| La Nebbia
Ancora una volta, in un brevissimo mito del nord della Groenlandia, l'atto del mangiare viene considerato aggressivo; e nella leggenda Seneca che segue i verbi « mangiare » e «far guerra» vengono usati in modo intercambiabile.
Ma bisogna notare che il mangiare ha altri significati simbolici che, quando correlati, lo sono soltanto lontanamente.
Nel racconto di Corvo il mangiare senza controllo viene associato all'inedia; ne La Moglie del Bufalo l'atto del mangiare, come in tanti altri miti, viene paragonato al coito; ne La Vecchia Affamata esso diventa la rappresentazione simbolica di una donna « divoratrice » con accenti di pericolosa sessualità materna. Qui, nella seconda meta di un mito che si apre con la figura di un padre troppo aggressivo (il quale « mangia » la gente), ritorna la madre pericolosa, questa volta in una variante della « fuga magica » classica, in cui i tre ostacoli (le colline, l'acqua e l'estremita dell'abito) ricordano lontanamente gli organi genitali della donna. Sbarazzatosi del padre, l'eroe scopre che la madre è disponibile. Se da una parte la desidera, dall'altra la teme. Egli fugge e si salva.
C'era uno Spirito della Montagna che rubava i cadaveri dalle tombe e, una volta tomato a casa, se li mangiava.
Allora un uomo, desideroso di scoprire chi fosse il responsabile, si fece seppellire vivo.
Venne lo Spirito e, vista la nuova tomba, dissotterrò il corpo e se lo portó via.
L'uomo si era messo una pietra piatta sotto l'abito nell'eventualità che lo Spirito tentasse di pugnalarlo.
Lungo il cammino egli si afferrava a tutti i rami di salice ogniqualvolta passavano vicino a un cespuglio e cercava di rendersi il più pesante possibile, così che lo Spirito fu costretto a usare tutta la sua forza.
Alla fine lo Spirito raggiunse la sua dimora e gettò a terra il corpo. Poi, sentendosi stanco, andò a dormire mentre la moglie uscì a raccogliere della legna per cucinare.
«Padre, Padre, sta aprendo gli occhi », gridarono i bambini quando, all'improvviso, il morto sollevò le palpebre.
«Sciocchezze, bambini, è un cadavere, mi è caduto tante volte in mezzo ai cespugli, lungo la strada», disse il padre.
Ma l'uomo si alzò, uccise lo Spirito della Montagna e i suoi figli e fuggì piü veloce che poté.
La moglie dello Spirito della Montagna lo vide e lo scambiò per suo marito.
«Dove stai andando? » gridò.
L'uomo non rispose ma continuò a fuggire.
Allora la donna, insospettita, lo rincorse.
E poiché stava correndo su un terreno pianeggiante egli gridò: «Sorgete, colline! »
E, immediatamente, sorsero numerose colline.
Allora la moglie dello Spirito della Montagna perse terreno, dovendo valicare molte colline.
L'uomo vide un ruscelletto e lo superò con un balzo.
«Fuoriesci dai tuoi argini! » gridò al ruscello.
Ora per lei era impossibile attraversarlo.
«Come hai fatto ad andare dall'altra parte? » gridò la donna.
«Ho bevuto l'acqua. Fai così anche tu. »
Allora la donna incominciô a trangugiarla.
Quindi l'uomo si volse verso di lei e disse:
« Guarda l'estremità della tua tunica: ti pende in mezzo alle gambe»
E quando quella si chinò per guardare,, le scoppiò il ventre e, quando scoppiò, dal suo ventre sorse un ruscello, e questo si tramutò in nebbia, che ancora oggi fluttua tra le colline.
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