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Forme di credo-La stregoneria Italiana, Critosità e domande

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view post Posted on 27/8/2014, 14:30     -1   +1   -1
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Vampiro di dracula

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Dall'isola che non c'è....l'Inferno?

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I popoli dell'Italia antica avevano rituali magici abbastanza semplici, fatti per il benessere del popolo, per ottenere buoni raccolti, far vivere a lungo in pace e prosperità i regnanti ed i loro sudditi. Come per i Greci la Tessaglia era terra di streghe, così era noto che l'Etruria era la terra degli indovini e la Marsica degli stregoni.

Anche i Romani ebbero per secoli soprattutto una magia per lo stato, prima che arrivassero in contatto con la stregoneria orientale. Il termine latino magus derivava dalla parola greca e si trova, per la prima volta, attorno al I secolo avanti Cristo. Nel periodo antecedente sembra che la magia e la stregoneria come la intendiamo noi fossero ignote, ma si sa con certezza dell'uso di rituali malefici, perché ne parlava la cosiddetta "Legge dei Decemviri delle Dodici Tavole" fatta per separare il diritto civile da quello religioso. Di questa legge non abbiamo il testo completo, ma conosciamo ampi stralci da citazioni fatte da vari autori. Seneca, Plinio il Vecchio e Servio parlano delle pene per coloro che dicevano il "malum carmen" contro i raccolti, cioè incantesimi atti a distruggere il raccolto del vicino a favore del proprio. La legge non puniva la magia di per se stessa, ma il suo uso per ledere i diritti altrui.

In particolare Plinio, che nel XXX libro della sua Storia Naturale mise una breve storia della magia, raccontò la disavventura di un certo G. Furio Crisimo, un liberto (cioè uno schiavo liberato) portato in giudizio dai vicini, perché di anno in anno i suoi raccolti si facevano sempre più abbondanti, mentre i loro diventavano sempre più miseri. I vicini, pensando che c'entrasse qualche formula magica, lo denunciarono. Al processo l'uomo si difese, spiegando che i suoi abbondanti raccolti erano dovuti a "tante notti di lavoro, veglie e sudori", non alla magia. Per sua fortuna gli credettero e fu assolto. Quindi, anche in questo caso, la legge si occupava di magie in qualche modo "pubbliche", che riguardavano i raccolti, non le persone.

Solo nell'81 a. C. fu promulgata una legge specifica contro la magia: la "Lex Cornelia de sicariis et veneficiis", che prese il nome da Lucio Cornelio Silla. Si cercava così di porre rimedio ad una situazione molto problematica: le pratiche di bassa magia, portate a Roma dai popoli conquistati, avevano avuto un successo spropositato. Aveva destato un enorme scandalo un caso, appena avvenuto, di un gruppo di insospettabili matrone, alcune delle quali erano da poco rimaste vedove, scoperte a bollire alcuni misteriosi liquidi; essendosi rifiutate di rivelarne la natura e l'uso che stavano per farne, furono costrette a berli: morirono tutte avvelenate. La legge proibì le pratiche magiche in genere, l'avvelenamento, l'aborto e l'assassinio per stregoneria, condannando i colpevoli alla crocifissione o a finire nell'anfiteatro con i leoni a divertimento del popolino.

Da allora abbiamo numerose testimonianze letterarie su riti magici; infatti quasi tutti gli scrittori parlano di magia o di stregoneria, alcuni dimostrando di conoscere fin troppo bene l'argomento. Cicerone definisce i maghi come "preti persiani", senza connetterli a pratiche occulte; ma cita anche non ben identificati "notturni riti di donne", lasciando intendere che non si tratta affatto di cose lecite, come quelle che i sacerdoti compiono davanti a tutti, alla luce del sole, secondo il decreto del popolo. Catullo spiega che le doti magiche innate derivano dal tipo di nascita: un incesto tra madre e figlio, teoria sostenuta anche da Euripide, Strabone e Diogene Laerzio. E' Virgilio, nella VIII delle Bucoliche, il primo a collegare la parola "mago" ad un vero e proprio rito di magia simpatica, in cui la donna innamorata ed abbandonata cerca di riportare a sé l'amante con tre bende strette da tre nodi. Tibullo e Properzio parlano di magia nera; Seneca, nella sua Medea, ci presenta la maga mentre "sminuzza le erbe micidiali, spreme la bava velenosa dei serpenti, vi mescola uccelli sinistri, il cuore di un tetro gufo, le viscere di stridula strige sventrata viva". Manipolando questi ingredienti, borbotta incantesimi che fanno tremare il mondo.

Anche Ovidio, nei Fasti, parla delle striges, donne-uccello originarie della Marsica, che dissanguano i bambini, dopo averli aggrediti nelle culle. La sua Dipsade, una vecchiaccia maligna, orrida e imbrogliona, che evoca spiriti ed ama tramutarsi in corvo, è la figura più "stregonesca" tra quelle viste fino ad ora. Il più informato sulla magia nera è però Orazio, cui spetta il dubbio merito di aver creato, con Canidia, lo stereotipo letterario della strega che in seguito sarebbe diventata la preda preferita dell'Inquisizione: una vecchia brutta, malvagia, sessualmente assatanata, manipolatrice di veleni e di sostanze disgustose, assassina e perversa. Nella VIII delle sue Satire narra di un rituale fatto da due streghe, Canidia e Sagana, con due pupazzi, uno di lana e uno di cera. Per richiamare gli spiriti infernali, le due donne sbranano a morsi un'agnella bruna, versandone il sangue in una fossa. Il rituale si svolge sull'Esquilino, appena fatto ripulire e sistemare a giardino da Mecenate; il luogo è stato scelto in quanto ex-cimitero plebeo. Canidia e Sagana evocano Ecate e Tesifone, facendo comparire serpenti e cagne infernali, uno spettacolo tanto spaventoso che perfino la luna cerca di nascondersi dietro i grandi sepolcri per evitare di assistere a tali orrori.

