Un Mondo Accanto

Votes taken by Demon Quaid

view post Posted: 22/4/2010, 18:36     +1Il Conte Dracula - Vampiri
Il mito di Dracula si perde nei secoli, ma non tutto quello che si è detto su questa misteriosa figura, è frutto della fantasia umana.

Vi è infatti un riferimento storico ben preciso che riferisce come un succhiatore di sangue è veramente vissuto, in Romania, precisamente in Transilvania intorno al 1400, ed era il principe Vlad Tepes III Dracula, detto l'impalatore, figlio di Vlad Drakul, principe in Valacchia.



Nato nel 1431, dominò dal 1456 al 1462, con estrema crudeltà e il suo passatempo preferito appunto era impalare la gente. Era talmente ossessionato da ciò, che faceva imbandire la tavola dove mangiava ed intratteneva i vari ambasciatori in mezzo a foreste di uomini impalati, dissertando con essi delle tecniche di impalatura che utilizzava.

Torturava i prigionieri nei modi più atroci e neppure la sua morte liberò i rumeni dall'angoscia. Infatti nel 1931 la sua tomba, situata nella cappella solitaria del monastero di Snagov (vicino Bucarest), venne riaperta, ma il cadavere decapitato di Vlad era sparito e al suo posto fu ritrovato lo scheletro di un cavallo.

Ma perché la storia di Dracula è entrata a far parte di quelle storie fantastiche di cui protagonisti sono fantasmi, elfi o vampiri? Cosa sta dietro al fatto che un eroe reale, un principe, è stato assimilato con creature dell'immaginazione? Perché la figura di Vlad Tapes viene collegata a quella di un vampiro, che nel folclore popolare si identifica in un cadavere che si alza dalla tomba durante la notte, spesso nella forma di un pipistrello, succhiando per nutrimento il sangue di un umano dormiente?

In queste pagine cercherò di presentare con una spiegazione il più ragionevole possibile, basandomi cioè su fatti reali che possono essere confermati, cosa si nasconde dietro la figura di Dracula.


LA SUA FAMIGLIA E LA SUA STORIA



Con Dracula viene dunque identificato Vlad III secondogenito di Vlad II Dracul e della principessa ungherese Cneajna, nato nel 1431 in Sighisoara (Transilvania), e che diventerà re di una delle parti storiche della Romania: la Valacchia. Essa confinava con l’impero Ottomano al Sud, con il Mare Nero ad est, e con la Moldavia e la Transilvania al Nord.

Suo padre Vlad II, secondogenito del potente voivoda Mircea il Vecchio e della principessa ungherese Mara, nasce in un’epoca incerta e difficile. Mircea si trova infatti a combattere per il dominio della Valacchia minacciata dal potente Impero Ottomano in continua espansione, e dal confinante Sacro Romano Impero del quale era vassallo in qualità di signore dei due ducati transilvani di Amlas e Fagaras.

Nominato dal consiglio dei boiari principe di Valacchia nel 1386, Mircea nel 1400 interverrà nelle lotte di successione al trono che si sono scatenate nella confinante Moldavia, contribuendo all’ascesa al trono di Alessandro il Buono, creando così i presupposti di rapporto di reciproco aiuto tra Valacchia e Moldavia.

Ma quattro anni più tardi Il principe valacco, riesce ad estendere il proprio dominio anche sulla Moldavia sfruttando i disordini scoppiati in Transilvania, portando così la Valacchia alla massima espansione nella sua storia.

Nel 1411 Sigismondo di Lussemburgo già re d’Ungheria e signore di Transilvania, viene nominato anche re di Germania e dei Romani. Così Mircea, in qualità di suo vassallo, gli giura fedeltà. Ma alcuni anni più tardi Mircea, intimorito dalla potenza turca, tradisce il giuramento fatto a Sigismondo scendendo a patti con gli infedeli, e viene così privato di tutti i territori transilvani.

Successivamente implorerà la pietà a Sigismondo, promettendoli di pagare pesantissime sanzioni e lasciandoli inoltre come ostaggio presso la corte sua corte, il proprio secondogenito Vlad II.

Morto Mircea il Vecchio, il Consiglio dei Boiari nomina il primogenito legittimo Mihail I. Questi però resterà in carica solo per due anni, cioè prima della sua morte, così si scatena una nuova sanguinosa guerra di successione.

Infatti tutti i maschi hanno lo stesso diritto, in quanto in Valacchia la primogenitura non garantisce necessariamente la successione, essendo il principe regnante scelto dal Consiglio dei Boiari. Uscirà vincente Dan II, cugino e noto nemico di Mihail I.

Venuto a conoscenza della guerra scoppiata in patria, e dell'elezione del cugino Dan II, Vlad II cerca di fuggire senza successo dalla sua prigionia.

Ma nel 1430, riguadagnatosi la fiducia di Sigismondo, che dopo la morte di Mircea non aveva più ragioni di tenerlo prigioniero, viene nominato capitano delle guardie di frontiera con il compito di controllare il principe Dan, e si stabilisce nella città transilvana di Sighisoara, situata al confine con la Valacchia.

Nel dicembre del 1436 assume il potere spodestando il fratellastro Alexandru Aldea che nel frattempo aveva a sua volta spodestando il cugino Dan II.

Due anni più tardi Vlad II Dracul è costretto, dall’inarrestabile avanzata turca che ha già travolto le confinanti Serbia e Bulgaria, a tradire il giuramento di fedeltà fatto al Sacro Romano Impero, alleandosi con il sultano turco Murad II.

Con il figlio maggiore Mircea, Vlad accompagna l’esercito ottomano in un’incursione armata in Transilvania. Per non tradire il giuramento fatto all’Ordine del Drago, e cioè di proteggere i cristiani, Vlad II userà la sua influenza presso il sultano per salvare la vita ai cristiani transilvani. Intanto il re d’Ungheria Ladislao trama per spodestare Vlad II a favore del più fedele Basarab II.

Nel 1442 l’esercito turco invade la Transilvania passando dalla Valacchia, che però questa volta rimane astutamente neutrale in quanto Vlad II fu informato dei trattati segreti fra il re d’Ungheria e il governatore di Transilvania Hunyadi, per insediare sul trono Basarab II.

Dunque non prendendo posizioni né a favore dei turchi ne a favore degli ungheresi, egli non si macchierà di tradimento. Hunyadi però, dopo aver sconfitto l’esercito ottomano, punirà Vlad II perché colpevole di non aver tentato di arrestare l’avanzata turca e Basarab II viene eletto principe.

Rifugiatosi in Turchia Vlad II e la famiglia invece di ricevere asilo, vengono fatti imprigionare dal sultano con l’accusa di tradimento. E qui abbiamo un altro fatto importante nella storia di Dracula.

