupata per le sue sorti sia nella Guerra di Troia sia durante il suo ritorno a casa.

Tradizioni secondarie

Secondo autori successivi ad Omero, il padre di Ulisse non era Laerte bensì Sisifo, visto che secondo tale versione, la donna prima delle nozze rimase incinta dal figlio del dio Eolo, che la violentò per punire suo padre per i continui furti di bestiame che operava.

Anticlo

Anticlo è una figura della mitologia greca

Anticlo, era uno dei Greci penetrati a Troia nel cavallo di legno; quando Elena, accostatasi al misterioso dono degli Achei prese ad imitare la voci delle mogli dei guerrieri che vi stavano nascosti, Anticlo per poco non tradì la loro presenza; ma Ulisse fu pronto a chiudergli la bocca con la mano.

Antide

Nella mitologia greca, Antide era il nome di una delle figlie di Giacinto.

Minosse aveva un figlio Androgeo, che gli ateniesi in un'imboscata uccisero. Il re era infuriato con il popolo e chiese vendetta, maledicendo il popolo tutto grazie ad una preghiera a Zeus, padre degli dei.

La maledizione ebbe effetto e gli ateniesi disperati cercarono un modo per porvi rimedio. Chiedendo ad un oracolo il responso fu chiaro: si doveva sacrificare qualcuno per salvare tutti.

Antide, insieme alle sorelle, furono scelti per placare il malefizio di Minosse; da qui e in seguito nacque il mito dei fanciulli sacrificati al Minotauro.

Antifate

Nella mitologia greca, Antifate era il nome del re dei Lestrigoni, i giganti che hanno ostacolato Odisseo (chiamato anche Ulisse) nelle sue avventure.

Antifate era il re di un gruppo di giganti antropofagi, ovvero cannibali. Odisseo nel peregrinare nelle sue avventure si imbatté in lui. Ulisse con i suoi compagni aveva diverse navi, ma furono tutte distrutte dalla furia dei giganti. Alla fine divorò uno dei suoi compagni.

Antifo

Nella mitologia greca, Antifo era il nome di diversi personaggi del mito.

Sotto tale nome ritroviamo:

* Antifo, figlio di Ecuba e di Priamo
* Antifo, discendente di Eracle
* Antifo, condottiero dei Frigi accorsi in aiuto a Priamo nella guerra di Troia

Antifo figlio di Priamo


Nella guerra di Troia, Antifo figlio di Priamo fu fatto prigioniero insieme al fratellastro Iso (Iliade) da Achille, l'infallibile guerriero, ma in seguito essi riacquistarono la libertà. Tornati a Troia parteciparono nuovamente ai fatti bellici combattendo su un carro: Antifo, in particolare, si distinse uccidendo Leuco, fedele amico di Odisseo, con un giavellotto. Vennero tuttavia entrambi uccisi in uno scontro dal mortale nemico Agamennone. Questi fatti sono narrati da Omero nell' Iliade.

Antifo discendente di Eracle


Antifo, figlio di Tessalo


decise di combattere nella guerra di Troia ma qui venne ucciso da Ettore, o secondo altri autori da Sarpedone.

Altri autori ancora raccontano che riuscì a sopravvivere alla guerra, e nel ritorno a casa una tempesta lo dirottò in una terra che in seguito chiamò con il nome di suo padre Tessaglia.


Antifo era anche un compagno di Ulisse ucciso dal Ciclope.

Antigone
(mitologia)

Antigone è un personaggio della mitologia greca, figlia di Edipo e della madre di questo, Giocasta. Antigone era sorella di Ismene, Eteocle e di Polinice.

La storia di Antigone inizia laddove termina la tragedia di Sofocle Edipo re, ovvero quando Edipo affida le figlie allo zio Creonte e va in esilio. Quando Edipo si rese conto del misfatto che aveva compiuto e cioè di avere ucciso il padre e avere sposato la madre, Giocasta, si accecò e, scacciato da Tebe, peregrinò per tutta l'Attica. Quando giunse presso il bosco sacro alle Eumenidi, nel quale era vietato l'ingresso ai profani, egli decise di entrarvi e perciò le Eumenidi stesse, irate, fecero strazio del suo corpo. Antigone a questo punto decise di ritornare a Tebe, ove era appena iniziata la guerra dei Sette contro la città, causata da discordie fra i suoi fratelli che vicendevolmente si erano uccisi. Quando vi giunse Creonte, il nuovo re di Tebe, fratello di Giocasta, emanò un bando che proibì la sepoltura di Polinice, uno dei due fratelli di Antigone, lasciando il suo corpo giacente in pasto ai cani. Antigone, disobbedendo agli ordini di Creonte, seppellì degnamente suo fratello Polinice - traditore della patria. Il re diede così ordine di murarla viva.

Tiresia, l'indovino cieco, individuò la prigione-tomba di Antigone che fu aperta dopo qualche giorno, ma la fanciulla al suo interno era già morta. Alla vista del corpo, il promesso sposo di Antigone, Emone, figlio di Creonte, si tolse la vita. In seguito, però, anche la madre di Emone decise di uccidersi, provocando così anche la morte volontaria di Creonte.

