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Paracelso

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view post Posted on 10/9/2012, 18:32     +1   -1
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Vampiro di dracula

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Philippus Aureolus Theophrastus Bombastus von Hohenheim detto Paracelsus o Paracelso nato a Einsiedeln, il 14 novembre 1493 morto a Salisburgo, il 24 settembre 1541, è stato un medico, alchimista e astrologo svizzero.

Paracelso o "Paracelsus" è una delle figure più rappresentative del Rinascimento. Egli è anche noto per aver battezzato lo zinco, chiamandolo zincum, ed è considerato come il primo botanico sistematico. Si laureò all'Università di Ferrara, più o meno negli stessi anni in cui si laureò Niccolò Copernico.

Fino al 1500 la composizione e i mutamenti della materia erano spiegati sulla base della dottrina dei quattro elementi di Aristotele: acqua, aria, terra e fuoco. Paracelso, per la prima volta, aggiunse ad essa una teoria che contemplava, oltre a tre nuovi principi (sale, zolfo e mercurio), la presenza di spiriti della natura nella formazione e nei cambiamenti della materia. Egli inoltre rifiutò l'insegnamento tradizionale della medicina, dando vita a una nuova disciplina, la iatrochimica, basata sulla cura delle malattie attraverso l'uso di sostanze minerali.

Philippus Aureolus Theophrastus Bombastus von Hohenheim amava farsi chiamare Paracelso, a indicare che lui era sullo stesso piano di (in greco parà sta per vicino, presso) Aulo Cornelio Celso, romano naturalista ed esperto in arti mediche vissuto nella prima metà del I secolo. Non aveva un carattere facile, anzi era piuttosto superbo e orgoglioso, tanto che dal suo nome Bombastus è derivato in inglese l'aggettivo bombastic, che indica una persona piena di sé ed arrogante. "Alcuni mi accusano di superbia, altri di pazzia, altri ancora di stoltezza". Ricevette molte accuse, tra cui quella di alcolismo o di non prendere parte alle cerimonie religiose. In realtà egli si considerava un dottore delle Sacre Scritture, una sorta di teologo laico, convinto, però, che la fede andasse vissuta dentro di sé, a livello intimo più che collettivo.
 
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view post Posted on 1/11/2018, 00:15     +1   -1
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la nuova consapevolezza

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PARACELSO



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Philippus Theophrastus Bombast von Hohenheim (detto Philippus Aureolus Theophrastus Paracelsus) nacque il 14 novembre del 1493 a Einsiedeln, un villaggio vicino alla città di Zurigo, in Svizzera. Suo padre, Guglielmo Bombast di Hohenheim, era un medico discendente dell’antica e celebre famiglia Bombast detta di Hohenheim dalla sua antica residenza, conosciuta come Hohenheim, un castello presso il villaggio di Plinningen, nelle vicinanze di Stoccarda, nel Wurttemberg. Il nonno di Paracelso, Giorgio Bombast di Hohenheim, era Gran Maestro dei Cavalieri dell’Ordine di San Giovanni.

Guglielmo si stabili, come medico, presso Maria-Einsiedeln e, nel 1492, sposò la direttrice dell’ospedale appartenente all’abbazia del luogo. Il risultato del loro matrimonio fu Paracelso, loro unico figlio.

Dopo la prematura morte della moglie, nel 1502 Guglielmo si trasferì a Villaco in Carinzia, portando con sé Paracelso; ivi rimase per trentadue anni ad esercitare la sua professione di medico.

Che Paracelso sia stato evirato nell’infanzia in conseguenza di un incidente o da un soldato ubriaco, come narra la leggenda, o se non sia stato evirato affatto, non è stato accertato. È comunque certo che la barba non gli crebbe sul volto, e che il suo cranio, ancora esistente, ha piuttosto la conformazione di quello di una donna che di quello di un maschio.

Nella prima giovinezza, Paracelso ricevette un’istruzione scientifica da suo padre, che gli insegnò i rudimenti dell’Alchimia, della chirurgia e della medicina. In seguito continuò gli studi sotto la guida dei monaci del convento di Sant’Andrea (nella valle di Savon) e sotto l’egida dei dotti vescovi Eberhardt Baumgartner, Mathias Scheydt di Rottgach e Mathias Schacht di Freisingen.