Canidia, in una precedente opera di Orazio, gli Epodi, veniva accusata di aver mescolato erbe magiche a sangue di vipera per offrire il cibo nefasto al poeta; raffigurata con un aspetto disgustoso, con le chiome attorte da viperette, con la sua amica Sagana ed altre streghe si appresta ad uccidere per fame un bambino, allo scopo di procurarsi parti del suo cadavere per farne potenti filtri d'amore. Apuleio, nelle Metamorfosi, descrive il laboratorio della strega Panfila, lugubre soffitta aperta ai quattro venti, dove fanno bella mostra di sé pezzi di corpi sottratti alla sepoltura, fiale contenenti il sangue di giustiziati, placche metalliche sulle quali sono incisi alfabeti sconosciuti, incensi, erbe, profumi ed unguenti che la trasformano in animale. Lucio, il protagonista, prova un unguento; ma invece di trasformarsi in un uccello e provare l'ebbrezza del volo, diventa un asino ed è costretto a subire mille traversie prima di essere liberato e diventare un iniziato al culto di Iside.

Gli imperatori che si successero sul trono dell'Impero Romano passarono dall'amore sviscerato per la magia ad un cauto interesse, dall'aperta derisione allo scetticismo, fino ad un atteggiamento estremamente intollerante. Ma i veri problemi, per i maghi e gli stregoni, cominciarono quando il Cristianesimo fu imposto come unica religione ufficiale da Teodosio; insieme ai culti pagani, ai sacrifici agli dei, all'ingresso nei templi, furono proibite anche la divinazione, la necromanzia e la magia.

Diffuso in tutto l'Impero a norma di legge, il Cristianesimo dovette fare i conti con le divinità, i riti e le usanze locali, in particolare nelle aree rurali, dove credenze popolari e tradizioni magiche esistevano da secoli. Nessuna legge, per quanto severa e restrittiva, può abolire di colpo tradizioni consolidate, per cui i contadini non trovavano affatto strano recarsi alla messa domenicale e, sul sagrato, girarsi e fare un inchino al dio Mithra; e contemporaneamente pregare Cristo ed erigere piccoli altari di legno con idoli di pietra nelle campagne, per favorire buoni raccolti, ed ai crocicchi, per proteggere dai pericoli i viandanti. La Chiesa, costretta a venire a patti con questa sgradita, ma innegabile realtà, corse ai ripari canonizzando molte divinità pagane, allungando a dismisura la lista dei santi. La gente del popolo considerava il Cristianesimo un miscuglio di religione e magia, cosa che si rivelava nelle festività, dove Dio, antichi dei e santi ricevevano democraticamente ciascuno il proprio culto.

Nell'Europa del primo Medioevo, contrariamente all'opinione comune, il problema della stregoneria non era particolarmente sentito. C'erano da risolvere problemi più urgenti, tra i quali le eresie interne al Cristianesimo, i legami tra Chiesa, papato e governo secolare, l'eliminazione del paganesimo da tutte le aree dell'Europa. Sulle streghe si era espresso chiaramente sant'Agostino, che nel De vera religione aveva affermato che credere nella stregoneria era una forma di superstizione puerile; la superbia e la vana curiosità spingevano streghe e stregoni verso l'errore ed impedivano loro di vedere la veritˆà. Erano quindi dei poveri sciocchi, e come tali dovevano essere compatiti, in attesa del loro ravvedimento.

In seguito, la sua opinione fu ratificata dal Canon Episcopi, che analizzava un'antica credenza, quella della "Compagnia di Diana", una congrega composta da donne che la notte volavano su demoni trasformati in bestie alate, per recarsi a riunioni con altre donne seguaci di Diana, Herodiana o Erodiade Il Canone le definì delle poverette, vittime di illusioni diaboliche; dar loro credito voleva dire cadere nello stesso errore, favorendo la sopravvivenza dei loro culti, per cui il compito dei sacerdoti doveva essere quello di aiutarle a pentirsi e ravvedersi. Il famoso vescovo Burcardo di Worms scrisse che nessuno poteva essere tanto sciocco da credere che le cose che le streghe immaginavano di fare e vedere durante le loro riunioni fossero autentiche; anzi, chi ci credeva doveva espiare le proprie colpe, perché commetteva un peccato anche solo nel pensare che ci fosse un potere diverso da quello di Dio. L'arcivescovo di Chartres, Giovanni di Salisbury, disse che "il miglior rimedio contro la stregoneria è il rifugiarsi nella fede, senza dare ascolto a queste menzogne e senza far caso a così lamentevoli follie".

Ma i tempi, purtroppo, stavano cambiando. Il Canone ed altre leggi similari furono inseriti nel "Decreto di Graziano", un'importante raccolta di leggi ecclesiastiche compilata dal monaco Graziano di Camaldoli tra il 1140 ed il 1150; nella seconda parte dell'opera egli mise tutti i testi di condanna alla stregoneria e tutte le decisioni prese nei vari concili contro maghi e streghe, come il vietare la comunione sul letto di morte a coloro che avevano ucciso mediante magia nera, oltre alle varie penitenze riservate a streghe, stregoni e procuratrici di aborto; questi se l'erano spesso cavata con piccole multe o lunghi periodi di digiuno a pane e acqua. Graziano sostenne che le credenze e le pratiche magiche non erano innocue superstizioni, ma deviazioni dalla fede, che la Chiesa doveva impegnarsi ad estirpare assolutamente, in ogni modo. Pochi decenni dopo, l'estendersi dell'eresia albigese avrebbe portato alla cancellazione dell'atteggiamento moderato auspicato dal Canone e messo le basi per le stragi dell'Inquisizione.

Facciamo un po' di chiarezza nei termini...



La nostra parola "Strega" deriva dal latino strix, strige; indicava un uccello dall'aspetto orrendo, con artigli taglienti, becco affilato a forma di uncino e seni simili a quelli femminili, contenenti una sostanza velenosa che i mostri davano ai neonati per ucciderli. Una variante del loro comportamento, che abbiamo citato parlando di Ovidio, era di succhiare il sangue dei bambini.
"Lamia" deriva invece dalla mitologia greca; si rifà al mito di Lamia, una bellissima fanciulla, la cui avvenenza destò l'interesse di Zeus, che le diede molti figli. Questo provocò in Hera, legittima consorte di Zeus, una gelosia furiosa: ella uccise tutti i figli di Lamia e la tramutò in un mostro con testa di donna e coda di serpente. La poveretta, folle di dolore, gir˜ò per il paese, uccidendo e divorando tutti i bambini che trovava da soli. Presero quindi il nome di Lamie le streghe che rapivano i bambini per cuocerli e mangiarseli.

"Masca" viene dal longobardo "maska", che indicava uno spirito del regno dei morti, impegnato in una strenua lotta per tornare nel mondo dei vivi. Divenne poi sinonimo di strega. Per altri deriverebbe dalla maschera che copriva il volto degli officianti durante le cerimonie sacre. Per altri ancora dall'antico provenzale mascar, che significava biascicare, borbottare, nel senso di borbottare incantesimi.

