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Tutta la mitologia Greca, In ordine alfabetico

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Demon Quaid
view post Posted on 4/7/2010, 12:47 by: Demon Quaid     +1   -1
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Vampiro di dracula

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Dall'isola che non c'è....l'Inferno?

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Branco (mitologia)

Nella mitologia greca, Branco era il nome di diversi personaggi all’epoca del mito.

Vi sono diverse versioni della storia Branco:

* Secondo la leggenda che vede Branco come figlio di Apollo, egli nacque da una donna che, già incinta, disse di aver sognato che il sole le entrava dalla gola e le usciva dal ventre. Una volta divenuto grande il fanciullo avrebbe incontrato il padre che, dopo averlo abbracciato, gli diede uno scettro e una corona.
* Un'altra leggenda vuole che Branco fosse un capraro o comunque un pastore, di cui Apollo si era invaghito e a cui aveva dato il dono di profetizzare. In seguito il giovane mortale eresse ad Apollo un tempio a Didimo.
* Branco, marito di Argiope e padre di Cercione.

Branga

Nella mitologia greca, Branga era il nome di una delle divinità dei fiumi, fratello di Olinto

Nell’antica Grecia si credeva che ogni fiume anche il più piccolo fosse governato da un dio, nella Tracia, grande regione della Grecia vi era un fiume e il suo dio Branga. Olinto durante una battuta di caccia venne ucciso e suo fratello per celebrare la morte del parente gli eresse un tumulo. Branga non si sentì tuttavia soddisfatto e costruì vicino al luogo della morte una città che chiamò in onore di Olinto.

Bremusa

Nella mitologia greca, Bremusa è il nome di un'Amazzone che faceva parte del contingente con il quale Pentesilea, regina delle Amazzoni, prestò soccorso ai Troiani dopo la morte di Ettore. È ricordata da Quinto Smirneo nel libro I del Posthomerica.

Bremusa era una delle dodici fanciulle guerriere che accompagnarono la loro sovrana Pentesilea, figlia di Ares, presso la città di Priamo, allorché la regina dovette purificarsi per l'omicidio involontario della sorella Ippolita. Pentesilea e il suo contingente di Amazzoni pervennero a Troia nel momento in cui in città vi era lutto per la morte di Ettore, abbattuto da Achille. Alla loro vista, l'anziano Priamo avvertì un leggero sentimento di sollievo che lo distrasse dalla perdita del figlio e provvide a ricompensare Pentesilea con grandi doni.

Nella guerra di Troia


Dopo una notte di riposo nella reggia del sovrano, Pentesilea condusse le Amazzoni in campo aperto per affrontare gli Achei e ricacciarli verso le loro navi. Nello scontro che seguì, la regina delle Amazzoni fece strage di avversari ma perdette una dopo l'altra tutte le compagne che facevano parte del suo contingente.

Bremusa, che pure si batteva con valore nella mischia, venne trafitta alla mammella destra dalla lancia di Idomeneo, che la privò così della vita; lanciando un ultimo gemito, l'Amazzone si accasciò al suolo rendendo l'anima, come, riporta Quinto Smirneo, un albero di frassino che è abbattuto dalla scure di un boscaiolo che cade con un secco rimbombo.

Brento

Nella mitologia greca, Brento era il nome di uno dei figli di Eracle e di Balezia

Eracle l’eroe che compì le dodici fatiche, ebbe nella sua vita molte compagne e con loro ebbe molti figli. Fra essi, chiamati eraclidi vi fu Brento.

Brento, come altri figli dell’eroe decise di viaggiare alla volta dell’Italia diventando l’eroe e il fondatore di Brindisi.

Brento a volte viene confuso con Bretto eroe dei Bretti.

