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Le 5 ragioni scientifiche per cui è possibile un'apocalisse Zombie

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view post Posted on 4/6/2014, 18:06     +1   -1
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Vampiro di dracula

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Dall'isola che non c'è....l'Inferno?

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Proviamo ad affrontare la questione razionalmente: gli zombie non esistono. Tranne che nei film e nei fumetti, questo è chiaro. Tuttavia un recente esperimento ha provato che anche persone lontane dalla cultura occidentale – e totalmente a digiuno del concetto di “zombie” - sviluppano un forte livello di allerta se passeggiano in un cimitero di notte. La spiegazione è tanto razionale quanto semplice: le mente umana, a causa dell’istinto di sopravvivenza, è allo stesso tempo incuriosita e spaventata da ciò che non conosce. Motivo per cui il paranormale vende così tanto. E poi lo ribadiamo: gli zombie non esistono.

Se tra gli esseri umani – come abbiamo avuto modo già di ribadire – il morto vivente è solo una ricostruzione fantasiosa, lo stesso non si può dire per gli animali. I cosiddetti zombie sono, infatti, molto frequenti in natura a causa di un parassita: il toxoplasmosa gondii.

Questo curioso micro-organismo – tra i più terrificanti in natura – può riprodursi solo all’interno dell’intestino del gatto. A tal fine ha sviluppato una tecnica raffinatissima: infetta il cervello dei topi e fa in modo che questi corrano verso i luoghi più frequentati dal felino. Il topo viene programmato per farsi mangiare dal gatto.

Come può trasformarci in zombie?



Reggiti forte: circa il 53% della popolazione mondiale è già infetta dal toxoplasma gondii. La percentuale sale all’ 88% se si ha un gatto domestico o si vive in campagna. Inoltre un recente studio condotto dal prof. Fuller Torrey presso lo Stanley Medical Research Institute ha rivelato che un alta esposizione a questo parassita può portare effetti irreversibili simili alla schizofrenia. C’è comunque da star tranquilli: il toxoplasma, tranne casi eccezionali, è praticamente innocuo per l’essere umano (e per il gatto). A meno che non si evolva.

Pericolo zombie: L’evoluzione di microorganismi è improbabile ma possibile. Basti pensare al virus dell’AIDS, che fino agli anni ’50 aggrediva solo le scimmie.


Neurotossine



Non tutti sanno che in natura sono presenti diversi tipi di veleni naturali il cui principale effetto è il rallentamento combinato delle funzioni vitali. Sembri morto, ma non lo sei. Il più celebre tra questi veleni è certamente la tetradossina – secreta dal Fugu, il pesce-palla giapponese – in grado di causare uno stato di morte apparente che può durare anche parecchi giorni.

Come può trasformarci in zombie?



Un altro degli effetti della tetradossina, se somministrata in piccole dosi quotidiane, è la privazione della personalità e della memoria. Insomma, uno zombie. Esemplare è il caso di Clairvius Narcisse, giovane Haitiano vittima della tetradossina. Dichiarato morto nel 1962, in seguito a somministrazione di tetradossina, Narcisse tornò, vivo e vegeto, 18 anni dopo nel suo villaggio. Si scoprì in seguito che uno stregone, assoldato dal noto possidente terriero François Duvalier, aveva usato sostanze chimiche naturali – tra cui la già citata tetradossina – per zombificare le persone (tutte appartenenti ai ceti bassi) e farle lavorare come schiavi, privi di volontà e di memoria, nelle piantagioni di zucchero.

Pericolo zombie: In effetti non possiamo parlare di pericolo, in quanto un simile evento è già accaduto. Gli effetti sono comunque limitati e circoscritti.


Il virus della mucca pazza



Nella maggior parte dei film, ciò che
trasforma un essere umano in un morto vivente è un virus sfuggito al controllo di qualche laboratorio di ricerca. Complottismi a parte, per fortuna, non esiste attualmente nella vita reale un virus che faccia perdere il controllo e la ragione alle vittime contagiate. O no?

Come può trasformarci in zombie?



