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Tutta la mitologia Greca, In ordine alfabetico

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Demon Quaid
view post Posted on 11/7/2010, 21:35 by: Demon Quaid     +1   -1
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Vampiro di dracula

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Dall'isola che non c'è....l'Inferno?

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Cassandra

Figlia di Priamo, re di Troia, e della sua sposa Ecuba. Omero la chiama «la più bella tra le figlie di Priamo e di Ecuba».
Il giorno genetliaco di Priamo, durante la festa che si celebrava nel santuario di Apollo Timbreo, i gemelli Cassandra ed Eleno stanchi di giocare si addormentarono in un canto, mentre gli incauti genitori, con le menti annebbiate dal vino, rientrarono a casa senza di loro. Al mattino, quando Ecuba ritornò al tempio, vide che i sacri serpenti stavano leccando le orecchie dei bambini e urlò terrorizzata. I serpenti subito sparirono strisciando in un cespuglio di alloro, ma da quel momento Cassandra ed Eleno ebbero il dono della profezia.
Secondo un'altra versione, Cassandra, quand'era giovane, un giorno si addormentò nel tempio e Apollo, apparsole all'improvviso, promise di istruirla nell'arte della profezia se avesse acconsentito a giacere con lui. Cassandra, dopo aver accettato il suo dono, rifiutò di tener fede ai patti; Apollo allora le chiese un solo bacio e mentre Cassandra lo baciava le sputò nella bocca per far sì che nessuno credesse mai a ciò che essa avrebbe profetizzato. Stranamente anche l'indovino Poliido con quest'atto privò il suo allievo Glauco dell'arte divinatoria che gli aveva appena insegnato.
Cassandra entrava in uno stato di trance estatica prima di fare le sue profezie. La famiglia la considerava folle. Quando Paride venne a Troia, ne riconobbe l'identità anche se era stato abbandonato alla nascita sul monte Ida ed era perciò sconosciuto ai suoi stessi genitori. Annunciò il danno che Paride avebbe fatto recandosi a Sparta (dove rapì Elena) e cercò anche di mettere in guardia il suo popolo quando annunciò che il cavallo di legno conteneva uomini armati, e le sue parole furono confermate dal veggente Laocoonte. Ma i suoi avvertimenti vennero completamente ignorati dai Troiani.
Quando Troia ormai caduta bruciava, Cassandra si rifugiò nel tempio di Atena aggrappandosi al simulacro ligneo che aveva sostituito il Palladio. Il piccolo Aiace, figlio di Oileo, la strappò via rovesciando la statua e la violentò, mentre l'immagine di Atena distoglieva gli occhi sgomenta dall'orrore. In seguito a questo, l'assemblea degli Achei aveva deciso di condannarlo a morte per lapidazione, in modo da espiare il sacrilegio che minacciava l'intera comunità, ma Aiace aveva evitato la morte correndo a rifugiarsi presso l'altare della stessa Atena.
Durante la spartizione del bottino, Cassandra venne presa da Agamennone come concubina. Ella era rimasta vergine, benché non le fossero mancati i pretendenti, in particolar modo Otrioneo, il quale aveva promesso a Priamo di liberarlo dai Greci se gli avesse accordato come premio, dopo la vittoria, la mano di sua figlia. Ma Otrioneo era stato ucciso da Idomeneo. Cassandra avrebbe dato ad Agamennone due gemelli, Teledamo e Pelope. Agamennone la portò con sé a Micene, dove entrambi caddero per mano di Clitemnestra, non prima che Cassandra avesse vaticinato il destino che aspettava tutti loro parlando in piena coscienza dei delitti di cui si era macchiata la casa di Atreo, famiglia di Agamennone, in tempi passati. Ne parla Eschilo nella sua tragedia Agamennone.

Cassifone

Cassifone, secondo la mitologia greca, è la figlia di Ulisse e della maga Circe. Cassifone uccide per sbaglio il padre Ulisse alcuni anni dopo essere riuscito finalmente a tornare ad Itaca. Telemaco, il figlio che Ulisse ha avuto dalla sua sposa Penelope, vendica Ulisse uccidendo Cassifone. Circe e Telemaco si innamorano e si sposano. Circe, venendo a sapere che il suo amato è colui che ha assassinato la figlia, tenta di ucciderlo, ma non ci riesce, anzi, è Telemaco ad uccidere lei per legittima difesa. A questo punto si uccide gettandosi da una altissima vertiginosa scogliera.