Briareo

Uno dei Titani, figlio di Gèa (la terra) e di Urano (il cielo). Talvolta è detto figlio di Poseidone. Aveva cento braccia tutte armate e dalle bocche delle sue cinquanta teste vomitava fiamme e fumo.
Briareo, con i fratelli Gige e Cotto, partecipò alla lotta contro i Titani come alleato degli Olimpici. Una volta che questi ultimi vinsero e i Titani furono rinchiusi nel Tartaro, Briareo e i suoi due fratelli furono incaricati di sorvegliare i Titani nella loro prigione sotterranea.
Quando Era, Poseidone, Apollo e tutti gli altri olimpi, a eccezione di Estia, si ribellarono contro Zeus e lo legarono al letto con corde di cuoio, annodate cento volte, cosicché non si potesse più muovere, la nereide Teti, prevedendo una guerra civile sull'Olimpo, andò a chiamare il centimane Briareo che rapidamente sciolse tutti i nodi, servendosi di tutte le sue mani, e liberò il suo padrone. Poiché la congiura contro di lui era stata organizzata da Era, Zeus appese la dea al cielo fissandole due bracciali d'oro ai polsi, e le legò un'incudine a ogni caviglia. Briareo fu ricompensato da Zeus con la mano di Cimopole; gli fu anche richiesto di fare da arbitro in una contesa per il possesso di Corinto: attribuì a Elio Corinto e a Poseidone il resto della città.
Omero nell'Iliade lo chiama anche Egeone.

Brise

Nella mitologia greca, Brise (o, alternativamente, Briseo) era un sacerdote di Apollo (o di Dioniso, secondo altre versioni) residente a Lirnesso, una città dell'Asia Minore. È conosciuto soprattutto per essere il padre di Ippodamia, la quale proprio da lui ricevette il patronimico di Briseide.

Brise era un sacerdote di Apollo al tempo della guerra di Troia e abitava a Lirnesso, un'antica città dell'Asia Minore, a quel tempo governata dai fratelli Minete ed Epistrofo, figli di Eveno. Era il fratello di Crise, un sacerdote troiano, ed anche era padre di due figli: Ippodamia e un certo Eezione (da non confondere con l'eroe omonimo). Una tradizione contrastante, riportata da Ditti Cretese, afferma che Brise era il re dei Lelegi, in Caria, e che da una moglie di cui non si conosce il nome aveva avuto un'unica figlia, Ippodamia.

La morte


Il sacerdote viveva tranquillamente nella sua città, fino al tempo dello scoppio della guerra di Troia, nel momento in cui Enea, l'eroe troiano, inseguito da Achille, trovò rifugio a Lirnesso. L'eroe greco, inesorabile e deciso a uccidere il nemico, assediò la città e, in poco tempo, grazie al suo contingente di Mirmidoni, la conquistò e fece strage degli abitanti. Minete, il marito di Ippodamia, venne ucciso brutalmente dall'eroe, mentre il fratello Epistrofo subiva la sua stessa tragica sorte. Brise stesso oppose invano resistenza ad Achille ma, alla vista della sua casa ridotta in macerie, disperato, decise di impiccarsi. La figlia Ippodamia, presa in ostaggio dall'eroe, divenne in seguito la sua schiava preferita.

Briseide

Briseide è il patronimico usato da Omero nell'Iliade per Ippodamia, nativa di Lirnesso, figlia di Briseo, sacerdote troiano di Zeus.

Durante la guerra di Troia, Achille la catturò e la prese come schiava e amante, dopo aver ucciso il marito di lei, Minete, re di Cilicia.

A sua volta Agamennone catturò la cugina Criseide, figlia di Crise, sacerdote di Apollo, ma quando il dio scatenò una pestilenza sul campo degli Achei, i capi greci lo costrinsero a rendere Criseide. Agamennone accettò, ma volle in cambio Briseide.

Lo scambio provocò l'ira furibonda (l'ira funesta) di Achille, che abbandonò gli scontri. Agamennone tentò di restituire la schiava, insieme a del denaro, ma Achille non volle sentire ragioni.

Briseide diede ad Agamennone un figlio, che fu chiamato Aleso.

Britomarti

Nella mitologia greca, Britomarti (letteralmente "dolce fanciulla") di Cortina figlia di Latona, aiutava Artemide nella caccia, ed era una delle donne di cui era innamorato Minosse. Tuttavia nella versione più comune, Britomarti è figlia di Zeus e di Carme.

Britomarti era una delle compagne di Artemide, le teneva i cani al guinzaglio e con la sua inventiva creò le reti per cacciare.

