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Tutta la mitologia Greca, In ordine alfabetico

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Demon Quaid
view post Posted on 30/8/2010, 14:19 by: Demon Quaid     +1   -1
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Vampiro di dracula

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Dall'isola che non c'è....l'Inferno?

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Eurinome (Oceano)

Nella mitologia greca, Eurinome era il nome di una delle figlie di Oceano e di Teti fu una delle Oceanine.

Euripilo 1

Figlio di Poseidone e di Celeno, re di Cirene, in Libia. Quando Tritone aiutò gli Argonauti durante il passaggio nel lago Tritonio e donò a Eufemo una zolla di terra che da quel giorno in poi assicurò a lui e ai suoi discendenti la sovranità sulla Libia, prese le sembianze di Euripilo.

Eiripilo 2

Figlio di Telefo re di Pergamo e di Astioche figlia di Priamo. Sua madre era contraria a lasciarlo partire per combattere al fianco dei Troiani, anche perché Telefo, guarito per mano di Achille, aveva promesso che né lui né i suoi discendenti avrebbero combattuto contro i Greci. Ma Astioche si lasciò convincere soltanto quando Priamo le donò un tralcio di vite d'oro. Euripilo condusse un esercito di Misi a Troia, si dimostrò un valoroso combattente e uccise Macaone il chirurgo, figlio di Asclepio, causando molto scompiglio nelle file greche. Non gli riuscì di bruciare le navi greche a causa dell'arrivo tempestivo di Neottolemo (figlio di Achille) che lo passò a fil di spada.

Euripilo 3

Figlio di Evemone di Ormenione, in Tessaglia. Fu un pretendente alla mano di Elena. Condusse quaranta navi dalla Tessaglia alla guerra di Troia e uccise Assione, figlio di Priamo, e Apisaone, figlio di Fausio e venne ferito a una gamba da una freccia scagliata da Paride. Mentre cercava di tornare all'accampamento, incontrò Patroclo, che si era recato da Nestore per evere notizie sul combattimento di Achille. Macaone era ferito, non c'erano altri uomini esperti in medicina e quindi Euripilo venne affidato a Patroclo.
Fu uno dei guerrieri greci nascosti nel cavallo di legno. Quando Troia cominciò a bruciare, Euripilo ebbe come parte del bottino di guerra un misterioso cofanetto smarrito da Elena (o da Cassandra). Aprendolo Euripilo vi trovò un'antica immagine lignea di Dioniso realizzata da Efesto e donata a Dardano da Zeus. Tale e tanta era in quell'effigie la componente divina che Euripilo impazzì. L'oracolo delfico gli disse che sarebbe guarito soltanto se l'avesse portato in un luogo dove gli uomini svolgevano riti sacrificali sconosciuti, e che avrebbe dovuto stabilirsi nel paese in cui ciò fosse capitato. Quando raggiunse Patrasso trovò la popolazione intenta a sacrificare un fanciullo e una fanciulla ad Artemide e capendo che questo era il sacrificio inteso dall'oracolo, mostrò loro l'immagine di Dioniso e capì che in quel momento si stava realizzando una profezia di cui anche la popolazione di Patrasso era al corrente. Gli abitanti di Patrasso, infatti, erano stati parimenti avvertiti che il loro sacrificio non sarebbe stato più necessario il giorno in cui sarebbe giunto uno strano re a portare uno strano dio. Euripilo venne curato e si stabilì a Patrasso, dove morì. La sua tomba venne posta sull'acropoli e il culto di Dioniso si diffuse presso la popolazione di Patrasso.

Euripilo 4

Figlio di Poseidone e di Astipalea; re dei Meropi nell'isola di Coo. Dopo il sacco di Troia fatto da Eracle, Era ordinò a Borea di suscitare una tempesta che spinse Eracle fuori rotta, verso l'isola di Coo. I Meropi pensarono che i Greci fossero pirati e cercarono di allontanarli scagliando delle pietre contro le loro navi. Ma Eracle riuscì a sbarcare, si impadronì della città di Astipalea con un assalto notturno e uccise il re, Euripilo. L'eroe stesso fu ferito da Calcodonte, ma salvato da Zeus quando già si credeva spacciato. Altri dicono che Eracle attaccò Coo perché si era innamorato di Calciope, figlia di Euripilo.

