Un Mondo Accanto

..., viaggio !?

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Matrona Malice
view post Posted on 9/12/2010, 20:03     +1   -1




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Un leggero tepore riscaldava le mie dita, poi avanza per le mani, le braccia, sono stanca e affaticata, la giornata è stata pesante; chiudo gli occhi e sprofondo di più nel cuscino con un sospiro... porto le mani sul risvolto del lenzuolo, all'altezza del cuore e stringo le dita per poi rilassarle, seguite da un sospiro.
Faccio così tutte le notti, per poi voltare il volto sul lato..

Non sono ancora del tutto addormentata, ma sento il mio corpo pesante, come se scivolassi dentro al materasso, come se mi ripiegassi come un libro quando si chiude.
La testa è pesante e ricade più in basso rispetto al corpo,ma non all'indietro, ma verso il petto... sta scivolando verso il basso, ma uno scivolare fluido, quasi melmoso, mi fa venire in mente il miele.
Provo una sensazione di disagio, non mi piace questo appicicume che sento addosso, su tutta la parte di dietro di me stessa.

Quando capisco che la mia testa e il busto sono quasi liberi e che l'unica cosa che mi tiene ancora legata sono ancora alcuni filamenti tra i capelli e sulla schiena di questa sostanza melmosa, che imprigiona ancora le mie gambe e le braccia, decido di provare aprire gli occhi.

Intorno a me solo tenebra, ma non era buio.. era densa,quasi tattile, reale.
Lo spazio non era definibile, ma capivo che sotto di me c'era un "suolo" nero, fatto di un qualcosa di ancora più denso delle tenebre, ma di un color terra bruciata molto scuro, ed io ero appiccicata al "soffitto" con il volto rivolto verso il suolo.
Non era distante il suolo, solo una manciata di metri, se mi fossi liberata non mi sarei fatta male nella caduta.
Girai il volto per vedere il soffitto era nero e mellifluo, sembrava appunto miele nero, lucido; provai ad avvicinare la mano destra, che in parte era ancora avvolta da questa sostanza, ma il risultato fu soltanto di appiccicarmi ulteriormente,se stringevo la mano sembrava di toccare quelle melmose colorate di mio fratello che gli piacciono tanto.

Improvvisamente sentì un urlo e a seguire uno stormo d'uccelli, ma quando mi voltai non vidi niente, ma riconobbi benissimo il suono di uccelli, da casa mia si sentono spesso stormi che prendono il volo.
Quell'urlo mi aveva ghiacciato, avevo come l'impressione che fosse arrivato fin dentro di me, nel mio "Io" più profondo, in una parte di me,che non so bene dove o come, ma molto profonda.
Continuai a guardarmi intorno, ma non vidi niente, se non Terra bruciata, Cielo melmoso e Tenebre dense.
Chiusi gli occhi e sospirai, rilassai i muscoli tesi e un pò mi calmai, anche se dentro di me sentivo ancora "tremare" e "agitarsi" per quell'urlo.
Sentì la melma del soffitto liberarmi ancora un pò,scivolare verso il suolo, ma non in modo lento e vischioso come prima, ma come se si fossero spezzati alcuni legami in modo brusco.

Apri gli occhi verso il terreno sotto di me, spaventata da questa cosa e di fronte a me trovai una scena che mi paralizzò, ma non potei distogliere lo sguardo.

Edited by Matrona Malice - 8/4/2011, 18:32
 
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Matrona Malice
view post Posted on 9/12/2010, 21:42     +1   -1




Esattamente sotto di me vi era un uomo impantanato fino al busto in quel suolo bruciato, arso, ma che lo inghiottiva come se fosse fatto di sabbie mobili.
Quel uomo si dimenava, cercava di uscire di risalire,combatteva per la vita, per la sopravvivenza.
Tendeva il mento verso l'alto, con forza, fino a far tirare i tendini del collo che affioravano dalla pelle grinza e ingrigita, ma che in gioventù doveva essere stata un bel color nocciola.
A bocca aperta, in un urlo silenzioso (che se avesse avuto un suono sarebbe stato gutturale, un ringhio di disperazione combattuta), mostrava una doppia fila di denti bianchi, puliti e ben curati, ma che lasciavano intravedere una gola nera e profonda.

Ma la cosa più magnetica di quel uomo erano gli occhi.
Spalancati in un'espressione di terrore puro ma lo stesso vivi,desiderosi di resistere, combattivi.

Notai che ero scivolata molto in basso e che se si fosse liberato una mano avrebbe potuto facilmente prendermi, ma questo non mi spaventava, il mio cuore era calmo, anche se un pò eccitato dalla strana situazione.
Osservavo quel uomo in ogni minimo particolare, scientificamente, come si fissa un serpente da fuori la sua teca. Un misto di paura e curiosità.
 
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view post Posted on 6/3/2011, 09:03     +1   -1
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Il diavolo è sicuramente donna.

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RAcconto di fantasia,sogno o esperienza reale?
 
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Matrona Malice
view post Posted on 6/3/2011, 11:59     +1   -1




principalmente sogno... se poi era qualcosa d più..non so -_-
 
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Matrona Malice
view post Posted on 6/3/2011, 14:03     +1   -1




Anche se ero esattamente sopra di lui ero sicura che non mi vedeva,capivi che guardava oltre me, guardava il Cielo.
Si agitava e urlava con la sua voce muta,implorava di essere liberato
Improvvisamente si liberò una mano e con atto spasmodico lo slanciò verso l'alto,in uno sforzo di dolore e ribellione, per chiedere perdono.
Con le dita mi sfiorò il volto e questo gesto improvviso mi spaventò, strinsi gli occhi e mi ritirai,appicicandomi ancora di più nel miele.

Quel'atto mi fece saltare un battito del cuore e mi blocco il respiro
Poco dopo apri gli occhi... lui era fermo nella stessa posa... immobile!
Sembrava che il tempo si fosse fermato, ma non era così, era lui che si era fermato,aveva smesso ogni emozione, ogni cosa in lui era "ferma".
Anche i suoi occhi che prima "lottavano" ora erano "fermi","morti"...


Edited by Matrona Malice - 6/3/2011, 16:30
 
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4 replies since 9/12/2010, 20:03   65 views
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