Antigone è anche il personaggio principale della tragedia Antigone di Sofocle, la quale ispirò numerose successive tragedie omonime.

Antigone 2.

Figlia di Eurizione, re di Ftia, in Tessaglia. Fu data in sposa a Peleo che, esiliato da Egina per aver ucciso il fratellastro Foco, aveva cercato riparo presso Eurizione, il quale lo purificò dal suo delitto e gli diede in dono un terzo del suo regno. Antigone diede a Peleo una figlia, Polidora, la quale andò in sposa a Boro, figlio di Periere. In seguito, Peleo partecipò con Eurizione alla caccia del cinghiale calidonio e, per errore, uccise il suocero. Si rifugiò allora a Iolco, alla corte d'Acasto, che lo purificò. Qui Astidamia, la moglie d' Acasto, si innamorò di lui e gli chiese un appuntamento, ma egli non cedette al suo desiderio. Allora, per vendicarsi, ella inviò ad Antigone un messaggio per informarla che Peleo stava per sposare la figlia di Acasto, Sterope. Antigone, disperata, s'impiccò.

Antigone 3

Figlia di Laomedonte, re di Troia, e sorella di Priamo. Orgogliosa della sua capigliatura, sostenne di averla più bella di quella di Era. Adirata, la dea la punì, trasformando le ciocche dei capelli di Antigone in serpi. Gli dei ne ebbero pietà e la trasformarono in cicogna, e da allora le cicogne vanno a caccia di serpi.

Antileone

Nella mitologia greca, Antileone era il nome di uno dei figli di Eracle e di Procri.

Eracle, famoso eroe greco, celebre per aver compiuto le dodici fatiche, un giorno ebbe una relazione con la figlia maggiore di Tespio, re di Tespie, marito di Megamede, figlia a sua volta di Arneo, che volendo assicurarsi un degno erede, forte e di discendenza divina riuscì a far giacere l’eroe greco con tutte le sue cinquanta figlie.

L’unione nacque con l’inganno poiché Eracle era convinto che ogni volta giacesse con la sola Procri.

Da tale unione nacquero Antileone e il suo gemello Ippeo, in compagnia di ben altri 49 fratelli.

Fu Antileone, essendo il figlio della sorella maggiore di tutte e cinquanta ed anche il primo nato fra i vari figli ad essere il successore del nonno con l’aiuto del gemello.

Antiloco

Figlio maggiore di Nestore, re di Pilo, e di Anassibia (o Euridice). Poco dopo la sua nascita era stato abbandonato sul monte Ida da sua madre, e colà fu allattato da una cerbiatta. Poiché era troppo giovane per salpare dall'Aulide all'inizio della guerra di Troia, seguì, alcuni anni dopo, l'esercito greco nella Troade e pregò Achille di placare la collera di Nestore, irato per l'inatteso arrivo del figlio. Achille, compiaciuto per l'entusiasmo che Antiloco dimostrava, si assunse l'incarico di paciere e Nestore presentò infine il figlio ad Agamennore. Antiloco era uno dei guerrieri più giovani, belli, agili e animosi che combatterono nell'esercito greco dinanzi a Troia. Amico intimo di Achille, Antiloco annunciò all'eroe la morte di Patroclo. Partecipò ai giochi funebri in onore di Patroclo; consigliato da suo padre Nestore, commise una scorrettezza durante la corsa dei cocchi e, sorpassando Menelao, riuscì ad arrivare secondo. Di fronte alle rimostranze di quest'ultimo, Antiloco si scusò e restituì il secondo premio. Fu uno dei protagonisti della corsa a piedi.
Mentre coraggiosamente accorreva in aiuto del suo vecchio padre al quale Paride aveva ferito uno dei cavalli e l'auriga non riusciva più a controllare la pariglia inbizzarrita, venne ferito a morte da Memnone. Fu subito vendicato da Achille che ne disperse l'esercito fino alle porte Scee dopo averlo ucciso. Nestore era stato avvertito da un oracolo che bisognava proteggere Antiloco dagli Etiopi e incaricò dunque Calione di stargli sempre accanto; ma invano.
Le ossa di Antiloco giacciono ora accanto a quelle dei suoi amici, Achille e Patroclo, e si dice che la sua ombra si è unita a quelle di Achille e di Patroclo nei campi degli asfodeli, nell'isola Bianca.

Antimachea


Nella mitologia greca, Antimachea o Antimache era il nome della figlia di Anfidamante e della moglie di Euristeo.

Antimachea, sorella di Melanione fu la madre di Admeta. Secondo una versione del mito di Eracle, fu per sposare proprio quest'ultima che il grande eroe dovette affrontare le dodici fatiche.

La tradizione più classica vuole, invece, che, dopo che Eracle impazzì, gli dei lo punissero costringendolo a sottostare ai capricci di Euristeo.

Edited by demon quaid - 17/12/2013, 12:06
 
Top
94 replies since 12/6/2010, 23:03   25197 views
  Share