Un Mondo Accanto

Ancora Dinosauri, divisi per periodi in cui sono vissuti.

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 5/11/2012, 22:18     +1   -1
Avatar

Il diavolo è sicuramente donna.

Group:
Administrator
Posts:
8,442
Reputazione:
+47

Status:


Pterodaustro





Pterodaustro

Stato di conservazione: Fossile


Non tutti gli pterosauri avevano mandibole lunghe e appuntite. Lo Pterodaustro, il cui nome significa "ala del sud", aveva un lungo becco che utilizzava come un enorme setaccio. Aveva un'apertura alare di circa 1,2 m. Lo Pterodaustro visse circa 140 milioni di anni fa, nel Cretacico inferiore in Sudamerica

Le mandibole dello Pterodaustro erano dieci volte più lunghe di tutto il resto del cranio. La mandibola superiore era munita di pochi denti, corti e tozzi, mentre quella inferiore aveva circa un migliaio di setole elastiche disposte come i peli di una spazzola.

Setole

I paleontologi ritengono che lo Pterodaustro usasse queste setole per filtrare dall'acqua piccole creature (gamberetti e plancton), che poi avrebbe masticato con i denti della mascella superiore.

Come il fenicottero

Alcuni esperti ritengono che lo Pterodaustro planasse lentamente sull'acqua filtrando il cibo con il becco; altri invece pensano che la resistenza dell'acqua fosse troppo forte per lo Pterodaustro e che questi quindi setacciasse il limo dei fondali con il becco, proprio come fanno i fenicotteri odierni.

Edited by demon quaid - 30/1/2015, 12:26
 
Top
view post Posted on 6/11/2012, 21:22     +1   -1
Avatar

Il diavolo è sicuramente donna.

Group:
Administrator
Posts:
8,442
Reputazione:
+47

Status:


Suchomimus tenerensis





Il sucomimo (Suchomimus tenerensis) era un dinosauro carnivoro vissuto verso la fine del Cretaceo inferiore in quello che è l'attuale Niger.

Un dinosauro che voleva essere un coccodrillo



L'aspetto di questo dinosauro era davvero bizzarro: sembra quello di un dinosauro "travestito" da coccodrillo. Si pensi a un teropode vagamente simile all'allosauro, ma con un cranio esageratamente allungato, munito di una piccola cresta ossea in cima e una moltitudine di denti acuminati (circa il doppio di quelli normalmente presenti nelle fauci degli altri dinosauri carnivori) che visse circa 110 milioni di anni fa,nel periodo Cretacico. Sulle zampe anteriori erano presenti tre dita dotate di enormi artigli. All'altezza del bacino, le vertebre si allungavano a formare una sorta di bassa "vela", forse ricoperta di pelle, o dotata di una particolare muscolatura per le zampe posteriori.


Artiglio e denti fossili di sucomimo



L'animale intero doveva raggiungere gli 11 metri, ma i resti fossili appartengono a un animale subadulto, quindi gli esemplari completamente cresciuti dovevano forse raggiungere i 13 metri e le 6 tonnellate. Le particolarità di questo animale probabilmente si svilupparono in funzione del suo peculiare stile di vita: il sucomimo, molto probabilmente, era un "dinosauro pescatore", che arpionava i pesci in riva ai fiumi con i suoi temibili artigli. Il muso allungato e dal profilo simile a quello dei coccodrilli doveva ulteriormente facilitargli la predazione verso creature viscide e sfuggenti come i pesci, ma ciò non esclude che potesse nutrirsi anche di altri dinosauri.

Suchomimus o Baryonyx?



Descritto per la prima volta nel 1998 da Paul Sereno e altri, questo dinosauro è vissuto nell'Aptiano del Niger (circa 110 milioni di anni fa). I resti, però, sono quasi identici a quelli di una forma inglese vissuta qualche milione di anni prima, Baryonyx walkeri. Alcuni scienziati, quindi, hanno messo in discussione l'esistenza del genere Suchomimus, ascrivendo la specie S. tenerensis al genere Baryonyx. Qualche mese prima della descrizione di Suchomimus, alcuni frammenti provenienti sempre dal Niger erano stati descritti come Cristatusaurus lapparenti. È molto probabile che questa creatura non fosse altro che un esemplare di Baryonyx (o Suchomimus), così come il possessore dei denti, denominati Suchosaurus cultridens, rinvenuti nell '800 in Inghilterra.

Edited by demon quaid - 30/1/2015, 12:26
 
Top
view post Posted on 8/11/2012, 18:36     +1   -1
Avatar

Il diavolo è sicuramente donna.

Group:
Administrator
Posts:
8,442
Reputazione:
+47

Status:


TARDO CRETACEO



Carnotaurus sastrei





Il carnotauro (Carnotaurus sastrei) era un grosso dinosauro carnivoro appartenente alla famiglia degli abelisauridi; visse 70 milioni di anni fa, alla fine del Cretaceo superiore (Maastrichtiano), e i suoi resti fossili sono stati ritrovati in Sudamerica. Il suo nome vuol dire: "Toro mangia-carne".

Descrizione



L'intero animale misurava mediamente 7-9 m di lunghezza, 2.5-3 m di altezza e pesava 1.7-2.9 tonnellate. In rapporto al corpo il carnotauro possedeva arti anteriori di dimensioni sorprendentemente piccole. Nel braccio solo l'omero appare infatti robusto mentre le ossa dell'avambraccio e della mano sono atrofiche, con quattro ridottissime dita di cui uno modificato in sperone. Le zampe posteriori erano invece piuttosto lunghe e snelle.
Il cranio di Carnotaurus era corto e massiccio, sostenuto da un forte collo, insolitamente lungo per un abelisauride. Ampie finestre laterali ne diminuivano il peso e allo stesso tempo offrivano aggancio ai muscoli delle mascelle. Sulla sommità della testa, sopra gli occhi, vi erano due spesse corna ossee, probabilmente più utili come organo di riconoscimento intraspecifico che come armi da attacco e difesa. La mascella superiore era robusta, quella inferiore più esile.