Secondo altre versioni, Cassifone sposò il fratellastro Telemaco. Ma, visto che egli aveva ucciso la madre Circe, Cassifone si vendicò uccidendo lui.

Cassiopea (mitologia)

Cassiopea è una figura della mitologia greca.

Sposò Cefeo re di Etiopia e generò Andromeda.

Vantandosi di essere più bella di tutte le nereidi, divinità marine figlie di Nereo, scatenò le ire del dio del mare Poseidone che mandò un serpente mostruoso a devastare l'Etiopia e a divorarne gli abitanti.

Un oracolo rivelò che l'unico mezzo per calmare le ire del mostro era sacrificare lui la figlia Andromeda. Il padre Cefeo fu così costretto al sacrificio ma Perseo la salvò.

Castianira


Nella mitologia greca, Castianira era il nome di una delle amanti di Priamo, re di Troia.

Priamo, marito di Ecuba, aveva molte concubine con cui aumentare la sua già vasta prole, alla fine arrivò ad avere 54 figli, alcuni con Castianira, una donna del regno di Esima.

Fra i suoi figli vi era Gorgitione che morì durante la guerra di Troia.

Catreo


Catreo è un personaggio della mitologia greca, figlio di Minosse.

Catreo ebbe quattro figli: tre femmine (Erope, Climene e Apemosine), e un maschio, Altemene.

Catreo fu costretto da una profezia ad allontanare i suoi figli da lui, perché uno di loro lo avrebbe ucciso. Altemene e Apemosine salparono per Rodi e non ebbero contatti con il padre per molto tempo.

Quando Catreo si accorse di essere prossimo alla morte e di essere senza un erede, si recò a Rodi per ritrovare Altemene.

Giuntovi nottetempo, vennero scambiati dagli indigeni per pirati e furono attaccati. Altemene, trovatosi di fronte i nemici, dalla distanza scagliò un giavellotto che colpì il padre, uccidendolo.

Quando Altemene si accorse di avere ucciso suo padre, pregò gli dei che gli dessero la morte: subito dopo, il giovane fu inghiottito dalla terra.

Caucone

Nella mitologia greca, Caucone era il nome di diversi personaggi di cui si raccontano le gesta.

Sotto il nome di Caucone ritroviamo:

* Caucone, figlio di Licaone re di Arcadia, si racconta di lui come colui che diede il suo nome ai Cauconi, nel Peloponneso, la sua fine fu la stessa di Licaone, ad opera di Zeus ormai furioso per le gesta del padre, fulmini fecero strage della famiglia.

* Caucone, figlio di Celeno e nipote di Filo, uno dei tanti servitori di Demetra, la dea dell’agricoltura. Si racconta che gli erano attribuiti onore come ad una divinità, soprattutto durante la fondazione della megalopoli. Grazie ai suoi sogni rivelatori salvò la vita ad un generale, tale Epitele.

Cauno


Nella mitologia greca, Cauno era il fratello gemello di Bibli (Byblis o Biblide) e figlio di Mileto .

Vi sono diversi racconti che lo legano a Bibli, non è chiaro se fosse lei ad essere innamorata di lui o il contario: in ogni caso Cauno decise di esiliarsi per allontanarsi da questo amore proibito. Nei suoi viaggi nella Caria fonda una città e la chiama con il suo nome. Si sposa con Pronoe, una ninfa, e da lei ha un figlio tale Egialo.

Cebrione


Nella mitologia greca, Cebrione , in greco Κεβριόνην, era il nome di uno dei figli di Priamo, dei 54 avuti da numerose donne.

Quando Paride, suo fratello prese con se Elena moglie di Menelao, scoppiò una guerra fra la Grecia e i troiani, Cebrione difese il fratello e il regno dai nemici nella guerra. Dopo che Teucro con il suo arco uccise Archeptolemo, il secondo auriga, Ettore chiese al fratello di prendere le redini del carro in mano, da allora sarà il suo terzo auriga. In seguito diede consigli a suo fratello su come agire durante la guerra, avvertendo il quest'ultimo che Aiace era sceso in campo e faceva strage di alleati. Divenne uno dei capi del gruppo di Ettore e un altro cocchiere, minore di lui, lo aiutò nel compito.