Il termine francese "Sorcier" derivava invece da sortilegus, leggere le sorti; si riferiva quindi a coloro che facevano divinazioni. Gli attuali termini inglesi "Wizard" e "Witch", mago e strega, derivano dal sassone "wicca", che indicava una persona saggia, sapiente; sono forse i termini più completi e più vicini a quello che dovrebbe essere un mago. Il tedesco "Hexer" ha, come in inglese, il significato di sapienza.
Maga e mago dovrebbero essere usati solo per il livello più elevato, cioè per chi usa l'Alta Magia Cerimoniale.

La strega veniva considerata come un essere in combutta con le forze del male, e nella migliore delle ipotesi una povera pazza visionaria; in realtà la strega è passata attraverso una trasformazione molto complessa, ed in questa evoluzione ha cristallizzato alcune forme esteriori e di comportamento che si sono mantenute nei secoli, e che sovrapponendosi le une alle altre hanno finito per creare una figure dalle mille sfaccettature.

Così si ritrova in lei l’antica sacerdotessa di culti pagani pre-cristiani, legati all’adorazione della natura in tutte le sue forme; si ritrova l’esperta erborista le cui nozioni non avevano un fondamento teorico ma erano il risultato di centinaia di anni di esperimenti e prove tramandate per via orale (da cui la necessità del rito, che aiuta, tramite il gesto ed il suono delle parole, a meglio memorizzare le parole stesse); si ritrova la bàlia del villaggio che aiuta le donne nelle loro pene e sofferenze tipicamente femminili, ne diventa l’amica e confidente al punto da erigersi a loro difesa contro le prepotenze dei mariti; ma si ritrova anche la serva pasticciona che per compiacere la padrona si inventa filtri d’amore, il cui risultato, quando è positivo, è più dovuto agli intrighi della serva stessa che all’efficacia del filtro; ed anche la povera pazza, che odia il mondo intero, ne è ricambiata, e tenta di provocare sofferenze e morte di tutti quelli che odia mediante sortilegi, ed ancora la ragazza sveglia ed emancipata che utilizza le sue arti per il soddisfacimento dei propri capricci, o semplicemente per desiderio di protagonismo o di voglia di libertà.

La strega aveva quindi in sè un po’ tutti questi aspetti, più o meno pronunciati; di volta in volta uno di questi aspetti era prevalente rispetto agli altri, ma fondamentalmente tutti erano sempre presenti perchè tutti erano espressione di una filosofia di vita ben precisa: innanzitutto il desiderio di vivere la vita secondo regole proprie, regole scelte secondo la propria logica ed esperienza e non secondo principi imposti, con autorità, da altri; in secondo luogo il desiderio di rendere partecipi di questa scelta anche altre persone.

La volontà, il desiderio della conoscenza, il trascendere e passare al di là dei limiti usuali imposti dalla cultura del momento è il significato più profondo della figura della strega.

Tornando alla strega medioevale ci rendiamo conto che la differenziazione dei ruoli maschile e femminile viene alimentata quindi anche dal fenomeno appena ricordato, ossia dall’affiorare alla memoria di un antico importante ruolo delle donne, soprattutto in quelle cultura, come quella celtica, dove il ricordo di questo ruolo non si era mai sopito.

L’ultima ragione che alimenta la differenziazione dei ruoli dipende da un fatto più pratico ed umano. La necessità del sottoporsi a pratiche mediche spinge le donne che ne hanno bisogno a preferire guaritrici piuttosto che guaritori, soprattutto quando la necessità delle cure è dovuta a problemi legati alla natura femminile (problemi di parto, aborto, dolori mestruali).

La differenziazione dei ruoli è tale che ad un certo punto la strega è solo donna.

Non a caso quando la chiesa cercherà delle persone che portino aiuto a chi era rimasto vittima di malefici mediante la sottoposizione a riti che dovevano annullare i risultati delle arti malefiche, si rivolge solo a uomini. E questo non solo perchè la classe sacerdotale importante a quel punto è formata da soli uomini. Infatti usa i sacerdoti, come esorcisti, solo nelle città. Nelle campagne si rivolge ad uomini comuni, ad una sorta di “stregoni buoni” che, con il beneplacito della chiesa, girano la campagna con lo scopo di cui si è detto.

In Italia questi personaggi sono noti come “benandanti”.

Il quadro è ora abbastanza chiaro. In giro per l’Europa ci sono donne che, in mancanza di potere istituzionali, tentano di far sopravvivere il proprio gruppo sociale mediante nozioni che sono state loro tramandata da tempi ancestrali, e quindi utilizza il buon senso per risolvere liti, usa erbe e decotti per curare le malattie, ed il tutto alimentato e tenuto vivo dalla fede in antichi dei, molto spesso identificabili con la natura stessa, con il mondo delle piante e degli animali.

Ma le guaritrici non si limitano ai consigli ed alle cure. A forza di dialogare con le proprie assistite cominciano a rendersi conto che la malattia della moglie del mugnaio non è dovuta al sangue che, a detta del medico ufficiale, è stato infettato dalla vicina palude, ma più probabilmente dai patimenti che la poveretta ha subito a causa dei quindici parti, e che la pazzia della moglie del contadino si deve forse alle botte che subisce dal marito quando questo torna ubriaco dalla taverna, dove è andato a spendere i pochi soldi lasciando senza mangiare la propria famiglia.

Queste donne cominciano a rendersi conto di un disagio di tutta una classe sociale e ne diventano i difensori, le portatrici di una richiesta di cambiamento di uno stato sociale di inferiorità.

Se esse non avevano sufficienti nemici oltre ai preti ed ai medici, che nel tentativo di recuperare il loro ruolo le osteggiavano ferocemente, con questa nuova funzione sociale vengono a scontrarsi con tutti gli uomini.

Sarà proprio l’odio feroce degli uomini, che si vedevano derubati del loro potere di padroni nei confronti delle proprie mogli, a far sì che la lotta portata alle guaritrici dai preti e dai medici avesse successo, ed i risultati saranno l’inquisizione, i processi sommari, le torture ed i roghi.

Da questo momento in poi non si contarono i notabili, fossero essi religiosi o laici, che si lanciarono in queste azioni con fervore da “santa crociata” creando una strategia e gli strumenti metodologici per combattere le streghe.