Successivamente fu istruito dal celebre Johann Trithemius di Spanheim (Tritemio: 1462-1516), abate di San Giacomo a Wurzburg (1461-1516), uno dei maggiori adepti della Magia, dell’Alchimia e dell’Astrologia del suo tempo, venerato nel seicento, insieme ad Agrippa von Nettesheim, come uno dei maggiori luminari dell’Arte Spagirica (Alchimia Esterna). Sotto la guida di questo maestro Paracelso coltivò e mise in pratica il suo talento e il suo amore per l’occulto.

Il giovane Theophrastus assunse probabilmente in quel periodo il suo soprannome latinizzato “Paracelsus” intendendo accentuare la sua convinzione di essere superiore all’arte medica del passato.

Nel 1509 andò a studiare a Vienna, sotto la guida dell’umanista svizzero Joachin de Watt (Vadianus), dove, nel 1511, ottenne il baccalaureato.

In seguito Paracelso viaggiò molto: visitò la Germania, l’Italia (dove forse si laureò in medicina presso l’Università di Ferrara), la Francia, la Spagna, l’Olanda, la Danimarca, la Svezia, l’Inghilterra, la Polonia, la Russia e molte altre regioni dell’est europeo. Forse si recò anche in India, e dopo essere stato fatto prigioniero dai Tartari e portato al cospetto del Khan, ne accompagnò il figlio a Costantinopoli. È probabile che Paracelso sia rimasto presso i Tartari fra il 1513 e il 1521, perché secondo la relazione di Van Helmont, giunse a Costantinopoli in quest’ultimo anno e là ricevette la Pietra Filosofale. La leggenda narra che l’adepto da cui Paracelso ricevette questa pietra fu un certo Solomone Trismosinus (o Pleiffer) compatriota di Paracelso. Si dice che questo Trismosinus fosse anche in possesso della Panacea Universale; e si afferma che sia stato visto, ancora vivo, da un viaggiatore francese, alla fine del diciassettesimo secolo.

Tra il 1521 e il 1524 Paracelso viaggiò lungo le regioni danubiane e venne in Italia, al servizio di Venezia, dove lavorò come chirurgo militare nell’esercito imperiale partecipando a molte spedizioni militari di quei tempi.

Dopo avere viaggiato per dieci anni, talora esercitando la sua arte di chirurgo, altre volte insegnando o studiando Alchimia o Magia, nel 1524, a trentadue anni, tornò nuovamente in Germania, a Salisburgo, dove divenne presto famoso grazie alle sue meravigliose cure.

Nel 1525 Paracelso giunse a Basilea, e nel 1527, per raccomandazione di Ecolampadio, fu nominato dal Consiglio Cittadino professore di fisica, medicina e chirurgia ricevendo un onorario notevole. Le sue lezioni non erano come quelle dei suoi colleghi: semplici ripetizioni delle teorie di Galeno, Ippocrate e Avicenna. Paracelso insegnava le sue proprie dottrine indipendentemente dalle opinioni altrui, ottenendo il plauso dei suoi studenti e facendo inorridire i suoi ortodossi colleghi. Il 24 giugno del 1527 bruciò pubblicamente in piazza gli scritti di Galeno e di Avicenna, ripetendo le parole sacramentali: “Così ogni mala cosa si disperda nel fumo!”

La crescente ostilità dei medici accademici e una lite giudiziaria costrinsero Paracelso, nel febbraio del 1528, ad abbandonare Basilea.

Paracelso riprese la sua vita randagia vagabondando per il paese, come aveva fatto in gioventù, vivendo in villaggi, taverne e osterie. Numerosi discepoli lo seguirono, attratti dal desiderio di sapere o dalla brama di acquistare la sua arte e valersene a proprio profitto. Il più noto dei suoi seguaci fu Johannes Oporinus, che per tre anni lo servì come segretario e che poi divenne professore di greco, scrittore conosciuto, libraio e stampatore a Basilea. Paracelso era decisamente reticente nel confidare i suoi segreti, anche con i propri discepoli. Oporinus, dopo aver abbandonato il proprio maestro, parlò duramente di lui, schierandosi con i suoi nemici. Ma dopo la morte di Paracelso, egli si rammaricò della propria indiscrezione ed espresse grande venerazione per lui.

