Un Mondo Accanto

Il libro delle ombre

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view post Posted on 28/12/2008, 21:12     +1   -1
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Vampiro di dracula

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Dall'isola che non c'è....l'Inferno?

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«Fai ciò che vuoi purché tu non faccia del male a nessuno.»


L'etica wiccan è fortemente basata sul Rede (termine ripreso dalla lingua germanica e significante letteralmente "consiglio" o "proverbio"), la cui regola principale è quella del fare ciò che si vuole senza fare del male a nessuno. Questa regola è nella maggior parte dei casi intepretata come un'esortazione al fare ciò che più renda felici se stessi senza urtare gli altri, ovvero mantenendo la propria espressività in certi limiti dettati dalla semplice idea del non fare male. La massima del Rede non è dunque un'esortazione all'anarchia, ma al contrario è una regola universalitica che assume un ruolo portante e fondamentale in qualsiasi contesto culturale e sociopsicologico la si inserisca. Il non fare del male implica infatti un rispetto dell'altro, rispetto dell'altro che si trasforma in un limite totalmente naturale per le proprie azioni.

Ciò che enfatizza il Rede è dunque anche la naturalezza e la spontaneità che deve caratterizzare l'essere umano che vuole costruire una società basata sull'armonia della natura. Altro elemento fondante dell'etica wiccan è la Legge del Tre, la quale si basa sull'idea del ritorno triplicato delle conseguenze di qualsiasi azione si compia. La Legge del Tre è un'esortazione al bene; la metafora del ritorno triplicato corrisponde all'idea secondo cui seminare il bene possa produrre altro bene, mentre seminare il male non farà altro che produrre altro male. Tale precetto compare in una delle pubblicazioni di Gerald Gardner e non se ne fa menzione in altre tradizioni esoteriche.

Si pensa che per elaborarlo, Gardner si sia ispirato alla Regola Dorata e al concetto del karma delle religioni orientali. Parecchi wiccan coltivano anche i valori propagati dal Carico della Dea di Doreen Valiente, nel quale sono riportate virtù quali la reverenza, l'amore, l'umiltà la forza d'animo e la compassione. Nel poema della Valiente questi valori sono appaiati in copie speculari, a rimandare al dualismo della teologia wiccan, ovvero al concetto dell'opposizione complementare del Dio e della Dea. Alcune tradizioni adottano infine il sistema delle Ardane o Leggi Wiccan, scritte dallo stesso Gerald Gardner. Si tratta di una serie di centosessantuno precetti che non sono universalmente riconosciuti nella Wicca a causa della loro origine controversa. Sarebbero stati infatti scritti da Gardner nel periodo della divisione della sua coven da quella di Doreen Valiente.

Di grande importanza è infine la questione dell'ambientalismo, considerato da molte branche della religione e da molte coven un elemento insegnabile quale dottrina etica. I gruppi wiccan — come quelli neopagani in generale — pongono molta enfasi sulla visione della natura come sacra in quanto l'universo emanazione e dispiegazione del divino e in quanto la natura stessa, nella sua fecondità, identificabile con la Dea. Rispettare la natura significa dunque, per gli wiccan, rispettare la madre dell'universo, la fecondità e la fertilità della Terra, che è divina in quanto parte dell'esistenza infinita.

Escatologia Wiccan


L'escatologia wiccan, come precedentemente analizzato, è fondata sul concetto della reincarnazione, derivato dalla visione del mondo ciclica e strettamente legato al concetto della Dea triplice. Le tre forme di manifestazione della Dea sono considerate rappresentazioni allegoriche delle tre fasi della vita, ovvero la nascita, la crescita e la morte. La concezione ciclica dell'esistenza porta ad un annullamento del concetto di morte, la quale per gli wiccan non esiste, essendo un semplice pasaggio ad un'altra vita, o, per alcune confessioni della religione come l'Amitistianesimo, ad uno stadio di esistenza più elevata, eterea, che culmina con la fusione e identificazione mistica con il tutto. Nelle principali tradizioni wiccan l'unione con l'essenza finale del Dryghten è possibile soltanto attraverso la liberazione dai debiti del karma, liberazione che è possibile mediante il rispetto della regola del rede e dell'etica wiccan. Una volta purificata, l'essenza dell'essere umano può tornare a far parte dell'energia cosmica che sta al dilà dello spazio e del tempo. La ciclicità di tutte le cose è espressa anche dal concetto e dalla mitologia che gira intorno alla Ruota dell'Anno.