Infatti successivamente Vlad II lascia il figlio Dracula e suo fratello Radu, in ostaggio in cambio di un aiuto armato per riconquistare il trono valacco. In questa lunga prigionia turca a Egrigoz (1444 – 1448) Dracula impara ad odiare i turchi e il loro "barbari" costumi, cosa che non fa il fratello Radu che invece, anche grazie al suo aspetto fisico molto attraente, entrerà nelle simpatie del sultano Murad II, avvicinandosi alla cultura turca dalla quale poi non si allontanerà mai più.

Intanto Vlad II Dracul, torna sul trono valacco grazie all’aiuto dell’esercito turco. Negli anni di prigionia Dracula apprende l’impiego del terrore e delle torture utilizzate dai soldati ottomani, come l’impalamento, una tecnica che egli stesso userà in futuro e che gli costerà il soprannome di "Tepes" (impalatore in romeno).

Nell’autunno del 1444 papa Eugenio IV ordina una nuova Crociata e così il governatore transilvano Hunyadi obbliga Vlad II Dracul a rispettare il giuramento fatto all’Ordine del Drago, garantendoli il suo appoggio. Ma Vlad II, che da una parte aveva il Sacro Romano Impero e dall’altro il potente sultano turco a cui giurò fedeltà per tornare sul trono e a cui aveva lasciato in ostaggio i suoi due figli, sceglierà di onorare il giuramento fatto all’Ordine del Drago unendosi all’esercito ungherese, che verrà però sconfitto.

Ma anche se tradito da Vlad II, il sultano decide di non uccidere i due prigionieri, decidendo solo di rinchiudere il bel Radu nel proprio harem personale.

Proprio in questo periodo Dracula vive la sua prima avventura sentimentale innamorandosi della concubina più giovane del sultano, che accortosi però del tradimento, la farà squartare davanti allo stesso Dracula che rimarrà del tutto indifferente al terribile spettacolo.

Diventato governatore di Ungheria, Hunyadi conquista con l’aiuto di Vlad II Dracul la potente fortezza turca di Giurgiu mentre i turchi, condotti nuovamente da Murad II succeduto a Mehemed II sul trono dell’Impero Ottomano, invadono la Grecia.

Vlad II viene così richiamato a un nuovo patto di fedeltà da Murad II, il quale gli promette di salvare la vita dei suoi figli e soprattutto l’indipendenza della Valacchia. Prendendo questa strada Vlad II firma però la sua condanna a morte. Infatti Hunyadi decide di vendicarsi una volta per tutte del suo comportamento ambiguo e invade la Valacchia.

Nel dicembre del 1447 Vlad II Dracul viene assassinato assieme al figlio. Dracula appresa la notizia, giura di vendicare la morte del padre e il sultano Turco decide di dargli fiducia.

Il 19 ottobre 1448 I turchi sconfiggono Hunyadi e Dracula attraversa indisturbato la Valacchia in quanto Vladislav, padrone della corona valacca, era appunto impegnato in battaglia al fianco di Hunyadi. Al comando di un grosso contingente militare si fa nominare principe dai pochi nobili non impegnati in battaglia con Vladislav, prendendo così possesso del potere in Valacchia.

Ma il mese successivo Vladislav II invece che correre in aiuto dell’alleato Hunyadi, caduto prigioniero dei serbi, lotta con successo per riavere il suo trono e così Dracula torna prima ad Adrianopoli (Turchia) presso il sultano e poi a Suceava, capitale della Moldavia, presso lo zio Bogdan e il cugino Stephan.

I due cugini si promettono che, una volta saliti sui rispettivi troni, Moldavia e Valacchia saranno unite da reciproca alleanza.

Nel 1451 viene assassinato Bogdan II, e così Stephan e Dracula si rifugiano in Transilvania chiedendo la pietà del nemico Hunyadi. Il governatore transilvano decide di non punire Dracula e di tenerlo come "principe di riserva" dal momento che il suo protetto Vladislav II si mostra troppo vicino alla causa turca.

Con l’andare del tempo Dracula grazie a Hunyadi, partecipa sempre più attivamente alla vita di corte e alle battaglie, entrando in contatto con gli esponenti più in vista della corte ungherese.

Alla fine Hunyadi deciderà di assegnare a Dracula, che nel frattempo si era sposato con una sconosciuta nobildonna transilvana, i ducati transilvani di Amlas e Fagaras, sottraendoli a Vladislav II definitivamente passato dalla parte dei turchi, e lo riconosce come pretendente ufficiale al trono di Valacchia.

Nel 1452 il cugino Stephan riprende possesso del trono dopo che l’assassino del padre era stato cacciato.
Con la presa di Costantinopoli da parte dei turchi nel maggio del 1453 la Valacchia diventa l’ultimo bastione cristiano sul confine tra il Sacro Romano Impero e quello Ottomano.

Due anni dopo, a causa di una guerra scoppiata in Moldavia per la successione al trono, Dracula e il cugino Stephan devono nuovamente rifugiarsi in Transilvania, nel castello di Hunyadi a Hunedoara. Dracula vi resterà un anno dopodiché nel 1456, ottenuto il permesso da Hunyadi, torna in Valacchia dove uccide Vladislav II, riprendendo così possesso delle sue terre e dei suoi diritti.

Si narra che proprio in quella notte, in cui cioè ritornò al potere, gli astronomi di tutto il mondo videro nel cielo una lunga scia luminosa, che solo secoli dopo sarà conosciuta come la cometa di Halley.

L’ORIGINE DEL NOME DRACULA



Per un migliore comprensione del vero carattere di Vlad Tepes III, ovvero Dracula, è necessario spiegare l'origine del suo soprannome.

Nel 1431 l'Imperatore Sigismondo dette una colana ed un medaglione d’oro con inciso un drago a Vlad II padre di Dracula, investendolo così del Sacro Ordine del Drago, un'organizzazione semi-monastica, fondata dallo stesso Sigismondo insieme alla moglie Barbara von Chilli il 12 dicembre 1418, con il compito di difendere la cristianità del Sacro Romano Impero dalle continue minacce della potenza ottomana.

Già in questo la gente semplice vide l’inizio di una alleanza col diavolo. Successivamente per le prime due emissioni monetarie Vlad II usò l’emblema del drago ed è da questo momento iniziarono a soprannominarlo Dracul - Dracula. Da questo momento iniziò così ad essere chiamato Vlad Dracul (Vlad il Diavolo) invece di Vlad Dragonul (Vlad il Drago) ed è forse in questi due possibili significati, una delle ragioni della confusione tra "diavolo" e "vampiro" che in alcune lingue, ha portato ad associare Dracula a un vampiro.

Questo nomignolo è mutato poi in un cognome per i suoi discendenti. Ecco come dunque si spiega il fatto che il suo secondogenito sarebbe stato chiamato Dracula.

Agli stoici ottomano egli però non è noto come Dracula ma come Vlad Tepes, cioè il nome usato anche nella storiografia Rumena, anche se egli firmava sempre col nome del padre, Dracula, come testimoniato dal primo documento di Bucharest datato 20 settembre 1459.

COME E PERCHE’ E’ COMINCIATA LA LEGGENDA?



