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Il processo di Salem

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Yaoji
view post Posted on 29/8/2012, 14:31     +1   -1




Uno degli episodi più truci di intolleranza accaduti nelle colonie inglesi nel New England fu quello della caccia alle streghe a Salem, nella colonia del Massachusetts Bay, esplosa improvvisamente nell'estate 1692.

Una parte non trascurabile in questa vicenda lo ebbe la pubblicazione nel 1689 del libro Memorable Providences(Atti della Provvidenza degni di memoria), scritta dal pastore Cotton Mather, i cui sermoni, assieme a quelli del padre Increase Mather, infiammarono gli animi più del dovuto.

Il libro di Cotton descriveva un caso di presunta stregoneria avvenuta a Boston l'anno precedente: tre bambini avevano iniziato a comportarsi in maniera strana dopo un litigio con una lavandaia irlandese di nome Mary Glover, la quale, secondo Cotton, aveva lanciato un sortilegio sui minori.

L'intollerante Cotton era così convinto della presenza della stregoneria da dichiarare che si sarebbe subito spazientito con chiunque avesse osato negare l'esistenza dei diavoli o delle streghe.

Nel gennaio 1692 due bambine di Salem, Elizabeth Parris e Abigail Williams, iniziarono a comportarsi in modo strano, con bestemmie, attacchi epilettici, stati di trance.

Dopo pochi giorni questo comportamento si estese ad altre ragazzine della cittadina. Vista l'impossibilità dei medici di diagnosticare il tipo di malattia, il padre di Elizabeth - il pastore Samuel Parris - trovò delle similarità tra l'episodio della figlia e quello descritto nel suddetto libro di Cotton Mather; accettò così la discutibile tesi di un medico locale che fosse stato un intervento soprannaturale di Satana.

Ben presto si trovò il capro espiatorio: la schiava caraibica di Parris, Tituba, e altre due donne, la mendicante Sarah Good e l'anziana e litigiosa Sarah Osborne. Ma mentre queste ultime due protestarono la loro innocenza, Tituba peggiorò la sua situazione, riferendo di incontri con un uomo alto di Boston (ovviamente Satana per i giudici) e dell'esistenza di una cospirazione di streghe a Salem.

Dopo le prime accuse delle ragazze venne istituito un tribunale composto da due membri dell’assemblea legislativa provinciale, Johnathan Corwin e John Hathorne. La sede fu stabilita nella Meeting House, cioè l’edificio adibito alla vita pubblica del villaggio.

Il 29 febbraio, Sarah Osborne, Sarah Good e Tituba Indians vennero arrestate con l’accusa di stregoneria e il giorno seguente si tennero i primi interrogatori: la Osborne e la Good si dichiararono innocenti mentre Tituba confessò di essere una strega. La comunità del villaggio credette alle accuse fatte sotto tortura della schiava indiana.

Le tre donne furono incarcerate, ma questo non portò alla fine degli isterismi di cui le adolescenti erano vittima; la caccia alle streghe continuò.

Il 1 marzo del 1692 le donne accusate furono imprigionate e seguirono poi accuse rivolte anche ad altre persone: Dorothy Good (la figlia di 4 anni di Sarah Good, nel processo chiamata erroneamente Dorcas), Rebecca Nurse (anziana signora inferma e religiosa), Abigail Hobbs, Deliverance Hobbs, Martha Corey, Elizabeth e John Proctor. Il numero delle persone incarcerate continuò a crescere.

Nella seconda settimana di marzo Ann Putnam accusò Martha Corey e Rebecca Nurse di essere la causa dei suoi tormenti: si trattava di due rispettabili signore del Village, appartenenti alla chiesa, quindi ritenute al di sopra di ogni sospetto. Oltre a loro in seguito vennero accusati alcuni loro congiunti, Giles Cory (marito di Martha), John Proctor e la sorella della Nurse Sarah Cloyce.

In quei giorni le autorità religiose invitarono i fedeli alla preghiera e Deodat Lawson, che in passato era stato ministro di culto a Salem, raggiunse il villaggio per constatare di persona la situazione. Mentre si trovava in casa di Parris assistette di persona a un “attacco” della nipote Abigail Williams che correva urlando e dimenandosi per la casa e giunta nella stanza dove i due uomini parlavano cominciò a lanciar loro tizzoni raccolti dal camino.

Lawson decise quindi di aiutare gli abitanti di Salem e il 20 marzo alla Meeting House pronunciò un sermone contro la stregoneria. Anche in questa occasione Abigail si comportò in modo strano: si rivolse a lui in tono beffardo e un’altra ragazza iniziò a strillare dicendo di vedere un uccello posarsi sul cappello di Lawson appoggiato su di un attaccapanni.

