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Lapidario

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Matrona Malice
view post Posted on 9/1/2011, 02:13     +1   -1




Da wikipedia

Con il termine lapidario si intende genericamente una raccolta di pietre, sassi, rocce.
Per significato traslato vengono così chiamati gli ambienti dove collezioni di tali reperti sono custoditi, frequenti nei musei, soprattutto in quelli di storia naturale o archeologici (quindi si applica anche a pietre scolpite, lavorate o particolari architettonici...).

Vengono anche chiamati lapidari quei compendi medievali che descrivevano il regno minerale; altre raccolte, simili per l'impostazione ma di diverso argomento, sono i bestiari (che descrivevano gli animali, o bestie) e gli erbari (che raccoglievano le proprietà delle piante).

I lapidari che descrivevano le virtù delle pietre ebbero una prima fioritura nella tarda epoca ellenistica e furono ampiamente diffusi almeno fino al Rinascimento.
Dal punto di vista letterario non si trattò di un nuovo genere, poiché riprendeva teorie e credenze già descritte da autori classici quali Cesare, Plinio il Vecchio, Tacito, Varrone, Strabone, Origene, ecc.; da autori medievali quali Solino o Isidoro da Siviglia.

Già in epoca classica infatti si consideravano spesso le pietre come esseri viventi, alla stregua dei vegetali, solo che caratterizzati da un metabolismo e un ciclo vitale ancora più lento.
Nel De lapidibus di Marbodo di Rennes (XI secolo) i minerali erano considerati come materia organica e suddivisi in maschi e femmine, domestici e selvaggi; inoltre talvolta si attribuiva loro la secrezione di sostanze organiche, quali il latte di galattite, indicato come sostituto di quello materno.
Le proprietà di ciascuna roccia erano quindi del tutti paragonabili a quelli delle erbe.

Al contrario, in genere ne era differente l'uso: nei lapidari, salvo poche eccezioni, le pietre sono viste quali amuleti e quindi da tenere in contatto col corpo ma non da ingerire.

Fu Paracelso a recuperare il valore medicinale dei minerali.

Nei lapidari confluirono conoscenze dotte e popolari: lo stesso linguaggio latino con il quale erano scritti, all'epoca delle prime compilazioni non era ancora incomprensibile al popolo rurale non essendosi ancora sviluppati i volgari.
I lapidari, a differenza di erbari e bestiari, non presentavano solitamente illustrazioni, poiché era quasi impossibile rappresentare le differenze tra le varie pietre con la miniatura; le poche illustrazioni in genere raffiguravano i procedimenti di raccolta o di lavorazione delle pietre stesse e risalgono, a parte qualche raro disegno, a dopo l'invenzione della stampa.

Lapidario del Duomo di Sant'Eufemia - Grado (GO)

reperti2_lapidarioGrado



Edited by demon quaid - 11/5/2016, 12:28
 
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