Dracula, nuovo principe di Valacchia, duca di Amlas e Fagaras e cavaliere del Sacro Ordine del Drago giura fedeltà al nuovo re d’Ungheria e signore della Transilvania, Mattia Corvino.

Uno dei primi provvedimenti presi dal nuovo principe è lo sterminio dei nobili che giurarono fedeltà a Vladislav II; finiranno tutti impalati nel cortile del palazzo reale di Tirgoviste. A questo periodo di regno, il più lungo, risale anche la ricostruzione del castello di Arges, quello che diventerà il famoso "Castel Dracula" citato nel celebre romanzo di Stoker (nel quale viene però spostato nel nord della Transilvania, nei pressi di Bistrita).

Le pietre per la ricostruzione di questa fortezza saranno trasportate a mano dai nobili infedeli.
Nel 1457 Dracula invade la Transilvania saccheggiando la regione di Sibiu, probabilmente per scovare il fratello Vlad il Monaco, anch’egli pretendente al trono valacco, e per vendicare la morte del padre. Stephan il Grande riprende possesso, con il fondamentale aiuto del cugino, delle sue terre e tornando così ad essere principe di Moldavia.

A dispetto delle buone relazioni che sembrano intercorre tra Vlad e Matyas, quest’ultimo aveva infatti dato sostegno finanziario e politico alla guerra intrapresa da Vlad contro i Turchi, c'erano però alcuni punti di conflitto, e questo è un altro aspetto fondamentalmente nella storia di Dracula.

Uno era il proprietario primo della corona di Valacchia con Fagaras ed Almas che erano però sotto il controllo del principe della Transilvania. Ma dopo un accordo Fagaras ritornò sotto l'autorità di Vlad mentre Almas no.

Il nuovo monarca Mattia Corvino aumenta le sanzioni imposte ai mercanti e ai nobili valacchi, e ciò non fa che aumentare l’odio di Dracula nei confronti della Transilvania, già macchiatasi dell’assassinio del padre e del fratello.

E così nell’aprile del 1459 Dracula, stanco di sopportare le pesanti punizioni di Matyas, invade la città transilvana di Brasov profanandone la chiesa e impalando gran parte dei cittadini e dei nobili sulle colline intorno alla città; è in questa occasione che Dracula mangia fra i cadaveri impalati.

Ma le incursioni punitive di Dracula in Transilvania non si fermeranno qui, esse infatti proseguiranno anche nel successivo anno, e tra tutte una delle più sanguinose fu quella del 24 agosto (notte di San Bartolomeo) ad Amlas, dove furono impalate più di 20.000 persone.

L'azione però fu per lui un successo totale dal punto di vista militare in quanto portò Almas sotto la sua autorità. Come un forma di vendetta, alcuni anni più tardi fu pubblicato un libro che raccontava gli atti di crudeltà di Dracula.

Questo, messo insieme al folclore ed ad altri fattori, come il suo modo originale di uccidere (cioè impalando), ed il suo piacere nell’uccidere, guida alla storia moderna di Dracula.

Nell’inverno del 1461 la Valacchia dichiara guerra alla Turchia che continua la sua avanzata inarrestabile. Per resistervi Dracula ha però bisogno di aiuto ma né il re ungherese Matyas e né il cugino Stephan gli forniscono appoggio e così il potente sultano Mehemed II detto il Conquistatore, entra in Valacchia.

Stephan di Moldavia, entrato poi in guerra, ma dalla parte dei turchi, viene ferito gravemente e si ritira col suo esercito tornando in Moldavia.

Radu, fratello di Dracula, viene nominato principe di Valacchia e gli viene dato il compito di trovare il fratello e ucciderlo, trasformando così la guerra in una faida famigliare tra Radu, principe legittimato dal sultano, ed il fuggiasco Dracula accompagnato da pochi boiari fedeli.

Dracula si rifugia così nel suo castello di Arges insieme alla moglie, che per la paura di cadere nelle mani dei turchi, una notte si ucciderà gettandosi nelle acque del fiume Arges, che prenderà poi il nome di "fiume della principessa".

Scappato dal castello e tornato in Transilvania, Dracula viene arrestato dai soldati di re Matyas e richiuso nella Torre di Salomone del castello ungherese di Visegrad, dove vi resterà per 12 anni, a causa di una falsa accusa di alto tradimento che gli viene rivolta.

Il re ungherese infatti inventò la falsa delle lettere scritte dal principe valacco al sultano turco al fine di liberarsi dell’unico unico testimone che lo poteva accusare di aver preso i fondi della crociata senza però prenderne parte.

Negli anni di prigionia Dracula ottiene il consenso di sposarsi con Ilona Szilagy, parente del re ungherese, a patto di convertirsi al cristianesimo.

Nella primavera del 1473 suo cugino Stephan di Moldavia, venuto a conoscenza dell’intenzione di Mattia Corvino di condurre una nuova potente Crociata, attacca Radu scacciandolo dal trono di Valacchia che però non passa a Dracula ma al potente voivoda valacco Basarab III.

Ma Dracula finalmente libero viene nominato comandante della Crociata e insieme al cugino Stephan e al principe provvisorio di Valacchia Basarab III, sconfigge i turchi scacciandoli definitivamente dal suolo valacco.

L’anno successivo i tre firmano un patto di alleanza tra Valacchia, Moldavia e Ungheria.
Dracula, ufficialmente riconosciuto come legittimo pretendente al trono valacco, decide di intraprendere insieme a Stephan di Moldavia, Vuc Brancovic ed il nuovo comandante ungherese Stephan Bathory, una guerra per spodestare Basarab III, passato dalla parte nemica, dal trono di valacchia.

Dracula prima conquisterà la capitale Tirgoviste, poi entrerà a Bucarest, e successivamente riprenderà il controllo delle sue terre venendo infatti nominato principe di Valacchia dal Consiglio dei Boiari e consacrato dal metropolita di Arges.

Ma nel dicembre dello stesso anno (1476) Dracula morira nella battaglia con Basarab III, tornato con un esercito di turchi, dopo un periodo in cui si era rifugiato prima a Bucarest e poi in Turchia.

Vinta la battaglia Basarab III, probabilante colui che uccise personalmente Dracula, inviò poi la testa di quest’ultimo al sultano turco presso la corte di Costantinopoli. Dracula venne poi sepolto nel monastero di Snagov e come già detto, i suoi resti non verranno mai ritrovati.


IL CONFRONTO TRA REALTA’ E STORIA



Il primo libro riguardante Dracula è stato pubblicato nel 1463 il cui titolo era "La Storia di Voivode Dracula" che era un evidente attacco alla politica riguardante i tedeschi attuata da Vlad, soprattutto riguardo ai metodi crudeli da lui usati.

Il libro ha circolato attraverso l’Europa, specialmente nella comunità tedesca (probabilmente l'area di più grande di diffusione della storia di Dracula) fino a 1559-1568 dove è stato pubblicato in diverse edizioni.
Una seconda area di diffusione fu la borghesia russa, dove dal 1468 iniziò a circolare una versione del manoscritto.

