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Tutta la mitologia Greca, In ordine alfabetico

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Demon Quaid
view post Posted on 28/6/2010, 14:44 by: Demon Quaid     +1   -1
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Vampiro di dracula

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Dall'isola che non c'è....l'Inferno?

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Aristodemo

Nella mitologia greca, Aristodemo era il nome del figlio di Aristomaco.

Aristodemo, un discendente di Eracle, era un prode guerriero. Aveva due fratelli, Temeno e Cresfonte. Un giorno prima di una battaglia gli fu chiesto di consultare l’oracolo come si faceva a quei tempi, per buono auspicio. Aristodemo sicuro di se stesso rifiutò di consultare l’oracolo di Delfi e fu colpito da un fulmine, a Naupatto, come punizione dagli dei.

Aristodemo ebbe due figli, Procle ed Euristene che presero il suo posto in guerra dopo la sua morte.

Aristomaco

Nella mitologia greca, Aristomaco era il nome di uno dei figli di Cleodemo o Cleodeo, discendente di Eracle.

Aristomaco, fiero combattente discendeva da Illo, uno dei figli di Eracle, ebbe come figli Cresfonte, Temeno e Aristodemo.

Aveva deciso a capo di un esercito di invadere e conquistare il Peloponneso, ma durante la guerra viene sconfitto ed ucciso, i suoi figli lo vendicarono ampliando il territorio secondo i suoi voleri.

Aristomene

Nella mitologia greca, Aristomene era uno dei più grandi eroi della Messenia.

Aristomene viene ricordato in una sfida contro i Dioscuri Castore e Polluce, dove una prima volta gli sottrassero lo scudo ed un'altra di notte riuscirono a respingerlo. Si racconta anche che una volta Menelao riuscì a farlo fuggire da un pozzo dove gli Spartani l’avevano gettato.

Armeno (mitologia)

Nella mitologia greca, Armeno secondo una delle versioni del mito era un argonauta compagno di avventure di Giasone:

Armeno, un tessalo del lago Bebe, secondo tale versione rispose all’appello lanciato da Giasone e partecipò come tanti altri eroi al viaggio sino alla Colchide per recuperare il vello d’oro.

All’inizio non si distinse per imprese o atti eroici, ma al ritorno abbandonò i compagni per fondare un vasto regno che poi chiamò il luogo intero a suo nome, Armenia. Armeno in seguito eresse alle porte di una città dei monumenti in onore di chi gli permise di realizzare questo suo sogno, Giasone.

Armonia (mitologia)

Armònia è una figura della mitologia greca, secondo quanto riportato da Esiodo nella sua Teogonia, figlia di Ares e Afrodite.

Il mito narra che Zeus diede Armònia in sposa al fondatore di Tebe, Cadmo, come ricompensa per averlo liberato dal mostro Tifeo. Tutti gli dei scesero a Tebe dall'Olimpo per celebrare le nozze. Secondo il mito queste furono le prime nozze della storia. Fra i doni recati dagli dei, avrà una parte importante nella storia di Tebe la collana forgiata da Efesto che Afrodite mise al collo della sposa, dotandola del potere di dare bellezza a chiunque la portasse.

Dal matrimonio nacquero quattro figlie: Agave, Autonoe, Ino e Semele.

Dopo la morte di Semele, folgorata da Zeus, Armonia e Cadmo se ne andarono da Tebe. Al termine del loro viaggio raggiunsero la costa adriatica laddove ebbero un altro figlio, Illirio.

Armonide


Nell' Iliade, Armonide è il patronimico di Tettone, un artigiano di Troia.

Tettone Armonide era padre di Fereclo, un abilissimo costruttore di navi, veloci e robuste. Una di esse fu utilizzata da Paride per rapire Elena.

Armotoe

Nella mitologia greca, Armotoe era il nome della moglie di Pandareo .

Secondo le vicende narrate nel mito i due sposi fuggiti dalla Grecia, per paura della punizione divina dovuta ai misfatti del marito, riuscirono a trovare nella Sicilia un luogo dove vivere, ma trovarono in seguito la morte.

