« Buongiorno tristezza, amica della mia malinconia...
la strada la sai, facciamoci ancor oggi compagnia... »
(Da Buongiorno Tristezza, portata al successo da Claudio Villa)
La tristezza è un'emozione contraria alla gioia e alla felicità. Essa può essere provata in condizioni normali, durante la vita di tutti i giorni, oppure a causa di un evento particolarmente drammatico, come una perdita o un lutto.
Il momento della tristezza rappresenta l'incontro tra il desiderio e i suoi limiti propri. Non è l'esterno che in qualche modo delimita il desiderio, bensì questi limiti sono costitutivi del desiderio stesso. Accettare la propria limitatezza aiuta in qualche modo a superare la tristezza.
Questo sentimento è proprio soprattutto degli artisti, che cercano continuamente di superare sé stessi. Molti pittori, poeti, musicisti hanno prodotto le loro migliori opere in momenti di grande tristezza e malinconia (per inciso, Tristezza - o Tristesse - è il titolo della romanza tratta dallo Studio Op. 10 n. 3 per pianoforte di Frédéric Chopin).
La tristezza è un sentimento fisiologico se limitato ad occasioni circoscritte. Se questa situazione perdura per lunghi periodi si parla di depressione.
È il sentimento che si prova quando si perde una persona cara.
La tristezza non è direttamente collegabile alla depressione, può essere intesa come l'inizio di un male fisico e mentale quale la depressione, per questo non è da sottovalutare. La tristezza può essere anche portata dall'insoddisfazione o dal non aver effettuato o portato avanti nella propria vita scelte e decisioni significative. Nel Vangelo di Luca (Luca 22:45) alcuni discepoli dormivano per la tristezza, questo esempio può farci soffermare sul potere in un certo senso invalidante di questo sentimento/emozione, che da semplice conseguenza può diventare causa di impotenza operativa e innestare un circolo vizioso.
Edited by demongod - 4/1/2015, 09:50