Paracelso fu a Colmar nel 1528, e a Esslingen e a Norimberga tra 1529 e il 1530. I “medici regolari” di Norimberga lo denunciarono come ciarlatano e impostore. Per confutare le loro accuse egli chiese al Consiglio Cittadino di affidargli la cura di alcuni pazienti che erano stati dichiarati incurabili. I successi ottenuti da Paracelso non mutarono la sua fortuna, ma accrebbero le ostilità degli accademici condannandolo a nuovi e continui vagabondaggi.

Nel 1530 lo troviamo a Noerdlingen, a Monaco, a Regensburg, ad Amberg e a Merano. Nel 1531 è a San Gallo, e nel 1535 a Zurigo. Andò poi a Maehren. a Kaernthen. a Krain e in Ungheria, e finalmente approdò a Salisburgo dove era stato invitato dal Principe Palatino, il duca Ernst di Baviera, grande amante e studioso di Esoterismo e di Alchimia. Là Paracelso raccolse finalmente i frutti delle sue lunghe fatiche e della sua vasta fama.

Ma non era destinato a godere a lungo il riposo da lui tanto meritato perché, il 24 settembre 1541, mori all’età di quarantotto anni e tre giorni in una stanzetta della locanda del “Cavallo Bianco” lungo il fiume. Il suo corpo fu sepolto nel cimitero della chiesa di San Sebastiano, conformemente alla sua volontà. Il Principe Arcivescovo ordinò due solenni funerali. Sulla tomba fu eretta una piramide, al centro della quale fu posto il suo ritratto.

Grava ancora un mistero sulla sua morte: molti biografi sostengano che egli morì di morte violenta, dovuta a veleno o a ferite. Nulla avvalora però questa tesi. Il cranio di Paracelso fu ripetutamente esaminato: esso presentava in realtà una frattura lungo l’osso temporale, ma non ci sono prove che facciano supporre che tale ferita gli sia stata inferta in vita.

Paracelso non ebbe pace nemmeno nella tomba: fu dissepolto innumerevoli volte (sette spostamenti delle spoglie sono documentati) e le sue ossa furono scompigliate e trafugate.

BIBLIOGRAFIA

Giovanni Huser, dottore in medicina a Grossglogau, intraprese un esame critico di queste opere, a richiesta dell’arcivescovo principe Ernst di Colonia. Egli raccolse con gran fatica tutti gli autografi di Paracelso e i manoscritti originali dei suoi discepoli quali poterono essere trovati, li ordinò, li revisionò e li pubblicò a Colonia in una edizione generale negli anni 1589 e 1590. Questa collezione comprende le seguenti opere:
a. Opere di Medicina

l. Paramirum de Quinque Entibus Omnium Morborum. ( Autografo ).