Eurisace

Eurisace è una figura della mitologia greca, figlio di Aiace e di Tecmessa.

Venne affidato a Teucro e dopo aver succeduto a Telamone, il nonno, consegnò la città di Salamina agli Ateniesi.

Euristene

Nella mitologia greca, Euristene era uno degli eraclidi di terza generazione, figlio di Aristodemo e nipote di Aristomaco.

Assieme al fratello gemello Procle ricevette in eredità da Aristodemo il trono di Sparta (secondo altre versioni del mito i due gemelli lo avrebbero strappato a Tisameno).

È considerato il fondatore della casa regnante di Sparta degli Agìade. Gli succederà il figlio Agide I.

Euristeo

Euristeo è un personaggio della mitologia greca, figlio di Stenelo e cugino di Eracle.

Zeus aveva stabilito che i troni di Tirinto e di Micene sarebbero stati destinati al primo nato della stirpe di Perseo, tentando, in questo modo, di assegnare il trono a suo figlio Eracle. Sua moglie Era, però, intervenne e fece in modo che Euristeo nascesse prima di Eracle, che divenne quindi il re delle due città.

Era fece in modo che Eracle fosse anche sottomesso a Euristeo, che ne sfruttò le potenzialità per fargli compiere le dodici Fatiche di Eracle.

Temendo una vendetta degli Eraclidi (i figli di Eracle), Euristeo li braccò ovunque, fino ad Atene, dove fu respinto. Illo, figlio di Eracle, lo inseguì e lo uccise, tagliandogli la testa e consegnandola alla nonna Alcmena, che oltraggiò il cadavere di Euristeo secondo gli usi greci, ovvero strappando via gli occhi dalle orbite.

Egli aveva una figlia, Admeta, e un figlio, Alessandro.

Eurite

Nella mitologia greca, Eurite era il nome di una delle figle di Ippodamante.

Sposa di Portaone ebbe diversi figli, secondo Apollodoro ne ebbe 6, ovvero cinque figli maschi Eneo, Agrio, Alcatoo, Mela, Leucopeo, e una figlia Sterope. Da questa numero Pausania ne aggiunge 2:Alcatoo e Eneo.

Con tale nome si ritrova poi anche una ninfa, madre di Alirrozio avuto con Poseidone.

Euritione

Euritione è un centauro, figura della mitologia greca, il cui nome appare nella famosa lotta tra Centauri e Lapiti, cosiddetta Centauromachia. La lotta fu causata proprio da Euritione avendo stuprato la sposa Ippodamia, proprio il giorno delle nozze con Piritoo uno dei Lapiti. Contro Euritione si scagliò insieme a Piritoo anche Teseo. I Centauri con Euritione vennero sconfitti e allo stesso stupratore gli furono mozzati il naso e le orecchie.

Eurito

Nella mitologia greca Eurito è il nome di numerosi personaggi.

* Eurito, figlio di Melaneo e Stratonice, re di Ecalia.
* Eurito, figlio di Molione, oppure di Poseidone, o ancora di Attore. Suo fratello si chiamava Cteato. Essi erano chiamati Molionidi.
* Eurito, figlio di Ermes e di Antianira. Partecipò alla spedizione degli Argonauti e alla caccia al cinghiale calidonio.
* Eurito, padre di Ippaso, uno degli eroi che presero parte alla caccia del cinghiale di Calidone. Egli era anche uno dei seguaci di Pitagora.
* Eurito, figlio di Ippocoonte, venne ucciso, insieme al padre e ai fratelli, da Eracle.
* Eurito, capitano acheo al comando dei Tafi durante la guerra di Troia. Venne ucciso da Euripilo.
* Eurito, abitante dell'Etiopia, era uno dei seguaci del re Cefeo, e venne ucciso durante la battaglia tra Perseo e Fineo. Venne ucciso da Perseo.
* Eurito, un re di Caria, padre della giovane Idotea.
* Eurito, un gigante, era figlio di Gea. Venne ucciso da Eracle, durante la battaglia dei giganti contro gli dèi.
* Eurito, il Centauro presenta la matrimonio tra Piritoo e Ippodamia. Venne ucciso da Teseo.