Da tale unione nacquero le figlie Merope e Cleotera o Camino o Clizia, che rimaste senza genitori furono accudite dalle dee che furono inizialmente benevoli con loro, ma alla fine vennero aspramente punite per le colpe dei loro genitori.

Nacquero anche Aedone e Niobe, la cui prima era gelosa della seconda per vie dei suoi tanti figli.

Arne


Nella mitologia greca, Arne era il nome di una fiera donna di Atene, che tradì la sua gente in favore di Minosse .

Ai tempi di Arne Creta e Atene, due regni abili nella guerra di terra ma anche nella guerra sui mari, si contendevano supremazia e potere sui flutti, la donna, interessata all’offerta che le fece il re di Creta, tradì il suor regno in favore di un uomo che seppe ricoprirla d’oro.

Gli dei infuriati per la sua condotta la trasformarono in una civetta, o secondo altri autori in una gazza ladra, per via del suo amore verso il denaro.

Arne era anche uno dei nomi della madre di Giasone, e un altro nome di Melanippa.

Arnea

Nella mitologia greca, Arnea o Arnacia era il nome di diverse personaggi raccontati nel mito.

Nel mito tale nome lo si riscontra:

* Arnea, figlia di Eolo re della Tessaglia
* Arnea, di Atene, che cercando di tradire la sua patria aiutando Minosse fu tramutata in civetta
* Arnea, dell’isola di Sitone, talmente avida di denaro che fu trasformata in civetta
* Arnea, altro nome di Penelope

Arnea figlia di Eolo

Arnea, una bella donna, suscitò l’interesse di Poseidone che per averla si trasformò in toro. Da questa unione nacque il divino Eolo, re dei venti e Beoto.

Arneo

Nella mitologia greca, Arneo , chiamato anche Iro, era un mendicante di Itaca.

Arneo, dalla sembianze simili ad un piccolo gigante e di appetito superiore al loro era in realtà un mendicante buono ed onesto di Itaca, l’isola di Odisseo (Ulisse) e dei proci. Qui era solito frequentare le mense dei ricchi per ottenere un po’ di cibo.

Al ritorno di Odisseo, non lo riconobbe, anzi pensando che fosse un nemico prima lo attacca a parole e poi con i fatti, ed alla fine Arneo ebbe la peggio.

Arpalice

Nella mitologia greca, Arpalice era la figlia di Climeno e di Epicasta.

Climeno l'arcade, uno dei figli di Sceneo, si innamorò perdutamente, preso dalla bellezza di sua figlia Arpalice, avuta da Epicasta.

Lui la violentò. ed in seguito la diede in sposa ad Alastore, per poi riprenderla di nuovo con sè.

Lei stanca dei continui maltrattamenti volle vendetta: uccise il figlio avuto con lui, che in realtà era anche suo fratello, e dopo averne cucinato le carni lo diede come pasto a Climeno. Lei si trasformò in uccello e suo padre si impiccò.

Se non si dovesse trattare di un'opera costruita per il teatro come la morte per impiccagione farebbe suporre, possiamo pensare che ciò fosse un piano del re per ottenere un prolungamento del suo regno anche dopo la scadenza del mandato. Avrebbe quindi prima maritato l'erede sacerdotessa, ad un semplice reggente per poi uccidere il consorte e riprenderla in sede di vedova.

Alastore significa "vendicatore" ma nel mito dove si parla di lui, non si trova alcuna vendetta.

Arpalico

Nella mitologia greca, sotto il nome di Arpalico ritroviamo molti personaggi minori.

Nei miti si racconta di Arpalico come:

* Arpalico, maestro di Eracle in scherma e ginnastica
* Arpalico, figlio di Licaone
* Arpalico, compagno di Enea, ucciso da Camilla.
* Arpalico, figlio dello stesso Arpalico.

Arpalione

Nella mitologia greca, Arpalione era il nome di diversi personaggi raccontati nel mito tutti legati alla guerra di Troia

Sotto tale nome ritroviamo:

* Arpalione, figlio di Pilemene, ucciso da Merione durante la guerra, davanti alle mura di Troia
* Arpalione, eroe della Beozia, fu ucciso da Enea.

