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Tutta la mitologia Greca, In ordine alfabetico

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Demon Quaid
view post Posted on 18/9/2010, 13:59 by: Demon Quaid     +1   -1
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Vampiro di dracula

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Dall'isola che non c'è....l'Inferno?

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Iride

Figlia del titano Taumante e della oceanina Elettra, sorella delle Arpie. Nella Teogonia di Esiodo appare come messaggera degli dèi e personificazione dell'arcobaleno, considerato come un ponte fra il Cielo e la Terra, mediatore fra gli dèi e gli uomini. Era descritta come una fanciulla dai piedi veloci come il vento, che portava gli ordini e i messaggi divini sulla terra, nel mare, nell'Ade. Pochi sono gli eroi a cui porta i comandi di Zeus; assai raramente porta consiglio agli uomini, e mai un aiuto; è piuttosto messaggera di Zeus agli dèi quando sono lontani da lui. Presso Euripide e nei poeti dell'età ellenistica appare come ancella di Era. Fu inviata da Era a sobillare la rivolta delle donne troiane che, in Sicilia, incendiarono la flotta di Enea. Poiché l'arcobaleno appare dopo il temporale, Iride è considerata una dea della tempesta, e ha come sorelle Procella e le Arpie; così si spiega come i suoi messaggi siano spesso dolorosi. In Alceo troviamo l'unica testimonianza delle nozze di Iride dalle ali d'oro con uno dei venti, Zefiro, dalle chiome d'oro. Da Ermete, anch'egli veloce messaggero, del quale talvolta è compagna, Iride si distingueva in quanto egli è anche un dio assennato ed esperto, e sa condurre le cose a buon fine, mentre Iride non ha altra funzione che di portare le ambasciate.
Fidia la raffigurò sul frontone orientale del Partenone nell'atto di partire per recare al mondo la notizia della prodigiosa nascita di Atena; e accanto a Era figura un'altra volta nel fregio del Partenone.

Irieo

Figlio di Poseidone e della Pleiade Alcione, padre di Nitteo, di Lico e d'Orione. Aveva fondato la città d'Iria, in Beozia, sulla quale regnava. Aveva per moglie la ninfa Clonia.
Le leggende tardive fanno di Irieo un povero apicoltore che aveva fatto voto di non avere figli e diventò vecchio e impotente. Un giorno Zeus ed Ermete, che si erano recati da lui sotto false spoglie ed erano stati accolti ospitalmente, gli chiesero quale dono desiderasse ricevere. Sospirando, Irieo replicò che il suo più grande desiderio, cioè quellodi avere un figlio, era irrealizzabile. Gli dèi tuttavia gli dissero di sacrificare un toro, di urinare nella sua pelle e poi di seppellirla nella tomba di sua moglie. Irieo obbedì e nove mesi dopo gli nacque un figlio che egli chiamò Orione "colui che produce l'acqua", e infatti la costellazione di Orione porta le piogge sia quando si leva in cielo sia quando tramonta.

Irtio

Nella mitologia greca, Irtio (o Irzio) è il nome di un capitano misio, menzionato da Omero tra gli alleati di Priamo al tempo della guerra di Troia. L'Iliade cita come capitani misi anche i fratelli Cromi ed Ennomo, ricordandoli nel Catalogo Troiano al libro II.

Irtio è descritto come figlio di Girtia e come sovrano misio nel libro XIV dell'Iliade. Il fatto che non venga citato precedentemente insieme agli altri due condottieri Cromi ed Ennomo lascia supporre che il suo nome sia stato aggiunto successivamente nel poema, probabilmente a causa di una dimenticanza; è però possibile che Irtio sottostasse ai sovrani già citati e che quindi, svolgendo un ruolo minore (forse il luogotenente), Omero abbia preferito non menzionarlo prima.

A differenza di Telefo, re della Misia, il quale, essendo stato attaccato in patria dalla flotta achea e sconfitto in battaglia, aveva giurato per sé e per la sua discendenza di rimanere neutrale al conflitto in quanto imparentato con Priamo, Irtio giunse a Troia come alleato di quest'ultimo.

