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Maria (madre di Gesù)

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morgana1869
view post Posted on 21/11/2012, 10:11     +1   -1





(LA)
« Ne timeas, Maria, invenisti enim gratiam apud Deum. Et ecce concipies
et paries filium, et vocabis nomen eius Iesum. Hic erit magnus et Filius Dei vocabitur. »

(IT)
« Non temere, Maria, poichè hai trovato grazia presso Dio. Ecco concepirai
e partorirai un figlio e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e chiamato Figlio di Dio »


(S.Luca, Vangelo secondo Luca)

Maria (in ebraico: מרים, Miryam, Myriam; aramaico: Maryām; greco: Μαρίαμ Mariam, Μαρία María; arabo: مريم, Maryam) è il nome della madre di Gesù. È venerata come "Santissima Madre di Dio" dai cattolici e dagli ortodossi (che la onorano del titolo di Θεοτόκος, Theotókos); la sua santità è comunque riconosciuta dalla Comunione anglicana e anche da confessioni protestanti come quella luterana. È usato anche il titolo di Madonna. Le è dedicata una sura nel Corano, ed anche per l'Islam la sua maternità è misteriosa.

Nella Chiesa cattolica e ortodossa


Nei Vangeli sinottici

Dei tre vangeli sinottici quello che parla più diffusamente di Maria è il Vangelo di Luca. Vi si racconta che Maria viveva a Nazaret, in Galilea e che, promessa sposa di Giuseppe, ricevette dall'arcangelo Gabriele l'annuncio che avrebbe concepito il Figlio di Dio, senza avere rapporti intimi (Luca 1,26-38). Ella accettò e, per la sua completa accettazione e fedeltà alla missione affidatale da Dio, è considerata dai cristiani il modello per tutti i credenti.

Lo stesso Vangelo secondo Luca racconta la sua pronta partenza per una città della regione montuosa di Giuda[3], per aiutare la cugina Elisabetta, anziana, incinta di sei mesi. Da Elisabetta è chiamata "la madre del mio Signore". Maria risponde proclamando il Magnificat:

« Allora Maria disse: L'anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore, perché ha guardato l'umiltà della sua serva. D'ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata. » (Luca 1,46)


Trovandosi a Betlemme, in Giudea, con suo marito Giuseppe per il censimento indetto (Luca 2,1-2), tramite il console Quirino, dall'imperatore Augusto, partorì (in un riparo che era forse una stalla) suo figlio, al quale impose il nome di Gesù come le aveva prescritto l'arcangelo Gabriele. Il vangelo racconta il canto degli angeli e la visita dei pastori (Luca 2,1-20), e poi dei sapienti orientali detti i Magi. Secondo Matteo, che fa risiedere la famiglia fin da principio a Betlemme (Matteo 2,1-11), seguono la persecuzione di Erode, la fuga in Egitto, la strage degli Innocenti e il ritorno a Nazaret.

Quando Gesù compì 12 anni, Maria e Giuseppe lo condussero a celebrare la Pasqua nel Tempio di Gerusalemme. Tornando a Nazaret, i genitori non trovarono più Gesù nella carovana e, preoccupati, tornarono indietro a cercarlo. Lo ritrovarono al terzo giorno nel Tempio, dove Gesù stava insegnando fra i dottori della Legge. Maria è testimone, anche senza capirne in fondo il significato, della prima volta che Gesù manifesta la coscienza di essere figlio del Padre (Luca 2,41-50).

I Vangeli ce la presentano in vari momenti vicino a Gesù nel periodo del suo ministero pubblico.