Da là la storia passò ai contadini creando come era ovvio un vasto folclore. Poi finalmente la storia giunse, non attraverso scritti ma mediante tradizione orale, in un’area molto ampia e cioè il sud-est dell’Europa.
Da questo momento la storia di Vlad Tapes III Dracula è diventata sempre più una realtà che anche un nuovo genere di letteratura: "la letteratura del Vampiro".

Il capostipite di tutto questo fu il libro di Bram Stoker. Esso fu pubblicato per la prima volta nel 1897, ed ebbe un grande successo dovuto in parte alla popolarità del soggetto già esistente. Stoker è in stato in qualche modo la persona più vicina alla verità di Dracula più di molti altri autori sebbene egli non abbia mai messo piede sulla terra rumena e questo perché si è documentato per lungo tempo ed ha parlato inoltre con storici e con molta altra gente.

All'inizio del libro c'è una descrizione accurata dei luoghi dove la storia comincia e anche il ritratto che vi si trova è, in alcuni tratti, vicino al reale ritratto di Dracula, ma appena le azioni delle storia muovono in Inghilterra, si entra nella pura fantasia.

A Bram Stoker va riconosciuto sicuramente il grande merito di aver creato un personaggio incredibile, che ha goduto e gode tuttora di una ineguagliabile popolarità.

In conclusione possiamo dunque dire che, a parte il grande folclore che "vi è stato costruito sopra", per la maggior parte dei rumeni la storia di Dracula resta giusto una storia, niente di più, e solo pochi hanno per così dire, paura di questa misteriosa figura....

Edited by demon quaid - 1/9/2016, 23:56
view post Posted: 15/4/2010, 18:19     +1Chi li ha visti e chi...siete pazzi - Fantasmi
Fantasmi... Anime dannate di non vivi che vagano in cerca di riposo? Immagini di uomini del futuro che esplorano il passato della storia? Viaggiatori da altre dimensioni? Frutto della nostra fantasia? Anime sospese in un limbo, in una dimensione a noi ancora sconosciuta?

Immagini di un passato che è stato, troppo forte e colmo di intense emozioni perché possa essere cancellato dal tempo? Ciò che rimane di coloro che non vorrebbero più lasciare questo mondo? Magari perché non hanno ancora risolto certe faccende... Spiriti di persone morte di morte violenta? Cosa sono i fantasmi? Molte sono le ipotesi. Difficile è dare una risposta sicura...

Migliaia sono le storie tramandateci dalle tradizioni locali e migliaia le forme che questi esseri assumono a seconda del posto in cui si trovano, delle tradizioni e del tempo. Sicuramente i più famosi fantasmi sono quelli legati alla Gran Bretagna, che da sempre è stata la loro patria. Numerosi sono quelli della Torre di Londra, il luogo dove nel medioevo venivano rinchiusi i prigionieri politici e che dal settecento è meta delle loro visite.

Il primo fantasma avvistato fu quello di Tommas Becket, nel 1241, il quale venne assassinato nella cattedrale di Canterbury settantuno anni prima. Successivamente fu (ri)vista Anna Bolena, seconda delle sei mogli di Enrico VIII e spirito avvistato più di frequente. Ella regnò 1000 giorni, dopodiché venne decapitata dal re, che se ne voleva sbarazzare.

Ricostruzione grafica


Il suo corpo senza testa fu avvolto in un fagotto, messo in una vecchia cassa e seppellito nella cappella della Torre di San Pietro in Vincoli. Da allora numerose guardie giurarono di averla vista, anche sotto corte marziale. Ma ella non infesterebbe solo la torre.

Ogni anno all'anniversario della sua morte il suo corpo decapitato viene visto arrivare su un cocchio a Blickling Hall, la sua casa natale nel Norfolk. Il suo spirito, ogni volta che viene rivisto nella torre, è inoltre portatore di sciagure, specialmente in occasione di altre esecuzioni.

Questo sarebbe un chiaro esempio di una persona morta e che si rifiuta di lasciare questo mondo, continuando a vivere le proprie abitudini. Oppure, potrebbe trattarsi della visualizzazione di avvenimenti così traumatici da rimanere impressi nella "pellicola della storia", come l'assassinio della regina.

Si dice che per poterla decapitare, il boia fu costretto ad inseguire la donna per tutto il palazzo regale. Con un pò di immedesimazione potremmo metterci nei panni della Bolena e capire quale dramma abbia dovuto subire in quei momenti di terrore.

Potrebbe quasi sembrarci evidente che un tale scena abbia potuto imprimersi così profondamente tanto da potersi ripetere ancora in determinati momenti. Il velo spazio-temporale potrebbe essere stato scosso duramente dalle forti emozioni di quella donna, tanto da lacerarsi irrimediabilmente.

La storia, inciamperebbe in quella lacerazione e continuerebbe a ripetersi come un disco che si incanta. Ma si tratterebbe solo di immagini, suoni, visioni... niente di tangibile. Tragedie immortali o comunque impossibili da cancellare dai ricordi della storia dell'umanità.

UNA TEORIA


Per facilitarci le cose, partiamo dal presupposto che i fantasmi esistano e che siano ovunque. Sì, non solo in vecchi castelli e ville, bensì ovunque, intorno a noi, sempre. Infatti, non c'è nessuna ragione di pensare che i fantasmi debbano per forza essere solo in determinati luoghi, escludendone altri, a meno che non volessimo prendere in considerazione motivi vincolanti tutt'ora sconosciuti, ma dubito.

Quale differenze potrebbe esserci tra un castello e un'abitazione moderna? Alcuni potrebbero obiettare che i castelli debbono essere più soggetti ad infestazioni poiché in essi capitava che venissero giustiziate persone o morissero durante battaglie nel medioevo, ma non è abbastanza per poter dire niente di certo.

Anche nei moderni appartamenti, infatti, possono morire persone, anche violentemente e possono morire anche per strada se per questo. Quindi non solo in vecchi e suggestivi ruderi. Sfatiamo il mito del vecchio castello infestato o della solita suggestiva casa stregata. I fantasmi devono trovarsi, per forza di cose, ovunque.

Ora, passiamo alla seconda problematica: cos'è un fantasma? La parola "fantasma" si riferisce a un qualcosa che non esiste sul piano reale, un'immagine fantasiosa, o meglio, non del nostro mondo. Questo significa che non è una cosa concreta, tangibile, visibile, ma d'altro canto, non possiamo dire che sia una cosa di fantasia, almeno finché non lo potremo dimostrare.

Nel passato, quando ancora la scienza era basata più sugli scritti degli antichi che sull'empirismo, molte erano quelle cose definite impossibili e fantasiose. Molte di quelle stesse cose, secoli dopo, trovarono anch'esse un loro posto nel panorama scientifico.

Questo vuol dire che una cosa oggigiorno definita soprannaturale, in un futuro potrebbe divenire normale per la scienza. Ma per arrivare a ciò, si dovrà dimostrare scientificamente certi fenomeni tutt'ora inspiegabili.

