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Tutta la mitologia Greca, In ordine alfabetico

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Demon Quaid
view post Posted on 18/8/2010, 18:10 by: Demon Quaid     +1   -1
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Vampiro di dracula

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Dall'isola che non c'è....l'Inferno?

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Echidna

Mostro dell'antica mitologia greca, figlia di Forcide e di Ceto, figli di Ponto e di Gaia; oppure nata dal misterioso Crisaore e da Calliroe, figlia d'Oceano o da Tartaro e Gaia. il suo nome significa "vipera". Nella parte superiore del corpo era una giovane ninfa dal bel viso, dallo sguardo dolce; per l'altra metà era un enorme serpente ricoperto di scaglie dai colori cangianti. Viveva un tempo in una grotta profonda tra gli Arimi; mangiava uomini crudi. Altre tradizioni la pongono nel Peloponneso: qui sarebbe stata uccisa nel sonno da Argo dai Cento Occhi, perché aveva l'abitudine di divorare i passanti.
Secondo la Teogonia attribuita a Esiodo, Echidna in unione a Tifeo o Tifone, il terribile avversario di Zeus nelle epoche cosmogoniche, generò parecchi mostri, fra i quali: Ortro, il cane a due teste di Gerione, che si giacque con la propria madre e generò in lei la Sfinge e il leone Nemeo; Cerbero, il cane infernale a tre teste; un'aquila che divorava ogni giorno il fegato (che sempre rinasceva) a Prometeo; una terribile scrofa crommionia che fu cacciata e uccisa da Teseo; la Chimera, capra che sputava fiamme, con la testa di leone e la coda di serpente, uccisa da Bellerofonte; l'Idra, serpente acquatico dalle molte teste che viveva nella palude di Lerna, dove gli omicidi venivano a purificarsi. Ecco l'origine del proverbio: "Una Lerna per i malvagi". Il drago Ladone che sorvegliava i pomi d'oro delle Esperidi. Secondo altre tradizioni, questo drago era figlio di Forcide e di Ceto, oppure figlio della Terra. Aveva cento teste e parlava un linguaggio umano. Fu ucciso da Eracle. A Echidna si attribuisce anche la maternità dell'insonne dragone di Colchide, che custodiva il Vello d'oro.

Echio

Nella mitologia greca, Echio era il nome di vari personaggi presenti nella guerra di Troia, scoppiata per colpa del rapimento di Elena, moglie di Menelao un re acheo, effettuato da Paride figlio di Priamo il re di Troia. Tale guerra scoppiata fra i due regni viene raccontata da Omero nell’ Iliade.

Sotto tale nome ritroviamo:

* Echio, forte guerriero troiano, ucciso da Patroclo quando si fingeva Achille, durante l’attacco alle navi da parte dei soldati troiani.
* Echio, padre di Mecisteo
* Echio, abile soldato acheo, ucciso da Polidamante
* Echio, guerriero acheo, che fu ucciso da Polite, figlio di Priamo e di Ecuba.

Echio (Troia)

Echio, personaggio dell'Iliade, fu un guerriero troiano.

Echio fu ucciso da Patroclo nell'azione bellica descritta nel libro XVI dell'Iliade relativo alla battaglia delle navi.

Echione (Sparti)

Echione è un personaggio della mitologia greca, nato dai denti di drago seminati da Cadmo.

Quando Cadmo uccise il drago, seminò i suoi denti nella terra. Da ognuno di essi spuntò un guerriero che andò a formare l'esercito degli Sparti. Cadmo li convinse a combattere tra loro fino a che non ne sopravvissero cinque, ai quali chiese d'aiutarlo a costruire la rocca della nuova città di Tebe: la Cadmea.

Echione sposò la figlia di Cadmo, Agave, e dal loro matrimonio nacque Penteo.