2. Opus Paramirum Secundum. ( Autografo).

3. Liber de Generatione Hominis.

4. Liber Paragranum. (Aufografo).

5. Liber Paragranum Secundum. (Autografo).

6. Chronica des Landes Kaernthen.

7. Defensiones und Verantwortung wegen etlicher Verung limpfung seiner Misgoenner.

8. Labyrinthus medicorum errantium.

9. Das Buch vom Tartaro, das ist vom Ursprung des Sands und Steins.

10. Epistel der Landschaft Kaernthen an Theophrastum

11. De viribus membrorum.

12. De primis tribus essentiis.

13. Vom Ursprung und Heilung der natuerlichen Pestilenz.

14. Ein Buechlein von der Pestilenz an die Stadt Sterzingen.

15. Zwei Buecher vom Ursprung und Ursach der Pest.

16. Drei andere Buecher von der Pestilenz.

17. Eltiche Collectanea de Peste (Autografo).

18. De Morbis ex Tartaro oriundis.

19. Theophrasti Epistola ad Erasmum Rotterdamum.

20. Erasmi Rotterdami Responsio.

21. Liber de Teteriis.

22. Liber quatuordecim paragraphorum. ( Autografo )

23. Von den tartarischen Krankheiten. ( Autografo )

24. Von den Krankheiten die den Menschen der Vernunft herauben. ( Autografo )

25. Von Krummen und lahmen Gliedern. ( Autografo )

26. Von den astralischen Krankheiten. ( Autografo )

27. Vom Podagra. ( Autografo )

28. Andere zwei Buecher vom Podagra ( Autografo ).

29. Vom Ursprung, Ursach und Heilung des Morbi Caduci und Epilepsy

30. De Caduco matricis

31. Von den Bergkrankheiten

32. Theorica Schemata seu Typi. (Autografo).

33. Practicae particularis seu Curationis morborum Tartareorum.

34. Etliche Consilia Medica.

35. Etliche Fragmenta Medica.

36. De Sanitate et Aegritudine.

37. De Stercore et Aegritudinibus en hoc oreundis. ( Autografo )

38. De anatomia oculorum et eorum affectionibus. ( Autografo )

39. Auslegung primae sectionis Aphoris morum Hippocrates.

40. De modo phlebotomandi.

41. De urinis et pulsibus.

42. De modo pharmacandi.

43. Archidoxorum Libri X. ( Autografo )

44. De Renovatione. ( Autografo )

45. De Vita longa (Tedesco). ( Autografo )

46. De Vita longa (Latino).

47. Alcuni frammenti in tedesco.

48. De praeparationibus libri duo.

49. Process den Spiritum Vitrioli zu machen.

50. De natura rerum.

b. Alchimia

51. De Tinctura Physica.

52. Liber Vexationum. Manoscritti

53. Thesaurus Alchemistarum.

54. De Cementis. (Autografo)

55. Cementum super Venerem et Marte. (Autografo)

56. Das Manuale de Lapide Philosophorum.

57 Ratio extrahendi ex omnibus metallis Mercurium, Sulphur, et Cocrum

c. Scritti vari

58. Intimatio Theophrasti.

59. De gradibus rerum naturalium.

60. Herbarius. (Autografo)

61. Von den fuenf natuerlichen Dingen. (Autografo)

62. Zwei Tractate vom Terpenthin und Honig.

63. Vom Ebenholz, von Bruechen und tanus Praeparation der Mumie.

64. De virtutibus herbarum

65. Liber Principiorum.

66. De Thermis.

67. Vom Bade Pfeffers.

68. De gradibus et compositionibus.

69. Scholia in libros de gradibus.

70. Fragmenta. (Autografo)

71. Fragmenta aliquod de re Herbaria. (Autografo)

d. Storia Naturale e Filosofia

72. Philosophia ad Athenienses (Autografo)

73. Opus anatomicum (Autografo).

74. Philosophia de generationibus et fructibus quatuor elementarum (Autografo).

75. Philosophia de generatione hominis (Autografo).

76. De meteoris (Autografo).

77. Aliud opusculum de meteoris (Autografo).

78. Liber meteorum tertius.

79. De generatio metallorum.

8O. Von den natuerlichen Waessern.

e. Magia

81. De divinibus operibus et secretis naturae. (Autografo)

82. De sagis earumque operibus. (Autografo)

83. De Daemonicis et Obsessis. (Autografo)

84. De somniis. (Autografo)

85. De sanguine ultra mortem. (Autografo)

86. De animis hominum post mortem apparentibus. (Autografo)

87. De virtute imaginativa. (Autografo)

88. De characteribus. (Autografo)

89. De Homunculis et Monstris. (Autografo)

90. De Philosophia occulta.

91. De Imaginationibus.

92. Philosophia Paracelsi.

93. Vom Fondamente und Ursprung der Weisheit und Kuenste.

94. Fragmenta.

95. Philosophia sagax.

96. Erklaerung der ganzen Astronomie.

97 Practica in Scientiam Divinationis. (Autografo)

98. Erklaerung der natuerlichen astronomie. (Autografo)

99. Fragmenta. (Autografo)

100. Das Buch Azoth seu de ligno Vitae.

101. Archidoxos Magicae (sette libri).

102. Auslegung von 30 magischen Figuren (Autografo)

103. Prognostication zukuenftiger Geschichten auf 24 Jahre. (Autografo)

104. Vaticinium Theophrasti.

105. Verbesserte Auslegung Theophrasti.

106. Fasciculus Prognosticationum Astrologicarum
TRADUZIONE IN ITALIANO DEI TITOLI DELLE OPERE

l) Paramirum delle Cinque cause delle malattie.

2) Secondo libro Paramirum.

3) Libro delle generazioni dell’uomo.

