Un Mondo Accanto

Il fantasma di Mary Louise Chantrer

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view post Posted on 4/6/2014, 14:12     +1   -1
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Vampiro di dracula

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...parlai con la mia amata e gli spiegai tutto quello che mi era successo attorno. Lei, visto che già mi aveva messo in guardia su Llorent, non fece altro che confermarmi la cosa. Rientrato in villa, mi venne incontro il maggiordomo, il quale mi disse che Lllorent se ne era dovuto partite urgentemente per affari. Ok grazie risposi al maggiordomo, ma io qui che farò? Per cui presi in cosiderazione l'idea di mollare il tutto e tornarmene da Clarisse. Il maggiordomo però, con fare signorile mi disse che Llorent mi pregava di rimanere, e che mi aveva dato pieno accesso alla villa, in pratica, potevo andare dove volevo, senza divieto alcuno. Non potevo nascondere a me stesso il fatto che la curiosità che avevo per tutto quello che il proprietario della magnifica villa mi aveva fatto vedere, non avesse fatto breccia in me. Quindi decisi di restare. Ero un giornalista, ma non avvezzo a storie di questo tipo, che come già detto in precedenza, non facevano parte del mio lavoro. Quella notte, incontrai Mary Louise. Erano le 2 di notte più o meno, ma non dormivo, stavo leggendo un articolo che avevo scritto in quel periodo, prima di mandarlo all'editore. Sentìì un rumore di passi leggeri e un fruscio come quello di un vestito trascinato. Mi avvicinai alla porta e vidi passare una ragazza bellissima. Lei non mi guardò pur passandomi a non più di mezzo metro. Continuò a camminare fino a che girò l'angolo del lungo corridoio. Dopo un attimo realizzai e provai a chiamarla, ma era sparita. Me ne tornai in camera pensando alle parole di Llorent quando mi chiese se credevo ai fantasmi. Al mattino dopo, verso le 7.30 andai immediatamente dal maggiordomo, che era in giardino e gli chiesi della ragazza, ma lui, ovviamente, mi disse: "ragazza? non ci sono ragazze in villa, l'unica donna è quella che ha visto".....si come no pensaii io....
 
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view post Posted on 3/8/2014, 11:45     +1   -1
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...ma le parole del maggiordomo, non fecero altro che confermare una mia tesi, che lasciava il tempo che trovava ovviamente, sul fatto che in villa ci fosse il fantasma di quella ragazza bellissima che avevo visto la notte precedente. Allora i punti erano 2: o ero in una casa di pazzi, oppure c'era del vero in tutto ciò che llorent mi aveva raccontato e quello che avevo visto in prima persona. Decisi di scoprire la verità e per prima cosa andai nella stanza dove sapevo che cera l'album con la raccolta delle foto di un numero imponente di ragazze. Trovai l'album e cominciai a sfogliarlo, fino a che arrivai alla foto di Mary, bellissima. Poi passai oltre e con estrema cura per i particolari (quello era del resto il mio lavoro), osservai una per una le foto, senza però trovarvi nulla di particolare. Arrivato in fondo all'album, notai che nell'ultima pagina c'era come un rigonfiamento, che faceva in modo che l'album fosse più grosso di quello che era in realtà. Guardai nel rigonfiamento, e proprio nella copertina finale, vidi che si apriva. All'interno c'era qualcosa; sembravano normalissimi fogli di carta. La mia curiosità saliva e da buon giornalista quale ero, sapevo che avrei dovuto arrivare in fondo. Tirai fuori i fogli dalla copertina. Erano degli scritti, ma non si capivano. non erano geroglifici, perchè nel miei viaggi per lavoro in Egitto avevo imparato a decifrarli. Erano segni strani. Ma come potevo portarli via per farli decifrare? Conoscevo chi mi poteva aiutare, quindi rimisi tutto a posto, ritornai di nuovo dal maggiordomo e gli dissi che sarei dovuto uscire. Dovevo telefonare. E chiamai un mio collaboratore, esperto di queste cose e gli chiesi se avesse potuto aiutarmi, cosa che fece...
 