Morte


Irtio cadde in battaglia ucciso da Aiace Telamonio, allorché gli Achei, incoraggiati da Poseidone, sceso in battaglia per annientare i Troiani, si precipitarono sul campo di battaglia incalzando e sterminando senza pietà le file nemiche, demotivate tra l'altro dall'assenza di Ettore.

Isandro

Nella mitologia greca, Isandro era il nome del figlio di Bellerofonte

Isandro era uno dei tre figli che Bellerofonte ebbe dalla figlia del re di Licia, che prima aveva voluto mettere alla prova l’eroe per poi riconoscerlo come figlio di una divinità. Gli altri figli erano Laodamia ed Ippoloco. Ares che odiava Bellerofonte decise di vendicarsi facendo in modo che proprio Isandro trovasse morte in battaglia.

Ischi

Nella mitologia greca, Ischi (o Ischys o Chilo) Ισχυς era il figlio di Elato e Hippea.

Coronide figlia di Flegia era una delle amanti di Apollo, un giorno lui andò a Delfi lasciando l'amata in compagnia di un corvo bianco.

La ragazza da molto tempo aveva una grande amore per Ischi e lo accolse nel suo letto, anche se era già incinta del dio. Il corvo pensando di fare cosa gradita partì subito per avvertire il suo padrone, ma lui sapeva già tutto grazie ai suoi poteri divinatori e maledì il corvo perché non aveva accecato Ischi quando poteva.

Per questo motivo le penne del corvo divennero nere e dello stesso colore fu il manto dei suoi discendenti.

La morte dei due amanti


Ischi morì secondo alcuni per le saette di Zeus, secondo altri per le freccia di Apollo. Coronide invece fu uccisa dalla frecce di Artemide, sorella di Apollo, a cui il dio aveva chiesto tale favore.

Ismene

Ismene è una figura della mitologia greca, era figlia di Edipo e di Giocasta.

Su ordine di Atena venne uccisa da Tideo presso un fiume che, a causa di ciò, prese il suo nome.

Sofocle ne narra nelle proprie tragedie dell'Edipo a Colono e, come un personaggio muto, dell'Edipo re.

Nell'opera Ismene è dipinta come l'opposto, mite e rassegnato, della forte e combattiva sorella, Antigone; ed è per questo il personaggio minore della tragedia, che in Sofocle ha sempre lo scopo di mettere in risalto le gesta e gli incrollabili propositi dell'eroe. Quando Antigone sarà condannata a morte, allora Ismene si dirà pronta a morire con lei; ma sarà troppo tardi, ed anzi Antigone rifiuterà con violenza il suo sacrificio.

Isonoe (mitologia)

Secondo la mitologia greca, Isonoe era una delle Danaidi. Fu amante di Zeus e ne ebbe un figlio di nome Orcomeno.

Issione
(mitologia)

Nella mitologia greca, Issione era il figlio di Flegias, re dei Lapiti ed ebbe una relazione, che sfociò in matrimonio, con Dia, figlia di Deioneo.

Contrariamente ai patti, Issione non fece a Deioneo i doni che gli aveva promessi per le nozze, anzi lo uccise in modo particolarmente crudele, facendolo cadere in una fossa piena di carboni ardenti. Zeus lo perdonò, ma Issione, invitato ad un suo banchetto, cercò di sfruttare l'occasione per concupire Era; accortosene, il dio gli inviò una donna che aveva creato con le sembianze di Era da una nuvola, chiamata Nefele. Issione provò a toccarla e fu colto in flagrante nel tentativo di amplesso.

Zeus, irato, lo consegnò ad Ermes perché lo torturasse, e il dio messaggero obbedì ben volentieri, legando strettamente il re e flagellandolo senza pietà, fino a quando non avesse ripetuto: "I benefattori devono essere onorati". Poi lo legò ad una ruota di fuoco che girava senza sosta nel cielo.

Variazioni di questo mito intendono la nascita dei centauri come frutto dell'unione fra Nefele ed Issione.

Italo re degli enotri

Italo è un eroe mitologico, eponimo dell'Italia, le cui vicissitudini possono essere fatte risalire alla tarda età del ferro.