E’ questo il periodo della demonizzazione generalizzata di tutto ciò che non era cristiano, già iniziata nei primi secoli dopo Cristo con la creazione della definizione teologica del demonio da parte degli scrittori patristi e continuata fino ai giorni nostri; questa operazione identificava con le pratiche demoniache tutto ciò che non ricadeva nei canoni della cristianità ufficiale, dagli scritti fino alle attività più comuni ed usuali, con degli eccessi tali che alla luce delle moderne conoscenze di psichiatria si potrebbe benissimo interpretare l’operazione come una patologia identificata con il nome di “pratica ossessiva”: così diventavano simboli demoniaci le lettere dall’alfabeto runico, o altri legati alle tradizioni ermetiche o numerologiche, come il pentacolo (anche oggi, nei filmetti “horror” di quart’ordine, gli appartenenti a sette sataniche vengono sempre mostrati nell’atto di utilizzare le rune per scrivere le formule magiche).

E’ in questo stesso periodo che nasce una nuova interpretazione di un antico termine che tanto spesso verrà legato alla figura delle streghe: “paganesimo”.

Il termine discende dal latino “pagus”, che significa molto semplicemente “villaggio”, e che pertanto veniva utilizzato per identificare gli abitanti dei villaggi in contrapposizione a quelli che vivevano nelle città (“civitas”); data la maggiore diffusione e persistenza di culti animisti (comunque non cristiani) nelle zone rurali e montane, quindi fuori dalle città, il termine cominciò ad essere usato per indicare tutti quelli che aderivano a tali culti, ed il suo significato si caricò pertanto di una connotazione negativa.

Il termine venne utilizzato per indicare tanto le streghe che gli eretici (non bisogna dimenticare infatti che l’Inquisizione nasce innanzitutto come strumento per combattere gli eretici, catari ed albigesi in particolare) è si è portata dietro questa connotazione negativa fino ai nostri giorni (chi scrive ricorda una definizione dialettale romagnola per indicare una donna vecchia e brutta : “brota com una paghéna”, ed il termine sottointendeva che oltre ad essere brutta questa persona dovesse essere anche cattiva).

Giunti a questo punto della nostra analisi se dovessimo giudicare le streghe da quanto abbiamo visto non possiamo fare altro di ammettere che si tratta perlomeno di persone che esprimono un desiderio legittimo: vivere la propria vita senza costrizioni.

In realtà la loro filosofia è ancora più complessa e profonda; se si limitassero alla ricerca di una “vita senza costrizioni” questa non sarebbe diversa da quella ricerca edonistica di tanti gruppi sociali che si sono visti nel corso della storia; il loro modo di intendere la vita è anche più interiore, è una ricerca di unione profonda tra il vivere la propria vita ed il viverla secondo una coscienza che porti alla felicità; la felicità quindi come un bene da perseguire ad ogni costo, anche se ciò può apparire sconveniente a qualcuno, una felicità da perseguire purchè non crei danno ad altri.

Le stesse streghe cercano, attraverso i loro scritti, di mostrarsi scevre da interessi che non siano nobili, cercano di far capire che dedicarsi alla stregoneria è dedicarsi alla ricerca della verità e della conoscenza, e cominciano sconsigliando questa scelta se deve essere considerata una moda o una “voglia” passeggera. Vogliono cioè far capire che questo modo di essere deve essere inteso come una ricerca spirituale.

(rassegna da: Luce di Strega)



Le tradizioni sono sistemi di credenze specifiche (ideologiche e pratiche), seguite allo stesso modo da un gruppo di persone. A sua volta una tradizione puo' avere diverse espressioni, delle correnti interne. Ovviamente le basi del paganesimo sono uguali per ognuna di questa.

STREGONERIA



Tradizione Italiana: da qualcuno identificata anche come Vecchia Religione. Termine che comprende il variegato insieme delle differenti vie pagane italiane basate sulle antiche tradizioni precristiane del paese.

Culto di Aradia: anche questa da qualcuno identificata anche come Vecchia Religione o Stregheria. Tradizione italiana in cui la Dea Diana e' riconosciuta come Regina delle Streghe, e Aradia, che ne e' figlia, e' il suo tramite per l'insegnamento della stregoneria.
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Un riferimento internazionale a questa tradizione e' dato da Raven Grimassi (con il nome Stregheria), autore di vari libri in merito, ma piuttosto contestato in diversi ambienti italiani. La motivazione principale sembra data dalla presentazione di Grimassi, data a questa tradizione, attraverso un riferimento comune a tutto il panorama italiano, senza tenere conto delle differenze tradizionali che ci sono tra regione e regione.

Streghe del focolare: Sono persone che praticano in casa e sulla propria terra, concentrandosi sul lato pratico della religione, come l'erboristeria e divinazione. Poco diffusa nelle aree urbane.

Stregoneria tradizionale inglese: ha in comune tradizioni sia con i Gardneriani che con i Celtici. Il culto e' emerso principalmente per decisione di Farrar, la congrega piu' famosa e' la "International Red Garters".

WICCA



Gardneriana: e' stata la prima delle tradizioni wicca apparsa pubblicamente. Fondata da Gerard Gardner e' una tradizione iniziatica e piuttosto rigida. Le congreghe operano nel piu' assoluto riserbo.

Celtica o Faerie Wicca: La tradizione celtica e' basata sui riti del mondo celtico pre-cristiano. Molto diffuso in Irlanda, Scozia, e in alcuni casi si sovrappone ai riti teutonici. Ci sono una moltitudine di Druidi che praticano questi riti, e in alcuni casi essi condividno con la tradizione teutonica l'uso delle stesse rune. Si tratta di culti estremamente basati sulla terra e molto forti riguardo ai diversi aspetti della magia.

Alexandriana: Si tratta di una tradizione riemersa per decisione di tale Alex Sanders, nel 1960. I rituali sono leggermente diversi da quelli Gardneriani. Alex Sanders faceva riferimento a se stesso come ad un "re" delle "sue" streghe .Sebbene sia simile allo wicca Gerdneriano, questo culto e' meno rigido , e tende ad essere piu' eclettico.Alcune strette regole Gardneriane, ad esempio la nudita' rituale, vengono spesso emendate.

Seax-Wicca: emerso ultimanente, per decisione di Raymond Buckland. Si tratta dii una branca di quella gardneriana, autorizzata e rconosciuta da quest'ultima, ma e' caratterizzata da una grande determinazione allo studio e alla filologia magica. I loro adepti pubblicano in continuazione scritti di grande valore.