Si dovrà poter ripetere in laboratorio certi fenomeni, nella nostra era definiti paranormali. Non è un utopia, ma una possibilità, in quanto la scienza fa di giorno in giorno passi da gigante. Molte cose, oramai spiegate, un tempo facevano ridere gli stessi scienziati. La storia deve insegnare, altrimenti è inutile studiarla.

Comunemente parlando, per fantasma, intendiamo quell'entità, quell'essenza "vitale" che sopravvive al corpo dopo la morte e, quindi, continua a "vivere" ma come relegato in una dimensione parallela alla nostra. Solo in certi rari casi, quando le soglie di queste due dimensioni si sfiorano ci è possibile vederli ed entrare in contatto con loro.

Ci sono diverse teorie che cercano di spiegare "cosa è un fantasma". Come dicevo all'inizio, io credo che i fantasmi siano ovunque, ma non ci è possibile vederli in normali condizioni, in quanto la loro dimensione non è la nostra.

Cosa si intende per dimensione? Capisco la difficoltà del credere nell'esistenza in qualcosa che non si vede, ma d'altronde, non si crede forse nell'esistenza dell'aria, che pur non si vede? E non si crede anche nell'esistenza di Dio, pur non avendolo mai visto (almeno di recente)?

Allora, perché non credere anche nell'esistenza dei fantasmi e di altre dimensioni oltre la nostra? Immaginiamo un libro. Se la nostra dimensione è la pagina numero uno del libro, un'altra dimensione sarà la numero due, o la tre e così via.

E tutte, nel loro insieme, formano il libro, ovvero l'universo intero. Immaginiamo che ogni pagina sia simile ad un'altra, variando solo per pochi elementi, quindi se sulla pagina 1 ci sarà scritta solo la lettera "A" in stampatello per esempio, magari sulla seconda ci potrà essere la stessa lettera, ma scritta in corsivo e sulla terza, ancora una "A" ma scritta con un altro carattere differente dagli altri.

E sulla pagina numero 3320 forse troveremo una parola più complessa, in modo che ogni pagina del libro corrisponda ad una delle infinite varianti disponibili e, naturalmente, per forza di cose, questo sarà un libro con un numero infinito di pagine.

L'universo, allo stesso modo, è composto da un numero infinito di dimensioni. Io penso che durante il sognare, ci sia permesso di viaggiare attraverso queste dimensioni, per poi, al risveglio, ritornare nella nostra, cioè nel nostro corpo.

E, così come l'anima viaggia nello spazio, può viaggiare anche nel tempo, ma non necessariamente nel nostro: in quello di altre dimensioni. Per questo, a volte, si fanno sogni premonitori. Noi siamo abituati a chiamare "sogno" quel determinato stato di coscienza, senza cercare di andare oltre, di darci una spiegazione scientifica o comunque, più soddisgfacente.

Cos'è il sogno? Il sogno è il sogno... Ma, di fatto, il sogno è un'esperienza di per sè meravigliosa e unica, infatti è difficile fare lo stesso sogno più di una volta, in maniera identica. Forse perchè viaggiando in modo casuale attraverso l'universo in un numero infinito di dimensioni, di spazi, luoghi e tempi, è decisamente improbabile arrivare due volte in uno stesso identico punto.

Ora, in determinati casi, per ragioni che possiamo solo ipotizzare, queste dimensioni si sfiorano l'un l'altra, per brevi istanti e, come se ci trovassimo in un incrocio, può capitare di incrociare presenze abitanti altre dimensioni. In questi casi, noi possiamo vedere i cosiddetti fantasmi.

In tal caso, è difficile che essi possano interagire con la nostra dimensione, in quanto solo immagini, ricordi di altri luoghi e tempi. Impotenti, inconsapevoli forse di essere visti, o comunque, consapevoli di essere anch'essi a entità sconosciute, appartenenti ad un altro mondo.

Così, in quei determinati momenti, noi "X" vediamo un fantasma "Y" e contemporaneamente, un'altra persona "Y" vede un fantasma "X". O forse è solo possibile, per qualche strana ragione, poter vedere solo il passato e non il futuro.

Ma c'è anche la possibilità che il fantasma appartenga invece a questa nostra dimensione, come essenza energetica, memoria di una persona morta, ma sospesa nel tempo e nello spazio, perché magari si crede ancora viva, o non ha adempiuto durante la vita a tutti i suoi compiti, non ha raggiunto una "soddisfazione" terrena, o non accetta l'idea di essere morta.

Ci sono casi di fantasmi preoccupati del destino del loro "Io" materiale, del loro ex-corpo. Presso la rocca di Riva del Garda (TN) negli anni ’50 del ‘900 venne rinvenuta un’antica tomba romana. Particolare curioso? Il soldato riesumato era senza testa.

I resti vennero trasportatati al Museo Civico di Riva, ma da allora, accaddero fatti strani. All’interno del museo si udivano rumori, si accendevano luci, si spostavano oggetti. La gente diceva che il soldato si era arrabbiato per essere stato trasportato al museo, oppure perché rivoleva la sua testa. Nel 1955 rinvennero un teschio a Malcesine, anch’essa di epoca romana.

Anch’esso “non stava mai fermo” nelle ore notturne, si esibiva con salti, spostamenti e rumori. Si volle riunire i due pezzi, ma tale riunione non avvenne. Secondo un medium, il morto si sarebbe chiamato Lucius Paulus. Attualmente, le ossa del soldato sono esposte in una salette, la stanza delle torture, che si vede passando in un alto corridoio della Rocca di Riva che conduce alla torre.

I fatti del 1954 rimangono tutt’ora senza spiegazione, ma sono un tipico esempio di attaccamento affettivo di un fantasma al proprio ex-corpo. C'è un altro quesito su cui soffermarci. Perché, di solito, si vedono solo fantasmi di persone morte "recentemente" e, ad esempio, non si è mai visto il fantasma di un dinosauro o di un uomo primitivo?

Questo fatto potrebbe essere spiegato se si suppone una sorta di "presente continuo inertico". Immaginiamo di lanciare un sasso in uno stagno. Questo farà una parabola per poi scomparire nello specchio acquoso. Lo stesso, probabilmente avviene nel caso dei fantasmi.
Ricostruzione grafica

L'anima di una persona, quando muore, inizia una parabola e per inerzia, continua ad "esistere" ma solo per un certo periodo di tempo, per poi concludere il suo "viaggio" ed abbandonare per sempre questo mondo, come se ogni fantasma avesse attaccato un timer.

Allo scadere del tempo, l'anima smette di esistere come "coda" della sua esistenza passata, magari per diventare "testa" di un'altra vita. Potremmo immaginare che quest'anima, al termina del suo tempo, si reincarni in una nuova vita corporea.

Ci sono molte testimonianze che proverebbero l'esistenza della possibilità di reincarnarsi. E perché "presente continuo"? Perché, probabilmente, per un fantasma, il tempo non esiste come l'intendiamo noi. Il fantasma è attivo in un presente perenne, che per lui vale un attimo di tempo, ma per noi può durare anche secoli.