La morte

Cebrione morì per mano di Patroclo, il quale nel tentativo di uccidere Ettore gli sfondò il cranio colpendolo con un sasso piuttosto grande in mezzo alla fronte, mentre insieme ad Ettore veniva all'attacco contro il giovane scudiero di Achille.


Cecrope 1

Figlio della Madre Terra, metà uomo e metà serpente, fu ritenuto il fondatore di Atene.
Sposò Aglauro figlia di Atteo, ereditò il trono del suocero, ovverosia Atte chiamata poi Attica, dandole il nome Cecropeia. Aglauro gli diede un figlio, Erisittone, che non sopravvisse a Cecrope, e tre figlie, Pandroso, Aglauro e Erse.
Quando Atena e Poseidone lottarono per il possesso dell'Attica, Zeus si interpose nella disputa ordinando che i due dèi si rimettessero al tribunale divino, composto da tutte le divinità olimpiche, che invitarono Cecrope a deporre come testimone. Zeus non espresse il proprio parere, ma mentre tutti gli dèi appoggiavano le pretese di Poseidone, tutte le dee si schierarono dalla parte di Atena. E così per un voto di maggioranza, quello di Cecrope, Atena ottenne di governare sull'Attica, poiché aveva fatto a quella terra il dono migliore. Infatti, Atena aveva fatto crescere sull'Acropoli un ulivo, mentre Poseidone, scagliando il suo tridente nell'acropoli di Atene, era riuscito ad aprire un pozzo d'acqua salmastra.
Cecrope aveva fondato la corte dell'Areopago ad Atene quando Ares, accusato dell'omicidio di Alirrozio, doveva essere giudicato. Il dio venne poi assolto. Fu il primo a riconoscere la supremazia di Zeus tra gli altri dèi, riconobbe i diritti della paternità e istituì la monogamia e la sepoltura dei morti. Divise l'Attica in dodici comunità, costruì templi ad Atene e abolì certi sacrifici cruenti sostituendoli con offerte di focacce d'orzo.
Alla sua morte il regno passò a Cranao (anche lui nato dalla Madre Terra).

Cecrope 2

Ottavo re di Atene, figlio di Eretteo e di Prassitea. Era il maggiore dei figli, ma fu scelto per diventare re non da suo padre, ma alla morte di questi, dall'alleato tessalico Suto. La decisione non fu approvata dal popolo e Suto, condannato all'esilio, morì a Egialo, ora Acaia. Cecrope sposò Metiadusa che gli diede un figlio, Pandione, il quale gli succedette al trono.


Cedalione


Nella mitologia greca, Cedalione era uno degli apprendisti di Efesto.

Quando al cacciatore Orione, diventato cieco, un oracolo profetizzò che andando verso oriente avrebbe recuperato la vista, egli si mise subito in viaggio per mare con la sua barca e arrivò nell’isola dove il dio Efesto aveva la sua fucina.

Appena giunto Orione rapì l’apprendista del dio, lo caricò sulle proprie spalle così da diventarne la guida. Il dio non interferì.

Cedalione guidò il cacciatore nei meandri dell’oceano fino ad arrivare nell’isola più remota, dove Eos innamoratasi di lui e suo fratello Elio in segno di bontà gli restituì la vista.

Cefalo (mitologia)

Cefalo è una figura della mitologia greca.

Figlio di Deioneo e di Diomedea, sposò Procri, figlia di Eretteo. La leggenda di questo personaggio è caratterizzata da storie d'amore e di gelosia. La dea dell'aurora Eos (Aurora nella mitologia romana) ne era follemente innamorata e, mentre Cefalo stava cacciando, lo rapì. Cefalo tuttavia non voleva tradire Procri, ma Eos insinuò il giovane che la stessa Procri era facile a tradirlo appena qualcuno le avesse fatto un regalo e per avvalorare la sua tesi lo trasformò in un'altra persona. Costui ne ebbe conferma quando, presentatosi a Procri con un regalo costoso che la dea gli aveva procurato, la donna accettò le sue avances.