La chiamano malattia di Creutzfeldt-Jacob, ma è meglio conosciuto come il virus della “mucca pazza”. Infetta l’uomo attraverso l’assunzione di carni bovine contaminate ed ha effetti devastanti.
Eccone alcuni
Deambulazione instabile
Allucinazioni e demenza
Spasmi
Ansia, rabbia ed estrema aggressività


Fortunatamente la malattia è molto rara e gli infetti non sembrano così interessati ad organizzarsi in orde assassine affamate di carne umana. Per lo meno, non quelli umani. In un esperimento, condotto dall’equipe del prof. Frédéric Saudou (neurobiologo di fama mondiale), alcuni topi da laboratorio furono contagiati con una variante del virus della mucca pazza, in grado di inibire, nel loro cervello, la produzione dell’ormone serotonina. Il risultato?

“Inoltre, quando a contatto con un intruso (n.d.r. non infetto), i topi infetti lo attaccavano con una velocità ed una violenza molto superiore a quella delle specie più aggressive.”
Se il virus riuscisse ad evolversi in modo da inibire la produzione di serotonina, sarebbero bei guai. Come già detto, è molto improbabile che accada. Ma non impossibile.

Pericolo zombie:
Se il virus riuscisse ad evolversi in modo da inibire la
produzione di serotonina, sarebbero bei guai. Come già
detto, è molto improbabile che accada. Ma non impossibile.


Neurogenesi



Grazie alle staminali è già stato possibile rigenerare il cervello di pazienti in coma a causa di un trauma cranico, fino a che poi essi sono stati in grado di svegliarsi e di riprendere a camminare nuovamente. Questo procedimento è conosciuto come Neurogenesi. Fantastico no?
Come può trasformarci in zombie?
Ecco il rovescio della medaglia: come spiegato dagli esperti del Max-Planck-Gesellschaft Institute, la neurogenesi causa non pochi problemi. Il cervello infatti “muore” dall’esterno verso l’interno: dalla corteccia, area in cui risiede la ragione, al tronco, dove si sviluppano le funzioni istintive. Il processo di rianimazione con le staminali, se intrapreso con eccessivo ritardo, potrebbe favorire la rigenerazione del solo tronco, riportando in vita solo l’area adibita al controllo delle funzioni motorie: si otterrebbe, così, un corpo senza mente o personalità, ma solo in preda ad istinti ed impulsi.


Pericolo zombie
Lo sviluppo delle terapie con cellule staminali è il futuro prossimo
della medicina. Come ogni evoluzione, anche questa porterà con se
risvolti positivi e negativi. La neurogenesi sarà, con grande probabilità,
una tecnica particolarmente controversa e pericolosa.


Nanobots



I nanorobot sono microscopici robot in grado di costruire o disintegrare un organismo senza essere visti. Insomma dei veri e propri “batteri artificiali”. Ad oggi le principali case farmaceutiche spendono ingenti somme di denaro nello sviluppo di questa tecnologia. La rivista britannica New Scientist – nel numero del 28 febbraio 2004 – ha annunciato che il ricercatore americano Carlos Montemagno, dell’Università della California, ha messo a punto un nanorobot realizzato da un frammento del muscolo cardiaco di ratto.

Come può trasformarci in zombie?



Il prototipo nanobot realizzato da Montemagno è in grado di compiere solo alcune funzioni elementari: muoversi all’interno di un organismo umano, interagire con vasi sanguigni, nervi e poco altro. Ma la cosa sconvolgente è che questo micro-organismo artificiale può continuare a funzionare anche dopo la morte dell’organismo ospite. Ragioniamo, quindi, in prospettiva, con un po’ di fantasia. Un giorno tutti useremo questi nanobot per curarci. Questi saranno in grado di funzionare anche dopo che la nostra morte: ciò significa che potranno continuare a usare il cervello per gestire gli arti dopo che il corpo è deceduto.

Pericolo Zombie
Fino a 20 anni fa la tecnologia di Internet era fantascienza. L’evoluzione
tecnologica è sempre sorprendente ed inaspettata. Del resto questa è una
tecnologia già in via di sviluppo. Supporre uno scenario del genere è plausibile,
ma sicuramente non attuabile nell’immediato futuro.

N.B. Abbiamo volontariamente evitato di parlare di fenomeni massmediatici come “la droga cannibale” o simili. Oltre ad essere un accozzaglia di mezze notizie romanzate, questo genere di informazione contribuisce al diffondersi della superstizione e dell’ignoranza. Piaghe molto più dannose di qualsivoglia apocalisse zombie.

Fonte: Notipedia

Edited by demon quaid - 29/10/2016, 13:55
 
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