E il tempo che impiega questo "sassolino" a cadere nello stagno è per un fantasma equivalente ad un secondo. Ma queste sono tutte solamente ipotesi. Ci sto ancora lavorando sopra. Quando, e se, avrò delle risposte certe, le pubblicherò. Nel frattempo, possiamo solamente fantasticare.

QUANDO SI POSSONO VEDERE I FANTASMI?


Questo è un quesito a cui apparentemente sembrerebbe impossibile rispondere. Tuttavia, anche in questo caso ho avanzato una ipotesi che, a mio avviso, non dovrebbe essere sottovalutata. Mi venne in mente un giorno, così, all'improvviso.

Come si suol dire, mi si accese la fatidica lampadina! Erano giorni che ci pensavo su, perché una sera, ero con amici e parlando di misteri, si arrivò al quesito fondamentale: "quando e dove è possibile vedere i fantasmi (sempre se esistano naturalmente, perché finché non si avranno prove certe, è lecito avere dubbi a riguardo)?"

Tutti ci guardammo in faccia, ma quella sera, nessuno di noi avanzò alcuna ipotesi soddisfacente. Come si suol dire, brancolavamo nel buio più oscuro. Poi, un giorno, arrivò l'illuminazione. Stavo leggendo tutt'altro, quando all'improvviso, mi sembrò di capire: ricordai Macrobio.

Uno scrittore latino vissuto nel V secolo d.C. che scrisse i celebri "Saturnalia". Secondo lo studioso, il solstizio d'estate è un momento particolare, in cui le barriere tra il mondo dei vivi e quello dei morti si assottigliano, favorendo la comunicazione tra le due dimensioni. Da questo ragionamento, arrivai ad altri. Se il solstizio d'estate era così significativo, lo potevano essere anche l'altro solstizio, quello invernale e i due equinozi, quello di primavera e quello d'autunno.

Cercai sui miei libri e trovai anche altre date rilevanti per gli uomini del passato, soprattutto per i pagani. Pensai, se queste date sono importanti, ci sarà un motivo. Non è che magari sono importanti proprio perché momenti più propizi per comunicare con i trapassati?

In fondo, si sa che gli astri influiscono sulla nostra vita, sul nostro organismo. I solstizi e gli equinozi sono periodi astronomici rilevanti, è possibile che, oltre a segnare il passaggio da una stagione all'altra, possano anche significare quel qualcosa in più. Ma cos'è un solstizio e cos'è un equinozio?

- SOLSTIZIO: Punto dell'eclittica in cui il Sole raggiunge il punto più distante dall'equatore e sembra fermarsi nel suo moto annuo. Vi sono due solstizi: il SOLSTIZIO D'ESTATE (21 giugno) che segna l'inizio dell'estate appunto e il SOLSTIZIO D'INVERNO (21 dicembre), l'inizio dell'inverno.

- EQUINOZIO: Il momento in cui il Sole apparentemente interseca l'equatore celeste, in modo che la durata tra il giorno e la notte sia uguale ovunque sulla Terra. Vi sono due equinozi: l'EQUINOZIO DI PRIMAVERA (21 marzo), che segna l'inizio della primavera e l'EQUINOZIO D'AUTUNNO (23 settembre), l'inizio dell'autunno, periodo in cui si dice che "muore ciò che è destinato a morire e vive ciò che è destinato a sopravvivere".

Ma non è tutto. Secondo me, dovremmo prendere in considerazione altri giorni particolari dell'anno, come possibili momenti in cui il confine tra i due mondi può assottigliarsi momentaneamente ulteriormente. Si tratta di alcune "feste" pagane, delle antiche religioni celtiche o wiccane attuali. Si tratta di:

- SAMHAIN, che corrisponde al nostro celebre HALLOWEEN (31 ottobre / 1 novembre): Nel calendario cristiano è la festa di Ognissanti, da molti considerata un momento adatto per l'evocazione delle potenze più oscure. In questo momento, i confini tra i due mondi si assottigliano ed è possibile entrare in contatto con Spiriti Elementari; è anche il momento in cui è più possibile sognare ed avere visioni.
- BELTANE (30 aprile / 1 maggio): Nel calendario antico è Calendimaggio o "Notte di Walpurga". I maghi neri considerano questo momento dell'anno favorevole a operazioni di malefici ed evocazioni demoniache e negromantiche ma, non so perché, questo periodo mi convince meno degli altri per quanto riguarda il nostro fine. Giorgio Pastore

- DOVE SI POSSONO VEDERE I FANTASMI?

Ci sono anche qui diverse teorie a riguardo. Ma, possiamo tentare alcune ipotesi:

1 - I fantasmi si possono vedere ovunque, perché essi sono ovunque, quindi non necessariamente in vecchi ruderi, castelli e ville dalla suggestiva scenografia, ma anche in semplici appartamenti. Probabilmente, essi sono solo visibili in certi momenti in funzione del movimento degli astri, o del campo magnetico terrestre, o altre cause a noi ignote attualmente.

2 - I fantasmi sono visibili solo nei luoghi in cui sono morti e probabilmente nella ricorrenza della loro morte, come se quell'attimo fosse stato di un così intenso spessore emotivo tale da fissarne l'immagine, come su una lastra fotografica, sulla pellicola del tempo.

3 - I fantasmi sono visibili solo in determinati luoghi più adatti di altri, luoghi in cui le barriere tra i due mondi si assottigliano, per ragioni che ancora non conosciamo.

Edited by demon quaid - 26/9/2016, 23:44
view post Posted: 13/4/2010, 20:31     +1Archeologia spaziale, leggenda o mito? - Ufo e altri misteri ufologici



In questi ultimi anni abbiamo assistito ad un grande proliferare di testi scritti da autori che hanno tentato di dare un'impronta totalmente nuova alla Storia dell'Archeologia fornendo delle interpretazioni veramente personali a tutti i reperti del passato!

La loro è una prospettiva molto seducente che, indubbiamente, merita l'attenzione della Scienza ufficiale per valutarne in ogni caso la portata ed anche i limiti!

Mi limiterò, in questo scritto, a rifarmi ad alcuni reparti relativi all'area archeologica mediterranea per offrire degli esempi validi a riprova di quanto precedentemente affermato.

Prima di tutto mi sembra sia logico constatare che un dato certo consiste nel fatto che il desiderio di volare è nato con l'arrivo dell'uomo sul nostro Pianeta, non è dunque dovuta al caso la scoperta di una tomba presso Sakkara dove è stato rinvenuto un reperto al quale, inizialmente, venne dato il nome di " uccello"!

Fu solo nel 1996 che il dottor Klalil Messiha rilevò che il reperto in questione presentava alcune caratteristiche originali: le ali erano diritte ed il piano di coda rialzato.

Alcuni esperti di aeronautica constatarono, inoltre, che tali caratteristiche peculiari lo facevano somigliare ad un moderno aeroplano, pertanto si decise di chiamarlo:" il Jumbo dei Faraoni".

