Un Mondo Accanto

La leggenda della Pelarola (la O si pronuncia a bocca quasi chiusa)

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view post Posted on 12/7/2011, 19:55     +1   -1
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Vampiro di dracula

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Dall'isola che non c'è....l'Inferno?

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Una delle figure più fosche e davvero orripilanti nel campionario horror che la tradizione ci consegna è quella della Pelaröla, cioè, letteralmente, di colei che pela, toglie la pelle. Colei, colui, non sappiamo esattamente: a volte la si dice strega, altre volte diavolo, forse non è né quella, né questo, ma rappresenta un grado di intensità tale del male da non avere genere (del resto, come si dice, gli angeli non hanno sesso, e dunque neppure i diavoli, che angeli, per quanto ribelli, sono).

La Pelaröla gira, come tutte le strìe, di notte, nell’arco delle dodici ore cui ci introduce il suono dell’Ave Maria della sera (alle sei di sera) e al quale ci sottrae il simmetrico suono dell’Ave Maria mattutina (sei di mattina). Nelle sue scorribande notturne, questo demone va alla caccia di creature da predare e di cui cibarsi.

Il nome le viene dalla raccapricciante modalità del pasto: piatto forte è la pelle della sciagurata vittima, che le viene tolta lembo a lembo per soddisfare il perverso palato del demone. La vittima è scorticata viva (nell’immaginario cristiano questo tipo di supplizio non è sconosciuto, in quanto fu riservato ad uno degli apostoli, San Bartolomeo: la celebre statua nel Duomo di Milano ne rappresenta con puntiglio l’esito).

Il demone non si sazia, però, facilmente: dopo la pelle, si pasce della carne, staccata brandello dopo brandello. Alla fine restano solo le ossa, ma in qualche caso pare che la Pelaröla si mangi anche quelle. Nessuno è esente dal rischio di una fine così orrida, ma vi sono alcuni bersagli privilegiati: le donne, in particolare quelle sole, e soprattutto quelle che protraggono il lavoro di filatura a tarda notte, in special modo nelle ore antelucane della domenica, giorno nel quale lavorare significa infrangere la sacralità del giorno del Signore.


...allora chiamarono la donna, ma in risposta udirono una voce alterata e sinistra, che diceva "e peli e peli e meti i òs i(n) la cavagna" [come dire: "pelo e pelo e metto le ossa nel canestro"]. Allora si resero conto dell'accaduto: l'anziana filatrice aveva superato la mezzanotte del sabato, e lavorando di domenica era caduta in peccato. Così il diavolo in persona era venuto a prenderla”...


www.paesidivaltellina.it Autore: Massimo dei Cas

Edited by demon quaid - 23/7/2016, 14:15
 
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