Un Mondo Accanto

Cà Dario e la sua maledizione

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 27/11/2009, 01:09     +1   -1
Avatar

Vampiro di dracula

Group:
Administrator
Posts:
16,003
Reputazione:
+105
Location:
Dall'isola che non c'è....l'Inferno?

Status:




A Venezia, sul Canal grande, c’è un palazzo dall’aria dimessa.

E un palazzo comunque elegante, in quello stile veneziano che ebbe tanta fortuna nel 500 e nel 600.
Venne progettato,sul finire del 1400, da Giovanni Dario, che si immortalò sulle mura del palazzo, con una scritta che recita “Genio urbis Joannes Dario” e venne da questi ceduto ad una sua figlia, probabilmente quando l’uomo morì.

La donna, Marietta, aveva sposato un uomo d’affari, che all’improvviso subì un tracollo economico; la cosa le pesò così tanto che ben presto morì di crepacuore.
Alla sua morte il palazzo passò al marito, Vincenzo Barbaro e in seguito alla sua famiglia.

Uno dei successivi proprietari, Giacomo Barbaro, venne rinvenuto cadavere a Candia, ucciso da misteriosi e impuniti assassini.

I tre avvenimenti, pur diluiti in un arco temporale di oltre un secolo, iniziarono a insospettire i veneziani, che guardavano con timore al palazzo e a quella che sembrava un’oscura maledizione che gravava sul palazzo stesso.
Probabilmente alla sua cattiva fama aveva contribuito la storia (non ci sono prove storiche) che il palazzo fosse stato costruito su un antico cimitero Templare.

Nel secolo successivo il palazzo passò di mano e fini in quelle di un commerciante turco di preziosi.
Che non ebbe molto tempo per godersi l’abitazione, visto che fallì improvvisamente e morì in disgrazia.

Ma è nell’ottocento che la cattiva fama della costruzione iniziò a delinearsi in maniera netta, acquistando quella fama di casa maledetta che non avrebbe più perduto.
Uno studioso inglese, Radon Brown, che acquistò l’edificio, morì misteriosamente con il suo coinquilino, pare per un suicidio.

Altra sorte amara toccò ad un ricco americano, Briggs, che dovette scappare in fretta e furia dall’Italia con il suo amante, inseguito alla scoperta della loro relazione omosessuale; il suo amante si suicidò per la vergogna.

Per qualche tempo i proprietari successivi godettero di relativa tranquillità, ma soltanto fino agli inizi degli anni settanta; Filippo Giordano delle Lanze, il nuovo proprietario, venne ucciso dal suo amante, che riuscì a scappare lontano dall’Italia, ma che morì misteriosamente, a sua volta, per mano di sconosciuti.

Il proprietario successivo, Lambert, manager fra l’altro del gruppo inglese degli Who, si suicidò e successivamente Ferrari, un manager veneziano, subì un pesantissimo tracollo economico e per colmo di sventura vide morire sua sorella, che abitava nel palazzo, in un tragico incidente d’auto.

L’ultima vittima illustre della maledizione della casa risale a pochi anni addietro; si tratta di Raul Gardini, manager e imprenditore di fama, che morì suicida in seguito allo scandalo di Tangentopoli.

La storia non sarebbe completa se non si accennasse anche alla “maledizione a distanza” di Ca’ Dario; vittima illustre il tenore Mario Del Monaco, che ebbe un incidente d’auto gravissimo, in seguito al quale restò in coma per qualche tempo, proprio mentre stava andando a stilare l’atto d’acquisto della casa.

Una catena di sangue sicuramente singolare.
Anche chi non crede a maledizioni presunte, a leggendarie costruzioni innalzate su cimiteri Templari o di appestati non potrà non provare un brivido davanti al fascino sinistro di questa costruzione.

Edited by demon quaid - 20/4/2014, 22:17
 
Top
0 replies since 27/11/2009, 01:08   64 views
  Share