Cranio di Carnotaurus



I denti erano ricurvi e lunghi mediamente 4 cm. La mandibola debole e i denti non particolarmente grandi potrebbero far pensare che il carnotauro si nutrisse di carogne. Gli occhi erano tuttavia in posizione frontale: Carnotaurus era quindi dotato di visione binoculare, utile per valutare la distanza delle prede, da cui si deduce che fosse anche in grado di cacciare attivamente.
Pelle fossilizzata [modifica]
I resti del carnotauro furono trovati in Argentina nel 1985, nelle praterie semidesertiche della Patagonia. Fu una grande scoperta, perché dai fossili gli esperti poterono farsi un'idea dell'aspetto della pelle di questa creatura. Sulla superficie del corpo, dalla testa alla coda, c'erano file di piccoli rilievi a forma di cono; dalle gobbe più piccole, poste sulla testa, si dipartivano file di grandi scaglie irte, che sagomavano la zona attorno agli occhi e sulla parte superiore del muso.

Classificazione



Carnotaurus fu battezzato da José Bonaparte nel 1985 e il suo nome significa "toro carnivoro", in riferimento alla presenza di due spesse corna sopra gli occhi, vagamente simili nell'aspetto a quelle di un toro. Venne attribuito alla famiglia degli abelisauridi, un gruppo di dinosauri carnivori dalle caratteristiche insolite, considerati gli equivalenti dei tirannosauridi nel continente di Gondwana.

Paleobiologia



Il carnotauro aveva un'andatura esclusivamente bipede. Si muoveva mantenendo la colonna vertebrale parallela al terreno. La lunga coda muscolosa, tenuta sollevata dal suolo, equilibrava il peso del collo e della testa.

Edited by demon quaid - 30/1/2015, 12:28
 
Top
view post Posted on 14/11/2012, 18:00     +1   -1
Avatar

Il diavolo è sicuramente donna.

Group:
Administrator
Posts:
8,442
Reputazione:
+47

Status:


Deinocheirus mirificus





Il Deinocheirus mirificus è un dinosauro saurischio di cui si conoscono solo gli arti anteriori. L'unico fossile noto di questa specie è stato trovato in Mongolia da una spedizione polacca. È vissuto nel Cretaceo.

Descrizione



Le dimensioni di questa specie restano sconosciute ma erano sicuramente ingenti: paragonando le misure degli arti di Deinocheirus con quelle dell'affine Ornithomimus, con le dovute proporzioni (ammesso che possano essere considerate valide) si ipotizza un animale lungo 10-12 metri ed alto 5 (alla testa), con un peso di circa 4 tonnellate. Gli arti, lunghi e snelli, e le "mani", dotate di tre dita, erano una caratteristica dei "dinosauri struzzo", gli ornitomimosauri. Ma queste braccia, lunghe 2.4 m erano più grandi di quelle degli ornitomimosauri fino ad allora ritrovate dai paleontologi. Nessuna delle dita del Deinocheirus poteva piegarsi verso l'interno per afferrare gli oggetti. Nonostante la presa del deinocheiro non fosse così salda, gli artigli potevano essere molto pericolosi. Ogni artiglio, lungo quanto la testa di un uomo, era ricurvo e appuntito, proprio come un enorme uncino. Ciononostante, gli esperti non sono certi che il deinocheiro fosse carnivoro. Si è ipotizzato che utilizzasse gli artigli per sventrare i termitai (proprio nel Cretaceo ci fu un'eccezionale proliferazione delle termiti) come un moderno formichiere, oppure che utilizzasse gli unghioni per tirare a se la vegetazione, o ancora che li utilizzasse come arma di difesa nei confronti dei tirannosauridi (come i Tarbosauri). Altre ipotesi vedono il Deinocherius come un animale piscivoro (probabilmente gli Ornithomimidi, da quanto si deduce da molti ritrovamenti, amavano gli ambienti umidi), gli ornithomimidi basali, cui sembra imparentato, avevano infatti numerosi minuscoli denti dritti e lisci (adatti ad una dieta a base di pesce, ma probabilmente anche ad altre strategie di alimentazione), oppure, secondo l'ipotesi originale addirittura carnivoro. Esistono delle somiglianze tra le ossa rinvenute (inclusi gli artigli) e quelle degli Ornithomimosauri, che lasciano supporre che il Deinocherius fosse un gigantesco dinosauro-struzzo, e quindi plausibile che fosse più una preda per gli altri theropodi che un predatore. Una preda però di taglia paragonabie a quella di un Tarbosauro (anche se, proporzionalmente agli altri ornitomimosauri, molto più leggera), veloce, e dotata di artigli giganteschi.

Tassonomia



L'aspetto del deinocheiro rimane un mistero. Le "braccia" sono così insolite che gli scienziati hanno difficoltà a ricostruire il resto del corpo. Se l'ipotesi (attualmente molto probabile) che fosse un Ornithomimosauro basale fosse confermata, potrebbe somigliare ad una versione gigantesca del Pelecanimimus. Forse il deinocheiro era alto quanto una giraffa.

Edited by demon quaid - 30/1/2015, 12:28
 
Top
view post Posted on 14/11/2012, 18:43     +1   -1
Avatar

Il diavolo è sicuramente donna.

Group:
Administrator
Posts:
8,442
Reputazione:
+47

Status:


Deinosuchus





Il Deinosuco (Deinosuchus hatcheri, pronuncia / ˌ daɪnəsju ː kəs / dy-no-sew-kəs) noto anche come fobosuco (Phobosuchus) o coccodrillo gigante, è un parente estinto del coccodrillo che visse tra gli 80 e i 65 milioni di anni fa, durante il tardo periodo Cretaceo.
Il nome si traduce come "coccodrillo terribile" e deriva dal greco δεινός / deinos ("terribile") e σουχος / soukhos ("coccodrillo"). I primi resti fossili sono stati scoperti in North Carolina (Stati Uniti) intorno al 1850, ma il genere non venne classificato e descritto fino al 1909. Ulteriori frammenti furono scoperti nel 1940 e vennero successivamente inseriti in una famosa, anche se imprecisa, ricostruzione del cranio presso l'American Museum of Natural History. La conoscenza del Deinosuchus rimane incompleta, ma più completi resti del cranio ritrovati negli ultimi anni hanno ampliato notevolmente la comprensione scientifica di questo antico predatore. Anche se Deinosuchus era molto più grande di qualsiasi coccodrillo moderno o alligatore, il suo aspetto generale era abbastanza simile a quello dei suoi parenti più piccoli. Uno studio indica che esemplari di Deinosuchus potevano vivere fino ad un massimo di 50 anni, crescendo ad un tasso simile a quello dei coccodrilli moderni, ma mantenendo questa crescita per un periodo di tempo molto più lungo. Deinosuchus fossili sono stati trovati in dieci stati americani, così come nel Messico settentrionale. Visse su entrambi i lati del mare interno occidentale e nelle regioni costiere del Nord America orientale. Deinosuchus raggiunse le sue dimensioni maggiori nelle regioni occidentali, ma le popolazioni orientali erano molto più abbondanti. Gli scienziati mantengono opinioni controverse sulla questione se queste due popolazioni rappresentino specie separate. Deinosuchus era probabilmente in grado di uccidere e mangiare dinosauri di medie e grandi dimensioni (Struthiomimus, adrosauri ma anche i grandi erbivori), ma la sua dieta comprendeva anche tartarughe marine, uccelli primitivi, pesci e altre prede acquatiche e terrestri.

Morfologia



Resti fossili di Deinosuchus, illustrati da W.J. Holland.
Le proporzioni del teschio di Deinosuco sono simili a quelle del coccodrillo del Nilo. Il cranio del Deinosuco (che è circa 1/7 dell'animale intero) misura più di 170 centimetri.

Dimensioni



La massima lunghezza raggiungibile da un esemplare di Deinosuchus è stimata tra i 10 metri (32,808399 ft) e i 15 metri (49,2125985 ft). Invece, il moderno coccodrillo del Nilo non supera i 7 metri (22,9658793 ft) in lunghezza.
Recenti studi sull'enorme rettile preistorico hanno stimato la sua grandezza media in 16-18 metri di lunghezza per un peso di 10 tonnellate. Le proporzioni indicano che il Deinosuco era più grande del coccodrillo marino, il più grande rettile oggi vivente, e ciò ne fa uno dei più grandi coccodrilli mai esistiti, insieme a Sarcosuchus e Purussaurus.

Habitat



Un frammento di mandibola di Deinosuchus, esposto al North Carolina Museum of Natural Sciences. I fossili di questo grande alligatore sono stati rinvenuti in dieci stati americani e nel Messico settentrionale
I fossili di Deinosuco sono stati rinvenuti in Nordamerica principalmente in: Texas, Alabama, Mississippi, Georgia, New Jersey, North Carolina, Wyoming, Nuovo Messico e in Messico.

Dieta



Nel 1954, Edwin H. Colbert e Roland T. Bird ipotizzarono che il Deinosuchus "poteva benissimo avere cacciato e divorato alcuni dei dinosauri dei quali è stato contemporaneo" Colbert ha ribadito questa ipotesi con più forza nel 1961: "Certamente questo coccodrillo deve essere stato un predatore di dinosauri; altrimenti perché avrebbe dovuto avere una mole così gigantesca? Inoltre cacciava in acqua, dove i teropodi giganti non potevano andare ". R. David Schwimmer ha notato nel 2002 che le vertebre della coda di molti adrosauridi rinvenuti nei pressi del Big Bend National Park mostravano i segni dei denti di un Deinosuchus, rafforzando l'ipotesi che tale rettile si nutrisse in almeno alcuni casi di dinosauri. Nel 2003, Christopher A. Brochu ha ritenuto che le prove dei segni lasciati dai denti non fossero sufficienti perché le si potessero considerare incontestabili, ha comunque convenuto che il Deinosuchus "probabilmente si sia nutrito di ornitopodi di tanto in tanto." Si è generalmente ritenuto che il Deinosuchus utilizzasse tattiche di caccia simili a quelle dei coccodrilli moderni, con imboscate tese a dinosauri e altri animali terrestri sulle rive che poi venivano sommersi fino all’ annegamento.
Schwimmer e G. Dent Williams hanno proposto nel 1996 che il Deinosuchus possa aver predato tartarughe marine. Deinosuchus probabilmente avrebbe usato i robusti denti piatti vicino alla parte posteriore della sua mandibola per schiacciare i gusci di tartaruga. La tartaruga marina Bothremys era particolarmente comune nei territori orientali del Deinosuchus, e molti suoi gusci sono stati ritrovati con segni di morsi che erano stati molto probabilmente inflitti dal coccodrillo gigante.
Schwimmer ha concluso nel 2002 che l’alimentazione del Deinosuchus probabilmente variava in base alla località geografica, i più piccoli Deinosuchus del Nord America orientale avrebbero occupato una nicchia ecologica simile a quella del coccodrillo americano moderno. Avrebbe cacciato tartarughe marine, pesci e piccoli dinosauri. I più grandi, ma meno comuni Deinosuchus del Texas e del Montana avrebbero potuto essere cacciatori più specializzati, in grado di cacciare anche grandi dinosauri. Schwimmer ha osservato che nessun dinosauro teropode dell’America orientale raggiungeva le dimensioni del Deinosuchus, indicando che il massiccio coccodrillo avrebbe potuto essere il maggior predatore della regione.

Scoperta


.
Nel 1858, il geologo Ebenezer Emmons descrisse due denti fossili di grandi dimensioni ritrovati a Bladen County, North Carolina. Emmons classificò questi denti come appartenenti ad un esemplare di Polyptychodon, salvo poi ricredersi e definirli i resti di "un genere di rettile simile ad un coccodrillo".

Classificazione



Deinosuchus venne inizialmente classificato da Colbert e Bird nella famiglia ‘’Crocodylidae’’, principalmente sulla base delle caratteristiche dentali simili a quelle dei coccodrilli moderni. Tuttavia, una rivalutazione filogenetica effettuata nel 1999 da Brochu ha determinato che il Deinosuchus era in realtà un membro primitivo di Alligatoroidea. Così il Deinosuchus non un gigantesco coccodrillo, piuttosto fu uno dei più grandi alligatori. Tale classificazione è stata riconfermata nel 2005 dalla scoperta di una scatola cranica in buone condizioni nella formazione Blufftown dell'Alabama, che presenta alcune caratteristiche che ricordano quelle del moderno alligatore americano. Anche se è un membro preistorico del loro stesso clade, Deinosuchus non è un antenato diretto degli alligatori moderni. I suoi parenti più stretti potrebbero essere stati Leidyosuchus e Diplocynodon .