Nel Vangelo secondo Giovanni

Nel Vangelo secondo Giovanni è chiamata sempre «la Madre di Gesù». I biblisti cattolici ritengono che in tale vangelo Maria sia il simbolo dell'Israele fedele, che aspetta da Gesù il dono del vino dell'alleanza nuova (Nozze di Cana). Inoltre, essa è colei che ha fatto compiere al Figlio il primo miracolo della sua vita pubblica, ed è perciò presentata come la mediatrice di tutte le grazie presso Gesù Cristo. Sul Calvario, durante l'agonia in croce, Gesù l'affida all'apostolo Giovanni, e a Maria affida lo stesso apostolo: «Donna, ecco il tuo figlio!». Poi disse al discepolo: «Ecco la tua Madre!». E da quel momento il discepolo L'accolse nella sua casa (Gv 19,26-27). Secondo la dottrina cattolica questo sarebbe l'atto che la costituisce Madre dei credenti. Secondo alcuni studiosi, inoltre, l'affidamento di Maria a Giovanni negherebbe implicitamente la tesi circa altri presunti figli di Maria e Giuseppe: non si comprenderebbe infatti il motivo per il quale Gesù affida Maria a Giovanni apostolo ed evangelista se fossero stati presenti altri figli di Maria.

Negli Atti degli Apostoli

Negli Atti degli Apostoli è presentata in preghiera insieme con gli apostoli e i discepoli in attesa della venuta dello Spirito Santo

« Tutti questi erano assidui e concordi nella preghiera, insieme con alcune donne e con Maria, la madre di Gesù e con i fratelli di lui. » (Atti 1,14)


Secondo la visione cattolica Maria fu quindi il centro attorno a cui gli stessi apostoli e discepoli si riunirono per la discesa dello Spirito, momento che sancisce la nascita della Chiesa.

Nel primo millennio cristiano

La figura di Maria nel primo millennio del cristianesimo è stata oggetto di alcune definizioni dogmatiche, comuni quindi alle Chiese orientali e occidentali, ad esempio:
Nascita verginale: il concepimento di Gesù senza padre umano, riportato nel vangelo di Matteo:

« Quando si destò dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l'angelo del Signore e prese con sé la sua sposa; senza che egli la conoscesse, ella diede alla luce un figlio ed egli lo chiamò Gesù. » (Matteo 1,24-25)


Theotokos ("Madre di Dio"): titolo dato nel 431 dal concilio di Efeso: è un'affermazione volta a sottolineare l'unicità della persona di Cristo nelle due nature, umana e divina (communicatio idiomatum).
Verginità perpetua: dopo la nascita di Gesù, Maria non ha avuto altri figli, rimanendo sempre vergine prima, dopo e durante il parto (II concilio di Costantinopoli, anno 553).

Da notare che, secondo la Chiesa ortodossa (seguendo la tradizione del Protovangelo di Giacomo), Giuseppe avrebbe però avuto, prima di sposare Maria, altri figli, fratellastri quindi di Gesù, da una donna che secondo alcune tradizioni apocrife si sarebbe chiamata Melcha o Escha. La più evidente conferma di questo dato sono le raffigurazioni murali ospitate nella Chiesa di San Salvatore in Chora, a Costantinopoli.

Nella teologia cattolica

I cattolici si rivolgono a lei con molti titoli. In Italia viene normalmente chiamata Madonna (dal latino mea domina, "mia signora"). Altri sono: Maria Vergine, Maria Immacolata, Maria Assunta, che fanno riferimento alle definizioni dommatiche, mentre moltissimi altri titoli fanno riferimento a luoghi o eventi di particolare devozione, come Maria Ausiliatrice, Maria Consolata, Madonna di Lourdes, di Fatima o di Loreto, ecc.

Fra le preghiere che le vengono rivolte la più comune è l'Ave Maria, nella quale nella prima parte si ripetono il saluto dell'angelo al momento dell'annunciazione e quello di Elisabetta all'inizio della visitazione (secondo il Vangelo di Luca, I, 28 e I, 42); la seconda parte è un'invocazione di origine più tarda, nata in ambito ecclesiastico.