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view post Posted on 8/8/2014, 21:01     +1   -1
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...ma ovviamente mi chiese di portarglieli. Come avrei potuto fare? E se il maggiordomo se ne fosse accorto? che figura ci avrei fatto? Ma a quel punto era tutto troppo importante; dovevo sapere chi era Llorent. Entrai di nuovo in casa, ma per non insospettire il maggiordomo, ci feci 2 chiacchere, ma non era un uomo di molte parole. Quindi ci lasciammo, in quanto mi disse che doveva tornare ai suoi diveri. Io uscìì un pò a fare una passeggiata, dovevo pensare, non so a cosa ma dovevo pensare. Passai una notte tranquilla e mi alzai molto presto, non erano nemmeno le 6. Entrai nella stanza dove c'era l'album, lo presi e uscìì facendo ritorno nella mia camera. Verso le 8 dopo aver fatto una abbondante colazione a base di baguette e marmellata di ciliegie, ottima peraltro, presi il mio soprabito e feci per andarmene. Sentivo lo sguardo addosso del maggiordomo, ma cercando di trasparire noncuranza di ciò, mi diressi verso la porta salutandolo allegramente. lui non disse nulla, ma notai che mi seguiva con lo sguardo attraverso una finestra che dava sul viale. Tenevo le braccia strette attorno alla vita, perchè l'album era nascosto sotto il soprabito e se per caso mi fosse caduto sarebbe stato molto sgradevole. Finalmente dopo un duecento metri circa, girai l'angolo e non vidi più la villa. Non lontano c'era una macchina che mi aspettava; era il mio collaboratore a cui avrei dovuto dare i fogli. Cosi feci, glieli lasciai strappandogli la promessa di riaverli quanto prima. Ritornai subito verso la villa, ma poi decisi di appostarmi da qualche parte per vedere se alla villa succedesse qualcosa in mia assenza. E successe che...arrivò Llorent....

Edited by demon quaid - 29/8/2014, 17:55
 
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view post Posted on 29/8/2014, 17:07     +1   -1
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...e guarda caso, tornò proprio quando io non c'ero, sarà stato un caso...Cmq. dovevo rientrare in villa e fare ovviamente finta di nulla, cosa che visto il mio lavoro non è che fosse proprio facile. Arrivai ed entrai andando verso Llorent, il quale mi salutò e poi mi disse se avessi potuto raggiungerlo nel suo ufficio, perchè aveva cose importanti da dirmi. Cosa che feci. Arrivammo in ufficio, mi fece accomodare, si accese un sigaro e poi mi guardò un attimo senza dire nulla...io aspettai che fosse lui a parlare, perchè io non sapevo quale fosse il tema del discorso...e lui cominciò con: "perchè non ha chiesto a me del libro? se avessi saputo che lo voleva, non avrei avuto nessun problema a darglielo"...mi caddero le braccia...non sapevo che dire e i miei tentativi di scusarmi erano talmente impacciati che mi fecero fare la figura del perfetto idiota. Gli disse che se voleva poteva chiamare la polizia, me lo ero meritato...ma lui al contrario si fece una fragorosa e secca risata e disse: "la polizia? oh no di certo amico mio, metterebbero in galera anche la villa se venissero qui" e continuò a ridere. Finito il momento della risata tornò serio e mi raccontò che nei 2 prossimi giorni mi avrebbe detto di lui...e del fantasma. Ma la domanda che più mi premeva in quel momento era il sapere cosa c'era scritto su quei fogli. Mi disse che era una scrittura aramaica. Aramaica? Ma non era la lingua di Gesù? Certo mi confermò Llorent, ma volle che lasciassi in mano al mio collaboratore quei fogli, per vedere se avesse saputo decifrarli. Il giorno dopo il mio collaboratore si misi in contatto con me e mi disse: "vieni via da quella casa se vuoi vivere..."
 