Edited by demon quaid - 30/1/2015, 12:30
 
Top
view post Posted on 14/11/2012, 20:18     +1   -1
Avatar

Il diavolo è sicuramente donna.

Group:
Administrator
Posts:
8,442
Reputazione:
+47

Status:


Edmontonia rugosidens





L'Edmontonia era un dinosauro protetto da uno scudo di protuberazione e piastre. La testa, di forma triangolare, era circondata da lamine ossee che si connettevano l'una all'altra come denti di una sega. Oltre all'armatura, l'Edmontonia aveva anche un'altra arma di difesa: su ciascun lato del corpo, aveva una fila di spuntoni ossei. Questi sporgevano lateralmente come una specie di frangia appuntita a protezione dell'animale. Quando veniva attaccato, l'Edmontonia probabilmente si accucciava a terra per coprire il ventre morbido e indifeso.
Nome: Edmontonia che vuol dire "di Edmonton"
Misure: lungo 7 m, alto 1.6 m
Alimentazione: piante basse
Epoca e ambiente: 80 milioni di anni fa, nel Cretaceo superiore, in Canada e USA

Denti a lamina



Quando pascolava brucando le piante più basse, questo dinosauro strappava i germogli con il becco aguzzo e privo di denti. Nella parte retrostante, all'interno delle mascelle, c'era una fila di denti laminari di cui l'Edmontonia si serviva per masticare.

Un valido sostegno



L'Edmontonia procedeva sulle quattro robuste zampe, capaci di sostenere efficacemente il corpo, ampio e piatto. Aveva il collo corto e una coda che andava assottigliatisi all'estremità.

Edited by demon quaid - 30/1/2015, 12:31
 
Top
view post Posted on 19/11/2012, 11:16     +1   -1
Avatar

Il diavolo è sicuramente donna.

Group:
Administrator
Posts:
8,442
Reputazione:
+47

Status:


Lambeosaurus


.



Il lambeosauro (gen. Lambeosaurus) era un dinosauro erbivoro, appartenente agli adrosauridi. Visse nel Cretacico superiore (circa 70 milioni di anni fa). I suoi resti fossili sono stati ritrovati nella provincia canadese dell'Alberta, negli USA e nel Messico.

Il dinosauro di Lambe



Questo dinosauro vegetariano, come tutti gli appartenenti alla sua famiglia, era quadrupede, ma se minacciato spiccava la corsa sulle potenti zampe posteriori. Probabilmente aveva la pelle ricoperta di scaglie di vivaci colori, che si adattavano tra loro come le tessere di un mosaico. Vista acuta, fine odorato e fiuto sottile lo aiutavano ad individuare i pericoli. Il nome Lambeosaurus vuol dire "rettile di Lambe", dal nome del paleontologo canadese Lawrence Lambe.

Una cresta misteriosa



Il Lambeosaurus aveva una cresta a forma di manopola munita di uno spuntone osseo, simile a un pollice. Quella dei maschi era più grande di quella delle femmine. alcuni studiosi ritengono che quando il dinosauro si immergeva sott'acqua, la cresta fosse utilizzata come presa d'aria, come si ipotizza sul Parasaurolophus. Se così fosse stato, però, sulla sommità della cresta ci dovrebbe essere un foro, cosa che non è presente. Uno scienziato scoprì che quando l'aria entrava nella cresta del Parasaurolophus, si produceva un suono uguale a quello di un corno medievale: anche il lambeosauro con tutta probabilità emetteva un verso di richiamo assai caratteristico. In poche parole, è probabile che il Lambeosaurus utilizzasse la cresta per emettere suoni acuti, come detto prima, simili a quelli di corni medievali.

Un muro di denti



Nel cranio del lambeosauro, lungo circa 2 m, vi erano centinaia di piccoli denti aguzzi per frantumare aghi di pino, ramoscelli legnosi e semi. Quando i denti si usuravano, venivano sostituiti da nuovi.

Specie



Di questo dinosauro si conoscono varie specie, la più grande delle quali (Lambeosaurus laticaudus, del Messico) era davvero gigantesca: probabilmente poteva raggiungere i 15 metri di lunghezza e pesare più di 20 tonnellate, rappresentava uno dei più grandi adrosauri. I fossili, tuttavia, sono frammentari. Lambeosaurus lambei, invece, era la più comune, mentre Lambeosaurus magnicristatus possedeva un'insolita cresta particolarmente alta.

Edited by demon quaid - 30/1/2015, 12:32
 
Top
view post Posted on 19/11/2012, 11:47     +1   -1
Avatar

Il diavolo è sicuramente donna.

Group:
Administrator
Posts:
8,442
Reputazione:
+47

Status:


Maiasaura peeblesorum





La maiasaura (Maiasaura peeblesorum) era un dinosauro erbivoro vissuto nel Cretaceo superiore nel Montana.

La buona madre lucertola



In nome generico significa "buona madre lucertola", e fu dato nel 1979 dal paleontologo Jack Horner dopo aver scoperto una serie di nidi con resti di gusci di uova e nidiacei. Questa era la prova che i grandi dinosauri nutrivano e accudivano i propri piccoli. Sono stati effettuati oltre 200 ritrovamenti, e tra i fossili vi erano individui, appartenenti alla specie, di tutte le età.

Una piccola cresta sugli occhi



La maiasaura era un dinosauro semibipede appartenente al gruppo degli adrosauri, ma aveva un aspetto piuttosto strano se paragonato a quello dei suoi simili. Benché fosse sprovvista di creste e protuberanze nasali, caratteristiche della famiglia, la maiasaura aveva sì il classico becco piatto e un muso spesso, ma anche una sorta di piccola cresta a forma di corno sopra gli occhi. La forma del cranio, in generale, assomigliava a quella di un cavallo.