Eco

Ninfa dei boschi e delle sorgenti, sulle cui vicende numerose sono le tradizioni; a Ovidio dobbiamo il racconto più ampio ed esauriente. Secondo Ovidio Eco, dotata di grande parlantina, fu punita per aver distratto Era con lunghe favole mentre le concubine di Zeus, le Ninfe della montagna, sfuggivano ai suoi occhi gelosi e si mettevano in salvo. La dea le tolse la voce in modo che non poteva mai parlare per prima, né tacere quando le si parlava, essendo costretta a ripetere le ultime sillabe dei discorsi che ascoltava. Secondo un'altra versione, sempre di Ovidio, Eco che viveva sui monti e nelle selve, si innamorò di Narciso e, non potendogli dire dell'amore che provava, gli ripeteva sempre le ultime sillabe delle parole da lui pronunciate. Narciso la respinse in modo brusco e fuggì: "Morirò prima che tu giaccia con me!" egli gridò. "Che tu giaccia con me!" ripetè Eco lamentosamente. Ma Narciso era sparito ed Eco trascorse il resto della sua vita in valli solitarie, gemendo d'amore e di rimpianto, finché di lei rimase soltanto la voce. Pure a Ovidio è dovuta un'altra redazione del mito di Eco: ella sarebbe stata una ninfa dedita alla musica e al canto, ma un giorno avrebbe respinto l'amore di Pan che l'aveva incontrata e si era innamorato di lei, e il dio, irato, le avrebbe sollevato contro i pastori che l'avrebbero fatta a brani e dispersa per i monti e le selve; di Eco sarebbe sopravvissuto solo la voce. Altre tradizioni la dicono figlia di una ninfa e di un mortale, oppure figlia di Era; si sarebbe unita a Pan e ne avrebbe avuto una figlia, Iunge.
Evidentemente tutte le diverse tradizioni nascono dall'intento di spiegare il fenomeno acustico dell'eco.

Ecuba (mitologia)

Nella mitologia greca, Ecuba, detta anche Ecabe dai greci era la seconda moglie di Priamo.

Genealogia


La sua genealogia era oggetto di controversia nell'antichità. Esistevano due tradizioni: una ne faceva la figlia di Dimante, re di Frigia; l'altra, quella di Cisseo, re di Tracia e di Telecleia. Nel primo caso ella discende dal fiume Sangario. Una variante di questa tradizione faceva del Sangario non un suo bisnonno, ma suo padre, il quale l'avrebbe avuta dalla ninfa Evagora. Le si attribuiva, altresì per madre, la figlia di Xanto, Glaucippe. La moglie di Dimante invece era la ninfa Eunoe ed aveva avuto un altro figlio, Asio, fratello di Ecuba. La tradizione che ricollega Ecuba a Dimante e alla Frigia è quella dell'Iliade. Le origine tracie sono preferite dai Tragici, particolarmente da Euripide. Il problema genealogico posto da Ecuba era così complesso che l'imperatore Tiberio, di facile ironia, amava proporlo ai grammatici del suo tempo.

Nelle fonti che vogliono Ecuba figlia di Cisseo, ella ha due sorelle, Teano, sposa di Antenore, e un'altra di cui non si conosce il nome, molto più giovane, moglie di Ifidamante, l'ultimogenito di Teano.

Mito

Matrimonio con Priamo


Ecuba, accompagnata dal marito Priamo e dal primogenito Ettore, da una ricostruzione di un vaso.

Il re di Troia Priamo sposò dapprima Arisbe, figlia del veggente Merope, dal quale ebbe un figlio di nome Esaco[4]. Ma quando fu stanco di lei, la ripudiò affidandola a Irtaco, che a sua volta le diede due figli, Asio e Niso, gli Irtacidi, i quali in seguito presero parte alla guerra di Troia.

Priamo sposò dunque in seconde nozze Ecuba, che allora era molto giovane e di cui si era profondamente innamorato. Essa generò al marito diciannove figli, sebbene Priamo ebbe in totale cinquanta figli, generati con altre concubine e altre mogli. Ma ciò è smentito da Euripide, che portava a cinquanta il numero dei figli e li considerava tutti procreati dalla sola Ecuba.

