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Tutta la mitologia Greca, In ordine alfabetico

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Demon Quaid
view post Posted on 29/7/2010, 14:56 by: Demon Quaid     +1   -1
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Vampiro di dracula

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Dall'isola che non c'è....l'Inferno?

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Crisantide

Nella mitologia greca, Crisantide era il nome di una donna che viveva nell' Argolide, di lei si narra in una versione della storia di Demetra

Vi sono diversi racconti sul mito del rapimento di Persefone ad opera di Ade, uno di essi racconta che la donna fu rapita nel Peloponneso. In tale episodio, la dea era ospite di Pelasgo e Crisantide le raccontò del rapimento.

Crisaore


Crisaore è un personaggio minore della mitologia greca.

Si tratta di un gigante armato di spada d'oro, da cui il nome Crisaore.

Esistono due miti differenti sulla sua origine. Secondo una versione, egli nacque da un'avventura amorosa di Poseidone con la gorgone Medusa sotto gli occhi della casta Atena; quest'ultima, inorridita dallo spettacolo, trasformò i bei capelli di Medusa in serpenti. In base alla seconda versione, invece, Crisaore nacque assieme a Pegaso dal sangue di Medusa quando Perseo la uccise mozzandole la testa.

Crisaore si unì a Calliroe, figlia di Oceano e Teti o di Poseidone. Dalla loro unione nacquero il gigante Gerione e la madre di mostri Echidna.

Crise


Crise è una figura della mitologia greca, padre di Criseide.

Era sacerdote del dio Apollo. Gli achei rapirono sua la figlia Criseide, così Crise invocò il dio che, infuriato per il sacrilegio, si schierò coi Troiani battendosi contro gli Achei.

Crise è anche il nome del figlio che Criseide ebbe da Agamennone.

Crise è inoltre una figlia di un tale Pallante, che si dice fosse andata in sposa a Dardano, il capostipite dei troiani, ma solo una leggenda ateniese racconta questo fatto, non trovando altri riscontri in altri miti.

Criseide


Criseide è il patronimico utilizzato da Omero nell'Iliade per denominare la fanciulla Astinome. Criseide fa parte della mitologia greca, è figlia di Crise sacerdote d'Apollo.

Criseide è una figura importante nella storia dell'iliade: è lei che involontariamente causa l'allontanamento di Achille da Agamennone. Achille tornerà a combattere solo perché il suo migliore amico Patroclo morirà in guerra, ucciso in leale duello da Ettore, Patroclo si stava spacciando per Achille, e quando Ettore tolse l'elmo a Patroclo, rimase deluso di non aver ucciso il grande campione greco. Quando Achille venne a sapere della morte di Patroclo, si disperò, e poi decise di tornare in battaglia e di uccidere Ettore, e così sarà.

Da Agamennone ebbe un figlio, che chiamò Crise (come suo padre).

Crisippo (mitologia)

Crisippo è una figura della mitologia greca, secondo il mito tebano, fu il figlio bastardo di Pelope e della ninfa Astioche, a cui faceva da istruttore nell'arte di guidare il cocchio.

Costui abitava nella reggia del padre quando, esule da Tebe durante il regno di Anfione e Zeto, venne invitato come ospite Laio. Questi, non appena lo vide, fu preso da una violenta passione per Crisippo, lo rapì e ne fece il suo amante. Per la vergogna, nonostante fosse ancora un ragazzo, Crisippo si tolse la vita. La vendetta di Pelope fu terribile: egli maledisse Laio affinché non avesse figli o, se ne avesse avuti, rimanesse ucciso da colui che aveva generato.

Una variante della storia, appartenente alla mitologia di Micene, coinvolgeva nella morte di Crisippo la brama di potere dei due fratelli Atreo e Tieste, i quali, temendo che Pelope avesse intenzione di privilegiarlo nella successione, lo uccisero, istigati dalla madre Ippodamia.

Euripide compose una tragedia, intitolata Crisippo, ma non sappiamo quale delle due versioni privilegiasse, visto che oggi è quasi interamente perduta.

Criso

Nella mitologia greca, Criso era il nome di uno dei figli di Foco e Asteria e discendente di Eaco, ricordato per essere il fondatore di Crisa.

Discendente da parte di madre di Deucalione aveva un fratello gemello, Panopeo con cui litigava fin dall'infanzia (nel mito si racconta che già dal grembo materno i due litigassero). Insieme ad Antifazia, figlia di Naubolo ebbe un figlio Strofio, da tale discendenza si arriva a Pilade, cugino di Oreste.