Eurito, il re

Eurito, figlio di Melaneo e Stratonice, era il re di Ecalia in Tessaglia. Ebbe quattro figli - Ifito, Clizio, Tosseo e Dione - e una figlia di eccezionale bellezza, Iole. Una leggenda attribuisce ad Eurito anche la paternità di una seconda figlia, Driope.

Eurito era il nipote di Apollo, il dio arciere, ed era a sua volta noto per la sua abilità nell'uso dell'arco: alcuni dicono che sia stato proprio Eurito ad insegnare ad Eracle ad utilizzare quell'arma.

Secondo quanto raccontato da Omero, Eurito finì per diventare così orgoglioso della sua abilità di arciere che osò lanciare una sfida ad Apollo. Il dio allora uccise il presuntuoso Eurito e il suo arco passò nelle mani del figlio Ifito che, tempo dopo lo diede al suo amico Odisseo: si tratta dell'arco di cui infine Odisseo si servì per uccidere i Proci che avevano insidiato sua moglie Penelope.

Una versione più nota della leggenda della morte di Eurito fa riferimento ad un suo scontro con Eracle. Eurito aveva promesso di concedere la mano di sua figlia Iole a chi fosse riuscito a battere lui e i suoi figli in una gara di tiro con l'arco. Eracle accettò la sfida e la vinse ma Eurito, temendo che l'eroe sarebbe potuto nuovamente impazzire ed uccidere i figli che avesse avuto da Iole cos' come era successo con quelli avuti da Megara, si rifiutò di mantenere la promessa.

Eracle se ne andò via infuriato e, poco tempo dopo, dodici delle cavalle di Eurito furono rubate. Secondo alcuni furono rubate da Eracle stesso, secondo altri l'autore del furto fu Autolico che poi le vendette ad Eracle.

Andato in cerca degli animali Ifito, che era convinto dell'innocenza di Eracle, andò a chiedergli di aiutarlo e si fermò a casa sua a Tirinto. Eracle invitò Ifito a seguirlo sulle mura del palazzo e lì, in un impeto d'ira, lo uccise lanciandolo giù. Per espiare il suo crimine Eracle fu condannato a servire come uno schiavo la regina dei Lidi Onfale per un periodo, a seconda delle leggende, di uno o tre anni.

Dopo aver sposato Deianira, Eracle tornò ad Ecalia alla testa di un esercito e, mosso dal desiderio di vendetta, saccheggiò la città, uccise Eurito e i suoi figli, e prese Iole per tenerla come concubina. Questo gesto condusse alla fine Eracle alla morte perché Deianira, temendo che il marito fosse innamorato di Iole più che di lei, gli diede un mantello intriso del sangue del centauro Nesso, credendo che fungesse come filtro d'amore. In realtà il sangue di Nesso era un potente veleno che fece penetrare il mantello nelle carni di Eracle, uccidendolo.

Eurizione 1

Il Centauro che guidò la rivolta scoppiata durante il banchetto nuziale di Piritoo e di Ippodamia. Quando Ippodamia apparve sulla soglia della caverna per salutare gli ospiti, Eurizione balzò dallo sgabello, rovesciò il tavolo e la trascinò via per i capelli. Subito gli altri Centauri seguirono il suo vergognoso esempio, agguantando bramosi le donne e i fanciulli che capitavano loro a tiro. Piritoo e il suo paraninfo Teseo accorsero in aiuto di Ippodamia, amputarono il naso e le orecchie di Eurizione e, con l'aiuto dei Lapiti, gettarono i Centauri fuori della caverna. Così ebbe origine l'antica inimicizia tra i Centauri e i loro vicini Lapiti.

Eurizione 2

Il Centauro che aveva obbligato Dessameno, re della città d'Oleno, a dargli in isposa la figlia Mnesimache. Eracle, quando fu cacciato da Augia, si rifugiò presso Dessameno, il quale gli promise la mano della figlia Mnesimache, ma l'eroe partì in spedizione. Al ritorno trovò la ragazza fidanzata per forza al Centauro Eurizione, Eracle uccise il Centauro e sposò Mnesimache.

