Bernardo Trevisano, che nacque a Padova nel 1406, ci mostra quanto possano la pazienza e il lavoro incessante.
Fin dall'età di quattordici anni egli si consacrò alla spargiria e tentò le più svariate ricette, senza scoraggiarsi per gl'insuccessi. Veramente, il Trevisano non fu che un alchimista exoterico, ma fu tale disinteressatamente, sicché è degno della stima universale.
Era ricchissimo e profuse tutti i suoi beni nei crogioli per cercare la pietra filosofale. Ma, non potendola trovare da sé, ricorse a un confessore di nome Federico III imperatore, che ne era in possesso.
N'ebbe una ricetta e gli parve di toccare il punto col dito, ma eseguita appuntino, trovò l'argento diminuito nella storta. Non si disanima.
Vecchio di settantadue anni va di luogo in luogo e capita a Rodi, dove delle molte sostanze non gli restava più un quattrino, sol gli restava la fede nell'alchimia.
Si fa scolaro per tre anni di un frate, e seppe poi dal medesimo il segreto della scienza ermetica, che cioè: Natura contiene natura e natura si fa gioco di natura, il che significa che non è possibile accoppiare un cavallo con una balena... un metallo con una pianta...
Bernardo Trevisano ha lasciato tre opere:
Il libro della filosofia naturale dei metalli
La parola abbandonata
Della natura dell'oro-
Morì nel 1490.
Edited by demon quaid - 15/5/2016, 20:22