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D'Aquino Tommaso

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view post Posted on 24/10/2014, 14:26     +1   -1
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Vampiro di dracula

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Dall'isola che non c'è....l'Inferno?

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Tommaso D'Aquino nacque nel 1225 (o 1227) a Rocca-secca, presso Napoli, da famiglia signorile e morì nel 1273 o 1274 a Fossanova (Napoli). Fu detto l'Angelo delle Scuole, il Dottore Angelico e l'Aquila de' teologi. A diciott'anni indossò la veste dei domenicani e recatesi a Parigi, ebbe a maestro Alberto Magno. A costui spetta l'onore d'averlo divinato e preparato.

Tommaso d'Aquino ha un posto tra gli ermetisti e si cita il solo suo Tesoro d'alchimia, libriccino che dimostra la sua filiazione spirituale da Alberto il Grande. È però improbabile che l'autore della Summa totius theologiae si sia esercitato nella pratica dell'opera trasmutatoria.

Dante Alighieri trasse da San Tommaso filosofia e teologia. Lo citò più volte nella sua celeberrima opera (Purgatorio, XX, versi 67-69; Paradiso, X, versi 94-99, da noi più sopra riportati; XII, v. 109-111 e 142-144; XIII e XIV)].

Edited by demon quaid - 15/5/2016, 18:24
 
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view post Posted on 1/11/2018, 00:43     +1   -1
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la nuova consapevolezza

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TOMMASO D'AQUINO



Tommaso d’Aquino nacque intorno al 1225 nel castello di Roccasecca presso l’abbazia di Monte Cassino (secondo alcuni nella città di Aquino), da famiglia antica e nobile (il padre Landolfo, di famiglia longobarda, era conte; la madre Teodora, di famiglia normanna di Napoli, contessa).

Nel 1236 venne presentato, come oblato, all’abbazia benedettina di Montecassino, dove iniziò gli studi.

Nel 1239 si allontanò dall’abbazia dopo che il luogo sacro era stato trasformato in fortezza militare da Federico II, durante la lotta contro il papa Gregorio IX.

Nel 1240 la famiglia lo mandò presso l’Università di Napoli per il completamento degli studi letterari e per l’inizio di quelli filosofici; per gli studi di grammatica e logica ha come maestro Martino di Dacia, per quelli delle scienze naturali e della metafisica, Pietro d’Irlanda.

Tra il 1242-43 abbracciò la vita religiosa ed entrò come novizio nell’Ordine di San Domenico, contro la volontà della sua famiglia.

Nel 1244 fallì il suo tentativo di raggiungere Parigi insieme con Giovanni Teutonico, Maestro dell’Ordine, proprio a causa delle minacce della famiglia che non condivideva la sua vocazione. Catturato dai fratelli presso Acquapendente in Toscana, venne rinchiuso nel castello di San Giovanni in Roccasecca dove rimase, come prigioniero, per un anno.

Nel 1245 fuggi per recarsi a Parigi, dove seguì i corsi di teologia di Alberto Magno, con il quale si recò a Colonia.

Nel 1248, di ritorno da Colonia, fu ordinato sacerdote.

Nel 1252 si recò nuovamente a Parigi dove iniziò la carriera accademica e scrisse un saggio in difesa degli Ordini mendicanti, contro i quali avevano lanciato i loro strali i professori della Sorbona, primo fra tutti Guglielmo di Sant’ Amore, canonico di Beauvais.

Tra il 1252-1254 fu baccelliere biblico dello Stato generale domenicano del convento di San Giacomo a Parigi.

Tra il 1254-1256 fu sentenziario.

Nel 1256 ebbe inizio il suo insegnamento ordinario presso lo Studio generale di Parigi che terrà fino al 1259, anno in cui figura come membro della Commissione per l’ordinamento degli studi dell’Ordine domenicano. Alla corte papale si incontra con Guglielmo di Moerbeke, valente grecista, il quale gli prepara un testo latino di Aristotele più aderente al greco, in modo che egli possa approfondire il pensiero autentico di quel filosofo.

Nel 1259 rientrò in Italia dove permarrà fino al 1268. Fu nominato teologo della Curia papale ed fu invitato dal papa Urbano IV (1261-1264) a comporre un “elogio” per solennizzare la festa del SS. Sacramento istituita dal Papa.

Nel 1269 ritornò a Parigi in qualità di Maestro di teologia e si dedicò all’insegnamento e alla predicazione.

Tra il 1272-1274 rientrò in Italia. Su pressante istanza di Carlo d’Angiò, il Capitolo Generale dell’Ordine lo inviò a Napoli in qualità di direttore della facoltà di teologia presso l’università di quella città (nel frattempo aveva insegnato ad Anagni e a Orvieto). Tommaso fu a Salerno dove tenne una serie di lezioni straordinarie come un corso di conferenze nella celebre Scuola medica che aveva sollecitato l’onore e il decoro del Santo.

Nel 1273 papa Gregorio X lo invitò a partecipare a un Concilio generale convocato a Lione, con lo scopo di appianare le controversie tra la Chiesa romana e i greci scismatici.