Le proporzioni del caso erano nel frattempo aumentate e si erano allargate a tutta la colonia del Massachusetts, tanto che l’11 aprile la sede del processo fu spostata a Salem Town e i membri della corte aumentarono; tra questi c’erano anche dei pastori.

Abigail Williams accusò George Borroughs, ex-pastore del village che al tempo dei fatti si era trasferito nel Maine, dichiarando che era uno stregone e che aveva provocato lui i casi d’isteria che colpivano le adolescenti. Borroughs fu dunque convocato per essere interrogato.

Il governatore Phips decise di istituire un tribunale per decidere sul caso, ma Cotton Mather riuscì a influenzare il parere di tre giudici sui cinque preposti ad organizzare i processi, esortandoli a considerare valide le prove soprannaturali e di dare massimo rilievo alle confessioni delle streghe.

La prima vittima fu Bridget Bishop, un’anziana donna accusata di mandare in giro il proprio fantasma per tormentare le persone e di potersi trasformare in un gatto: Bridget fu impiccata il 10 giugno 1692.
Seguì un impiccagione di cinque donne il 19 luglio, tra cui una pia donna, tale Rebecca Nurse, in un primo momento assolta, ma successivamente condannata a causa di indegne pressioni da parte dei giudici sulla giuria.

Non solo donne furono condannate a morte: persero la vita sia John Proctor, un taverniere, che – ironia della sorte – era sempre stato intransigente contro la stregoneria (la sua vicenda ispirò il drammaturgo Arthur Miller nella sua opera The Crucible (La prova del fuoco), sia l'ex pastore del villaggio, George Burroughs, che si difese strenuamente, protestandosi innocente fino all'ultimo e dimostrando il 19 agosto, davanti alla forca, di conoscere il Padre Nostro perfettamente (si supponeva che le streghe non fossero in grado di recitarlo).

Solo l'intervento dell'implacabile Cotton, giunto appositamente ad affermare che spesso il Diavolo poteva trasformarsi in un Angelo di Luce, fece proseguire l'esecuzione capitale.

Una sola vittima non fu impiccata, ma la sorte riservatale fu anche peggio: si trattava dell'ottantenne Giles Corey, il quale si rifiutò di farsi processare. La pena in questo caso fu tremenda: fu fatto schiacciare da pesanti lastre di pietra, mentre, tre giorni dopo, la moglie e altre otto presunte streghe furono impiccate. Furono le ultime vittime di questo attacco di isteria collettiva: in tutto furono uccise 20 persone e altre 4 morirono in carcere.

Solo in autunno la voglia di spargere sangue passò di colpo; iniziarono a circolare lavori che criticavano i metodi adottati e perfino uno degli accusatori più accaniti - il padre di Cotton, Increase Mather - scrisse un lavoro intitolato Cases of Conscience (casi di coscienza), nel quale affermò che era meglio che dieci presunte streghe fossero rilasciate piuttosto che un innocente fosse condannato.

Ma il lavoro che diede un colpo mortale alla credibilità dei Mather fu la pubblicazione nel 1700 del More wonders from the invisible world (Altre meraviglie dal mondo invisibile) del mercante di tessuti Robert Calef (1648-1719), il quale dipinse l'operato di Cotton Mather come così spietatamente crudele e palesemente tendenzioso che a quest'ultimo venne negata la presidenza di Harvard e a nulla servì il rogo pubblico di questo libro, organizzato nel cortile del college di Harvard da un inviperito Increase.

Il processo di Salem ebbe varie particolarità che lo distinsero da altri episodi di stregoneria avvenuti in precedenza nel New England. Fu infatti il più importante in termini di persone coinvolte e coinvolse l’intera contea di Essex (nella vicina città di Andover vi furono persino più arresti che nella stessa Salem).
Rispetto ai tradizionali processi per stregoneria, a Salem anche i parenti degli accusati vennero sospettati di stregoneria, per esempio nel caso delle famiglie Proctor e Corey.

Per quel che concerne gli accusatori occorre notare un’anomalia rispetto agli altri processi: solitamente gli accusatori erano uomini adulti, in questo caso invece un ruolo importante lo svolsero delle giovani donne di età inferiore ai 25 anni , incluse alcune delle ragazze colpite. La maggior parte delle accuse provenne infatti da loro, anche se a volte le donne si limitavano solo ad avallare accuse di altri.
Come già spiegato, questo loro insolito ruolo aveva creato polemiche e dopo il processo le ragazze ritenute vittime delle streghe persero la fiducia di cui godevano.

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Edited by demon quaid - 12/5/2016, 14:11
 
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