Dianica: e' comunemente riconosciuta come il ramo "femminista" della Wicca. Gli appartenenti sono infatti praticamente solo donne. E' una tradizione venuta alla luce grazie a Margareth Murray.

SOLITARI ED ECLETTICI



Solitari: sono coloro che praticano al di fuori di un gruppo, per conto loro. A differenza degli eclettici, seguono una tradizione precisa. In occasione delle festivita' si possono aggregare ad altri gruppi per le celebrazioni.

Eclettici: non aderiscono ad una tradizione particolare, o a un gruppo. Nella magia e nei rituali sono equiparabili a ricercatori e sperimentatori. In genere sono solitari.
Nella wicca esistono comunque delle congreghe di eclettici, che condividono il Rede e le celebrazioni.

ODINISMO E ASATRU



L'Odinismo, e' una tradizione che deriva dalle religioni precristiane nord-europee (ad esempio norvegesi, anglosassoni e islandesi); il termine stesso viene da Odino (anche chiamato Wotan) Padre degli Dei nel pantheon nordico.
Le divinita' onorate in questo pantheon, come descritto dai miti scandinavi, sono divise in due gruppi: Aesir (divinita' celesti, a cui appartengono ad esempio Odino, Frigga e Thor) e Vanir (divinita' terrestri, a cui appartengono ad esempio Frey e Freya).
Gli Odinisti si organizzano solitamente in piccoli gruppi formando comunita' che interagiscono con altri movimenti pagani.

(rassegna da: La Casa delle Streghe)



Le pratiche, le credenze, variano anche di molto fra luogo e luogo e usano diverse parole, diversi approcci alla natura. Una Strega siciliana è diversa da una Strega delle Alpi, anche se vi sono dei punti in comune.

In realtà la nostra tradizione parla di una varietà di Streghe. Qualche nome?

Gatte Masciare, Streghe Marine, Zobiane, Beate Donnette (o "Bele Putele" o "Genti Beate") in Veneto anche se cambiano nome in questa regione a seconda dei loro intenti in Vecie Barbantane (in genere brutte e perverse).
A Trapani vengono chiamate Animulari, Bazure o Masche (in Liguria e Piemonte), Cogas (in Sardegna), Ianare (in Campania), Perjashmazit (in Calabria: il termine è di origine albanese).

In molti casi la loro forte presenza ha lasciato tracce nei nomi geografici, esistono per esempio un "Monte delle Streghe" a Bagni di Lucca, un "Sedile delle Streghe" a Siusi a Trento, "Ianara" è il nome dato a un paese in provincia di Caserta che deriva dalle Streghe Ianare locali, un "Pontesel de le Strie" a Besagno (Trento) e molti altri…

Così come gli spiriti dei boschi e della natura hanno, in Italia, vari nomi e varie caratteristiche e non derivano solo da tradizioni classico-romane. Ne riporto alcuni per chiarezza riportando tra parentesi la regione :

Bele femminucce (Val d’Assa), Barbech (Bergamo), Cristanne (Trentino), Basadone (Trento), Ana Sosana (Bergamo), Barabanen (Imola), Barabao (Venezia), Augurielli (Calabria), Arfari (Val di Susa), Barbariccia (Torino), Belmon (Val Venosta), Cattivore (Biellese), Cules (Cuneo, Novara, Torino), Farfarelli (Lombardia, Lazio, Sicilia), Faunetti (Cuneo), Quagg (Brescia), Nemercu (Lecce), Lauri (Puglia), Karket (Biella), Gigiat (Valassina), Games (Treviso), Faie (Ferrara), Fuddetti (Reggio Calabria), Gianas (Sardegna), Marta Pettena (Sardegna), Maureddos (Sardegna), Mazapegul (Emilia Romagna), Pantapeche (Abruzzi), Pappoli (Massa Carrara), Salvan (Milano), Scavuseddi (Crotone), Schiavotti (Calabria), Strina (Palermo), U’augurie (Bari) e molti, molti altri…

Si può ragionevolmente pensare che la Stregoneria italiana non sia prerogativa solo di alcune zone e di alcuni clan, ma presenti in sé una pluralità di aspetti. Spesso i praticanti stranieri guardano a noi come Streghe la cui pratica è influenzata dall’età classica Questo è tendenzialmente vero: molte Streghe si rifanno a concezioni romane e greche di cui oggi, nei rituali, se ne possono trovare alcuni elementi degli antichi misteri.
Al di là di ciò che viene scritto nei libri e di come veniamo presentati noi riteniamo autentica la nostra tradizione solo per il motivo che nasce dall’interazione della gente col mondo naturale. Niente di scritto e prefissato quindi, ma derivante dall’esperienza diretta della Strega col mondo che la circonda.

L’Italia è stato a lungo, un paese che ha visto il proprio sviluppo e la propria vita nelle campagne in un forte rapporto di dipendenza nel quale la Strega ha sempre cercato, e continua a cercare, una profonda comunione.

Le formule religiose non hanno mai avuto per noi un particolare senso "religioso", ma semplicemente sono state viste come un mezzo, da parte della Strega, per entrare in contatto con particolari forme della natura. A seconda delle zone, si possono trovare riti che affondano le proprie radici nella cultura etrusca, romana, greca, anche cristiana. Potrà sembrare curioso che molte Streghe esercitino la propria pratica ricorrendo a questi elementi religiosi.

Tuttavia non deve sembrare strano: quando la chiesa esercitò la propria influenza sulle masse italiane rivestì di significati cristiani numerosi elementi pagani e le Streghe stesse, disorientate di fronte ai nuovi elementi religiosi, non avendo organizzato le proprie risorse, vedi l’analfabetismo, incorporò nomi e feste nella pratica non cambiando però nella sostanza i propri riti. Formule delle religioni cristiane possono essere usate nella pratica, tuttavia non sono usate nel loro significato letterale, ma per la forza musicale o visiva che evocano nella Strega.

La figura della dea come dea-madre-terra la si può trovare ancora nelle vergini nere, ufficialmente le madonne col volto scuro venerate in tanti santuari che, con un’opera di sincretismo, hanno preso il posto delle antiche divinità. Da noi le troviamo ancora a: Pescasseroli, Roma, Rivoli, Venezia, Tindari, San Severo, Oropa, Crotone, Loreto, Cagliari, Crea del Monferrato, Lucca.
Molte Streghe moderne, in Italia, hanno adottato il termine Cernunno o simile per indicare l’operante principio divino maschile e naturale, ma non meravigliatevi se sentirete alcune Streghe usare nomi come Lucifero, Lucifuge o Bafometto.

