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La pietra filosofale

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view post Posted on 30/11/2010, 01:20     +1   +1   -1
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Vampiro di dracula

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Dall'isola che non c'è....l'Inferno?

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Non troverai la pietra filosofale finché non sarai perfetto. Grillot de Givry

Come vi è olio nel seme di sesamo e una scintilla nella pietra focaia così il tuo Amato è nel tuo corpo. Sveglialo se puoi. Come la pupilla è nell’occhio così il creatore è nel corpo. Lo stolto non conosce questo segreto e corre fuori cercandolo invano. Ciò che cerchi è nei quattro angoli della terra. È Dentro, tu non lo vedi, perché vive dietro i veli dell’illusione. Kabir Sahib

Dal XII secolo in poi, gli alchimisti parlarono di un agens necessario alla trasmutazione. Questo agens aveva molti nomi, ma il più conosciuto è “Pietra Filosofale”. Altri nomi sono: polvere filosofale, grande elisir, quintessenza. La pietra filosofale poteva trasmutare i metalli in oro. Nella Grande Opera, la pietra filosofale è l’uomo stesso, essendo egli all’inizio della Grande Opera e alla fine. In generale, la pietra è lo spirito universale, presente in tutto ciò che è stato creato, e quindi anche nello stesso alchimista.

Le descrizioni sono molte e non sempre simili. Paracelso la descriveva come fissa e rosso scuro; Berigard da Pisa diceva che il suo colore era quello dei papaveri; Raimondo Lullo diceva che il suo colore assomigliava a quello del rubino; Helvetius sosteneva che fosse di un giallo brillante.

Molti alchimisti diedero le loro descrizioni, spesso contraddicendosi l’un l’altro. Khalid lo riassunse così: “La pietra unifica in sé tutti i colori. È bianca, rossa, gialla, blu cielo e verde”. La trasmutazione è un processo altamente personale, e quindi ogni alchimista ne ha un’opinione diversa. Alcuni di loro parlavano di una sostanza fisica.

La pietra filosofale è il simbolo dell’uomo perfetto, il risultato finale del lavoro filosofico. Anche se viene spesso associata ad argento vivo e zolfo, la pietra filosofale è difficile da spiegare a parole. Semplicemente, non abbiamo il linguaggio per farlo.

“Non si è mai capito cosa intendessero i filosofi antichi per pietra filosofale. Non si può rispondere a questa domanda prima di aver capito che gli alchimisti ponevano la loro attenzione su qualcosa di inconscio. Solo la psicologia dell’inconscio può spiegare il segreto. La teoria dell’inconscio ci insegna che fino a quando questa proiezione è diretta su quel qualcosa, rimarrà inaccessibile. Quindi il lavoro degli antichi alchimisti rivela molto poco del segreto dell’alchimia” (Carl Gustav Jung).

Bisognerebbe anche considerare il fatto che gli alchimisti spesso usavano un linguaggio simbolico. I simboli sono un mezzo per trasmettere informazioni, ma questo mezzo richiede un approccio totalmente diverso di comprensione, qualcosa che nella società moderna troviamo difficile.

“Quasi tutti coloro che hanno sentito parlare della pietra filosofale e del suo potere, chiedono dove si possa trovare. Il filosofo dà sempre una duplice risposta. Prima dice che Adamo ha preso la pietra filosofale dal Paradiso e che è ora presente dentro di te, dentro di me e dentro tutti, e che gli uccelli di terre lontane la hanno portata con loro. Poi il filosofo risponde che si può trovare nella terra, nelle montagne, nell’aria e nel fiume. Allora in che modo bisogna cercare? Per me, in entrambi i modi, ma ogni modo ha il suo modo”.

“La pietra filosofale è innanzitutto la creazione dell’uomo da parte di se stesso, vale a dire l’intera conquista del proprio potenziale e del proprio futuro; è in particolare la completa liberazione della propria volontà, che darà il dominio assoluto sull’Azoth e sul regno del magnetismo, vale a dire il potere assoluto sulla forza magnetica universale”. (Eliphas Levi, 19° secolo).

La pietra filosofale è presente anche nelle leggende del Graal. In quel caso si tratta del calice colmo di azioni cavalleresche e buone, che ridonerà fertilità al regno del Re. Il Re in queste leggende è il nostro Sé superiore, il nostro Sé divino, lo Spirito, l’Uomo Celeste o Adamo Kadmon, che è stato relegato giù nel mondo terreno. Trovare questa pietra, o il divino interiore, e lavorare su se stessi per portarlo alla superficie, donerà successo al Palazzo del Re. Wolfram von Eschenbach diceva che il Graal era una pietra preziosa, portatrice di ricchi frutti di Saggezza e Purezza.

La pietra filosofale è spesso messa in relazione alla forza vitale. In alcune incisioni alchemiche, l’acqua scorre da una pietra. La pietra è la pietra filosofale, fonte dell’elisir della vita: “ciò che è come il fuoco ma scorre come l’acqua”. Tutti lo abbiamo dentro di noi.