Eurizione 3

Il mandriano del Gigante Gerione. Per ordine di Euristeo, Eracle giunse nell'isola d'Erizia per impossessarsi della mandria di Gerione, che comprendeva bestie di pelo fulvo e di straordinaria bellezza. Il bestiame era sorvegliato dal mandriano Eurizione, figlio di Are, e da Ortro, cane a tre teste, un tempo di proprietà di Atlante e nato da Tifone e da Echidna. Si scontrò dapprima col cane Ortro, che uccise con un colpo della sua clava, e fece altrettanto col pastore Eurizione, il quale accorse ad aiutare il proprio cane. Poi Eracle cominciò a portar via i buoi.

Eurizione 4

Figlio di Attore e di Demonassa oppure del figlio di Attore, Iro, re di Ftia. Quando Peleo, dopo l'uccisione del fratellastro Foco, si rifugiò alla corte di Attore, re di Ftia, e fu purificato dal suo figlio adottivo Eurizione, questi gli diede in sposa la figlia Antigone oltre a fargli dono di un terzo del suo regno. Un giorno Eurizione portò con sé Peleo per cacciare il cinghiale calidonio; ma Peleo, mentre armeggiava con la sua lancia, incidentalmente uccise Eurizione e non osò tornare a Ftia. Fuggì a Iolco, dove fu purificato di nuovo, questa volta da Acasto, figlio di Pelia.

Europa (Oceano)

Europa è una figura della mitologia greca, figlia dei Titani Oceano, dio del mare, e Teti, una delle nereidi. Secondo altre fonti fu generata dal Titano Tizio, che potrebbe in realtà essere una mascolinizzazione della dea preellenica Teti.
Viene descritta da Esiodo nel 770 a.C. come una donna bellissima.

Dall'unione con Poseidone nacque Eufemo, uno degli argonauti. Europa era una delle tremila oceanine, sorelle dei tremila fiumi. I genitori di questa furono gli unici che non parteciparono alla guerra dei titani contro Zeus, per questo fu lasciato loro il potere sul mare.

Europa (mitologia)

Europa è una figura della mitologia greca.
Il nome Europa viene dal greco Ευρώπη e può significare, se da eu-rope, "ben irrigata", oppure, da euro-ope "dalla larga faccia" (ευρώ, "grande", e οπή, "tondo"), sinonimo di luna piena, appellativo della Dea.

Europa era figlia di Agenore (re di Tzur, una antica città sarda, Tharros per i fenici in area mediterraneo-occidentale). Zeus se ne innamorò, vedendola insieme ad altre coetanee raccogliere dei fiori nei pressi della spiaggia. Zeus allora inventò uno dei suoi molteplici travestimenti: ordinò a Ermes di guidare i buoi del padre di Europa verso quella spiaggia. Zeus quindi prese le sembianze di un candido toro bianco, le si avvicinò e si stese ai suoi piedi. Europa salì sul dorso del toro, e questi la portò attraverso il mare fino all'isola di Creta.

Zeus rivelò quindi la sua vera identità e tentò di usarle violenza, ma Europa resistette. Zeus si trasformò quindi in aquila e riuscì a sopraffare Europa in un boschetto di salici o, secondo altri, sotto un platano sempre verde. Questa narrazione è riprodotta sulle monete da 2 € di conio Greco.

Agenore mandò i suoi figli in cerca della sorella. Il fratello Fenice, dopo varie peregrinazioni, divenne il capostipite dei fenici. Un altro fratello, Cilice, si instaurò in un'area sulla costa sudorientale dell'Asia Minore a nord di Cipro e divenne il capostipite dei cilici. Cadmo, il fratello più famoso, arrivò fino in Grecia dove fondò la città di Tebe.

Europa divenne la prima regina di Creta. Ebbe da Zeus tre figli: Minosse, Radamanto, Sarpedonte e forse Carno, che vennero in seguito adottati da suo marito Asterione re di Creta.

Zeus donò a Europa tre regali: Talo, l'uomo di bronzo che sorvegliava le coste cretesi, Laelaps, un cane molto addestrato e un giavellotto che non sbagliava mai il bersaglio. Il padre degli dei successivamente ricreò la forma del toro bianco nelle stelle che compongono la Costellazione del Toro.