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view post Posted on 16/9/2014, 15:32     +1   -1
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...gli chiesi perchè e lui mi rispose: "vediamoci". Uscìì dalla villa per recarmi dal mio collaboratore, che intanto mi era venuto incontro. Appena mi vide, mi disse di andare in un bar a sederci a prendere un caffè. Arrivammo al bar e ci sedemmo, ordinammo 2 caffè e lui cominciò a parlare: "è scritto in Aramaico, è una storia che parla di fantasmi...anzi DEL fantasma che c'è nella villa dove tu sei". Io feci finta di non sapere che fosse scritto in Aramaico, così, per dare più importanza al suo lavoro. E cosa c'è scritto di preciso? continuai io con la voglia del sapere. Mi disse che il proprietario di quella cosa era un folle, un assassino che aveva ucciso decine di giovani donne per poi berne il sangue e mangiare pezzi di carne dei cadaveri. Rimasi di pietra, non potevo credere ad una cosa del genere. Mi venne un conato di vomito, uscìì di corsa dal bar e vomitai sulla strada. Il pensiero che Llorent poteva aver dato anche a me dei pezzi di carne umana, mi fece rabbrividire. Lasciai il mio collaboratore e tornai in villa, volevo sapere tutto e di più, a costo perfino della mia vita, ma dovevo sapere: chi era Llorent? Aprrì la porta della villa e il maggiordomo mi disse che il signore era nel suo studio. Bussai e Lllorent disse avanti. Entrai come una tempesta, lo presi per il bavero della giacca e gli urlai in faccia: "CHI SEI TU? CHI SEI?" Poi lo lasciai di scatto come folgorato e caddi sulla poltrona che c'era davanti alla scrivania. Llorent mi guardò e disse seriamente: "vedo che ha scoperto lo scritto, complimenti al suo traduttore", "si, io sono un serial killer, ho ucciso oltre 100 donne, anche se non uccido più da oltre 10 anni, e sa perchè non uccido più? perchè uno dei miei fantasmi mi viene a trovare tutte le notti, ogni singola notte...
 
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view post Posted on 1/10/2014, 14:18     +1   -1
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...non sapevo che fare...non sapevo che dire; rimasi come pietrificato su quella poltrona. Ero stanco e mi doleva la testa. Tutte quelle cose sapute nel giro di un attimo mi avevano causato la perdita delle forze, oppure era solo un attacco di panico e ansia? Quella notte, successe tutto!
Dovevo decidere cosa fare. Sapevo bene che probabilmente, chiunque fosse stato al posto mio avrebbe chiamato la polizia, facendo arrestare llorent, ma io non lo feco; ero un giornalista e anche in quella occasione prevalse la mia voglia di sapere su tutto il resto. Dissi a Llorent che sarei rimasto in villa un altro giorno. Lui mi guardò sapendo bene, che l'avermi confessato i suoi crimini, significava la sua fine, ma io prima volevo sapere del fantasma!!

I fantasmi non esistono



Già, i fantasmi non esistono...per alcuni, anzi per la moltitudine della gente, ma io quella notte vidi qualcun...A, Andai a dormire presto, mentre Llorent era nel suo studio con la luce accesa. Non curiosai per sapere a che ora la spense, ma quella notte non chiusi occhio. Il sapere ciò che avevo saputo, mi aveva fatto paura e non volevo ritrovarmi...morto. Tenni la bat-jour sempre accesa e con gli occhi ben vispi, quando ad un tratto sentìì come un fruscio, quel fruscio che avevo già sentito tempo prima. Mi alzai di scatto e corsi verso la porta...
 