Si tratta di un concetto molto simile a quello dell'Illuminazione taoista o di altre religioni orientali. In alcune circostanze questo status di unione con il Dryghten è rappresentato in forma di metafora attraverso l'idea della Terra dell'Estate, la quale non corrisponderebbe appunto ad un reale mondo dell'aldilà, ma ad una simbologia dello stato di coscienza eterea. La reincarnazione è ad ogni modo la versione dell'escatologia wiccan più diffusa e che più si raccorda con la visione ciclica del mondo, la Dea triplice e il legato concetto della Tripla Luna.

Telogia Wiccan


La teologia wiccan ha una struttura complessa, che tende a mantenersi tale per la maggior parte delle correnti. Il concetto fondante dell'intero sistema teologico wiccan è l'opposizione tra i due principi cosmici rappresentati dal Dio e dalla Dea (il Dio è rappresentato come il Dio cornuto, abbinato al Cernunnos celtico[12]). Per questo motivo molti considerano la Wicca una religione dualistica, ed effettivamente il dualismo è la concezione dominante nelle correnti più legate alla filosofia di Gerald Gardner, vale a dire il Gardnerianesimo e la Tradizione Alexandriana. Tendenza che è andata a manifestarsi con la comparsa delle nuove tradizioni è quella del monismo, che vede i due principi cosmici del Dio e della Dea come le due forze manifestative di un unico principio universale, ovvero l'Uno[12] o Dryghten, come nominato da Patricia Crowther.[22] La Divinità (intendendo l'Uno) è la sorgente dalla quale viene emanata l'energia primordiale che costituisce tutte le cose che esistono, e che va ad organizzarsi in processi armonici concretizzandosi come materia, ovvero ciò che i cinque sensi umani riescono a percepire, che è un'infinitesimamente piccola parte del tutto, dell'Uno, che è inifinito. Anche le tradizioni dalla visione monistica riconoscono ad ogni modo, al secondo livello della teologia, il fatto che l'Uno dispieghi la propria essenza creativa che dà origine ai cicli del mondo principalmente scindendosi in una polarità di forze, che sono appunto il Dio e la Dea. Il sistema monistico della teologia wiccan è estremamente simile a quello del Taoismo. Il Dio e la Dea sono le forze che permettono la costituzione armonica e l'equilibrio del mondo. Ogni cosa è costituita dall'eterno incontro e rapporto di complementarità che sussiste tra le due Divinità. Fondamentalmente il Dio e la Dea sono anche una rappresentazione del dualismo del mondo materiale, per il quale ogni cosa esiste ed ha un proprio contrario, ma soprattutto esiste — ed è definibile — solo perché esiste anche la sua controparte speculare. Il dualismo che sta alla base delle cose del mondo è dunque un fattore intrinseco e fecondo.

I tre aspetti della Dea: la vergine, la madre e la vecchia.


È fonte di vita, dato che la vita, o comunque il cambiamento, l'evoluzione, il progresso, sono sempre i prodotti dell'incontro (o dello scontro) tra due controparti che si fondono insieme, si confrontano e diventano un unicuum o danno inizio ad un nuovo ordine. Importante nella teologia wiccan è anche il concetto della Dea triplice e del dualismo monistico. La triplicità della Dea consiste nella visione della Divinità femminile come manifesta in tre forme, quella della vergine, quella della madre e quella della vecchia. Le tre forme di manifestazione della Dea hanno significati cosmologici e escatologici. Sono innanzitutto una rappresentazione della ciclicità che caratterizza il cosmo, e sono per questo abbinati alle tre fasi della Luna, la luna crescente, la luna piena e la luna calante, costituenti oltretutto il simbolo principale della Wicca, cioè la Tripla Luna. La ciclicità è applicata alla visione dell'esistenza come procedente in cerchio, come un progressivo ritorno all'origine, alla nascita dalla morte. Ogni cosa attraversa una vita circolare, e la triplicità della Dea è per questo abbinata anche alle tre fasi principali della vita umana: la nascita, la crescita e la morte. Tutti attraversano questi tre eventi fondamentali, ed è in questa circostanza che si innesta la visione escatologica della Wicca. La reincarnazione è una conseguenza della ciclicità del mondo; dopo la morte avrà inizio una nuova vita, così come dopo la luna calante ha sempre inizio un nuovo giro lunare.