Un altro reperto interessante si trova nel British Museum londinese; rappresenta una lente di cristallo rinvenuta dentro ad una tomba egizia di Helwan!

Tale lente è talmente levigata che appare inconcepibile che il popolo egizio avesse raggiunto tali tecniche da poterla costruire!

Ancora più sorprendente è il cosi detto " Meccanismo di Antikythera"; un oggetto metallico rinvenuto nel relitto di una nave vecchia di 200 anni e che contiene al suo interno una serie di ingranaggi che costituiscono tale meccanismo preciso in ogni suo piccolo particolare.

Tale reperto è costituito da una scatola composta da almeno 20 ruote dentate; le sue superfici sono ricoperte da alcune iscrizioni scritte nella lingua greca che si usava al I secolo A.C.

L'iscrizione più estesa fa parte di un calendario astronomico simile in tutti i suoi particolari a quello compilato nel 77 a.C.

Attualmente si pensa che tale congegno sia un calcolatore astronomico in grado di meccanizzare i rapporti ciclici fra il sistema solare e le stelle e non è da escludere che potesse funzionare ad energia idraulica.

Questi esempi riportati ed altri ancora da scoprire ci portano a fare alcune considerazioni: è chiaro che la Storia della Scienza faccia del tutto per chiudere gli occhi davanti ad alcune realtà scomode ma sarebbe interessante, invece, che ci si rendesse conto che la scienza stessa avrebbe ben poco da perdere di fronte alla constatazione che certe conoscenze e tecnologie sono da collocare molto più indietro nel tempo.

Edited by demon quaid - 22/10/2016, 12:02
view post Posted: 30/3/2010, 19:10     +1Remake per "Amityville Horror" (film. - Sala cinema horror


La Weinstein Company e la Dimension Films stanno pianificando un remake per Amityville Horror. Sì, un’altro. Andrew Douglas, difatti, nel 2005 ha diretto per la Platinum Dunes il primo remake, che ha riscosso più di 100 milioni di dollari al botteghino in tutto il mondo.

Pare ci sia già un regista in trattative, di cui ancora non si conosce il nome, ma la Dimension al momento non ha lasciato trapelare altro.

Il film originale del 1979, tratto dal libro Orrore ad Amityville di Jay Anson (ispirato a una storia vera), fu diretto dal regista Stuart Rosenberg ed ebbe 7 seguiti: Amityville Possession (1982); Amityville 3D (1983); Amityville Horror — La fuga del diavolo (1989); Amityville — Il ritorno (1990); Amityville 1992 (1992); Amityville — A New Generation (1993) e Amityville Dollhouse (1996).

La storia, ambientata a Long Island nel 1975, narrava di una famiglia che si trasferiva in una nuova casa, luogo di una strage un anno prima, e scopriva in seguito che era infestata da uno spirito maligno.
view post Posted: 23/10/2009, 16:04     +3Nomi di streghe famose - Mondo della Strega Antica & Moderna
Adsagsona

Dea Celtica (francese o tedesca) chiamata la tessitrice di incantesimi.
Nella cultura Celtica, la parola era potere,
trovare la parola giusta era un atto magico.


Arianrhod

Dea del Galles, il cui nome significa ruota argentea.
Vive su un isola magica, in cielo o nell'oceano,
dove è assistita da un stuolo di fanciulle.

Carman

Potentissima Stega Irlandese,
capace di distruggere qualunque cosa
con i suoi incantesimi segreti.

Cerridwen


Dea del Galles,
conoscitrice di tutte le erbe, con cui prepara pozioni magiche.
E' in grado di cambiare forma a piacere.

Clerionessa

Clerionessa, visse e morì a Giaveno nella torre oggi chiamata la “Torre delle streghe” . Clerionessa esperta in filtri d’amore, condannata in quanto un giorno un giovane si recò da lei per chiedere un filtro d’amore per conquistare una ragazza che però morì subito dopo averlo bevuto. A seguito della morte Clerionessa fu processata e condannata e murata all’interno della torre del Castello e quando la stanza fu riaperta il suo corpo non c’era.

Circe


Una delle Streghe più famose del mito Greco.
Circe il cui nome significa cerchio o anello,
vive su un isola galleggiante in mezzo all'oceano,
circondata da animali selvatici.
Con una pozione d'erbe magiche trasforma gli uomini in animali.

Dahut

Focosa Maga - Principessa della Bretagna.
Le si deve la costruzione della città più bella del mondo,
Ys, dalle mura di cristallo, che eresse con l'aiuto delle
Fate del Mare, le Korrigan.

Ecate

Famosissima Dea Greca delle Streghe,
veniva venerata con la luna nuova
all'incrocio di tre strade,
perchè Ecate è l'unica capace di guardare contemporaneamente
in tre direzioni.
Ecate ha infatti tre teste,
(serpente - cavallo e cane)

Heith


Stega Sciamana Scandinava,
capace di fare incantesimi così misteriosi, che nessuno si accorge
del suo intervento, e che fanno sorgere misteriosamente
nella mente i pensieri che Heith vuole si pensino.

Heget oppure Hekt

Dea - rana dell'antico Egitto;
Presiede non solo alla magia dell'umanità,
ma anche a quella della Terra,
sopratutto alla magica trasformazione dei semi in piante.

Louhi


Dea finnica, astuta e furiosa, così potente da rubare il Sole dal cielo
e tenerlo nascosto nella sua abitazione, la Fattoria Settentrionale.
Possiede il sampo, uno strumento magico che dona l'abbondanza,
che venne rubato da un eroe della saga finnica.


Marinette

Strega - spirito del Vudù Haitiano,
che induce le sue seguaci a stringere e a muovere le braccia
come se fossero delle civette.
Vola alla notte in forma di civetta.

Medea


Famosa Maga della mitologia Greca,
prepara pozioni magiche che inducono all'amore,
al sonno e alla morte.
Percorre il cielo con il suo cocchio trainatao da Draghi.

Micillina

Micillina visse e morì a Barolo, e diventò una strega una sera dopo aver ricevuto botte per l’ennesima volta da suo marito decise di chiamare in suo aiuto il Diavolo che arrivò in suo aiuto immediatamente consigliando a Micillina la vendetta.

Micillina ussice il marito facendolo cadere dall’albero su cui stava lavorando diventò vededova da quel giorno Micillina perfezionò perfezionò rapidamente l’arte della magi e apprese tutto ciò che bisogna sapere sulle fatture, diventò molto abile e seminò morte ovunque finchè un giorno non fu arrestata e costretta a confessare, dopo un regolare processo fu bruciata al rogo come una strega.

Meroe

Maga della mitologia Greca,
che ha il potere di far scendere il Cielo sulla Terra,
di trasformare gli uomini in castori
e di teletrasportarsi ovunque voglia.

Morgana


E' una potentissima Strega della saga britannica e gallese,
nelle cui vene scorre il sangue delle fate.
E' in rapporto con il famoso Mago Merlino,
di cui è l'amante o la sorella.