4) Libro Paragranum.

5) Secondo libro Paragranum.

6) Cronaca della regione di Kaernthen.

7) Difesa e risposta relative ad alcune calunnie avanzate dai suoi nemici.

8) Il labirinto dei medici erranti.

9) Il libro del tartaro. ossia le origini delle rene e delle pietre.

10) Lettera della regione di Kaernthen a Teofrasto.

11) I poteri delle membra.

12) I tre primi elementi.

13) Cause e cura della peste comune.

14) Lettera sulla peste alla città di Stetzingen.

15) Due libri sulla causa e l’origine della peste.

16) Altri tre libri sulla peste.

17) Raccolta di note sulla peste.

18) Le malattie che provengono dal tartaro.

19) Lettera di Teofrasto a Erasmo da Rotterdam.

20) Risposta di Erasmo da Rotterdam.

21) Libro sull’itterizia.

22) Libro dei quattordici paragrafi.

23) Le malattie tartaree.

24) Le malattie che causano la pazzia.

25) Le membra contratte e paralizzate.

26) Malattie causate dall’influenza astrale.

27) La gotta.

28) Altri due libri sulla gotta.

29) Causa, origine e cura delle malattie nervose e della epilessia.

30) Il prolasso dell’utero.

31) Malattie delle regioni montane.

32) Schemi teorici o tipi delle malattie.

33) Cura delle malattie tartariche.

34) Alcuni consigli medici.

35) Frammenti medici.

36) Salute e malattia.

37) Gli escrementi e le malattie che ne conseguono.

38) Anatomia degli occhi e loro malattie.

39) Spiegazione delle prime sezioni degli Aforismi di Ippocrate.

40) Come cavar sangue.

41) Diagnosi per mezzo dell’orina e del polso.

42) Farmaceutica.

43) Dieci libri degli Archidossi.

44) Rinnovamento.

45) La vita lunga.

46) Idem.

48) Due libri sulle preparazioni.

49) Come fare lo spirito di vetriolo.

50) La natura delle cose.

51) Tinture curative.

52) Libro sulle vessazioni.

53) Il tesoro degli alchimisti.

54) I cementi.

55) Cemento per Venere e Marte.

56) Manuale sulla Pietra Filosofale.

57) Come estrarre il mercurio, lo zolfo e il croco da tutti i metalli.

58) Consigli di Teofrasto.

59) I gradi delle cose naturali.

60) Erbario.

61) Le cinque cose naturali.

62) Due trattati sulla trementina e sul miele.

63) Rotture dell’ebano e preparazione della mumia.

64) Le virtù delle piante.

65) Il libro dei principi.

66) Le terme.

67) I bagni di Pfeffers.

68) Gradi e composizioni.

69) Scolii sui libri dei gradi.

70) Frammenti.

71) Alcuni frammenti sulle piante.

72) Lettera filosofica agli Ateniesi.

73) Anatomia.

74) Dottrina dei prodotti e dei frutti dei quattro elementi.

75) Dottrina della generazione dell’uomo.

76) Le meteore.

77) Secondo opuscolo sulle meteore.

78) Terzo libro sulle meteore.

79) La generazione dei metalli.

80) Le terme naturali.

81) Le opere divine e i segreti della Natura.

82) Le streghe e le loro opere.

83) Gli indemoniati e gli ossessi.

84) I sogni.

85) Lo stato del sangue dopo la morte.

86) Le anime degli uomini che appaiono dopo la morte

87) La virtù immaginativa.

88) I caratteri.

89) Gli omuncoli e i mostri.

90) La filosofia occulta.

91) Le immaginazioni.

92) La filosofia di Paracelso.

93) Fondamento e origine della sapienza e delle arti.

94) Frammenti.

95) Filosofia critica.

96) Spiegazione dell’astronomia.

97) Istruzioni pratiche nella scienza della divinazione.

98) Spiegazione dell’astronomia naturale.

99) Frammenti.

100) Il libro di Azoth o l’albero della vita.

101) L’arcidosso della magia (sette volumi).

102) Profezie per ventiquattro anni.

104) Predizioni di Teofrasto.

105) Esatta spiegazione di Teofrasto.

106) Fascicolo di predizioni astrologiche.

Fonte: esonet.org
 
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