A questa evidenza Cefalo abbandonò la moglie per cadere fra le braccia di Eos. Da questa unione nacque Fetonte. Procri abbandonata a se stessa si recò a Creta dove aiutò Minosse a guarire dal sortilegio che la moglie Pasifae gli aveva lanciato: tutte le volte che si sarebbe avvicinato a una donna il suo corpo avrebbe sprigionato animali disgustosi come serpi e scorpioni. Dopo averlo guarito, Minosse le donò in segno di ringraziamento una lancia che se tirata sarebbe andata sempre a segno e un cane Lelope, molto veloce (doni fatti a sua volta a Minosse da Artemide), purché Procri andasse via da Creta e non creasse gelosie in Pasifae moglie di Minosse. Ritornata ad Atene Cefalo appena la vide con quelle armi pregò la donna di regalargliele. Procri pose come condizione che passasse ancora una notte con lei. I due si riconciliarono e il giorno dopo andarono a caccia insieme.

Sfortuna volle che Cefalo avendo udito un fruscio di rami pensò che vi fosse una preda invece colpì mortalmente Procri. Condannato all'esilio per questo omicidio giunse a Tebe dove in quel momento regnava Anfitrione che lo accolse e gli fece omaggio di un'isola che da allora venne chiamata Cefalonia. Qui pare che un giorno colto dal rimorso della fine di sua moglie si sia gettato in mare da una rupe.

Cefeo (Aleo)

Nella mitologia greca, Cefeo era il nome di uno dei figli di Aleo e di Neera.

Fu re di Tegea e insieme a suo fratello, Anfidamante partecipò al viaggio intrapreso dagli argonauti.[1] Ebbe una prole molto numerosa ed Eracle gli chiese aiuto ottenendolo contro gli Ippocoontidi. Nell'impresa la sorte di tutti loro è infausta: secondo Diodoro Siculo sopravvissero solo 3 dei 20 figli, secondo altri nessuno tornò a casa. Cefeo forse presagiva tale sorte infatti tentennò molto prima di accettare tale alleanza, convinto solo per un regalo avutao dal semidio a sua figlia Sterope.

Cefeo
(Belo)

Nella mitologia greca, Cefeo era il nome di uno dei figli di Belo e di Anchinoe.

Fratello di Egitto, Danao, e forse anche di Fineo, fu re dell'Etiopia, che nella mitologia greca comprendeva i territori dalla Palestina al Mar Rosso.

Sposò Cassiopea, che gli generò Andromeda.

Nella mitologia greca viene citato solo in quanto padre di Andromeda, morì senza eredi maschi e il suo regno andò al nipote Perse figlio di Perseo e Andromeda.

Da Cefo prende nome l'omonima costellazione (Cepheus); la costellazione è situata tra Cassiopea (la moglie) e Andromeda (la figlia); sulla superficie della Luna è stato inoltre battezzato il cratere Cefeo.

Secondo altri non era re dell'Etiopia ma di Babilonia o dell'odierna Giaffa.

Cefeo (Licurgo)

Nella mitologia greca, Cefeo era il nome di uno dei figli di Licurgo.

Fratello di Anceo il piccolo ebbe occasione di cimentarsi insieme al parente durante la lotta del cinghiale di Calidone. Durante la caccia Anceo trovò la morte.

Cefeo (mitologia)

Cefeo è il nome di diversi personaggi della mitologia greca.

Sotto tale nome ritroviamo:

* Cefeo, uno degli Argonauti che accompagnarono Giasone alla conquista del vello d'oro.
* Cefeo, re dell'Etiopia, che nella mitologia greca comprendeva i territori dalla Palestina al Mar Rosso. Cefeo discendeva da una relazione fra Zeus (Giove) e Io. Sposò Cassiopea, che gli generò Andromeda.
Nella mitologia greca viene citato solo in quanto padre di Andromeda, morì senza eredi maschi e il suo regno andò al nipote Perse figlio di Perseo e Andromeda.
* Cefeo, figlio di Licurgo e fratello di Anceo.