Crisopelea


Nella mitologia greca, Crisopelea era il nome di una delle ninfe, una delle amadriade, il suo mito è collegato a quello di Arcade.

Crisopelea viveva nella terra di Arcadia el bosco della regione, precisamente in una quercia. L'albero non resistette alle intemperie e stava quasi per cadere in un torrente, qui Arcade vide la ninfa che lo supplicava di un intervento. L'eroe decise di creare una piccola diga e la quercia si salvò. In seguito i due si unirono in matrimonio, da tale unione nacquero due figli: Elato e Afidante.

Crisotemi


Crisotemi o Crisotemide è un nome attribuito a diverse figure della mitologia greca.

Sotto tale nome ritroviamo:

* Crisotemi, probabilmente figlia di Agamennone, re di Argo, e di Clitennestra (da come ce la presenta Sofocle) non è partecipe all'omicidio di Agamennone da parte di Clitennestra. Era sorella (a seconda delle versioni letterarie) di Oreste, Ifigenia o Ifianassa, Elettra o Laodice. Crisotemi non si ribellò né progettò alcuna vendetta contro la madre per i suoi illeciti rapporti con Egisto e per aver ucciso suo padre. È citata nell'Iliade, nell'Elettra di Sofocle, nell'Elettra di Euripide e nell'Epitome dello Pseudo-Apollodoro (2, 16).
* Crisotemi, una delle Danaidi, moglie di Asteride;
* Crisotemi, un'amante di Apollo che lo rese padre di una bambina a cui venne dato il nome Parteno, ma che morì piccola e fu messa in cielo da Apollo, diventando la costellazione della Vergine;
* Crisotemi, la moglie di Stafilo, che la rende madre di Parteno, Molpadia e Reo;
* Crisotemi, una ragazza di Creta, figlia di Carmanore e inventrice degli agoni musicali di cui lei stessa fu la prima vincitrice. Secondo Pausania (10, 7, 2) era madre del musicista Filammone.

Criteide

Nella mitologia greca, Criteide era il nome di una ninfa, secondo una delle versioni del mito, sarebbe la madre di Omero

Vi sono alcuni racconti che mostrano come sia diventata la madre del poeta:

* Sposa di Mele (un dio del fiume), e da tale unione nacque il poeta
* Figlia di Apelle, dopo la morte del padre e non volendo prestare ascolto allo zio, tale Meone, si unì a Femio e da lui ebbe Omero, proprio quando stava andando verso il fiume Mele.
* Figlia di Io, la ragazza venne rapita e venduta come schiava dai pirati a Smirne, qui destò l'attenzione del re di Lidia, Meone che la sposò. Anche in questa versione partorì innanzi al fiume ma morì nel travaglio.

Croco (mitologia)

Nella mitologia greca, Croco era il nome di un giovane ricordato per il suo amore infelice con una ninfa.

Croco era innamorato di una ninfa chiamata Smilace, ma non era corrisposto, gli dei allora tramutarono Croco in una pianta e in seguito anche la ninfa. Secondo altre fonti i due morirono insieme amandosi.

Crocone

Nella mitologia greca, Crocone figlio di Trittolemo, era il nome di uno dei re degli Eleusi di cui si raccontano le gesta.

Crocone era fratello di Cerone, entrambi avevano antiche tradizioni di sacerdoti di Demetra, l'antica dea del grano e dell’agricoltura, che celebravano lui e i suoi discendenti (i cosiddetti Croconidi). Fra le due schiere, quella di Crocone era la più importante. Fra i suoi compiti da officiante doveva legare una benda agli iniziati al culto sia al braccio destro che alla gamba sinistra.

Si sa che abitava in quella che fu definita la sua reggia. Sposato con la figlia di Celeo, tale Sesara, ebbe da lei diverse figle, la più famosa, chiamata Meganira fu sposa di Arcade.

Della sua tomba era andato alla ricerca il geografo Pausania senza successo.

Cromi


Nella mitologia greca, Cromi (o Cromio) fu un capitano misio schieratosi a favore dei Troiani nella guerra di Troia. È citato unicamente al libro II dell'Iliade, occupandovi una parte ridottissima (appena un verso).

Omero non dice altro su di lui, se non che condivideva il suo ruolo di capitano con l'indovino Ennomo, oriundo, come lui, della Misia. Secondo autori successivi, Cromi era fratello di Ennomo, essendo entrambi figli di un tale Arsinoo.