Se tenete a mente quanto detto sopra a proposito dell’analfabetismo vi sarà subito chiaro come in alcuni aspetti della religiosità cristiana abbiano toccato e modificato i termini della primeva Stregoneria. Questo è ancora uno dei motivi principali utilizzati dalla religione cristiana che porta ancora a identificare la Stregoneria con il Satanismo.

LE DIFFERENZE RISPETTO ALLA WICCA



La maggior parte delle Streghe sostiene che la differenza sostanziale che intercorre fra la Wicca e la Stregoneria Italiana sia riconducibile al fatto che la Wicca osserva due Principi che si esprimono con la "Legge del Tre" e la "Legge del Rede", che la Stregoneria Italiana invece non riconosce.

Ma ci sono altre differenze e punti di incontro tra la Wicca e la Stregoneria Italiana:

La Storia : La Wicca nasce per Volontà del suo Padre Spirituale Gerald B. Gardner, all’incirca intorno alla metà del secolo scorso ed è una Neo Tradizione Stregonesca che si rifà alla Stregoneria Italiana e Nord Europea.
La Stregoneria Italiana invece ha origini romano-elleniche, etrusche, forse ancora più antiche e primordiali e nel suo insieme di Tradizioni rappresenta la Stregoneria.

L'Etica : Quello che la Wicca chiama "Legge del Rede" non è altro che un saggio e naturale principio di pacifica e serena convivenza, di origini antichissime e che ogni Strega, da sempre, secondo la sua personale morale decideva di osservare o meno. Nessuno quindi ha scoperto nulla di nuovo, la Wicca semplicemente gli ha dato un nome chiamandolo Rede e, trovandolo indispensabile, lo ha imposto come Legge a quanti vogliono essere parte di Wicca.
La Stregoneria Italiana invece oggi come allora lascia ad ogni Strega il libero arbitrio.

La Fede : Le uniche differenze fra la Wicca e la Stregoneria Italiana sono due:

I - la Wicca, che in origine si rifaceva al pantheon della Stregoneria Italiana e Nord Europea, successivamente e in particolare negli U.S.A., lo ha i integrato con tutti i pantheon dei vari gruppi religiosi pagani esistenti sulla faccia della Terra.
La Stregoneria Italiana invece rimane fedele al pantheon originario di questo territorio.
II - Wicca pur riconoscendo entrambi i Principi, il Maschile-Dio e Femminile-Dea, ha la tendenza ad onorare quasi esclusivamente il Principio Femminile-Dea.
La Stregoneria Italiana invece riconosce e onora entrambi i Principii come meritano e come naturalmente deve essere, rimanendo fedele alla Tradizione Originaria.

La Magia : Sia la Wicca che la Stregoneria Italiana utilizzano le stesse tecniche e riconoscono entrambe la "Legge del Tre" anche se nell’ambito della Stregoneria Italiana non è stato ritenuto indispensabile chiamarlo "Legge", come nel caso del Rede, ogni Strega, da sempre, conosce benissimo i rischi e le resposabilità a cui è soggetta ogni volta che pratica la Magia, per cui l’effetto colpo di ritorno triplicato non è certo una novità, così come non è affatto una novità che questo rischio può essere facilmente neutralizzato da chi ne conosca il Segreto.

Le seguenti sono domande abitualmente rivolte a siti prettamente Wicca ma nel complesso chiariscono molti dubbi sul concetto generale di Stregoneria.

Che cos'e' la Stregoneria? E chi sono, poi, queste Streghe?



Praticanti di un sistema di credenze, o religione, basati sulla natura. Non tutte le streghe hanno lo stesso sistema di credenze. Alcune/i praticano la cosiddetta "religione antica," che ha radici in tradizioni e credenze popolari pagane pre-monoteistiche, e che, in genere, si basa sul ciclo delle stagioni. Questi sistemi di credenze, o "tradizioni," delle Streghe si basano, spesso, sulla particolare cultura dalla quale hanno avuto origine. Molte Streghe credono in un sistema divino politeistico (di solito basato sugli Dei e le Dee locali della loro area di origine), ma alcune/i praticano, semplicemente, la Magia (in Inglese, a volte scritta con la 'k', per distinguerla dalla magia da palcoscenico). Le Streghe possono praticare sia da sole, come "solitarie", o in coven (congreghe-gruppi). Esistono anche gruppi familiari o tradizioni che fanno risalire le loro pratiche e credenze, nell' ambito dello stesso gruppo chiuso, a molte generazioni passate.

Wicca Tradizionale:



La Wicca Tradizionale e' basata sugli insegnamenti di Gerald Gardner, e' strutturata in congreghe, e ogni congrega traccia il suo lignaggio (linea di insegnamento tramandata da sacerdoti e sacerdotesse iniziati Tradizionali) a Gardner stesso. Esistono ramificazioni della Wicca Tradizionale Gardneriana, quali la Wicca Alexandrina, la Wicca Seax e molte altre. La Wicca Tradizionale e' considerata una religione 'misterica,' richiede iniziazione dal coven ed ha una "struttura a gradi," con diversi ranghi, basati sull' istruzione da parte del gruppo e sulla prontezza dell' iniziato ad accettare i doveri e le responsabilita' proprie del grado. Hanno un fulcro di conoscenze interiori -spesso chiamato il "Libro delle Ombre"- che solo i Wiccani iniziati conoscono. La maggioranza dei Wiccani Tradizionali credono nell' equilibrio della divinita' maschile/femminile. I Wiccani Tradizionali sono raramente solitari, ad eccezione di quegli 'Anziani' -in genere ex-sacerdoti e sacerdotesse- che si sono ritirati dalla partecipazione attiva nel gruppo.


Altre Forme di Wicca:



Dagli anni Settanta si e' sviluppata una forma di Wicca piu' nuova, che ha una struttura e una pratica piu' flessibile rispetto alla Wicca Tradizionale. Questi praticanti possono seguire un misto di varie credenze pagane e/o non-pagane ("eclettici"). Alcuni hanno creato 'Tradizioni' o gruppi per conto proprio, con o senza un sistema a gradi, e hanno scritto un "Libro delle Ombre," delineando il loro sistema di credenze e struttura del gruppo. Molti sono praticanti solitari, che praticano il proprio credo e formulano i propri riti a modo loro.