Apollodoro invece parla solo di quattordici figli:

* il primogenito fu Ettore, sebbene egli era ritenuto figlio di Apollo e della regina;
* Paride, soprannominato Alessandro, la cui nascita fu annunciata da un sogno profetico, era il secondogenito;

seguirono poi quattro figlie:

* Iliona (che la maggiore parte degli autori non riporta), che andò in sposa a Polimestore, re di Tracia;
questa prima figlia fu seguita da
* Creusa, sposa di Enea;
* Laodice, la più bella;
* Polissena, la più giovane di queste quattro;

seguirono poi figli maschi, e tra di loro la profetessa Cassandra; l'ordine sarebbe questo:

* Deifobo;
* Eleno;
* Cassandra, (che secondo una versione è sorella gemella di Eleno);
* Pammone;
* Polite;
* Antifo;
* Ipponoo
* Polidoro, che fu però generato in Ecuba da Apollo.
* L'ultimo nato fu Troilo, il più amato della famiglia, secondo le leggende generato sempre da Apollo.
Le si attribuiva anche un quindicesimo figlio, chiamato Polidamante.

Il matrimonio con Priamo permise ad Ecuba di affiancarlo nel governo della città e nelle esigenze dei loro sudditi. La regina, alternando alla politica l'allevamento e l'educazione dei suoi figli, si rivelò un'abile donna, anche capace di dare consigli utili al marito e alla sua numerosa prole. Durante questo periodo, Ecuba si rivelò fedele a Priamo nei suoi doveri coniugali, sebbene alcuni autori raccontino delle sue avventure erotiche con il dio Apollo. La divinità, delusa dall'ostinato rifiuto amoroso di una figlia di Ecuba, Cassandra, si consolò con la regina con la quale giacque per una notte. Dall'unione sarebbe nato Polidoro (che altrove è ritenuto figlio di Priamo), e probabilmente anche Troilo, il quale, secondo un oracolo annunciato dallo stesso Apollo, se avesse compiuto venti anni avrebbe risparmiato alla città su cui governavano i suoi genitori una fine triste. Stesicoro attribuiva a questi amori segreti anche il concepimento dell'eroe Ettore.

Predizioni di Ecuba

Ecuba ebbe numerosi figli dal matrimonio con Priamo, alcuni dei quali, in particolar modo, si rivelarono prodigiosi a causa di doni o benefici concessi loro dagli dèi stessi.
Più volte la regina troiana si trovò ad essere la testimone di questi eccezionali doni, o addirittura l'intermediaria tra la divinità e la sua progenie, attraverso sogni, visioni, o incubi notturni.

Dopo la nascita del primogenito Ettore, la regina si trovò incinta di un secondo bambino, ed era ormai sul punto di darlo alla luce.
Una notte, tuttavia, Ecuba sognò di partorire dal suo ventre una fascina di legna, ricolma di serpenti; contemporaneamente vedeva una torcia accesa, che nasceva sempre dal suo ventre, appiccando fuoco alla roccaforte di Troia e all'intera foresta del monte Ida.
La regina si svegliò urlando l'orrenda visione, il che spaventò Priamo che ordinò immediatamente di condurre i migliori indovini a corte. Il primo ad essere consultato fu suo figlio Esaco.

Assume un ruolo di primo piano in due tragedie di Euripide: Le Troiane e Ecuba. Nella prima Ecuba viene destinata come schiava ad Ulisse e le tocca di assistere alla morte del nipote Astianatte. Nella seconda, dramma personale, si esalta l'orgoglio e l'amore di una regina che vede i suoi figli perire uno ad uno. La morte del figlio Polidoro per mano del re frigio Polimestore viene da lei vendicata con l'accecamento dello stesso Polimestore.

Edited by demon quaid - 16/12/2014, 20:00
 
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