Il magistero cattolico ha definito altri dogmi che la riguardano:

l'Immacolata Concezione (nel 1854). Maria è considerata priva del peccato originale fin dal concepimento. La definizione dogmatica pose fine ad una controversia che si era sviluppata a partire dal Medioevo nella Chiesa latina, ripresa più tardi dal Protestantesimo;

L'Assunzione (nel 1950). Maria è considerata aver partecipato anticipatamente della resurrezione che sarà di tutti i cristiani alla fine dei tempi. La tarda definizione di questo dogma non fu causata da una controversia, ma sanzionò una credenza che era già diffusa nel primo millennio, ed infatti essa è ritenuta anche nelle Chiese ortodosse (la cosiddetta dormizione di Maria), pur senza essere da esse definita come dogma.

Al termine della sua vita terrena, afferma il dogma proclamato da papa Pio XII il 1º novembre 1950, la Vergine Maria venne trasportata, anima e corpo, in Cielo (venne "assunta", ricevuta, in Cielo), sulla scorta del convincimento dell'antichità cristiana di un somnium Mariae (sonno di Maria), anziché di una morte vera e propria. Pertanto al momento della conclusione della sua vita, momento chiamato anche "Dormizione", essa ricominciò subito a vivere, con il suo corpo risorto, nel Paradiso, accanto a suo Figlio Gesù. A Gerusalemme vi sono due luoghi che la tradizione collega alla sua morte: la chiesa della Dormizione, sul monte Sion, posta nel luogo in cui Maria si sarebbe "addormentata", e la chiesa della Tomba di Maria, nella valle del Cedron, dove gli apostoli avrebbero deposto il suo corpo, per poi ritrovare la tomba vuota. Secondo un'altra tradizione, invece, Maria avrebbe seguito l'apostolo Giovanni a Efeso e lì sarebbe morta.

Nella letteratura cattolica


La teologia cattolica (mariologia) ha sviluppato, nel corso dei secoli, le definizioni, le concezioni, i dogmi e dunque le corrette forme di venerazione della Vergine, basandosi però non su speculazioni astratte (cioè gnostico-intellettuali), bensì su alcune tradizioni storico-religiose del Cristianesimo, come testi di santi e padri della Chiesa. Tutto ciò è oggetto di studio e di riflessione della mariologia cattolica.

Fra i santi della Chiesa latina che hanno scritto a proposito di Maria vi sono: il beato Duns Scoto, San Bernardo di Chiaravalle, San Bonaventura da Bagnoregio, San Luigi Maria Grignion de Montfort, Sant'Alfonso Maria de' Liguori. Essa è presentata come la «Madre della misericordia», la «Speranza dei disperati», la «Regina dei miseri», la «Mediatrice di tutte le grazie», il «Refugium peccatorum» vivente. San Bernardo afferma che

«ella apre l'abisso della misericordia di Dio a chi vuole, quando vuole e come vuole; così che non vi è peccatore, per quanto iniquo sia, il quale si perda, se Maria lo protegge.»


(San Bernardo di Chiaravalle, De laudibus Virginis Matris)


e continua, dicendo che la maestà mariana non dev'essere fonte di timore o di vergogna nel pregarla (a causa dei propri peccati), al contrario:

« Ma come potresti tu, Maria, ricusare di soccorrere i miseri, poiché sei la regina della misericordia? E chi mai sono i sudditi della misericordia, se non i miseri? Tu sei la regina della misericordia e io, essendo il peccatore più misero di tutti, sono il più grande dei tuoi sudditi. »


(San Bernardo di Chiaravalle, De laudibus Virginis Matris)



Essa, giacché che fu eletta ab aeterno da Dio per portare il Redentore agli uomini, e dal momento in cui accettò Gesù, ad opera dello Spirito Santo, è divenuta anche Madre di tutti gli uomini, dei giusti e dei peccatori che si rivolgono a Lei, e l'amore di Dio per Maria è tanto immenso, infinito ed illimitato che Sant'Alfonso Maria de' Liguori le si rivolge in tal modo:

« Saresti in grado di ottenere la grazia anche per Lucifero in persona, se quello spirito superbo si umiliasse di fronte a Te



(Sant'Alfonso Maria de' Liguori, Le glorie di Maria, cap. II)



A tal proposito, si ricordi anche la visione di Maria contenuta nella Divina Commedia, dove Dante riporta la straordinaria preghiera del doctor marianus Bernardo di Chiaravalle (musicata, tra gli altri, da Giuseppe Verdi nei Quattro Pezzi Sacri) affinché Dante stesso possa ottenere -per grazia- la visione della Trinità divina:

« Vergine Madre, figlia del tuo figlio,
umile e alta più che creatura,
termine fisso d'etterno consiglio,
tu se' colei che l'umana natura
nobilitasti sì, che 'l suo fattore
non disdegnò di farsi sua fattura.

