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Ad Haiti, i "morti viventi" sono esistiti davvero

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view post Posted on 8/7/2013, 21:09     +1   -1
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Vampiro di dracula

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Ad Haiti, i "morti viventi" sono esistiti davvero: lo sostengono alcuni antropologi.
Ma per diventare zombi bisogna crederci.

Come si fabbrica uno zombi?
Ecco le fasi della zombificazione secondo il bioetnologo canadese Wade Davis:

1)
Se un membro della setta Bizango commette una grave colpa, viene intossicato con una polvere contenente veleno di pesce palla e cade in una sorta di morte apparente.

2) Viene seppellito poco dopo, come accade normalmente ad Haiti a causa del caldo.

3) Per evitargli la morte vera, i sacerdoti bokor lo disseppelliscono entro 8 ore.

4) Il condannato viene risvegliato e gli viene somministrata una droga psicoattiva che annulla la sua volontà.

Il timore per il ritorno dei morti era già presente nella preistoria: in alcune comunità si spezzavano le gambe ai defunti o si ponevano su di loro pesanti lastre per evitare il rischio che tornassero nel villaggio di notte.

L'esordio cinematografico degli zombi risale al 1932, nel film White zombie. L'idea era stata presa da alcune credenze diffuse ad Haiti: persone che muoiono solo in apparenza, seppellite e poi riesumate da stregoni, risvegliate e infine trasformate in schiavi senza volontà.

Come per altre leggende, alcuni antropologi hanno cercato di vedere se vi fosse una base di realtà in questa credenza. Col risultato che, oggi, la storia degli zombi non può più essere liquidata come "superstizione".

In particolare, un caso ha portato gli studiosi vicini alla soluzione del mistero.

Nel 1980, un uomo chiamato Clairvius Narcisse si trovò dopo lungo tempo, in un mercato di Haiti, faccia a faccia consua sorella, che riconobbe. Clairvius le raccontò una strana storia, iniziata 18 anni prima, nel 1962: era stato dichiarato morto in un ospedale e poi seppellito.

Un "bokor", un sacerdote vudu della setta Bizango, lo aveva disseppellito e risvegliato da una forma di trance che dava morte apparente. Poi, durante una cerimonia, era stato dichiarato zombi da questa stessa setta e venduto come schiavo in un piantagione di canna da zucchero. Era mantenuto nello stato di zombi attraverso la somministrazione di una droga.

Morto il suo padrone, lui era fuggito e da allora vagava in stato confusionale, ma con un progressivo, lento risveglio della sua coscienza.

Le indagini medico-giudiziarie chiarirono che in effetti un certo Clairvius Narcisse era davverodeceduto ed era stato registrato come tale nell'ospedale Albert Schweitzer di Deschapelles, Haiti, nel maggio del 1962. E i racconti che Clairvius faceva della sua infanzia, con alcuni particolari che solo lui poteva, erano veritieri.

Negli anni Ottanta, l'antropologo e bioetnologo canadese Wade Davis girò in lungo e in largo il Paese caraibico alla ricerca della sostanza che poteva aver provocato la morte apparente di Claivius.

Profanando anche qualche tomba, scoprì che i bokor utilizzavano come polvere "magica", somministrabile alla loro vittima con il cibo (ma assorbibile anche per contatto epidermico) che conteneva tetrodotossina, il potente - e mortale - principio attivo del veleno del pesce palla.

In alcuni casi la tetrodotossina era mischiata con bufogenina e bufotossina, derivanti dalla pelle tritata del rospo marino: altri principi attivi che possono causare la morte negli essere umani.

Però, secondo Davis, se combinate e presenti nella giusta dose nella polvere del bokor, queste sostanze non producevano il decesso, ma potevano mantenere per alcune ore i soggetti intossicati in uno stato di morte apparente, caratterizzata da respiro e battito cardiaco molto lievi.

Edited by demon quaid - 29/10/2016, 11:58
 
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