All’inizio del 1274, durante il viaggio verso Lione, si ammalò gravemente e venne portato all’abbazia cistercense di Fossanova di Priverno nella diocesi di Terracina, dove morì il 7 marzo dello stesso anno.

Dante avanza l’ipotesi che fu fatto morire per veleno dallo stesso Carlo d’Angiò: “Carlo venne in Italia e, per ammenda, vittima fè di Curradino; e poi/ ripinse al ciel Tommaso, per ammenda… (Purg. 67-69)” – (Carlo I d’Angiò venne in Italia e per fare ammenda, fece di Corradino di Svevia una vittima; quindi, sempre per fare ammenda, rimandò in cielo Tommaso d’Aquino col veleno…).

Nel 1277 il vescovo di Parigi condannò 21 Proposizioni tratte dalle opere di Tommaso. per il loro accentuato razionalismo e naturalismo.

Nel 1323 San Tommaso fù canonizzato dal papa Giovanni XXII.

Durante il concistoro il Pontefice sostenne che non era stato necessario ricercare i miracoli che Tommaso aveva potuto operare in vita, ma che occorreva tener ben presente il modo con cui aveva risolto mirabilmente tante spinose questioni della Chiesa.

Nel 1567 papa Pio V dichiarò Tommaso dottore della Chiesa.

Nel 1888 Leone XIII dichiarò San Tommaso patrono delle scuole cattoliche.


Opere maggiori

1253-55 – Commento ai 4 libri delle Sentenze.

1258-62 – Summa contra Gentiles (scritta su richiesta di Raimondo di Penafort per le esigenze missionarie).

1266-68 – Summa theologica. Si suddivide in quattro parti: la prima tratta di Dio in se e come principio di tutte le cose, e di Dio come causa prima delle creature; la seconda tratta del movimento della creatura ragionevole verso Dio e dell’influsso di Dio sul movimento da regolare per mezzo della legge e da sorreggere con la Grazia; la terza, tratta di Gesù Cristo, della Sua Persona, della vita e delle opere, dei Sacramenti, fino a quello della Penitenza. (l’opera è incompiuta).

1256-1268 – Quaestiones disputatae.


Commenti alla Sacra Scrittura

1259-69 (circa) Isaia, Geremia, Giobbe e Canticum Canticorum;

1256-59 (circa) S. Matteo; (i commenti a Marco, Luca e Gio vanni sono andati perduti);

1270-72 Salmi;

1272-73 Epistolae Paulinae;

1265-67 Catena aurea in Marco, Luca, e Giovanni.




Commenti ad Aristotele

Perihermeneias; (ca. 1272-1273)
Analytica priora; Physica (ca. 1268);
De coelo et mundo (ca. 1272-73);
De generatione et corruptione (1272-73).
De anima (1265-68);
De sensu et sensato (1265-68);
De memoria et reminiscentia (1265-68);
Metaphysica (1256-71);
Ethica; Politica; De causis (1269-73);
De divinis nominibus, dello pseudo Dionigi (ca. 1261);
De hebdomadibus, di Boezio (1257-58);
De trinitate, di Boezio (incompleto; 1257-58).


Opuscola

Contra errores Graecorum (1261-64);
Compendium theologiae (1272-73);
Expositio orationis dominicae; Expositio salutationis angelicae; Expositio symboli apostolorum; Declaratio quorundam articulorum contra Graecos, Armenos et Saracenos; De duobus praeceptis caritatis et decem legis praeceptis (1273);
De articulis fidei et ecclesiae sacramentis; Responsio ad magistrum Ord. Praed. Joannem Vercellensem de articulis 42 (1271);
Responsio ad lectorem Venetum de articulis 36 (1271);
Responsio ad lectorem Bisuntinum de articulis 6; De substantiis separatis seu de angelorum natura (1272);
De unitate intellectus contra Averroistas (1270);
Contra retrahentes a religionis ingressu (1270);
De perfectione vitae spiritualis (1269);
Contra impugnantes religionem (1257):
De regimine principum (1265-66).
De regimine Judaeorum (1269-72);
De forma absolutionis (1269-72);
Expositio primae et secundae decretalis (1259-68);
De sortibus (1269-72);
De indiciis astrum (1269-72);
De aeternitate mundi (1270);
De ente et essentia (1256);
De principiis naturae (1255);
De mixtione elementorum;
De occultis operationibus naturae (1269-72);
De motu cordis (1273);
Officium Corporis Christi (1264);
De emptione et venditione ad tempus (1263);
De secreto (1269);
Responsio ad Bernardum, abbatem casinensem (1274);
Principium in S. Scripturam (1252);
Principium doctoratus (1256);
Sermones praedicabiles (1254, 1264 e 1273).


Alchimia



Trattato sulla Pietra Filosofale (1269-72)
Trattato sull’Alchimia (1269-72)

(Le due opere sono state pubblicate dalla Bastogi su di un unico volume)

Fonte: esonet.org
 
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