Esistono varie leggende su questo personaggio vissuto 16 generazioni prima della guerra di Troia; da lui deriva il nome Italia, dato prima a quella regione e poi esteso a tutta la penisola, come riporta Tucidide: quella regione fu chiamata Italia da Italo, re arcade. Narra Aristotele: « Divenne re dell'Enotria un certo Italo, dal quale si sarebbero chiamati, cambiando nome, Itali invece che Enotri. Dicono anche che questo Italo abbia trasformato gli Enotri, da nomadi che erano, in agricoltori e che abbia anche dato ad essi altre leggi, e per primo istituito i sissizi. Per questa ragione ancora oggi alcune delle popolazioni che discendono da lui praticano i sissizi e osservano alcune sue leggi », e ancora: « Italo, re degli Enotri, da lui in seguito presero il nome di Itali e Italìa l'estrema propaggine delle coste europee delimitata a Nord dai golfi [di Squillace e di S.Eufemia], di lui dicono che abbia fatto degli Enotri, da nomadi che erano degli agricoltori stabili, e che abbia imposto loro nuove leggi, istituendo tra l'altro per primo le sissizie ».

Aristotele parla dunque di Italo re degli Enotri, dal quale successivamente presero il nome gli Itali, facendone da popolo nomade - quale erano gli Enotri - un popolo stabile che si stanziò nell'estrema propaggine delle coste europee, nell'attuale istmo di Catanzaro nell'omonima provincia delimitata rispettivamente ad oriente dal golfo di Squillace e ad occidente dal Golfo di Sant'Eufemia.

Antioco di Siracusa nel V secolo a.C. invece così scriveva: « L'intiera terra fra i due golfi di mari, il Nepetinico e lo Scilletinico, fu ridotta sotto il potere di un uomo buono e saggio, che convinse i vicini, gli uni con le parole, gli altri con la forza. Questo uomo si chiamò Italo che denominò per primo questa terra Italia. E quando Italo si fu impadronito di questa terra dell'istmo, ed aveva molte genti che gli erano sottomesse, subito pretese anche i territori confinanti e pose sotto la sua dominazione molte città »

Secondo Strabone la capitale del regno enotrio era la pandosia bruzia dunque è da presumere che il re italo regnasse su pandosia è sul nord dell' attuale calabria oltre che alla zona jonica ma non è da escludere che l'impero del re italo è quindi degli enotri comprendeva tutta la calabria e la basilicata.Inoltre nella mitologia Italo è il fondatore sempre secondo Strabone di Pandosia.

Iti (mitologia)

Iti era, secondo il mito greco, figlio di Tereo, re di Tracia, e Procne, figlia di Pandione, re di Atene. Non raggiunse mai la maggiore età poiché Procne, quando scoprì che Tereo aveva stuprato e mutilato la sorella Filomela (ma, secondo altre versioni, la stessa Procne era stata privata della lingua), per vendicarsi uccise il figlio e lo cucinò per poi servirlo in pasto a Tereo.

Iunce

Iunce (o Iunge) è una figura della mitologia greca, figlia di Pan e della ninfa Eco, sorella di Iambe.

Somministrò incautamente a Zeus un filtro amoroso che accese nel dio la passione per la mortale Io, figlia di Inaco (o, secondo altre versioni, per la stessa Iunce). Furiosa per il tradimento, Era si vendicò di Iunce trasformandola in torcicollo, volatile che da lei prese il nome e che, anticamente, era venerato per gli esorcismi amorosi. Secondo altre fonti, la dea tramutò Iunce in una statua di pietra.


K



Kodro

Kodro o, nella trascrizione più frequente, Codro è stato, secondo la leggenda, l'ultimo re di Atene.

La fine della monarchia fu determinata, sempre secondo il mito, da una guerra contro Sparta. L'oracolo di Delfi aveva infatti profetizzato al re che gli ateniesi avrebbero vinto se il loro sovrano fosse stato ucciso. La notizia giunse presto alle orecchie degli spartani, i quali, naturalmente, fecero attenzione a non fargli del male.

Il re, tuttavia, travestito da vecchio, provocò dei soldati spartani andati a fare legna, che lo uccisero. Gli ateniesi svelarono l'inganno andando a chiedere la restituzione del corpo del loro re al campo spartano, che così seppe chi fosse il vecchio ucciso con simile noncuranza, e perse la guerra.

Edited by demon quaid - 27/12/2014, 14:27
 
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