Nimue

Misteriosa maga, dal nome Gallese,
appare nel cielo di Re Artù e Camelot come Dama del Lago.
Il Lago protegge Avalon, il suo magico Regno,
dagli sguardi degli uomini.

Pamfile


Strega Greca capace di assumere qualsiasi forma,
cospargendosi un unguento di erbe magiche.
Per riprendere la forma umana,
le basta bagnarsi in acqua in cui ha gettato
foglie d'anice e alloro.

Sabrota

Chiamata “la Longia” vissuta in Val Maira esperta maga e in varie pratiche, conosce le erbe e prepara filtri, praticava i sabba ed è in grato di trasformasi in gatto e di gettare malocchio. Molto malvagia arrivò ad uccidere con un maleficio uno dei suoi 3 figli, quando morì nessuno volle occuparsi del suo funerale e quando finalmente qualcuno accettò insospettitò dalla bara troppo leggera decise di aprirla e nella bara non fu trovato nulla.

Thorgerd

Donna delle saghe Scandinave,
dalla magia talmente potente, che alla morte si trasformò in Dea.
Particolarmente esperta di divinazione,
è in possesso di strumenti magici che le consentono di vedere il futuro.

Viviana

Strega del ciclo Arturiano, discepola e amante di Mago Merlino.
Diventa più potente di lui, lo imprigiona in un albero
in cui Merlino dorme ancor oggi.

Yaoji

Dea Cinese della Stregoneria.
Rivela i suoi segreti,
gelosamente custoditi,
solo in sogno.

Edited by demon quaid - 11/11/2016, 00:16
view post Posted: 21/7/2009, 12:56     -1Gli angeli oscuri - Gli angeli
Si dice che il male sia il "contrario" di Dio. Contrapponiamo Dio al demonio.

Ci sfugge, in questa classificazione semplicistica (che di solito ci viene inculcata fin dai tempi del catechismo), una cosa fondamentale: che se veramente Dio lo volesse il male non esisterebbe, a meno che il cosiddetto demonio non sia più forte di Dio.

Se il male è permesso non è per capriccio divino, ma per necessità: perché senza il male non può esistere il bene. Nulla è stato creato che non abbia il suo opposto: la notte e il giorno, il freddo e il caldo, il buio e la luce, il male e il bene. E Dio non è il Bene contrapposto al Male, ma Colui che tutto contiene.

Perché Dio è il Tutto.

Se non esistessero male, buio, notte ecc., non potrebbe sussistere l'universo, che si regge appunto sul gioco degli opposti, sul loro equilibrio e sulla loro interazione. E non potrebbe esistere l'uomo, né nessun'altra cosa. Tutto sarebbe nient'altro che Indifferenziazione primordiale. Niente avrebbe scopo né senso.

D'altra parte, che cosa sarebbe un uomo che non conosca male? Cosa potrebbe stimolarlo, attivarlo, svilupparlo, farlo crescere ed evolvere? Nulla! Se insieme al bene non esistesse anche il male, l'uomo sarebbe un oggetto che cammina: con una noia assoluta, senza alcuno scopo di vita, senza alcuna vera esistenza. E soprattutto senza paura, mentre la paura ha un ruolo fondamentale, perché insegna a conoscere e a discernere.

Si considerano gli angeli come specchio del bene. E all'interno di questa visione gli Angeli di nascita sono coloro che indicano un percorso.

Sappiamo che le scelte di vita sono influenzate dalle nostre tendenze, dal carattere e soprattutto dai desideri. Su questi elementi si fonda la nostra vocazione, intesa come aspirazione ad un tipo di vita piuttosto che ad un altro. Gli Angeli di nascita hanno il compito di mostrarci le nostre vere aspirazioni e di guidarci verso di esse.

Per maggior precisione, ciascuno di noi ha non uno ma ben tre Angeli di nascita (che non vanno confusi con l'angelo custode). Questi tre esseri immettono le loro energie dentro di noi, influenzandoci, ispirandoci e guidandoci verso quella che dovrebbe essere la nostra piena realizzazione.

Una certa branca dell'angelologia insegna che, in contrapposizione all'Angelo di nascita (consideriamolo uno soltanto, per comodità), vi sia una sorta di "angelo oscuro", il quale racchiude le forze opposte a quelle dell'Angelo di nascita. Quindi, se vi sono 72 angeli luminosi, ve ne sarebbero altrettanti oscuri.

In realtà le cose non stanno esattamente così. Se è vero che esiste la contrapposizione tra Male e Bene, essa non può essere estesa ai dettagli, opponendo 72 angeli di luce a 72 esseri neri.

Questi cosiddetti angeli oscuri non sono delle creature vere e proprie, come lo sono invece gli Angeli di nascita. I 72 esseri oscuri sono energie generate da noi stessi, o meglio generate da quella particella di male che si trova necessariamente in ciascun essere umano. I 72 angeli neri sono praticamente il frutto della negazione e del rifiuto - consapevole o meno - delle energie dei 72 angeli celesti. Un rifiuto che, se continuato nel tempo e vissuto con tutte le proprie forze, ma soprattutto voluto e accettato, porta alla creazione di devastanti energie che possono essere davvero chiamati "demoni".

Mentre l'angelo ci viene "dato" alla nascita, il demone lo creiamo noi stessi durante la nostra vita: piccolo o gigantesco. Questo granello, che dimora nel profondo del nostro inconscio, si sviluppa a seconda della nostra coscienza. Una coscienza mantenuta pulita riuscirà a tenere sotto chiave l'inconscio e ciò che contiene; una coscienza sporca aprirà la porta ad ogni creazione negativa.

Perché si ritiene che esistano altrettanti demoni quanti sono gli Angeli di nascita?

E' semplice. Se un angelo mi dà determinate tendenze, il mio rifiuto e la mia opposizione alle sue ispirazioni darà vita ad un essere, o meglio ad una energia negativa, che avrà anch'essa determinate caratteristiche. Analizzando i tratti distintivi degli angeli oscuri, ci si rende conto che non sono altro che la negazione dei doni degli Angeli di nascita.

A queste energie negative ben definite (le cui tendenze, perciò, variano in base al periodo di nascita) sono stati attribuiti dei nomi. Ma sono nomi arbitrari, e altrettanto arbitrarie sono le gerarchie in cui sono state suddivise. In realtà ciascuno di questi demoni potrebbe avere il nostro stesso nome, perché esistono tanti demoni quanti sono gli esseri umani che vivono o che sono passati sulla Terra. Essi sono noi, o meglio sono la parte più oscura di noi.
E' interessante sapere che tutti i demoni aventi le stesse caratteristiche si associano tra loro formando potenti masse definite "Egregore". Si può dire che queste masse costituiscano, nel loro insieme, quel che chiamiamo "inferno".

view post Posted: 3/1/2009, 22:19     +1L'angolo del racconto - Sala per raccontarci
... :o: alla faccia del racconto :) quando avrò un pò di tempo lo leggerò.
52 replies since 10/11/2008