Pagani:



Visto che i termini Strega/one e Wiccana/o sono spesso erroneamente scambiati, molti si chiamano semplicemente "Pagani" o "Neo-Pagani" nel parlare con persone che non hanno familiarita' con le complessita' dei diversi sistemi di credenze. Ma, nello stesso modo in cui non tutti i Cristiani sono Luterani o Cattolici, cosi' non tutti i pagani sono Streghe o Wiccani. "Neo-Paganesimo" e' un termine usato soprattutto per descrivere coloro che seguono una religione o sistema di credenze basati sulla terra. I Druidi e la tradizione Norvegese di Asatru sono considerati sistemi di credenze pagani, ma i loro aderenti non sono ne' Streghe, ne' Wiccani. Il Neo-Paganesimo non dovrebbe essere confuso neanche con il movimento "New Age," visto che i pagani si interessano quasi esclusivamente in religioni naturali o pratiche basate sulla terra, mentre la spiritualita' New Age attinge da molte fonti e tecniche spirituali esoteriche.

D: Sei una Strega buona o una Strega cattiva?



A: Quando chiedete se qualcuno e' una/o Strega/Stregone buono o una Strega cattiva, e' lo stesso come chiedere a qualcuno se e' un Presbiteriano "buono" o un Presbiteriano "cattivo." I Wiccani aderiscono al Consiglio: "se non nuoce a nessuno, fa come vuoi." Streghe, Druidi, e altri sistemi di credenze e religioni pagane hanno i propri principi etici. Ci sono persone buone e cattive in ogni societa' e in ogni religione. Quando qualcuno trasgredisce alle regole sociali o ai dogmi della sua religione, deve dare conto delle sue azioni. Anche il giudicare una persona "buona" o "cattiva" esclusivamente in base alle loro preferenze religiose ha un nome. Si chiama bigottismo.

D: Adorate Satana?



A: Satana fa parte delle religioni Cristiana e Mussulmana. Visto che i pagani non sono ne' Cristiani, ne' Mussulmani, Satana non fa per niente parte della nostra struttura divina.

Noi crediamo che tutti e ciascun' essere umano e' completamente responsabile delle proprie azioni. Per noi, il male e' una scelta, anche se una scelta cattiva, che un essere umano puo' fare, e non un' entita' incarnata che possiamo incolpare per le nostre azioni.

Se un individuo sceglie di fare del male, la maggioranza dei pagani crede che verra' punito per mezzo delle leggi del Karma, o come risultato della "causa ed effetto." In altre parole, "Si raccoglie cio' che si semina."

Molte Streghe e Wiccani credono in una qualche forma di reincarnazione, che i risultati, o il Karma, di azioni passate possono seguire una persona da una vita alla successiva. Questo potrebbe spiegare il fatto che cose terribili a volte accadono a persone meravigliose, o che certe persone sembrano essere nate con particolari talenti e conoscenze. Potrebbe anche spiegare perche' alcune persone sembrano condurre una vita "incantata."

Alcuni Pagani credono in una vita dell' aldila'. Conosciuta come Summerland, Avalon, Valhalla, o semplicemente come "l' Altro Lato", essi credono che saranno di nuovo riuniti, in questo luogo, con i loro amici e familiari.

D: Allora, perche' usate quel simbolo "Satanico"?



R: Il pentagramma, o stella a cinque punte, non e' Satanico. Pitagora la uso' come un simbolo di salute, e i suoi seguaci la indossarono per riconoscersi a vicenda. Nel Medioevo, alcuni cavalieri Cristiani utilizzarono il pentagramma come loro simbolo. Il pentagramma significa molte cose per i Wiccani moderni; le cinque punte corrispondono agli elementi Aria, Terra, Fuoco e Acqua, con la punta superiore corrispondente allo "Spirito." Il pentagramma racchiuso in un cerchio puo' anche rappresentare un essere umano con le gambe e braccia stese, circondato dalla saggezza universale o la "Dea" -il genere umano in unione con l'ambiente. Molte Streghe ed altri praticanti pagani non indossano per niente il pentagramma, ma hanno altri simboli con un significato speciale per loro.

I Satanisti capovolgono il simbolo, mettendo gli elementi di Fuoco e Terra in alto (il Fuoco simboleggia forza di volonta' e passione, e la Terra simboleggia prosperita' e beni terreni), e Spirito, la spiritualita', in basso. I Satanisti capovolgono anche la croce. Questo, in se', non fa della croce o del pentagramma un simbolo Satanico. In alcune tradizioni Wiccane, il pentagramma capovolto e' un simbolo di "secondo grado"-uno che e' stato promosso dal grado di "iniziato." Il pentagramma capovolto e' considerato dai membri di queste tradizioni altamente positivo, e non ha nessun legame con il Satanismo. Un simboloin se' stesso, e' semplicemente un immagine o un segno. Sono la mente e le credenze di colui che guarda, ad attribuirgli un determinato significato.

D:Fate sacrifici di sangue?



R: Oddea NO! Lo scopo del sacrificio e' di rinunciare a qualcosa che ci appartiene, per ottenere qualcosa piu' importante. I Wiccani credono nella santita' della vita. La maggior parte dei pagani credono che gli animali fanno parte dello stesso ciclo naturale di vita degli umani. E' da molto tempo che le Streghe sono state associate con compagni animali conosciuti come "familiari." Da' un' occhiata alla pagina TWV "Cats of Witchcraft" (Gatti della Stregoneria). Che, ti sembrano maltrattati questi animali?

D: Le Streghe e i Wiccani fanno incantesimi?



R: Si'. Beh, almeno alcuni li fanno. Comunque, il termine "incantesimo" e' generalmente frainteso.

Gli incantesimi sono un po' come preghiere, e sono utilizzati per creare un cambiamento necessario nella vita propria o nella vita di una persona amata. Ma, mentre le preghiere sono una richiesta affinche' una Divinita' esterna effettui il cambiamento, la maggioranza delle Streghe e dei Wiccani crede che la Divinita' si trovi in tutto, compresi noi stessi. Percio' gli incantesimi sono l' incanalamento della divinita' che e' in noi stessi, la nostra stessa energia, per creare il cambiamento.