Nel ventre tuo si raccese l'amore,
per lo cui caldo ne l'etterna pace
così è germinato questo fiore.

Qui se' a noi meridiana face
di caritate, e giuso, intra ' mortali,
se' di speranza fontana vivace.

Donna, se' tanto grande e tanto vali,
che qual vuol grazia e a te non ricorre
sua disianza vuol volar sanz'ali.

La tua benignità non pur soccorre
a chi domanda, ma molte fiate
liberamente al dimandar precorre.

In te misericordia, in te pietate,
in te magnificenza, in te s'aduna
quantunque in creatura è di bontate. »


(Paradiso XXXIII, 1-21)


Nei versi danteschi è concentrata tutta la tradizione teologica mariana, da cui il poeta infatti riprese Maria come la persona in cui si risolvono i paradossi terreni irrisolvibili («Vergine Madre,/figlia del tuo figlio»), la creatura umilissima eletta da Dio nell'eternità per la salvezza degli uomini, colei che è amata assolutamente, infinitamente e incondizionatamente dal Padre e dal Figlio, la «Mater Dei» nella e della storia, distributrice di carità per i beati e di speranza per gli uomini, la necessaria mediatrice dell'ottenimento di ogni grazia, colei per la quale Dio giunse al punto di prender su di sé la carne dell'uomo, la persona in cui si ricongiungono la perfezione ideale di una dea e la concretezza fisico-storica di una creatura.

Edited by demon quaid - 28/12/2016, 16:54
 
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la fattucchiera
view post Posted on 22/11/2012, 11:43     +1   -1




grazie,Morgana,per questo delicato ritratto di Maria...
c'è tanto,troppo da riflettere...
personalmente penso,visto gli stravolgimenti che la chiesa ha fatto nel corso dei millenni,alle influenze storico-politiche del tempo e alle strategie militari ( se così possiamo definirle )degli antichi romani , che non sia semplicemente che l'intero universo per come lo conosciamo sia opera non di un dio bensì di una dea,di una madre natura che,a causa della cultura da sempre maschilista,sia stata rinnegata a beneficio della " superiorità maschile " ?
ogni volta che qualcuno mi dà motivo di pensarci mi convinco sempre più di questo...
 
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morgana1869
view post Posted on 22/11/2012, 11:49     +1   -1




prego mi sembrava doveroso ricordarla ho intenzione anke di ricordare gli apostololi e tutti i santi martirizzati ke in qualke modo fanno parte della sezione del bene grazie ancora
il tuo discorso nn fa una piega in effetti di MARIA se ne parla poco anke se lei ha avuto un ruolo fondamentale nella breve vita di Gesù (del resto come ogni madre di questo mondo)
 
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la fattucchiera
view post Posted on 22/11/2012, 11:56     +1   -1




grazie a te!
ecco,ad esempio,se proprio devo credere a qualcuno credo ai santi...
perchè sono persone che con la loro vita hanno in qualche modo lasciato il segno portandoci addirittura a pregarli...
siamo noi ad averli eletti santi...proprio per le loro gesta.
 
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morgana1869
view post Posted on 22/11/2012, 12:35     +1   -1




si esatto ecco xrke voglio ricordarli xrke molte di queste persone sono state torturate e uccise in modo disumano per poter diventare Santi e credo ke forse siano le persone a cui nei momenti di bisogno ci aggrappiamo di più sono persone ke hanno lottato x cio ke kredevano fino alla morte
 
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4 replies since 21/11/2012, 10:11   182 views
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