Terreni di cova



Questo dinosauro viveva in branchi (un'ottima difesa contro i predatori) e cresceva i propri piccoli in colonie di nidi, posti a circa otto - nove metri l'uno dall'altro (la lunghezza media di un animale adulto). Ciascun nido conteneva trenta - quaranta uova, era fatto di terra ed era con tutta probabilità sorvegliato da un genitore. Le uova erano circa della taglia di quelle di uno struzzo, il che significa che i nidiacei dovevano crescere in fretta per raggiungere le dimensioni di un adulto. Alcuni esemplari, infatti, superavano i nove metri.

Dinosauri sociali



I nidi sono stati scoperti su un'altura, appropriatamente soprannominata "Montagna delle Uova". Horner sostiene che questo territorio, nel Cretaceo superiore, fosse un'isola, in cui i dinosauri si sentivano al sicuro dai predatori. In ogni caso, il luogo doveva essere asciutto (altrimenti gli embrioni non sarebbero sopravvissuti alla mancanza d'ossigeno) ma abbastanza vicino all'acqua per soddisfare le esigenze delle madri.


Ricostruzione di un branco di Maiasaura



Sempre secondo Horner, i dinosauri tornavano anno dopo anno ai propri luoghi di nidificazione. Portando alla luce un reperto dopo l'altro scavando in profondità, il paleontologo si rese conto che questi allineamenti verticali erano una prova che i dinosauri tornassero per costruire nuovi nidi sopra quelli vecchi. Questa è una scoperta importante: anche molti uccelli attuali si comportano allo stesso modo, in particolare quelli marini, e un'abitudine simile implica un certo grado di intelligenza. Nel sito sono state trovate, inoltre, felci fossili e frammenti di altre piante: secondo Horner, i dinosauri avrebbero potuto adottare un comportamento simile a quello dei coccodrilli attuali, i quali seppelliscono le uova sotto mucchi di fronde per poi urinarci sopra, in modo da far fermentare il materiale e generare calore.

Cure parentali



Accanto a un nido di Maiasaura, Horner trovò gli scheletri di undici piccoli, lunghi più o meno un metro; dal momento che le dimensioni erano ben maggiori di quelle delle uova e che un adulto misurava circa nove metri, i paleontologi dedussero che i piccoli dovevano avere uno o due anni. È possibile che i "cuccioli" facessero parte dello stesso nucleo familiare. Insomma, quella trovata da Horner potrebbe a tutti gli effetti essere stata una nursery del Cretaceo.
Anche gli uccelli attuali si comportano allo stesso modo, con i "primogeniti" che partecipano alla costruzione del nido e aiutano lo sviluppo dei più piccoli. La spiegazione evolutiva di un fenomeno come questo viene data certamente da aspetti genetici, che portano a favorire i consanguinei, ma potrebbe essere anche una specie di allenamento: quando il più grande lascerà il gruppo per crearsi un proprio nucleo familiare, avrà già un riferimento comportamentale.

Edited by demon quaid - 30/1/2015, 12:32
 
Top
view post Posted on 21/11/2012, 17:10     +1   -1
Avatar

Il diavolo è sicuramente donna.

Group:
Administrator
Posts:
8,442
Reputazione:
+47

Status:


Mononykus olecranus





Per Mononico ("singolo artiglio") si intende un bizzarro dinosauro vissuto in Mongolia.Era lungo circa un metro.

Delle strane braccia



Vissuto 75 milioni di anni fa nel Cretaceo, questo dinosauro è noto a molti per una caratteristica che lo distingue da tutti i teropodi conosciuti, eccetto quelli appartenenti alla famiglia degli alvarezsauridi, di cui fa parte: braccia cortissime munite di un voluminoso artiglio. Gli scienziati si sono subito chiesti quale fosse la loro funzione: da alcuni è stato ipotizzato che servissero per stanare dai loro nidi le termiti di cui doveva nutrirsi, oppure, come potrebbe essere accaduto al Tirannosaurus rex, per tenere stretti i due partner durante l'accoppiamento.

Edited by demon quaid - 30/1/2015, 12:34
 
Top
view post Posted on 21/11/2012, 18:16     +1   -1
Avatar

Il diavolo è sicuramente donna.

Group:
Administrator
Posts:
8,442
Reputazione:
+47

Status:


Mosasaurus





Il mosasauro (gen. Mosasaurus) è un rettile marino estinto, appartenente ai mosasauri. Visse nel Cretaceo superiore (Santoniano - Maastrichtiano, 80 – 70 milioni di anni fa). I suoi resti fossili sono stati ritrovati in gran parte del mondo (Nordamerica, Europa, Africa, Giordania, Nuova Zelanda, Antartide e forse Giappone).

Descrizione



Il mosasauro dà il nome alla famiglia dei mosasauridi, grandi rettili marini del Cretaceo superiore. Tra questi animali, il mosasauro era uno dei più grandi, e si presume che una specie (Mosasaurus hoffmannii) possa aver raggiunto i 18 metri di lunghezza. Come tutti i suoi simili, questo rettile era dotato di caratteristiche ben adatte al nuoto: le zampe erano trasformate in pinne e la coda era lunga e appiattita lateralmente (erano presenti circa 80 vertebre caudali). Il cranio triangolare era particolarmente robusto e le ossa che lo costituivano erano unite fra loro in modo più saldo rispetto a quanto accadeva negli altri mosasauri, i cui crani erano molto mobili. I denti del mosasauro erano robusti e ricurvi all'indietro, capaci sia di tagliare che di rompere. Le orbite erano piuttosto piccole, mentre il corpo era più corto e robusto di quello degli altri mosasauri.

Impronte di pelle



Nel 2009 sono stati descritti diversi esemplari di Mosasaurus con impronte di pelle ben conservata, tutti provenienti dal Maastrichtiano della formazione Muwaqqar di Harrana, in Giordania. Questi fossili mostrano che il corpo dei mosasauri, così come la membrana che univa le dita, era coperto da piccole scaglie a forma di diamante che si sovrapponevano fra loro. Negli esemplari di Harrana sono presenti due tipi di scaglie in un solo esemplare: scaglie carenate che ricoprivano la parte superiore del corpo e scaglie lisce sul ventre. Dal momento che i mosasauri erano probabilmente predatori d'agguato, si suppone che questi animali avrebbero potuto beneficiare notevolmente della mancanza di riflesso delle scaglie carenate (Kaddumi, 2009).