«Tutti gli dèi sono un Dio; tutte le dee sono una Dea».

Il dualismo monistico è conseguente sia alla visione totalmente dualistica sia a quella monistica, dato che si applica alla dualità polare del Dio e della Dea. La frase che meglio esprime questo concetto è quella che afferma che tutti gli dèi sono un Dio e tutte le dee sono una Dea. Molti Wiccan, come antecedentemente spiegato, concepiscono il Dio e la Dea come le forze primordiali del cosmo. La religione wiccan accetta tuttavia la venerazione di immagini o rappresentazioni molteplici e varie delle due Divinità, rappresentazioni che sono una ripresa delle antiche divinità del Paganesimo. Come già in alcune religioni pagane del mondo mediterraneo le varie divinità non sono viste dalla Wicca come esseri antropomorfi, ma come essenze senza aspetto di apparenza e senza dimensione fisica. Le divinità minori sono forze attraverso cui si manifestano il Dio e la Dea, o, in certi casi, semplici rappresentazioni che permettono all'uomo di comprendere le due Divinità primordiali. C'è una tendenza trasversale a tutte le tradizioni wiccan, ma che trova un compimento solo nel Dianismo, a considerare la Dea come principale manifestazione del Dryghten, mentre il Dio come manifestazione di supporto alla Dea, suo consorte e, in determinati miti, assumente anche la forma del figlio. Il Dio è dunque la controparte che permette alla fecondità della Dea, che è Dea Madre e Madre Natura del cosmo, di realizzarsi. Come tuttavia è una madre che cresce nel proprio grembo il figlio, così è la Dea che cresce nel proprio infinito grembo l'universo. Nella corrente dianica la figura del Dio si eclissa totalmente, e viene implementato una sorta di panteismo fondato unicamente sulla visione della Dea come il tutto cosmico. Fondamentale nella visione cosmologica della Wicca è l'idea dei cinque elementi. Secondo gli wiccan i cinque elementi sono le regole fondamentali del mondo fisico, attraverso le quali si può giungere al contatto mistico con le due Divinità o con l'Uno. Quattro di questi elementi sono l'acqua, l'aria, il fuoco e la terra. Oltre a questi vi è lo spirito, chiamato anche aether. Lo spirito è considerato come la regola organizzatrice dell'equilibrio del mondo, il teorema base dal quale si dipanano tutti i teoremi minori su cui si regge l'evoluzione ciclica delle cose. Gli elementi sono abbinati alle cinque punte del pentagramma e del simbolo del pentacolo, essendo quest'ultimo una rappresentazione simbolica del cosmo. Il cerchio nel quale è inscritto il pentagramma simboleggia l'infinito e l'eternità. Ad ogni elemento è poi abbinato un guardiano o Torre di Guardia. I guardiani sono considerati gli spiriti patroni degli elementi, e le entità che catalizzano l'energia del cosmo permettendo l'evocazione del Dio e della Dea. La concezione dei guardiani cambia di tradizione in tradizione; ad esempio nella Tradizione Alexandriana sono visti come i sephirot cabalistici, mentre nella tradizione cristowiccana sono concepiti come gli arcangeli biblici.

