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Terremoto in Giappone: 41 morti e duemila feriti

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view post Posted on 9/5/2016, 22:17     +1   -1
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Vampiro di dracula

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TOKYO - Almeno 41 persone hanno perso la vita e oltre duemila sono rimaste ferite per le due forti scosse di terremoto degli ultimi due giorni nel sud-ovest del Giappone. Novantamila persone della prefettura di Kumamoto, nell'isola di Kyushu, sono rimaste senza casa. Moltissime aziende operanti nel Kyushu sono state costrette a interrompere la produzione e ad evacuare i propri dipendenti.

Il bilancio dei danni. Millesettecento abitazioni sono state distrutte, più di 200.000 senza elettricità e 380.000 case senza servizi idrici. Secondo le stime della prefettura, 91.760 persone hanno cercato rifugio nei 686 centri di accoglienza. Il governo ha mobilitato fino a 15.000 ufficiali di polizia, che insieme alle forze di autodifesa hanno continuato a scavare tra le macerie facendo fronte alle frane che hanno coinvolto le principali arterie autostradali, causato la chiusura dell'aeroporto di Kumamoto, e il crollo di diversi ponti che collegavano l'interno della regione. Anche il Monte Aso, il vulcano più attivo dell'arcipelago, ha eruttato nelle prime ore del mattino con nuvole di fumo alte fino a 100 metri, facendo salire il livello di allerta a 2 in una scala massima di 5.

Il blocco delle aziende. Le case automobilistiche Toyota e Honda, rispettivamente negli stabilimenti di Kumamoto City e Ozu, hanno fermato le operazioni in attesa di stabilire l'entità dei danni subiti. I dirigenti della Panasonic della fabbrica di Nagomi, riaperta dopo il primo sisma di giovedì, hanno deciso di sospendere i lavori dopo la seconda scossa avvenuta nelle prime ore di sabato. I dipendenti della Sony nello stabilimento di semiconduttori a Isahaya, nella prefettura di Nagasaki, hanno dovuto evacuare nel corso del turno notturno, mentre il produttore di pneumatici Bridgestone non è riuscito a far ripartire le operazioni dopo le due scosse a distanza di 24 ore.
Strade distrutte, ponti crollati: il disastro del terremoto di Kumamoto ripreso dall'elicottero

La catena della solidarietà. Il ministero dell'Industria e del Commercio ha richiesto il sostegno delle compagnie energetiche e dei maggiori distributori di generi alimentari a livello nazionale nella fornitura di cibo e l'erogazione dei servizi. Il proverbiale spirito di cooperazione giapponese si è già messo in moto, con il gruppo Seven & i Holding e la catena di supermercati Aeon impegnate nella erogazione di migliaia di pasti e di bottiglie di acqua minerale, e le società elettriche dell'area coadiuvate dalle forze di polizia, incaricate di ristabilire la corrente nelle decine di migliaia di abitazioni della prefettura.

Il terremoto. La prima scossa, di magnitudo 6.5, nella notte tra giovedì e venerdì, ha provocato le prime vittime e un migliaio di feriti. La magnitudo di 7.3 dell'ultimo terremoto è equiparabile a quella del sisma di Kobe del 1995, che fece più di 6.500 vittime. Negli ultimi 20 anni nell'isola di Kyushu si sono verificati quattro terremoti di magnitudo da 6 in su. Dopo più di 100 scosse di assestamento, a distanza di 28 ore ce n'è stata una di 7.3 gradi, che ha causato altri morti e centinaia di feriti.

In entrambi i casi l'epicentro era a una profondità ridotta, di circa 12 chilometri, e questo ha aumentato la forza distruttrice del sisma. In entrambi i casi, la città di Mashiki è stata la più colpita trovandosi vicino a due faglie attive e al monte Aso, il vulcano più pericoloso nel sud del Giappone. C'è stata anche una piccola eruzione, con il fumo che è arrivato a 100 metri d'altezza. L'Agenzia meteorologica giapponese ha lanciato un allarme tsunami nel mare di Ariake, successivamente rientrato, e ha confermato l'allerta al livello 2 su una scala di 5.

Alla polizia sono arrivate centinaia di richieste di aiuto o segnalazioni di persone rimaste intrappolate sotto le macerie. L'Autorità per il nucleare ha assicurato che non sono state rilevate anomalie nelle centrali vicine all'area colpita dal sisma.
 
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