Classificazione



Il mosasauro era un tipico membro della famiglia, tranne che per le dimensioni eccezionali. Apparteneva alla sottofamiglia dei mosasaurini, che comprendeva anche Clidastes, Carinodens, Globidens e Liodon. Il suo parente più stretto era Plotosaurus.

Specie



Di questo animale sono note moltissime specie, spesso basate su vertebre o denti isolati e differenti fra loro proprio per la conformazione dei denti. Alcuni studiosi ritengono che tutte queste specie possano rappresentare più generi. Tra le più conosciute, da ricordare Mosasaurus hoffmannii, la specie tipo, scoperta per la prima volta in Olanda e in seguito rinvenuta in varie località. Questa era anche la specie più grande e descritta in maggior dettaglio. Da ricordare anche M. conodon, proveniente dal New Jersey e descritta da Edward Drinker Cope, M. dekayi e M. lemonnieri, quest'ultima conosciuta grazie a una quantità di scheletri provenienti dal Belgio e descritti da Louis Dollo. M. maximus, invece, è spesso considerata conspecifica con M. hoffmanni. Da ricordare inoltre M. missouriensis, la prima specie di mosasauro descritta in Nordamerica, M. sevciki della Giordania e M. mokoroa, proveniente dalla Nuova Zelanda.


Un cranio per 600 bottiglie di vino



Il mosasauro fu il primo grande rettile mesozoico a venir identificato. Il cranio su cui si basa la specie tipo, Mosasaurus hoffmannii, è stato protagonista di un curioso episodio. Il fossile fu scoperto in Olanda nel 1770, e per molto tempo si credette che questi resti rappresentassero le vestigia di un immenso coccodrillo. Nel 1795 la città di Maastricht, dove risiedevano i resti, venne bombardata dalle armate napoleoniche; la casa dove si pensava si trovasse il reperto, già allora molto conteso, venne risparmiata ma non si trovò nulla. Vennero passate al setaccio moltissime abitazioni, ma ancora una volta ci fu un buco nell'acqua. Solo quando venne offerta una ricompensa di 600 bottiglie di vino il cranio fossile fece capolino. Il teschio venne poi trasportato a Parigi.
Dopo essere stato studiato da Georges Cuvier, che riconobbe le affinità con le lucertole, il cranio venne descritto da Gideon Algernon Mantell, che appose l'epiteto specifico hoffmannii in onore di J.L. Hoffmann, il medico che in origine rinvenne l'esemplare. Attualmente il cranio è esposto nel Museo nazionale di storia naturale di Parigi.

Stile di vita


Questo rettile doveva essere uno dei massimi predatori del suo ambiente. La morfologia e le dimensioni, infatti, denotano uno spiccato adattamento alla predazione, e probabilmente il mosasauro si cibava di una varietà notevole di pesci, molluschi cefalopodi e altri rettili marini. Le orbite piccole e gli organi di olfatto poco sviluppati suggeriscono che questo animale fosse un nuotatore di superficie, che preferiva rimanere in acque costiere.
Numerose ferite alle mascelle riscontrate in esemplari fossili suggeriscono che questi animali conducevano uno stile di vita particolarmente violento, probabilmente combattendo fra loro. In un esemplare di grosse dimensioni il cranio è stato fracassato, evidentemente mentre l'animale era ancora in vita, da qualche altro organismo. Si presume che l'autore dell'attacco sia stato un esemplare gigante di Hainosaurus, un altro mosasauride dalla particolare conformazione del muso.

Edited by demon quaid - 30/1/2015, 12:35
 
Top
view post Posted on 22/11/2012, 17:12     +1   -1
Avatar

Il diavolo è sicuramente donna.

Group:
Administrator
Posts:
8,442
Reputazione:
+47

Status:


Quetzalcoatlus





Il quetzalcoatlo (gen. Quetzalcoatlus) è uno dei più grandi rettili volanti finora scoperti, i cui fossili sono stati rinvenuti nei terreni del Cretaceo superiore (circa 70 milioni di anni fa) in Texas. La denominazione di deriva dalla divinità americana precolombiana Quetzalcoatl; questa veniva giustappunto rappresentata come un serpente alato.

Uno pterosauro grande come un aereo



I resti fossili di questo pterosauro gigante sono stati rinvenuti per la prima volta negli anni ’70, e furono descritti da Douglas A. Lawson nel 1975. I ritrovamenti erano molto frammentari, ma le poche ossa degli arti, paragonate a quelle del grande Pteranodon, furono sufficienti a ricostruire uno pterosauro dall’apertura alare di circa 18 metri, ovvero un'apertura alare pari a quella di un cacciabombardiere. Il collo, inoltre, sembrava smisuratamente lungo. Lawson descrisse due specie di Quetzalcoatlus, la più grande delle quali era Q. northropi, mentre l’altra non ricevette un nome ufficiale. Successivi studi e ritrovamenti più completi stabilirono che il quetzalcoatlo doveva possedere ali più corte, in proporzione, a quelle di Pteranodon, e quindi l’ampiezza doveva essere inferiore a quanto precedentemente stimato; la misura, in ogni caso, doveva attestarsi su dodici metri di apertura alare. Il cranio, conosciuto per frammenti, doveva essere molto più grosso di quanto precedentemente ipotizzato, ma di costituzione leggera e fornito di una cresta. Altri resti di animali simili sono stati rinvenuti nel Dinosaur Provincial Park in Alberta.