Dopo la morte di Asterione, Minosse diventa re di Creta. In onore di Minosse e di sua madre, i Greci diedero il nome "Europa" al continente che si trova a nord di Creta.

Tutto ciò accadde cinque generazioni prima che nascesse in Grecia Eracle, figlio di Anfitrione.

Esegesi

La raffigurazione di Europa su di un toro si trova in diversi dipinti preellenici, che probabilmente raccontano della Dea Luna trionfante in groppa al toro solare, sua vittima.

Il mito pare raccontare di un'invasione di Creta da parte di stirpi elleniche. E Zeus che si trasforma in aquila per violentare Europa ricorda la storia di Zeus trasformato in cuculo per sedurre Era. Ma può anche darsi che il mito racconti di scorrerie compiute dagli elleni di Creta in Fenicia.

Secondo recenti ipotesi astrologiche il toro indica l'era del Toro, una delle ere astrologiche che dovrebbero scandire il tempo dell'uomo.

Evadne

Nella mitologia greca, Evadne era il nome di diversi personaggi del mito.

Sotto tale nome ritroviamo:

* Evadne, la figlia di Pelia
* Evadne, figlia di Poseidone
* Evadne, figlia di Ares


Evadne la figlia di Pelia


Evadne era una delle tre figlie del re Pelia. Un giorno Medea entrò sotto mentite spoglie nel palazzo reale con l’intento di uccidere il nemico di Giasone compagno della strega. Una volta fatto credere al re che lei poteva farlo diventare di nuovo giovane convinse Evadne e le sorelle a farlo a pezzi.

Evadne figlia di Poseidone


Tale ragazza, figlia del dio dei mari, fu amata dal divino Apollo dal quale ebbe Iamo da cui discesero gli Iamidi. Spesso la si confonde con l’Evadne figlia di Ares.

Evadne figlia di Ares


Evadne figlia di Tebea e del dio della guerra Ares. Rifiutò di sposare Apollo scegliendo un mortale. Divenne la moglie di Capaneo ed una volta morto il marito durante la guerra dei Sette contro Tebe, mentre si celebrava il rito funebre la donna si gettò sulla pira decidendo di morire insieme a lui.

Evandro (figlio di Priamo)

Nella mitologia greca, Evandro era uno dei figli di Priamo, re di Troia al tempo della guerra di Troia e appare come un personaggio minore nei poemi posteriori all'Iliade di Omero. Gli unici autori a parlare di lui sono lo Pseudo-Apollodoro nella sua Biblioteca, Ditti Cretese e Gaio Giulio Igino nelle Fabulae.

Le date fornite per la guerra da Eratostene, la collocano all'incirca tra il 1194-1184 a.C. Gli studiosi moderni che sostengono la storicità della guerra di di Troia, sono propensi a datarla alla fine della tarda età del Bronzo, generalmente tra il 1300 e il 1180 a.C., ovvero tra la fine della fase urbanistica di Troia VI e la fine di quella indicata come Troia VIIa. Entrambe le fasi si conclusero con un disastroso incendio

Secondo Barry Strauss, ad esempio, essa può collocarsi luogo in un'epoca compresa tra il 1230 e il 1180 a.C., con una probabile preferenza per l'ultimo trentennio. Al 1180 a.C. circa viene datato l'incendio che colpì la città di Troia VIIa e le cui evidenze si devono agli scavi compiuti da Manfred Korfmann negli anni ottanta.

Parentela

Verso la fine dell' Iliade, Priamo dice ad Achille: "Cinquanta ne avevo quando vennero i figli dei Danai. E diciannove venivano tutti da un seno, gli altri, altre donne me li partorirono in casa: ma Ares furente ha sciolto i ginocchi di molti..." Evandro era uno dei suoi cinquanta figli ma Omero non fa menzione di lui nell' Iliade; nessuna informazione tantomeno ci viene assegnata sul nome e le origini di sua madre. Per questo motivo, Evandro è un personaggio del tutto sconosciuto e la sua presenza nella letteratura è limitata a brevissime comparse, perlopiù negli elenchi genealogici.