Non si sa quale fu la sua sorte nella guerra: a differenza del fratello, ucciso da Achille nonostante le sue arti augurali, Cromi sembra sopravvivergli, a meno che non sia da identificare in un omonimo guerriero ucciso da Odisseo.

Cromio

Nella mitologia greca, Cromio era il nome di vari personaggi presenti nella guerra di Troia, scoppiata per colpa del rapimento di Elena, moglie di Menelao un re acheo, effettuato da Paride figlio di Priamo il re di Troia. Tale guerra scoppiata fra i due regni viene raccontata da Omero nell’Iliade.

Il nome era popolare a quei tempi e quindi per differenziarli per quanto possibile si usavano il luogo di provenienza, quasi tutti quelli con tale nome perirono in battaglia.

Sotto tale nome ritroviamo:

* Cromio, figlio di Priamo ucciso da Diomede insieme a suo fratello Echemmone anche se erano su un carro
* Cromio, prode guerriero troiano, ucciso da Teucro.
* Cromio, fiero guerriero della Licia ucciso dalla furia di Odisseo (Ulisse) in una delle battaglie
* Cromio, robusto combattente di Pilo, cui Nestore fece un accorato appello sul comportamento in battaglia poi non fu più menzionato il suo nome nel racconto.
* Cromio, fedele alleato dei troiani, grazie al discorso di Ettore, prese tanto coraggio da sfidare Automedonte ma dopo vedendo il compagno morto decise di arretrarsi.