Edited by demon quaid - 10/5/2016, 00:16
 
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LilithLeFay
view post Posted on 9/4/2009, 18:55     +1   -1




Ci sarebbe tanto da spiegare sulle teorie di Gardner....il suo scopo era quello di far rivivere l'Antica Religione e per farlo ne ha creata una (la Wicca) che potesse essere "abbordabile" ai più, con poche regole e facili da comprendere..
Ma il "fà ciò che vuoi finchè non fai male a nessuno" è una rielaborazione della legge di Thelema e la legge del Tre..bah ho sempre avuto molti dubbi su questa. perchè il cosiddetto colpo di ritorno dovrebbe essere triplicato 3 volte e non 4 o 5 o 6 ?
Gradner voleva mettere delle specie di paletti, un monito per chi intraprendeva il cammino, a non agire in maniera sconsiderata ma a ponderare bene le conseguenze delle nostre azioni.
Detto ciò Gardner nel suo intento è riuscito: la Vecchia Religione è rinata ;)
 
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view post Posted on 9/4/2009, 18:57     +1   -1
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Il diavolo è sicuramente donna.

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Fai cio' che vuoi purche' non faccia male a nessuno.

Praticamente il mio pensiero racchiuso in 10 parole.
 
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LilithLeFay
view post Posted on 9/4/2009, 19:10     +1   -1




Crescendo mi sono resa conto che non è poi così valida..come facciamo a non far male a nessuno? Ogni azione che facciamo scatena una reazione..anche quando pensiamo di agire secondo giustizia possiamo far del male a qualcuno.
La parte più valida della frase è la prima : Fà ciò che vuoi , che significa nona gire in maniera sconsiderata facendo ciò che ci salta in testa..ma perseguire la propria suprema Volontà, in equilibrio con sè stessi e con gli altri.
 
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view post Posted on 9/4/2009, 19:22     +1   -1
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Il diavolo è sicuramente donna.

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Io il fai cio' che vuoi lo interpreto in maniera diversa,per quanto riguarda il fare del male un conto è farlo deliberatamente essendo coscienti di cio' che si sta facendo,un conto è che una mia azione per riflesso faccia male a qualcuno a mia insaputa,nel primo caso c'è dolo nel secondo inevitabilita'.
 
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LilithLeFay
view post Posted on 9/4/2009, 20:03     +1   -1




E come lo intendi il Fà ciò che vuoi?
Comunque sul far del male, è chiaro che sono d'accordo con te. quello che voglio dire è che il "finchè non fai male a nessuno" nasconde la parte più importante della frase che per me è la prima..Ma immagino che per chi non ha studiato ogni giorno questo genere di cose, è difficile cogliere queste sfumature ;)
 
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view post Posted on 9/4/2009, 20:23     +1   -1
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Il diavolo è sicuramente donna.

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CITAZIONE (LilithLeFay @ 9/4/2009, 21:03)
E come lo intendi il Fà ciò che vuoi?
Comunque sul far del male, è chiaro che sono d'accordo con te. quello che voglio dire è che il "finchè non fai male a nessuno" nasconde la parte più importante della frase che per me è la prima..Ma immagino che per chi non ha studiato ogni giorno questo genere di cose, è difficile cogliere queste sfumature ;)

Fai cio che vuoi,io lo intendo nel senso letterale della frase ossia fai qualsiasi cosa senza preoccuparti delle conseguenze e non mi piace.
 
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LilithLeFay
view post Posted on 9/4/2009, 20:40     -1   +1   -1




E invece è sbagliatissimo questo modo di intepretarlo ^_^
 
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view post Posted on 23/1/2019, 20:32     +1   -1
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Guardiano del male

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A dove so io

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Il fa cio che vuoi senza far del male é puramte un concetto Wiccan come già detto per altro rubato senza permesso e modificato da Gardner a un concetto frase di A. Crowley, prima non esisteva ma esiste il Karma ed é una cosa molto delicata e complessa.

Il libro delle ombre Wicca, chiamato Grimorio dai grandi maghi (e con loro dovrebbe rimanere tale denominazione), in altra pratica é chiamato Sacramentarium, io lo chiamo Diario.
non trovo logico metterci le mie esperienze (un diari oa aprte epr questo) ma solo Ritualistiche e pratiche.
 
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8 replies since 28/12/2008, 21:12   535 views
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