Da Cefo prende nome l'omonima costellazione (Cepheus); la costellazione è situata tra Cassiopea (la moglie) e Andromeda (la figlia); sulla superficie della Luna è stato inoltre battezzato il cratere Cefeo.

Ceice 1

Re di Trachis, amico e parente di Eracle.
Quando Eracle uccise accidentalmente Eunomo, benché Architele lo avesse perdonato per questo incidente, l'eroe decise di espiare la colpa con l'esilio secondo l'usanza e se ne andò, accompagnato da Deianira e dal loro figlio Illo, a Trachis da Ceice. Proprio Ceice rese gli onori funebri a Cicno, figlio di Ares e di Pelopia. Cicno era un uomo violento e sanguinario che attaccava soprattutto i pellegrini che si recavano a Delfi, e questo gli attirò l'odio di Apollo, il quale incitò contro di lui Eracle. Cicno ed Eracle si scontrarono a singolar tenzone e Cicno fu ben presto ucciso, e sepolto da Ceice nella valle dell'Anauro ma, per ordine di Apollo, le acque del fiume in piena spazzarono via la sua pietra tombale.
Dopo la morte di Eracle, i suoi figli, perseguitati dall'odio di Euristeo, si rifugiarono a Trachis, presso Ceice. Ma Euristeo mandò un messaggio a Ceice, chiedendogli l'estradizione degli Eraclidi. Troppo deboli per opporsi a Euristeo, essi lasciarono Trachis, mentre Ceice si diceva desolato di non poterli aiutare.

Ceice 2

Re di Trachine, figlio di Eosforo (la Stella del Mattino) e marito di Alcione. I due erano così felici che Alcione osò assumere il nome di Era e chiamò Zeus il marito. Ciò suscitò l'ira di Zeus e di Era olimpi. Essi scagliarono una folgore sulla nave di Ceice, che era salpato per consultare un oracolo, e Ceice morì annegato. La sua ombra apparve ad Alcione che, sopraffatta dal dolore, si gettò in mare. Alcuni dèi pietosi li trasformarono ambedue in tordi marini.
Ora accade che ogni inverno la femmina del tordo marino trasporta il suo morto compagno fino al luogo della sepoltura e poi, costruito un nido compatto con gli aculei del riccio, lo lancia in mare, vi depone le uova e le cova durante i sette giorni che precedono e i sette che seguono il solstizio d'inverno. In quel periodo Eolo vieta ai venti di spazzare il mare. I marinai chiamano questo periodo di bonaccia "i giorni dell'Alcione," in loro ricordo.
Altri dicono che Ceice fu trasformato in un gabbiano.

Ceira (mitologia)

Nella mitologia greca, Ceira era il nome di una eroina della città di Mileto, figlia di un artigiano, esperto vasaio.

Neleo, figlio di Codro chiese ad un oracolo quale sarebbe stato il suo futuro e il responso fu che doveva creare una città dove una donna le avesse offerto della terra umida, bagnata. Arrivato a Creta incontro la ragazza, allora le chiese della creta e Ceira non capendo gliela offrì: quella fu la terra bagnata che cercava e subito Neleo prese la città.

Celeno
(Arpia)

Nella mitologia greca Celeno era un mostro, una terribile Arpia che Enea incontrò sulle isole Strofadi.

Era una delle tre sorelle Arpie, ciascuna delle quali rappresentava un diverso aspetto della tempesta e il suo nome significava oscurità. Talvolta veniva chiamata anche Podarge (dal piede agile). Secondo la leggenda era l'amante di Zefiro, il vento che viene dall'occidente, e insieme a lui generò Balio e Xanto, i due cavalli parlanti di Achille.

Durante l'incontro con Enea, Celeno diede all'eroe Troiano delle profezie riguardo al viaggio che doveva affrontare; in particolare, che una volta giunti in Italia una terribile fame (dira fames) avrebbe costretto lui e i suoi compagni a mangiare le loro stesse mense (i piatti di farro essiccato su cui di solito si nutrivano).

Come le altre sorelle viene rappresentata come una donna con le ali, o come un uccello dal viso di donna e dagli artigli aguzzi e ricurvi, con i quali fanno razzie, rapiscono i bambini o le anime.

Edited by demon quaid - 10/12/2014, 19:19
 
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