Apollodoro di Atene riferisce che Priamo ebbe nove figli e quattro figlie da Ecuba (i figli erano Ettore, Paride, Deifobo, Eleno, Pammone, Polite, Antifo, Ipponoo e Polidoro, mentre le figlie Creusa, Laodice, Polissena e la profetessa Cassandra), e nomina i figli di altri trentotto figli generati con altre donne, tra i quali Troilo, Ippotoo, Gorgitione e lo stesso Evandro.

Nella Fabulae di Gaio Giulio Igino, precisamente nella favola 90, la quale consiste nell'elenco dei "I cinquanta figli di Priamo", Evandro viene incluso.

Eveno

Nella mitologia greca, Eveno era il nome di uno dei figli di Ares, abile nella corsa con il cocchio e padre di Marpessa.

Eveno, aveva sposato Alcippe e da lei aveva avuto una figlia, Marpessa.

Volendo far rimanere la figlia vergine sfidava tutti i pretendenti ad una gara con il cocchio, se gli avversari vincevano avrebbero potuto avere la mano della figlia, altrimenti avrebbero visto la loro testa cadere.

Ben presto riuscì con le teste cadute a creare una orrenda coda di testa nella sua casa, come destino vuole, facciano molti dei figli di Ares.

Il rapimento

Il dio Apollo, stanco di vedere tanta strage decise di intervenire per porre termine, una volta per tutte a tali ingiustizie. Non ci fu mai la sfida perché Ida, uno dei futuri argonauti, la rapì davanti agli occhi del padre.

Eveno subito si mise all'inseguimento con il suo cocchio, ma per quanto cercava non riuscì a raggiungere l'eroe.

La morte

Deluso, umiliato uccise dapprima i propri cavalli rei di non averlo fatto trionfare l'ennesima volta, in seguito si uccise annegando nel fiume Licorma, e da quel giorno tale corso d'acqua cambiò il nome in Eveno.

Progenie

Ebbe anche altri due figli, Minete ed Epistrofo, uccisi entrambi da Achille nel corso della guerra di Troia.

Altri autori minori narrano che codesto Eveno non sia lo stesso Eveno della gara del cocchio.

Significati e interpretazione

La corsa del cocchio è citata spesso nei miti, come Eracle e Cicno, e ogni volta si parla di una raccolta di teschi.

I suoi cavalli vennero offerti come sacrificio per la cerimonia del nuovo re.

L'annegamento del re nacque forse dall'errata interpretazione dell'atto di Ida di purificarsi, prima delle nozze con la figlia di Eveno.

Evere (Pterelao)

Nella mitologia greca, Evere era il nome di uno dei figli di Pterelao.


Durante la guerra fra Micenei e Tafi, si osservò una strage dei figli dei due rispettivi re: Elettrione di Micene perse tutti i suoi figli maschi, tranne Licimnio, solo per la sua età visto che era ancora un bambino.

Stessa sorte toccò a Pterelao a cui rimase solo un figlio: Evere che era rimasto in disparte non prendendo parte alla guerra, infatti na lui era stato dato il compito di fare la guardia alle navi.

Evere (mitologia)

Nella mitologia greca, Evere era il nome di diversi personaggi di cui si raccontano le gesta nei miti.

Sotto tale nome ritroviamo:

* Evere, che ebbe dalla ninfa Cariclo Tiresia, il veggente.[1]
* Evere, figlio di Eracle e Partenope e padre di Stinfalo.[2]
* Evere, figlio di Pterelao


F



Faenna

Nella mitologia greca, Faenna era una delle tre Cariti, secondo le tradizioni degli Spartani.

Di lei racconta Pausania, raccontando che nei suoi viaggi incontrò un santuario, dicono eretto da Lacedemone a loro dedicato vicino al fiume Tiasa.

Falance

Falance era un giovane originario della Lidia,figlio di Idmone di Colofone e fratello di Aracne.

Mentre la sorella apprendeva dalla dea Atena l'arte della tessitura, lui imparava quella delle armi.

Alfine però ambedue si macchiarono di grande tracotanza e furono castigati dalla dea dagli occhi cerulei.

Furono tutti e due trasmutati in animali: Aracne divenne un ragno ed il fratello si trasformò in un falangio.

Edited by demon quaid - 16/12/2014, 21:48
 
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