Crono

I latini lo identificarono con Saturno, era il più giovane dei Titani. Sua sposa fu Rea (Opi per i romani), nota anche col nome di Cibele, dal nome della dea frigia chiamata Madre degli déi o Grande Madre. Figlio di Urano (il cielo) e di Gea (la terra).
Su istigazione di Gea irata con Urano per aver rinchiuso nel Tartaro i Titani (altri loro figli), ...Il grande Crono fe' cuore, l'accorto pensiero, ed alla sacra madre si volse con queste parole: "O madre, io ti prometto di compier l'impresa: ad effetto la recherò: ché nulla del tristo mio padre m'importa: ché egli ai nostri danni rivolse per primo la mente...
Crono spietatamente, col falcetto di selce datogli da Gea, evirò Urano e gettò i genitali assieme al falcetto in mare presso Capo Drepano. Gocce di sangue sgorgate dalla ferita caddero sulla Madre Terra, ed essa generò le tre Erinni, furie che puniscono i crimini di parricidio e di spergiuro; esse sono chiamate Aletto, Tisifone e Megera. Le Ninfe del frassino, chiamate Melie, nacquero anch'esse da quel sangue.
I Titani in seguito liberarono i Ciclopi dal Tartaro e affidarono a Crono la sovranità sulla terra. Non appena ebbe il supremo potere, tuttavia, Crono esiliò nel Tartaro Ciclopi e Titani, unitamente ai Giganti dalle cento braccia, e presa in moglie sua sorella Rea governò sull'Elide. Ma era stato profetizzato sia dalla Madre Terra, sia da Urano morente, che uno dei figli di Crono l'avrebbe detronizzato. Ogni anno, dunque, egli divorava i figli generati da Rea: prima Estia, poi Demetra ed Era, poi Ade ed infine Poseidone.
«E mano a mano che ciascuno veniva dal sacro utero alle ginocchia della madre, tutti li ingoiava il grande Crono, mirando che nessun altro che lui degli illustri Uranidi avesse tra gli immortali dignità regale» (Esiodo, Teogonia, 453).
Rea era furibonda. Essa partorì Zeus, il suo terzo figlio maschio, a notte fonda, sul Monte Liceo in Arcadia, e dopo averlo tuffato nel fiume Neda, lo affidò alla Madre Terra. Costei portò Zeus a Litto, in Creta, e lo nascose nella grotta Dittea sulla collina Egea. Colà Zeus fu custodito dalla ninfa dei frassini Adrastea e da sua sorella Io, ambedue figlie di Melisseo, e dalla capra Amaltea. Il bimbo si cibava di miele e succhiava il latte di Amaltea in compagnia di Pan suo fratellastro. Zeus fu grato alle tre ninfe per la loro bontà e quando divenne signore dell'universo, immortalò tra le stelle l'immagine di Amaltea, come costellazione del Capricorno.
Attorno alla dorata culla di Zeus bambino, che era appesa ai rami di un albero affinché Crono non potesse trovare suo figlio né in cielo né in terra né in mare, montavano la guardia, armati, i Cureti figli di Rea. Essi battevano le spade contro gli scudi e gridavano per coprire i vagiti del piccolo, perché Crono non potesse udirli nemmeno da lontano. Rea infatti, dopo il parto, aveva avvolto una pietra nelle fasce e l'aveva data a Crono, sul monte Taumasio, in Arcadia; Crono la inghiottì, convinto di divorare il suo figliolo Zeus. Col passare del tempo tuttavia, Crono cominciò a sospettare la verità e si mise a inseguire Zeus, che trasformò se stesso in serpente e le sue nutrici in orse: ecco perché brillano in cielo le costellazioni del Serpente e delle Orse.
Zeus crebbe tra i pastori dell'Ida, rifugiandosi in un'altra caverna; raggiunta la maturità si rivolse a Meti la Titanessa, che viveva presso il fiume Oceano, e Meti gli consigliò di recarsi da sua madre Rea e di chiedere che gli venisse affidato l'incarico di coppiere di Crono. Rea fu ben lieta di aiutare il figlio a compiere vendetta; gli fornì dunque l'emetico che, secondo il consiglio di Meti, egli doveva mescolare alle bevande di Crono. Crono, dopo aver molto bevuto, vomitò dapprima la pietra, poi i fratelli e le sorelle maggiori di Zeus. Essi balzarono in piedi illesi e, in segno di gratitudine, chiesero a Zeus di guidarli nella guerra contro i Titani, che si erano scelti il gigantesco Atlante come capo. Infatti ormai Crono non era più nel fior dell'età.
La guerra durò dieci anni, ma infine la Madre Terra profetizzò la vittoria di suo nipote Zeus, se egli si fosse alleato a coloro che Crono aveva esiliato nel Tartaro. Zeus allora si avvicinò silenziosamente a Campe, la vecchia carceriera del Tartaro, la uccise, le tolse le chiavi e, dopo aver liberato i Ciclopi e i giganti centimani, li rianimò col cibo e le bevande degli dèi. I Ciclopi diedero a Zeus la folgore, arma invincibile; ad Ade un elmo che rende invisibile, e a Poseidone un tridente. I tre fratelli tennero poi un consiglio di guerra; Ade si indrodusse segretamente nella dimora di Crono per rubargli le armi e, mentre Poseidone lo minacciava col tridente per sviare la sua attenzione, Zeus lo colpì con la folgore. I tre giganti centimani stritolarono sotto una pioggia di sassi i Titani supestiti e un improvviso urlo del dio Pan li mise in fuga. Gli dèi si lanciarono all'inseguimento. Crono e tutti i Titani sconfitti, a eccezione di Atlante, furono esiliati nelle isole britanniche all'estremo occidente (oppure, come altri dicono, nel Tartaro) sotto la sorverglianza dei giganti centimani, e non turbarono più la pace dell'Ellade. Ad Atlante, come loro capo, fi riservata una punizione esemplare: doveva infatti sostenere sulle sue spalle il peso del cielo.
Zeus stesso pose a Delfi la pietra vomitata da Crono e la pietra è ancora là.
Secondo una diversa tradizione, Crono non fu affatto un tiranno, ma un re benevolo che governò in un'era di benessere e dopo la sua deposizione se ne andò a governare le Isole dei Beati nell'oceano occidentale. Quest'aspetto di Crono lo collega a Saturno, il dio romano con cui spesso veniva identificato. Alcuni autori greci associano il nome di Crono, pur erroneamente, con la parola chronos ("tempo") e di conseguenza lo descrivono come un vecchio con una falce, Padre Tempo. La fonte più antica su Crono è quella di Esiodo nella sua Teogonia.

Croto

Nella mitologia greca, Croto era il nome di uno dei figli di Pan e di Eufeme

Pan era una divinità con forma caprina e si unì alla nutrice delle muse Eufeme, da tale unione nacque Croto, che abitava insieme alle fanciulle sull'Elicona. Tutta la sua infanzia la trascorse con loro, fino alla maturità, dove divenne abile cacciatore. Le muse allora chiesero al padre degli dei, Zeus, di farlo diventare una stella in cielo, decise in tal senso diventando la costellazione del Sagittario.

Il suo nome è ricordato anche per una particolarità: Si racconta che il gesto dell'applauso fu inventato da lui.

Crotone (mitologia)

Nella mitologia greca, Crotone , figlio di Eaco era il nome dell'eroe famoso per avere dato il nome alla città omonima situata nell'Italia meridionale.