Minosse, re di Creta, aveva avuto molte amanti nel corso della sua vita. La sua preferita era Britomarti. La ragazza fuggì dal re nascondendosi in un bosco pieno di querce, ma per nove mesi le diede la caccia per monti e per valli, fino a quando disperata si gettò a mare e venne salvata da un gruppo di pescatori.

Era considerata la dea della fertilità cretese. Essa appare anche collegata al culto della Luna, e viene identificata dai mitografi come una variante del mito della Dea Madre. La sua figura venne in seguito a confondersi con quella di Artemide, la dea della caccia.

Brizo

Nella mitologia greca, Brizo o Brizò era il nome delle divinità del sonno.

Brizo era il nome di una divinità minore del sonno venerata dalle donne di Delo. La dea forniva indicazioni precise in sogno sulla pesca e sulla navigazione. Per via di questa particolarità si pensava che fosse anche una dea protettrice della navigazione.

Come doni alla dea le donne offrivano piccole creazioni manuali, dei piccoli modelli che raffiguravano delle imbarcazioni. Il suo significato è “colei che placa”.

Bromie

Nella mitologia greca, Bromie o Brome era il nome di una delle ninfe della Nisia.

Dionisio, il dio del vino, quando era un pargolo venne affidato alle cure delle ninfe, fra cui Bromie. In seguito divenne una delle Iadi, una stella nel cielo.

Bromio

Bromio è un personaggio della mitologia greca, uno dei dodici figli di Egitto e della ninfa Caliadne. Sposò Erato, una delle dodici figlie di Danao e della ninfa Polisso, dalla quale venne assassinato la prima notte di nozze.

Brotea

Nella mitologia greca, Brotea era il nome di uno dei figli di Tantalo.

Brotea era un abilissimo cacciatore ma era tanto fiducioso nelle proprie abilità che poco ringraziava gli dei, in particolare Artemide, la dea della caccia. La sorella di Apollo si infuriò e punì Brotea facendolo impazzire, allora l’uomo si convinse di essere invulnerabile al fuoco e si gettò dentro il primo incendio che gli si parò davanti, morendo.

Bucolione

Nella mitologia greca, Bucolione era il nome del primo figlio di Laomedonte, re di Troia.

La madre di Bucolione nascose a Laomedonte la nascita del figlio, il quale, dunque, crebbe senza conoscere la propria identità. Fu un umile pecoraio.

Ebbe due gemelli, Pedaso ed Esepo, dalla naiade Abarbarea, che gli si unì in amplesso amoroso, mentre pascolava il suo gregge. I due parteciparono alla guerra di Troia, dove trovarono la morte per mano di Diomede.

Bucolo

Nella mitologia greca, Bucolo era il nome di diversi personaggi di cui si racconta nel mito, fra cui uno dei figli di Colono di Tanagra

Bucolo uccise insieme ai suoi fratelli Eunosto per colpa della loro sorella Ocna. La sorella non riuscendo ad ottenere l’amore del ragazzo si inventò che da lui fosse stata maltrattata e lamentandosi con i suoi parenti ottenne l’omicidio dell’amato. Bucolo fu catturato dal padre del morto, Elieo e lo cacciò insieme agli altri che commisero il misfatto.

Bucolo significa bovaro.

Bufago


Nella mitologia greca, Bufago era il nome di uno dei figli di Giapeto e di Tornace.

Bufago , il cui nome significa mangiatore di buoi, sposò Promne e curò, a dispetto dei suoi modi di fare quasi incivili, Ificle il fratello di Eracle, quando venne ferito in battaglia, anche se la sua morte avvenne lo stesso. In seguito il suo carattere divenne ancora più insopportabile arrivando ad importunare anche le divinità fra cui Artemide che infuriata lo uccise.

Bugono

Nella mitologia greca, Bugono o Bunomo era il nome di uno dei figli di Elena e di Paride

Dopo il rapimento della bella Elena ad opera di Paride, uno dei principi troiani, i due amanti ebbero diversi figli fra cui Bugono.