Vitriol

In un periodo della nostra storia nel quale anche il cielo stellato sembra alla portata dell'uomo, solo il sottosuolo della terra sembra avere ancora misteri da svelare. Gli alchimisti medioevali suggerivano che per trovare la pietra filosofale fonte di conoscenza sul piano spirituale e di ricchezza su quello materiale, era necessario andare al centro della terra e avevano sintetizzato questo precetto nell'acronimo VITRIOL, che è formato con le iniziali della frase Visita Interiora Tellus Rectificando Invenies Occultum Lapidem. Naturalmente, a meno di credere che gli alchimisti fossero anche dei geologi dilettanti, il suggerimento è di tipo spirituale: bisogna abbassarsi il più possibile, fin quasi a distruggersi, per poter poi assurgere alle vette della conoscenza (Nigredo).

Altre proprietà

Ottenuta sotto forma salina, essa è utilizzabile soltanto per la guarigione delle malattie umane, il mantenimento della salute e la crescita dei vegetali. Solubile in qualsiasi liquore alcolico, la sua soluzione prende il nome di Oro potabile (sebbene non contenga il minimo atomo d'oro), perché assume una magnifica colorazione gialla. Il suo valore curativo e la varietà del suo impiego nella terapia ne fanno un aiuto prezioso nel trattamento delle infezioni gravi ed incurabili.

Essa non ha nessuna azione sui metalli, salvo sull'oro e sull'argento con i quali si fissa dotandoli delle sue proprietà, ma, di conseguenza, non serve assolutamente per la trasmutazione. Tuttavia, se si supera il limite delle sue moltiplicazioni, essa cambia forma e, invece di riassumere lo stato solido e cristallino raffreddandosi, resta fluida come l'argento vivo ed assolutamente incoagulabile. Una volta trasformata, nell'oscurità, brilla d'una luminosità dolce, rossa e fosforescente il cui splendore è più debole di quello di un ordinario lumino da notte.

Alcuni dicono che la "Pietra Filosofale" sia una pietra rarissima e preziosa, praticamente introvabile, altri invece affermano che si tratti di una pietra assai comune che è possibile reperire ovunque persino tra le pietre in strada che calpestiamo sovrappensiero.

Se partiamo invece dal presupposto che non si tratti di una pietra "vera" ma che questo possa essere un ennesimo messaggio cifrato lasciato alla elaborazione degli adepti, forti della citazione " la pietra filosofale si trova tra le mani dei bambini che giocano con essa", possiamo arrivare alla conclusione che la pietra che stiamo cercando non è altro che la semplicità, la purezza, la pulizia mentale genuina e propria dell'infanzia che purtroppo perdiamo con il trascorrere degli anni.

Recuperando questa pietra o, meglio, questo stato mentale, noi riusciamo a compiere l'opera e completare le varie fasi del processo alchemico che inizia dentro di noi sino alla trasmutazione in oro di tutto ciò che ci circonda, permettendoci di operare persino quelle meraviglie comunemente chiamate miracoli o magie dall'uomo comune...


Interpretazioni moderne


Tra le molte interpretazioni moderne della pietra filosofale, segnaliamo quella di Samael Aun Weor (6 Marzo 1917 - 24 Dicembre 1977), che la paragona a molte "pietre" famose in ambiti religiosi, come la pietra sulla quale Giacobbe (durante la fuga da suo zio Labano ad Arran) poggia la propria testa per dormire e sogna Dio, oppure la pietra cubiforme della massoneria, o ancora la roccia su cui Cristo pone le basi del famoso tempio.

Guardando a questi esempi, Samael si rifà a un passo della prima epistola di Pietro, in cui egli afferma di aver posto una pietra a Gerusalemme (chiamata anche Zion), che mentre per i credenti sarebbe stata preziosa, per i laici o gli eretici, essa sarebbe diventata una condanna.

A un livello di astrazione più alto, Samael intende questa pietra, e quindi anche la pietra filosofale, come l'energia sessuale, che tramite l'orgasmo deve essere utilizzata per edificare, rafforzare il proprio spirito, e non solamente per trarne piacere.

Concludiamo questra breve trattazione, segnalando che l'energia sessuale di Samael, egli la configura anche in Yesod, una sephirot della Cabala; Yesod rappresenta il piano il piano dell'incoscio e delle pulsioni sessuali, le quali non devono essere finalizzate al piacere, ma controllate coscientemente per raggiungere una vetta spirituale superiore.

Nel Cristianesimo, questo discorso rientra nel concetto dello Spirito Santo, a cui i sacerdoti fanno affidamento.

Edited by demon quaid - 15/5/2016, 13:51
 
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view post Posted on 23/1/2019, 23:56     +1   -1
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Guardiano del male

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Non è una pietra é una cosa interiore come il santo graal non é un oggetto ma uno stato interiore una consoceza interiore.
 
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1 replies since 30/11/2010, 01:20   283 views
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