Eracle, di ritorno da una delle sue fatiche (quella che lo vide occupato contro Gerione), si riposò a casa di tale Crotone. La mandria di cui il semidio era incaricato di occuparsi fu rubata da un ladro; subito Eracle, insieme a Crotone, andò a stanarlo nel luogo dove abitava, ma nella seguente colluttazione oltre al ladro morì Crotone, ucciso proprio dal figlio di Zeus.

Crotopo


Nella mitologia greca, Crotopo era il nome di uno dei figli di Agenore, re di Argo.

Crotopo viveva tranquillamente con i suoi figli, Stenela e Psamate che la rese nonno a sua insaputa di Lino, grazie all'unione avuta con Apollo, il figlio di Zeus. La donna decise di abbandonare suo figlio in un bosco dove in seguito fu divorato da belve feroci, in seguito pentendosi di tale misfatto decise di rivelare tutto a suo padre. Crotopo non volle credere alle parole della figlia, su chi realmente fosse il padre di quel bambino, quindi decise la sua morte.

Apollo infuriato di aver perso figlio e amante scatenò nel regno di Crotopo una carestia. Venne interrogato l'oracolo, proprio quello sacro al figlio di Zeus, esso sentenziò non soltanto di tributare al più presto sacrifici in onore dei due morti, ma anche che il re dovesse lasciare il regno. Crotopo allora seguì l'ordine dirigendosi verso Megaride. Alla sua morte Apollo si vendicò gettandolo nel Tartaro.

Cteato

Nella mitologia greca, Cteato era il nome di uno dei figli di Attore fratello di Augia e di Molione figlia di Molo.

Secondo la leggenda nato da un uovo di argento, Cteato, in coppia con suo fratello Eurito, venivano chiamati i Molionidi. Nestore li aveva sfidati e vinti ma decise di risparmiare la loro vita. Sposato con la figlia di Dessameno, Terefone ebbe un figlio tale Talpio. Fu ucciso durante lo scontro contro Eracle per salvare il regno di Augia, anche dopo una momentanea vittoria sul semidio.

Ctimene

Nella mitologia greca, Ctimene era il nome della figlia di laerte e di Anticlea, sorella di Ulisse.

Crebbe con il fratello maggiore e in seguito allevata insieme ad Eumeo, di origini umili. Il suo compagno fu proprio uno degli amici più fidati del fratello, tale Euriloco, anche se in realtà egli si chiamava Same.

Ctonia

Nella mitologia greca, sotto il nome di Ctonia , in greco Χὗουια ritroviamo diverse figure ben distinte fra loro.

Sotto tale nome troviamo:

* Ctonia, figlia di Foroneo;

* Ctonia, Figlia di Eretteo;

* Ctonia, figlia di Alcioneo.

*Ctonia, figlia di Foroneo [modifica]

*Ctonia, sorella di Climeno, fonda con le proprie forze un tempio che dedica alla divinità Demetra, nella città di Ermione.

Ctonio

Ctonio è un personaggio della mitologia greca, uno dei dodici figli di Egitto e della ninfa Caliadne. Sposò Brice, una delle dodici figlie di Danao e della ninfa Polisso, dalla quale venne assassinato la prima notte di nozze.

Cureti


I Cureti era un mitico gruppo di personaggi della religione greca facente parte del corteggio di Rea moglie di Crono.

Indicati come popolo dell'Etolia nel IX libro dell'Iliade di Omero, sono più spesso collegati al mito della nascita di Zeus per il quale la madre Rea al momento di partorirlo, per paura che anche l'ultimo dei suoi figli potesse essere inghiottito da Crono, fuggì a Creta e qui vi trovò i Cureti, cacciati dalla loro terra, l'Eubea, dal padre e approdati su quest'isola insieme alla madre Calcide . Quando Rea partorisce Zeus essi sono pronti a proteggere il bambino dalla famelicità di Crono. Le loro danze e il frastuono delle lance battute contro gli scudi riescono a camuffare i vagiti del piccolo Zeus all'accanita ricerca del padre.

Demoni cretesi risalenti all'epoca pre-ellenica, hanno uno stretto legame con la vegetazione; furono piu volte identificati con i Coribanti. Nel mito greco, con le loro numerose danze in armi, proteggono Zeus bambino da Kronos.

Pare siano stati fulminati poi dallo stesso Zeus adulto.

Edited by demon quaid - 10/12/2014, 20:17
 
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