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L’uomo convinto di essere uno zombie

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view post Posted on 27/5/2013, 21:55     +1   -1
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Vampiro di dracula

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Dall'isola che non c'è....l'Inferno?

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Si chiama sindrome di Cotard, e affliggerebbe poche centinaia di persone in tutto il mondo

Una mattina di nove anni fa si è svegliato convinto di essere morto, nonostante continuasse ancora a respirare. La rivista scientifica New Scientist ha descritto il bizzarro caso del signor Graham, un uomo di nazionalità britannica che, secondo i medici, sarebbe affetto dalla “sindrome del cadavere vivente“. Lui, però, ha continuato a lungo a sostenere che il suo cervello fosse morto.

SINDROME DELLO ZOMBIE



Ne parla il Telegraph: la sindrome di Cotard è piuttosto rara, e pare colpire principalmente le persone affette da gravi forme di depressione. Lo stesso Graham, clinicamente depresso, ha cominciato ad affermare di essere uno zombie otto mesi dopo aver tentato il suicidio portando un apparecchio elettrico acceso con sé nella vasca da bagno. L’uomo ha smesso di fumare, di parlare e di mangiare perché “non ce n’era bisogno, dal momento che ero morto”.

“MANGIARE NON AVEVA SENSO”



Dopo mesi di terapie e cure Graham è riuscito a sconfiggere la sua malattia e tornare a vivere una vita normale ma questa sindrome, tra le più rare del mondo, affliggerebbe qualche centinaia di persone in tutto il pianeta. Stando ai casi descritti, la sindrome di Cotard di presenterebbe sotto varie forme: in alcuni casi i pazienti avrebbero detto di non percepire più come funzionanti i propri arti. L’uomo avrebbe descritto al New Scientist come i neurologi di dell’Università di Exeter e dell’Università di Liegi sarebbero rimasti sconcertati davanti ai sintomi da lui descritti: “Non volevo vedere nessuno. Non aveva senso – racconta Graham – Non provavo più piacere per nulla. Adoravo la mia automobile, ma non mi ci avvicinavo mai. Tutte le cose che mi interessavano sono scomparse. Ho perso il senso del gusto e dell’olfatto. Non aveva senso mangiare perché, tanto, ero morto. Parlare era una perdita di tempo perché non avevo mai avuto niente da dire.

“IL CIMITERO ERA L’UNICO POSTO ADATTO A ME”



Il fondo Graham l’ha toccato quando si è sentito costretto ad andare nel cimitero della sua città, convinto che quello fosse l’unico posto adatto a lui. “Era il posto più vicino alla morte che potevo raggiungere, ma poi è arrivata la polizia e mi ha riportato a casa”. Per aiutarlo, i medici hanno passato al setaccio la sua attività cerebrale, scoprendo che questa era talmente bassa da essere più simile a quella di un paziente in stato vegetativo che a quella di un uomo “sano”. Una condizione che ha stupito i neurologi: “Faccio questo lavoro da 15 anni e non ho mai visto nessuno in grado di stare in piedi e interagire con le persone con un’attività cerebrale tanto anomala – ha spiegato il dottor Steven Laureys di Liegi – Le funzioni cerebrali di Graham sembravano più simili a quelle di qualcuno sotto anestesia o in uno stato di sonno profondo.

“SONO FORTUNATO A ESSERE VIVO”



A quanto pare Graham non tornerà mai completamente alla normalità ma, per lo meno “non mi sento più come se il mio cervello fosse morto – dice – A volte le cose sembrano un po’ bizzarre. Non ho paura di morire, ma questo non ha niente a che vedere con quello che è successo: tutti a un certo punto moriremo. Io sono fortunato ad essere vivo adesso”.
 
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