Arpie

Esiodo le considera figlie di Taumante e della ninfa oceanica Elettra, quindi sorelle della dea Iride. Sono rappresentate come mostruose donne provviste d'ali oppure come uccelli dalla testa femminile. Hanno artigli aguzzi. Si diceva che abitassero le isole Strofadi, nel Mar Egeo. Più tardi, Virgilio le pone nell'anticamera degli Inferi, con gli altri mostri.
Esistono due diverse tradizioni che le riguardano. Nella prima, l'omerica, erano simili ai venti di tempesta come indicano i loro nomi Aello ("urlo"), Ocipe ("volo veloce"), Celeno ("oscurità") e Podarge ("piè veloce"). Podarge si unì al dio del vento Zefiro, e generò i cavalli immortali Xanto e Balio che passarono poi ad Achille. Si considerava anche madre dei cavalli di Diomede (o dei Dioscuri), Flogeo e Arpago.
Le Arpie avevano una parte nella leggenda di Pandareo. Mentre Afrodite si era ritirata con Zeus sull'Olimpo, per chiedergli di trovare alle figlie di Pandareo mariti adatti, le Arpie rapirono le fanciulle, le nascosero e più tardi le affidarono alle Erinni che le fecero soffrire in punizione dei peccati del loro padre. Ma la leggenda in cui svolgono la funzione più importante è quella che riguarda la piaga di Fineo, il re tracio che diede ospitalità agli Argonauti durante il loro viaggio verso la Colchide. Svolazzando nella sala dove banchettava Fineo, le Arpie si impossessarono del suo cibo e insudiciarono il suo tavolo con i loro escrementi. Fineo fece un accordo con gli Argonauti consentendo di profetizzare il loro futuro se l'avessero liberato da quel flagello. Calaide e Zete, gli alati figli di Borea, si levarono con la spada in mano e inseguirono le Arpie fino alle isole Strofadi nel Mar Egeo dove Iride intervenne e promise che le Arpie sarebbero ritornate alla loro caverna sul monte Ditte a Creta e mai più avrebbero molestato Fineo.
Secondo un'altra tradizione inseguitori e inseguiti non fecero mai ritorno e morirono di fame e il fiume Arpide (il Tigri), nel Peloponneso, ebbe questo nome perché una di loro cercando di fuggire da Calaide e Zete annegò nelle sue profondità.
Enea incontrò l'arpia Celeno alle Strofadi dove gli predisse che i suoi Troiani avrebbero raggiunto la nuova terra soltanto quando la fame li avrebbe spinti a mangiare persino le mense. Insieme alle sue compagne si impossessò del cibo dei Troiani e poiché le loro piume di acciaio erano più dure delle spade, fu impossibile scacciarle.

Arpina

Nella mitologia greca, Arpina o Arpinna era il nome di una delle figlie di Asopo.

Arpinna, figlia di un dio dei fiumi, e sorella di Egina. Ares, il dio della guerra, si invaghì di lei la fece sua e dalla loro unione nacque l’eroe Enomao, il futuro re di Pisa.
Pareri secondari [modifica]

Sui nomi dei genitori di Enomao vi è discordia, alcuni riferiscono Asteria, altri Asterope, altri Euritoe, Alsione o Iperoco.

Arpinna (che significa razziatrice) era anche il nome di una cavalla di Enomao.

Arpiria

Nella mitologia greca, Arpiria era una delle Arpie, creature mostruose metà donne e metà uccello, che tormentava gli esseri umani.

Arpiria e sua sorella Erasia tormentavano Fineo ai tempi in cui gli Argonauti, un gruppo di avventurieri in cerca del vello d’oro, erano andati da lui per chiedere saggi consigli. Il re infastidito dal comportamento dei due mostri, chiese come condizione di essere liberato da loro, subito Giasone, il capo della spedizione ordinò a due suoi alleati, Calaide e Zete di cacciarle e loro muniti di ali fecero il proprio lavoro.

Edited by demon quaid - 8/12/2014, 15:13
 
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