Stile di vita



Le dimensioni eccessive di questo pterosauro pongono alcuni quesiti sui limiti strutturali imposti dalla natura agli animali volanti. Molti studiosi ritengono che il quetzalcoatlo, coi suoi 200 kg di peso e un'apertura alare di 12 metri dovesse avere molta forza per riuscire ad alzarsi in volo, specialmente se si considera che viveva in un ambiente pianeggiante, dove l'unico modo per alzarsi in volo era grazie alla sua forza. Vi sono numerose congetture riguardanti lo stile di vita di un tale colosso; con le sue vertebre del collo allungate e le mascelle lunghe e sprovviste di denti, il quetzalcoatlo potrebbe essersi nutrito come i moderni aironi, o forse essersi cibato di carogne come i marabù. Altri studiosi ipotizzano che la strategia per cibarsi fosse simile a quella degli odierni becchi a forbice (gen. Rynchops). L'ipotesi più accreditata rimane quella di un animale che si nutriva di piccoli animali abituato a cacciare sul terreno. Probabilmente il quetzalcoatlo riusciva ad alzarsi in volo grazie soltanto alla sua forza, ma una volta in aria potrebbe essersi sostenuto in gran parte grazie alle correnti d’aria, privo com'era di volo battente. Sul terreno, il quetzalcoatlo probabilmente camminava su tutte e quattro le zampe.

Edited by demon quaid - 30/1/2015, 12:35
 
Top
view post Posted on 22/11/2012, 17:29     +1   -1
Avatar

Il diavolo è sicuramente donna.

Group:
Administrator
Posts:
8,442
Reputazione:
+47

Status:


Saltasauro





Prima che i paleontologi, nel 1980, identificassero in Argentina il saltasauro, si pensava che la sua corazza ossea, nota da lungo tempo grazie ai reperti fossili, appartenesse a un gruppo di dinosauri corazzati detti anchilosauri. Si credeva infatti che gli anchilosauri fossero gli unici dinosauri corazzati. L'identificazione del saltasauro dimostrò invece che anche alcuni sauropodi avevano la corazza. La schiena e i fianchi del saltasauro erano rinforzati da fitti gruppi di noduli ossei e da placche ossee frastagliate grandi quanto il palmo di una mano. Per essere un sauropodo, il saltasauro era relativamente piccolo e aveva arti tozzi, coda massiccia che si assottigliava fino a diventare simile a una frusta, e vertebre dalla forma particolare.

Raggiungere le foglie più alte Come altri titanosauridi (un gruppo di sauropodi corazzati), il saltasauro camminava sulla terraferma e poteva estendere il lungo collo per cibarsi della vegetazione che era fuori dalla portata degli erbivori più piccoli. Per fare questo, probabilmente, si sollevava sulle zampe posteriori appoggiando il peso del corpo sulla coda.
Una corazza dura come la roccia La taglia relativamente piccola del saltasauro lo rendeva più vulnerabile agli attacchi dei dinosauri carnivori rispetto agli altri sauropodi più grandi. Ma se un predatore gli fosse balzato sulla schiena cercando di affondarvi gli artigli e i denti, la dura corazza di cui era rivestita lo avrebbe difeso perfettamente. Nella formazione rocciosa che conteneva le ossa del saltasauro sono stati trovati anche i resti di altri sauropodi, come l'antarctosauro, l'argirosauro e il laplatasauro. È molto probabile che anche questi dinosauri fossero muniti di corazza.
Una capacità di difesa superiore potrebbe essere il motivo per cui i titanosauridi del Sudamerica hanno continuato a vivere quando tutti i sauropodi del Nordamerica erano già estinti da lungo tempo. Secondo una teoria, i sauropodi del Nordamerica sarebbero scomparsi in seguito ai combattimenti con i dinosauri dotati di corna e con quelli dal becco d'anatra, che forse erano stati confinati nei continenti del Nord dall'avanzata del mare. Secondo un'altra teoria, le nuove piante da fiore, che a quel tempo stavano comparendo nelle regioni settentrionali dell'America, non costituivano un'alimentazione adatta ai sauropodi.

Sapevi che:

Non è ancora stato trovato un cranio completo di saltasauro, ma probabilmente era piuttosto piccolo.
Il saltasauro probabilmente si appoggiava sulla coda quando doveva sollevarsi per raggiungere le foglie più alte.
Il saltasauro aveva arti piuttosto corti e tozzi.
Le impronte fossili rivelano che la pelle di saltasauro era ricoperta di noduli ossei grandi quanto un pisello.
La corazza era formata da una serie di placche grandi quanto una mano.
Sulla base dei fossili finora trovati, è impossibile stabilire quanto fosse estesa la corazza.

Edited by demon quaid - 30/1/2015, 12:36
 
Top
view post Posted on 22/11/2012, 17:45     +1   -1
Avatar

Il diavolo è sicuramente donna.

Group:
Administrator
Posts:
8,442
Reputazione:
+47

Status:


Tarbosaurus bataar





Il tarbosauro (Tarbosaurus bataar) è stato uno dei più grandi tirannosauridi, notevolmente somigliante al Tyrannosaurus rex tanto che alcuni studiosi hanno ipotizzato si tratti dello stesso animale, ma il tarbosauro fu ritrovato in Mongolia, a migliaia di km di distanza dal Nord America, terra del Tyrannosaurus, inoltre determinate caratteristiche anatomiche come la testa più grande e il corpo più leggero sono state sufficienti per l'assegnazione dei resti ad un nuovo genere; Tuttavia non è escluso che i reperti fino ad oggi trovati di Tarbosaurus non siano altro che Tyrannosaurus rex in differenti stadi di crescita. Altri studiosi pensano che le due specie appartengono solo allo stesso genere, quindi se l'ipotesi fosse vera il tarbosauro dovrebbe essere denominato Tyrannosaurus bataar e non sarebbe l'unico tirannosauride a rientrare nel genere Tyrannosaurus, stessa destinazione fu proposta anche per Daspletosaurus. Analogamente al Tyrannosaurus, il tarbosauro era carnivoro e visse 70 milioni di anni fa nel Cretaceo superiore.

Ritrovamenti



Nel 1991 una spedizione italo-franco-mongola scoprì nel Deserto del Gobi in Mongolia uno scheletro completo e in perfetta connessione anatomica. I numerosi resti fossili, risalenti al Cretaceo, provengono tutti dalla Mongolia: furono trovati per la prima volta da una spedizione russa (e, più precisamente, da Maleev) nel Deserto di Gobi nel 1955 e furono attribuiti tutti ad un'unica specie, Tarbosaurus bataar (che significa "Sauro allarmante").

