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Bean Sawney e i suoi cannibali, Esistito realmente o leggenda?

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view post Posted on 26/5/2012, 13:31     +1   -1
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Vampiro di dracula

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Dall'isola che non c'è....l'Inferno?

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Eccolo, all'entrata della grotta. Dietro si vede anche la sua donna che pare abbia nelle mani un braccio da poco tagliato



Sawney-Bean



Alexander "Sawney" Bean, fu il capo di un clan di 48 persone della Scozia del XVI secolo, giustiziato per aver commesso un enorme numero di omicidi (fino ad oltre un migliaio), in serie e compiuto atti di cannibalismo sulle sue vittime.

Gli storici tendono a credere che in realtà Sawney Bean non sia mai esistito, ma nel frattempo la storia è diventata leggendaria, e il suo sfruttamento contribuisce a sostenere l'industria del turismo della zona di Edimburgo.

Secondo il Newgate Calendar, Alexander Bean nacque nell'East Lothian nel corso del XVI secolo. Suo padre era uno scavatore di fossati e un potatore di siepi e Bean tentò di continuarne l'opera, realizzando però ben presto di non essere affatto portato per guadagnarsi il pane con un lavoro onesto.

Si allontanò così da casa insieme ad una donna dalle abitudini dissolute che apparentemente ne condivideva le inclinazioni.

La coppia finì per stabilirsi in una caverna lungo la costa a Bannane Head nel Galloway (ora chiamato Ayrshire Meridionale), dove visse per 25 anni senza contatti con la civilità esterna.

La caverna era profonda circa 183 metri e quando c'era l'alta marea il suo ingresso era bloccato dall'acqua; si dice che si sia trattato dell'attuale Bannane Cave, che si trova nell'Ayrshire tra Girvan e Ballantrae.

Ebbero molti figli e nipoti, frutto di incesti e dissolutezza. La loro discendenza arrivò a comprendere 8 figli, 6 figlie, 18 nipoti maschi e 14 nipoti femmine.

Dal momento che non avevano alcuna intenzione di procurarsi un lavoro onesto il clan prosperò invece tendendo imboscate ed agguati notturni a singoli viaggiatori o a piccoli gruppi, uccidendoli e depredandoli.

I corpi delle vittime venivano riportati alla caverna dove erano smembrati e divorati. Alcune parti erano conservate in salamoia mentre gli scarti venivano talvolta sparsi per le spiagge circostanti.

Gli abitanti dei villaggi vicini si accorgevano delle sparizioni e dei resti di corpi, ma la terribile famiglia durante il giorno se ne stava rintanata nella caverna, effettuando le proprie incursioni soltanto di notte.

Mantenevano la propria esistenza così segreta che i locali rimasero a lungo tempo ignari della presenza dei 48 assassini che vivevano vicino a loro.

Nel disperato tentativo di fare giustizia gli abitanti dei villaggi linciarono diversi innocenti incolpandoli dei crimini dei Bean, ma le persone continuavano a sparire.

Spesso i sospetti cadevano sui gestori delle locande, perché erano gli ultimi a vedere vive molte delle persone che sparivano.

Una fatidica notte, il clan dei Bean assalì una coppia di coniugi che tornava a cavallo da una fiera, ma l'uomo oppose una strenua resistenza tenendo a bada con la spada e la pistola gli aggressori, che però riuscirono a tagliare la gola alla donna.

Prima che potessero aver ragione anche del marito sopraggiunse però un nutrito gruppo di viandanti e i Bean fuggirono via.

Dopo che l'esistenza dei Bean era stata finalmente scoperta, non ci volle molto prima che il re Giacomo I venisse a conoscenza delle loro atrocità e decidesse di dar loro la caccia con uno squadrone di 400 uomini e con mute di cani, riuscendo presto a trovare la caverna di Bannane Head, piena di resti umani.

I membri del clan furono catturati vivi e portati in catene nel carcere di Edimburgo; furono quindi trasferiti a Leith o a Glasgow, dove furono giustiziati in fretta e senza alcun processo.

Agli uomini vennero amputati i genitali e mozzati mani e piedi, lasciandoli morire dissanguati, mentre le donne e i bambini, dopo che assistettero al supplizio degli uomini, furono bruciati vivi.

(La pena richiama, nella sostanza se non nel dettaglio, la punizione dello squartamento, che all'epoca veniva comminata per i colpevoli di tradimento, mentre le donne accusate dello stesso reato erano appunto messe al rogo).

Nella cittadina di Girvan, che si trova nelle vicinanze dei luoghi incriminati, circola anche un'altra leggenda riguardante il mostruoso clan.

Si dice che una delle figlie di Sawney Bean avesse lasciato la famiglia e si fosse stabilita in paese, dove aveva piantato un albero chiamato Hairy Tree.

Dopo la cattura della sua famiglia la sua identità venne scoperta e gli abitanti del paese, inferociti, la impiccarono a un ramo dell'albero stesso.

Edited by Demon Quaid - 2/5/2022, 21:44
 
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