Un Mondo Accanto

La vecchietta col gatto, Saluzzo città morta

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view post Posted on 14/9/2014, 06:01     +1   -1
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non esistono misteri ma solo realtà da dimostrare

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vicino savigliano

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Ritengo Saluzzo una città morta,fatta e vivente sull’esterica e sull’apparire. Una città nel quale comprare solo alcune cose e magari strapagarle per via di alcuni suoi commercianti. Una città nel quale i negozi alternativi sono ben nascosti nelle vie interne e quelli usuali o odiosamente schiavi del sistema e magari mascherati da alternativi sono sulla via principale. Una città nel quale ben poche cose servono a crescere mentalmente. Il resto è scena. A Saluzzo la vita scorre,fin troppo. Ogni sabato sera ragazzini lasciano il loro vomito e un po’ del loro cervello sulle strade,in qualche caso anche la vita.
Saluzzo è un circo,nel quale non ci sono gli artisti,non c’è la pista ma solo un grande schermo e la musica che fa tunz tunz.
Saluzzo brucia di vita,anzi è la vita che brucia e salendo nel cielo nero si affianca ai fumi della fabbrica e dei riscaldamenti a metanello ecologico che ogni anno portano qualcuno dal padreterno.
A Saluzzo ci sono più sigarette accese che stufe il sabato sera,girando per le vie di questo moderno inferno vedo che forse la mia casetta abbandonata in mezzo ai prati non è così male. Se questa è la “vita” notturna io me ne tiro fuori e preferisco la solitudine dei miei prati isolati e abbandonati nel nulla.
In una foto di grafica scadente fatta probabilmente col telefonino,in una cucina non troppo illuminata ,questa signora anziana dava il meglio di se. O meglio dava il poco che poteva dare. Ma lo dava con sincerità da dietro alle lenti spesse un dito.
I capelli bianchi senza una forma ben definita,il tavolo della cucina tondo,di legno scuro o forse del legno aveva solo l’odore. Sul tavolo a fianco a un cestino di frutta lei stava accarezzando un gatto. Un soriano tigrato vecchio e spelacchiato da pochi centesimi rimediato chissà dove.
Ecco,quella vecchietta in quel manifesto di morte era l’unica cosa viva in quel deserto.
Quella signora che appariva un po’ come poteva in una foto fatta col didietro ma magari l’unica esistente lei era lì,viva e ben presente benché oramai sottoterra.
Ti voglio bene nonnetta anche se so solo il tuo nome e la tua età che avevi quando sei entrata nel mondo dei morti. Ti voglio bene perché tra le varie foto dei morti,fatte per apparire la tua è sincera. Non si vede la solita foto da carta di identità o da patente vecchia di secoli. Si vede una foto di vita di tutti i giorni. Di vita vera che è quella che manca qui a Saluzzo.
Poco importa se per molti la vita che appare da quella foto è misera,sebbene certi mobili a me non piacciano questa sera amo i tuoi mobili di laminato plastico finto noce,amo il tuo lampadario fatto a lume a petrolio,il tuo televisorino da 14 pollici che tanto ti avrà tenuto compagnia,amo il tuo gatto sebbene manco lo abbia visto dal vivo e amo il tuo centrotavola di frutta. Magari qualche maglione o qualche coperta fatta da te ai ferri o all’uncinetto finirà in qualche mercatino dell’usato,magari il tuo gatto finirà in qualche gattile o da qualche parente.
Ma tutte queste cose finchè esisteranno porteranno la tua impronta e che in questa città piena di morti che lo sono senza saperlo è viva e luminosa.
Addio nonnetta,io riprendo la macchina per tornare a casa. Noi cavalieri di strada facciamo questa vita e al giorno d’oggi non serve violare un cancello di un cimitero per trovare gli zombi. Basta fare 20 chilometri e venire in città.
Adesso sono in macchina,ho ripreso le redini di questa carrozza con 100 cavalli,sto andando a casa e ritornando al mio mondo.

Edited by demon quaid - 1/10/2014, 15:06
 
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