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D'Antiochia Teodoro

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view post Posted on 22/9/2012, 16:07     +1   -1
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Vampiro di dracula

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Dall'isola che non c'è....l'Inferno?

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Teodoro d'Antiochia conosciuto come Maestro Teodoro nato ad Antiochia tra il 1155/1158 morto nel 1246, è stato un astrologo e alchimista siriano, e un medico siriano. Appartenente alla Chiesa siriaca studiò per lungo tempo a Mosul alla fine del XII secolo.

Era un intellettuale arabo cristiano che visse ad Antiochia in Siria nei primi del 1200. Eccelse negli studi in astrologia e alchimia e si occupò di medicina tanto da meritare la fama di grande maestro in terra natia.
Il testo di Bar Hebraus sulle Dinastie arabe con la biografia e le note su Teodoro d'Antiochia.

La sua fama oltrepassò i confini siriani e infine approdò alla corte di Federico II di Svevia nel 1230, dove venne nominato consigliere naturale del re con funzioni di astrologo, di indovino e di medico; il suo incarico di consigliere sostituiva quello di Michele Scoto oramai deceduto.

Tra le sue opere come consigliere scrisse un trattato interamente dedicato a Federico II sulla igiene personale e la cura della persona, dato che spesso propinava per medicamenti impacchi con violette candide sia al re che a Pier della Vigna. Nel medioevo descrivere l'igiene personale era una grave offesa alla pudicità ed alla morale così Maestro Teodoro lo ricollegò ad un'opera attribuita forse ad Aristotele.

Per le sue conoscenze delle lingue e soprattutto della lingua araba gli vennero affidati importanti incarichi politici e diplomatici tra cui lo scambio epistolare con il sultano di Tunisi. L'incarico gli fu affidato da Federico II il 10 febbraio 1240 con una lettera "ut scriba in lictera arabica", in cui il re scriveva:

(LA)
« cum ipsos nuntios nostros licteras habere deceat ad undem regem

mictimus discretionis tue cartam sigillatam et not scriptam
mandantes ut in lingua arabica ex parte nostra scribas eidem regis »


(IT)
« Quando i nostri messaggeri dovrebbero avere una lettera del re

Mictis vostra discrezione, e non un documento sigillato, scritto
ordine come in lingua araba per scriver la da parte nostra »


Per la sua presenza a corte, per i suoi servigi al re e per i suoi incarichi gli venne anche donato un feudo in Sicilia.

Condannato e braccato per aver abbandonato la corte reale, morì suicidandosi in barca nel tentativo di fuggire e tornare ad Antiochia.

Edited by demon quaid - 15/5/2016, 18:33
 
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