Incantesimi come quelli che usano la magia d' amore per ottenere l' attenzione di un individuo specifico, o maledizioni, sono considerati "manipolativi." La maggior parte dei Wiccani crede che qualsiasi manipolazione -cio' che va contro la libera volonta' di un' altro- sia sbagliata. Molte altre vie pagane hanno simili regole di condotta, basati sui dettami della loro tradizione o fede, e quasi tutti credono che la resposabilita' delle loro azioni ricada su loro stessi.

D: La Stregoneria o Wicca sono culti?



R: Un culto, per definizione, e' un gruppo di persone che ciecamente seguono un leader. Visto che Streghe, Wiccani e pagani tendono ad essere liberi pensatori, non c'e' una singola persona che riteniamo essere IL leader. Percio' non possiamo essere chiamati culto.

D: Fate orge rituali?



R: Queste dicerie derivano dalla nostra mancanza di tabu' per quanto riguarda il sesso. Non abbiamo alcuna regola che proibisca l' omosessualita', la nudita' o il sesso pre-matrimoniale. Il sesso, in quanto forza generatrice della natura, e' visto dalla maggioranza dei pagani come qualcosa di assolutamente sacro. Noi crediamo che l'atto d' amore fisico debba essere trattato con grande rispetto e responsabilita'.

D: Perche' tutte le Streghe/Wiccani vestono di nero?



R: Non tutti. Molte Streghe/Wiccani sembrano favorire il verde e/o il viola. Il nero, comunque, in molte culture e' un simbolo del clero. Preti, Ministri e Rabbini, preferiscono il nero come colore principale delle loro vesti rituali.

Parlando scientificamente, colore e' energia. I colori che si vedono sono quelli riflessi, non quelli assorbiti. Percio', cio' che sembra bianco, che e' il culmine di tutti i colori dello spettro della luce, riflette, invece, tutti i colori e non ne assorbe nessuno. Cio' che sembra essere nero, assorbe tutti i colori e non ne riflette nessuno. Questo e' evidente dal fatto che quando ci si veste di bianco, ci si sente piu' freschi - perche' la stoffa manda verso l' esterno l'energia del calore, e quando ci si veste di nero - l'energia del calore viene assorbita dalla stoffa che si indossa, facendoci sentire piu' caldi. Molte Streghe sentono che il vestirsi di nero attrae e ritiene piu' energia naturale.

D: Le Streghe non sono tutte donne?



R: No. Ne' lo sono i Wiccani o coloro che seguono altre vie pagane. Streghe possono essere sia uomini che donne, e, sia uomini che donne possono essere Streghe, Wiccani o pagani.

D: Perche' uno vorrebbe essere un pagano, una Strega o un Wiccano?



R: Alcune persone sono, generalmente parlando, attratte dalla Wicca e da altre vie pagane per diverse ragioni. Molte donne si sentono escluse dalle religioni piu' tradizionali per la mancanza di una divinita' femminile. Il concetto Wiccano della Dea come Madre di tutta la Vita, riempie un vuoto nella loro ricerca spirituale. Come religione basata sulla natura, la Stregoneria attrae anche coloro che sentono un forte bisogno di "ritornare alla Terra," e da' una grande importanza alla protezione dell' ambiente, del quale siamo parte, non dal quale siamo in disparte. Persone attratte dal misticismo trovano i sistemi di credenze pagani molto piu' accomodanti, in quanto noi non troviamo niente di innaturale nelle abilita' psichiche o nell' uso della magia per creare cambiamenti necessari nella propria vita. Ci da' la liberta' di prendere le nostre decisioni su cio' che e' meglio per noi stessi.

D: Come convertite nuove Streghe/Wiccani/pagani?



R: Non lo facciamo. Noi pensiamo che il provare a convertire gli altri e' una forma di bigottismo religioso, nel senso che, se una persona prova a convertire un altra/o alla sua religione, lui/lei presume che le credenze dell' altra persona non siano tanto valide quanto le proprie. Noi crediamo che tutte le vie siano ugualmente valide, fintanto che non ledano i diritti civici basilari o il libero arbitrio di un altro/a. Secondo le nostre credenze, sta all' individuo la scelta della sua via. Noi non cerchiamo di manipolare altri verso le nostre vedute, cerchiamo solo di informare altri sulla nostra religione, cosi' che ci possano meglio capire. Comunque, noi cerchiamo di aiutare e guidare coloro che abbiano gia' manifestato un interesse nei sistemi di credenze o religioni pagane.

D: Allora, le Streghe/Wiccani/pagani, che FANNO?



R: Piu' o meno cio' che fanno tutti gli altri. Veniamo da tutti gli strati sociali. Abbiamo famiglie, lavoriamo, piazziamo bistecche (o verdure) sul barbeque, e usciamo con gli amici. Pratichiamo la nostra religione e sistema di credenze, celebriamo le nostre feste con festivals, e continuiamo a studiare ed esplorare il nostro passato, contemplando il nostro futuro.

Molti coven e gruppi si incontrano una volta al mese per celebrare assieme sotto la luna. I pagani sono propensi a fare cerimonie o "cerchi" all' aperto, in quanto crediamo che l' essere nella natura ci avvicina di piu' alla divinita' che la crea.

Alcune credenze pagane sembreranno strane a coloro che non ne hanno molto sentito parlare precedentemente. I pagani, d' altra parte, sono spesso ben versati nelle credenze delle altre religioni. Trovano i vari sistemi religiosi interessanti, e spesso incoraggiano i loro stessi figli a studiare le altre religioni. I pagani credono nella libera volonta' e nella libera scelta, e che una scelta consapevole e' sempre meglio che l'obbedienza cieca a qualunque religione o dogma. Noi non siamo "contro" altre religioni. Abbiamo semplicemente fatto la nostra scelta di essere pagani, e ci aspettiamo che gli altri rispettino questa scelta come noi rispettiamo la loro.

Tutto quel che chiediamo e' di essere liberi di praticare la nostra religione senza pregiudizio o interferenza, come nostro diritto garantito qui negli Stati Uniti dalla Costituzione, e come delineato dalle costituzioni di molti altri Paesi. La liberta' di praticare una religione - o nessuna religione - come preferite - che sia Cristiana, Mussulmana, Hindu, Buddista o Pagana - e' la liberta' di seguire il vostro spirito e il vostro cuore. Questa liberta' preziosa deve essere difesa, protetta e custodita gelosamente da tutti, o non sara' piu' garantita per nessuno.


Un grazie a Strega Morella

Edited by Falupbis - 15/4/2021, 19:59
 
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