Bugono insieme ai suoi fratelli era ancora in fasce quando scoppiò la guerra di Troia, dove i greci reclamavano la donna, durante le varie battaglie la città fu scossa e durante una di essere il soffitto della casa dove Bugono risiedeva non resistette agli urti crollando e uccidendo l’infante.

Buli

Nella mitologia greca, Buli era il nome di una ragazza della Tessaglia di cui si racconta nel mito.

Buli ebbe un figlio, di nome Egipio che sedusse una donna, ma il figlio di costei, Neofrone decise di vendicarsi. L’uomo riuscì a sedurre Buli e la portò proprio dove Egipio si incontrava solitamente con la sua amante. I due non si riconobbero e si amarono, quando compresero cosa ebbero fatto cercarono di uccidersi ma il padre degli dei li trasformò prima che potessero compiere tale gesto in uccelli.

Buno


Nella mitologia greca, Buno era il nome di uno dei regnanti di Corinto, figlio di Ermes e di Alcidamia.

Eete, futuro re dell’intera Colchide regnava all’inizio su Corinto, grande città, ma lui stanco di quel luogo si mosse in cerca di gloria e conquiste.

Buno, uno degli uomini fidati di Eete fu posto come provvisorio reggente della città, una carica che Eete non ricoprì mai più, emigrato per sempre nella Colchide.

Busiride

Nella mitologia greca, Busiride era il nome di uno dei figli di Posidone e Lisianassa.

Busiride, figlio del dio dei mari e fratello di Anteo, era uno dei più crudeli re dell’antico Egitto, che usava divertirsi, con la scusa della devozione al padre degli dei, trovando ogni anno un forestiero da sacrificare a Zeus. Il divino non ha mai amato in realtà i sacrifici umani e suo figlio Eracle pose fine alla tirannia di Busiride uccidendolo.

Bute (figlio di Borea)

Bute, fu figlio di Borea.

Cacciato dal fratello Licurgo, occupò l'isola di Stromboli. Durante una festa di Dionisio in Tessaglia, violando i doveri della xenia, l'ospitalità rituale dei greci, rapì Coronide, e la costrinse a sposarlo. Per punirlo, Coronide ottenne da Dionisio di farlo impazzire. Si getto così in un pozza ed annegò.

Bute l'apicoltore

Nella mitologia greca, Bute l’apicoltore, figlio di Pandione, e Zeusippe, era uno degli Argonauti.

Omonimia


Spesso Bute viene confuso con Bute figlio di Borea.

Bute era uno dei quattro figli di Pandione, re di Atene. Gli altri erano: il suo gemello Eretteo, Procne e Filomela. Era considerato il più grande apicoltore dell’antichità.

Quando il padre morì, Bute scelse di officiare come sacerdote di Atena e Poseidone, mentre il potere andò al suo fratello. In seguito sposò la figlia di suo fratello Eretteo, Ctonia.

Da lui derivò la stirpe sacerdotale dei Butadi.

Gli Argonauti


Durante la spedizione degli Argonauti, quando Giasone, recuperato il vello d'oro stava per fare ritorno, si trovò ad affiancare l’isola delle sirene.

Già il canto magico delle creature stava per ammaliare l’equipaggio quando Orfeo, il mitico cantore, intonò una melodia ancora più affascinante.

Fra tutti, il solo Bute si gettò in mare ma venne tratto in salvo da Afrodite che, per ingelosire il bell’Adone, passò molte notti con lui sul Lilibeo, facendo di lui il suo amante. Da lui ebbe Erice, futuro ottimo pugile e re della Sicilia. Bute ebbe anche un'altra figlia, Didamia.

Buzige

Nella mitologia greca, Buzige era il nome di diversi personaggi del mito.

Sotto tale nome ritroviamo:

* Buzige (o Budea), principessa beota, madre di Ergino;

* Buzige, il legislatore ateniese.

Buzige, il legislatore ateniese

Buzige era un inventore che creò il giogo con il quale per primo riuscì a domare i tori, diventò un legislatore e fra le leggi che stilò ci fu quella del divieto di uccidere gli animali che potevano essere preziosi per l’agricoltura, quali tori e buoi.

Edited by demon quaid - 8/12/2014, 15:51
 
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