Nauplion, Grecia - Una donna greca venne condannata a morte per l'omicidio della sua anziana madre, il fratello e altri due parenti stretti.
Il pubblico ministero di questa città del Peloponneso, affermò che la donna, Ekaterini Dimetrea, era destinata ad avvelenare l'intero villaggio.
"Odiava tutti", disse un testimone.
L'annuncio delle quattro condanne a morte - una per ogni vittima - fu accolto nella corte penale con grida di "bravo".
Nessuno testimoniò in difesa del "mostro", come l'accusa la chiamava.
Da maggio a settembre del 1962, avvelenò sua madre di 80 anni, il fratello, una zia e una nipote di cinque anni.
Oltre alla condanna a morte quadrupla, le fu data anche la condanna a 15 anni per aver tentato di avvelenare una bambina di quattro anni.
La corte ascoltò in silenzio sbalordito come l'assassina raccontava di come aveva avvelenato le sue vittime, con un insetticida che aveva messo nel loro cibo e caffè.
Ekaterini disse che aveva tentato di uccidere il fratello anche prima, ma che non gli aveva dato abbastanza veleno e si era salvato.
Così provò di nuovo appena 10 giorni dopo il suo ritorno a casa dall'ospedale e stavolta ci riuscì.
L'assassina, vestita di nero, avvolta nel suo scialle, sembrava indifferente quando fu letto il verdetto.
Edited by Demon Quaid - 17/4/2022, 17:57