Un cugino asiatico del tirannosauro





Il tarbosauro poteva essere lungo fino a 10-12 metri circa e alto fino a 3-4 metri a seconda della specie bataar o efremovi . Pesante poco meno del cugino Tyrannosaurus rex, poteva raggiungere le 2-6 tonnellate di peso sempre a seconda della specie [3]. Come per il Tyrannosaurus rex alcuni scienziati pensano che il tarbosauro fosse un attivo cacciatore, con una speciale predilezione per gli adrosauridi; altri pensano, invece, che fosse molto lento e quindi si nutrisse di carogne o di prede cacciate da altri predatori. La vista di un tarbosauro con la bocca spalancata doveva essere terrificante: il solo cranio era lungo quanto un leopardo. L'intero corpo superava in lunghezza quella di tre auto. Nella mascella superiore stavano 27 lunghi denti ricurvi.

Anatomia




Il tarbosauro aveva un cranio più piccolo rispetto al cugino Tyrannosaurus (1,35 m contro 1,55 m) che ospitava, nella mascella superiore, 27 grossi denti lunghi e affilati. Le mascelle erano larghe e ospitavano muscoli attaccati al dorso, e permettevano morsi abbastanza potenti da spezzare qualsiasi tipo di osso. Le braccia erano corte e provviste di due sole dita (corrispondenti a pollice e indice) più un moncone (corrispondente al medio); non si sa a che scopo usasse arti talmente ridotti, visto che non riuscivano a raggiungere la bocca, cioè non erano adatte al combattimento, tuttavia ogni dito possedeva un artiglio robusto che forse il dinosauro usava per afferrarsi alle piante quando stava eretto. I piedi robusti, molto simili a quelli degli uccelli odierni, erano muniti di tre dita artigliate e sviluppate rivolte in avanti, e di un quarto dito, più piccolo, rivolto all'indietro. Le lunghe ossa delle caviglie gli consentivano di correre velocemente.

Edited by demon quaid - 30/1/2015, 12:37
 
Top
view post Posted on 22/11/2012, 17:53     +1   -1
Avatar

Il diavolo è sicuramente donna.

Group:
Administrator
Posts:
8,442
Reputazione:
+47

Status:


TARDO CRETACEO



Andrewsarchus mongoliensis





L'andrewsarco (Andrewsarchus mongoliensis) è un enorme mammifero carnivoro vissuto nell'Eocene superiore (circa 38 milioni di anni fa) in Mongolia.

Etimologia



Il nome Andrewsarchus è stato attribuito in onore dell'esploratore e ricercatore di fossili Roy Chapman Andrews. Il reperto fossile fu infatti scoperto nel giugno 1923 da Kan Chuen Pao, un membro della spedizione di Andrews, nel deserto del Gobi in Mongolia, nel sito denominato Irdin Mahna (o Erdeni-Mandal).

Lupi lunghi 5 metri



Tutto quello che si conosce di questo incredibile animale è un cranio, lungo 83 cm e largo 56 cm, e pezzi di ossa ritrovati nelle sabbie del deserto del Gobi nel 1923. Da questo ritrovamento, però, è stato possibile ricostruire l'intero animale sulla base di resti di mammiferi simili rinvenuti in Nordamerica, come Mesonyx. L'andrewsarco fu probabilmente il più grande mammifero carnivoro terrestre finora conosciuto. L'aspetto, in generale, era forse simile a quello di un enorme lupo, lungo e basso sulle zampe. Il corpo doveva avere una lunghezza, compresa la coda, di circa 5 metri, con un'altezza al garrese di quasi 2 m, più grande di qualsiasi mammifero carnivoro terrestre attuale o estinto. Confrontando le sue dimensioni con quelle di altri carnivori come l'orso bruno e il lupo, si stima che il suo peso potesse raggiungere i 1000 kg, che è prossimo al limite massimo raggiungibile da un carnivoro terrestre anche in funzione dei limiti del suo metabolismo.


Cranio di Andrewsarchus mongoliensis



Il cranio era lungo e stretto, munito di denti poderosi ma di mascelle stranamente sottili. Per questo motivo, e non solo, molti paleontologi ritengono che l'andrewsarco si cibasse principalmente di carogne. È probabile che, come i suoi parenti mesonichidi, l'andrewsarco avesse le zampe fornite di zoccoli anziché di unghie affilate, e questo testimonierebbe la sua origine tra gli ungulati arcaici. Probabilmente, piccoli gruppi di queste immense creature si aggiravano per le pianure della Mongolia, azzannando qualunque cosa capitasse loro a tiro o nutrendosi di animali morti. È possibile che, tra le sue prede, vi fossero i giganteschi brontoteri, enormi animali simili a rinoceronti, o forse i loro cuccioli.

Edited by demon quaid - 30/1/2015, 12:37
 
Top
view post Posted on 23/11/2012, 14:49     +1   -1
Avatar

Il diavolo è sicuramente donna.

Group:
Administrator
Posts:
8,442
Reputazione:
+47

Status:


Basilosaurus





Il Basilosaurus (il cui nome significa sauro imperatore) era un cetaceo preistorico, lungo pressappoco come un'attuale balena (15-18 m), aveva un corpo snello, serpentiforme ed una testa di dimensioni relativamente piccole. Probabilmente sotto la pelle era fornito di uno strato di grasso che gli permetteva di non disperdere il calore corporeo nelle acque fredde. Visse nell'Eocene superiore, circa 37-40 milioni di anni fa nei mari dell'Africa e del Nordamerica. Si nutriva di pesci.

Denti terribili



Il basilosauro aveva 44 denti. Nella parte anteriore le mascelle erano dotate di denti simili ad arpioni che servivano per infilzare le prede, mentre nella parte posteriore si trovavano denti dal bordo seghettato adatti a frantumare le ossa delle vittime. Il basilosauro aveva due "braccia" trasformate in pinne e due arti posteriori molto piccoli che rivelano un'origine sulla terraferma.

Edited by demon quaid - 30/1/2015, 12:38
 
Top
52 replies since 11/4/2012, 18:31   18196 views
  Share