Un leggero tepore riscaldava le mie dita, poi avanza per le mani, le braccia, sono stanca e affaticata, la giornata è stata pesante; chiudo gli occhi e sprofondo di più nel cuscino con un sospiro... porto le mani sul risvolto del lenzuolo, all'altezza del cuore e stringo le dita per poi rilassarle, seguite da un sospiro.
Faccio così tutte le notti, per poi voltare il volto sul lato..
Non sono ancora del tutto addormentata, ma sento il mio corpo pesante, come se scivolassi dentro al materasso, come se mi ripiegassi come un libro quando si chiude.
La testa è pesante e ricade più in basso rispetto al corpo,ma non all'indietro, ma verso il petto... sta scivolando verso il basso, ma uno scivolare fluido, quasi melmoso, mi fa venire in mente il miele.
Provo una sensazione di disagio, non mi piace questo appicicume che sento addosso, su tutta la parte di dietro di me stessa.
Quando capisco che la mia testa e il busto sono quasi liberi e che l'unica cosa che mi tiene ancora legata sono ancora alcuni filamenti tra i capelli e sulla schiena di questa sostanza melmosa, che imprigiona ancora le mie gambe e le braccia, decido di provare aprire gli occhi.
Intorno a me solo tenebra, ma non era buio.. era densa,quasi tattile, reale.
Lo spazio non era definibile, ma capivo che sotto di me c'era un "suolo" nero, fatto di un qualcosa di ancora più denso delle tenebre, ma di un color terra bruciata molto scuro, ed io ero appiccicata al "soffitto" con il volto rivolto verso il suolo.
Non era distante il suolo, solo una manciata di metri, se mi fossi liberata non mi sarei fatta male nella caduta.
Girai il volto per vedere il soffitto era nero e mellifluo, sembrava appunto miele nero, lucido; provai ad avvicinare la mano destra, che in parte era ancora avvolta da questa sostanza, ma il risultato fu soltanto di appiccicarmi ulteriormente,se stringevo la mano sembrava di toccare quelle melmose colorate di mio fratello che gli piacciono tanto.
Improvvisamente sentì un urlo e a seguire uno stormo d'uccelli, ma quando mi voltai non vidi niente, ma riconobbi benissimo il suono di uccelli, da casa mia si sentono spesso stormi che prendono il volo.
Quell'urlo mi aveva ghiacciato, avevo come l'impressione che fosse arrivato fin dentro di me, nel mio "Io" più profondo, in una parte di me,che non so bene dove o come, ma molto profonda.
Continuai a guardarmi intorno, ma non vidi niente, se non Terra bruciata, Cielo melmoso e Tenebre dense.
Chiusi gli occhi e sospirai, rilassai i muscoli tesi e un pò mi calmai, anche se dentro di me sentivo ancora "tremare" e "agitarsi" per quell'urlo.
Sentì la melma del soffitto liberarmi ancora un pò,scivolare verso il suolo, ma non in modo lento e vischioso come prima, ma come se si fossero spezzati alcuni legami in modo brusco.
Apri gli occhi verso il terreno sotto di me, spaventata da questa cosa e di fronte a me trovai una scena che mi paralizzò, ma non potei distogliere lo sguardo.
Edited by Matrona Malice - 8/4/2011, 18:32