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view post Posted on 5/11/2014, 14:08     +1   -1
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...e vidi...o meglio...credetti di vedere la ragazza che avevo visto sere prima e che mi era passata davanti senza degnarmi di un solo sguardo. Era bella, bellissima davvero; la osservavo muoversi, ma senza che il vestito si muovesse. Pareva che fosse fu una pedana semovibile. Guardandola cercai di prendere coraggio e decisi di seguirla in silenzio. Lei si muoveva e io dietro. Ad un certo punto, svoltò l'angolo del corridoio che aveva svoltato la prima volta, ma questa volte le andai dietro e con mia sorpresa, notai che in fondo al corridoio successivo si aprì una porta e la ragazza ci entrò. Poi la porta si richiuse. Rimasi perplesso, in quanto le mie conoscenze in materia si fermavano al semplice "i fantasmi non hanno bisogno di aprire le porte, perchè passano attraverso i muri". Non fu così. A quel punto decisi di andare fino in fondo. Aspettai per qualche minuto, ma non successe nulla e soprattutto non udivo nessun rumore. Tornai in camera. Avevo paura, ma tutto ciò mi pareva irreale al punto che avevo paura che la pazzia potesse prendere il sopravvento sulla mia mente, che come detto, era quella di un semplice giornalista. Nonostante la soglia della paura si fosse notevolmente alzata, rimasi ben concentrato sulla cosa. Avevo però anche pensieri per llorent, il quale non si era più fatto sentire ne vedere e questo mi preoccupava un pò, visto il soggetto. Intanto aveva fatto presa in me anche il fatto che quelle mura, avessero potuto diventare la mia tomba. Perchè? Perchè ormai sapevo tutto, sia di Llorent che della casa e i suoi segreti. Ero però ormai arrivato alla (mia?) fine e dovevo scoprire ciò che era rimasto da scoprire. Mi diressi di nuovo nella parte di corridoio dove c'era la porta che conduceva non so dove. Presi coraggio ed entrai; mi sarei immaginato di tutto, tranne di trovare...
 
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view post Posted on 25/11/2014, 15:44     +1   -1
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...Llorent che parlava con la ragazza. Fu incredibile la reazione del padrone di casa; fu come se mi volesse assalire, come se mi volesse fare a pezzi. Avevo la bocca impastata, nn mi usciva una sola sillaba...cercai di mantenere la lucidità, ma la mia mente si fece trasportare dalla paura tentai di scappare. Llorent non me lo permise e si mise davanti alla porta impedendomi di uscire. Mi guardò con uno sguardo crudele e disse: "mi dispiace, ma non posso farti uscire, sai troppe cose". E io gli risposi in un modo che lui non si aspettava: "non mi pare che tu abbia fatto molto per impedirmelo, ma questo mi interessa poco, più che altro vorrei sapere la ragazza chi è e cosa c'entra la storia del fantasma". "Nulla" mi rispose con un tono pacato ma deciso "diciamo che nn mi piacciono i curiosi, la ragazza che vedi è mia figlia ed è anche la figlia della baronessa Chantrer, colei che ho ucciso e che fu mia moglie". Lo guardai miserevolmente, nonostante fosse un crudele serial killer, mi faceva pena. La figlia mi guardava come per scusarsi. Ma avevo capito che quell'uomo era pazzo. Del resto, uno che uccideva la gente non poteva essere catalogato tra i sani di mente. Non sapevo quello che sarebbe successo da li a poco, ma non avevo pensieri, stavo aspettando una mossa di Llorent. E la face... mi saltò addosso per uccidermi, del resto non poteva fare diversamente visto che sapevo tutto. Quando mi mise le mani attorno al collo...sentii uno sparo...la figlia aveva in mano una pistola...gli aveva sparato a bruciapelo, uccidendolo sul colpo...poi pianse e fece cadere la pistola a terra...mi guardò...non sapeva ne che fare ne che dire...disse poche parole..."non potevamo continuare ad uccidere...prima poi doveva finire...". La misi addosso la mia giacca, la portai fuori e telefonai alla polizia...sapeva cosa la aspettava...
 
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