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| Non ci sono foto Capocchio, nominato dal nostro sommo poeta, fu di fama indegna. Di lui poco o niente si sa. Chi lo vuoi senese, chi fiorentino e compagno a Dante - che visse dal 1265 al 1321 - nello studio della filosofia naturale. Venne arso a Siena come falsario: Sì vedrai ch'io sono l'ombra di Capocchio, Che falsai di metalli con alchimia; E ten dee ricordar, se ben t'adocchio Com'io fui di natura buona scimia (Inferno, XXIX, v. 136-139).
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