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Naufragio del Sewol

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view post Posted on 5/4/2015, 20:30     +1   -1
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Vampiro di dracula

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Dall'isola che non c'è....l'Inferno?

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Stato Corea del Sud Corea del Sud
Luogo, acque tra le isole Maenggol, Seogeocha e Tongocha (Canale di Maenggol)
Data 16 aprile 2014
Morti 295
Dispersi 9
Sopravvissuti 172
Responsabili da accertare:
com.te Lee Jun-seok indagato assieme ad altri 14 membri dell'equipaggio sopravvissuti (15 in tutto).
Indagati anche diversi responsabili ai vertici della Chonghaejin Marine Company.
Sospetti virata a velocità eccessiva con conseguente spostamento del carico
(traghetto sovraccarico) sbandamento e imbarco di acqua.

Il naufragio del Sewol è avvenuto il 16 aprile 2014 nelle acque della Corea del Sud, causando la morte di 295 persone e 9 dispersi su 476 persone a bordo mentre i sopravvissuti sono 172 (dato aggiornato al 28 ottobre 2014).

Le operazioni di soccorso del traghetto (di proprietà della compagnia di navigazione sudcoreana Chonghaejin Marine Company Ltd. 청해진해운), sono state rese difficoltose dalle cattive condizioni meteorologiche. Risulta essere il peggior naufragio avvenuto nelle acque territoriali della Corea del Sud dal 1993, nonché uno dei peggiori disastri avvenuti nel paese in tempo di pace.


Il Sewol fu costruito dalla società giapponese Hayashikane Shipbuilding & Engineering Co. Ltd nel 1994. Aveva 146 m (479 ft) di lunghezza e 22 m (72 ft) di larghezza, e poteva trasportare 921 passeggeri più 35 membri dell'equipaggio.

Disponeva di uno spazio per trasportare tra le 180 e 220 automobili e 152 container, la velocità massima della nave era di 22 nodi (41 km/h; 25 mph). Il traghetto era originariamente conosciuto con il nome di Naminoue Ferry ed era stato utilizzato in Giappone per 18 anni (tra il 1994 e il 2012).

Poi nel 2012 il traghetto fu acquistato dalla Cheonghaejin Marine Company di Incheon e rinominato Sewol. Dopo l'acquisto vennero fatte modifiche consistenti con l'aggiunta di altre cabine passeggeri (sul terzo, quarto e quinto ponte), aumentando la capacità passeggeri di 117 unità, ma anche aumentando il peso della nave di circa 240 tonnellate. Dopo i controlli normativi di sicurezza da parte del Registro navale sudcoreano (KR), la nave ha iniziato la sua attività in Corea del Sud (il 15 marzo 2013) e ogni settimana percorreva due o tre volte la tratta Incheon - Jeju. È stato riferito che il Sewol aveva superato un ulteriore controllo di sicurezza due mesi prima del naufragio a seguito di un'ispezione intermedia.

Dinamica

La rotta percorsa dal Sewol

Alle 08:49 del 16 aprile 2014 il traghetto Sewol salpato dal porto di Incheon e diretto all'Isola di Jeju, aveva al timone (per disposizione del comandante) la ventiseienne Park Han-kyul (terzo ufficiale con solo un anno d'esperienza). Vicino all'isola di Byeongpung (sud-ovest della penisola coreana) l'imbarcazione effettua una virata. L'eccessivo carico a bordo si sposta tutto sulla parte sinistra (rispetto alla prua) incominciando ad inclinare la nave sul fianco, fino al suo ribaltamento e di conseguenza affondamento. Delle 476 persone a bordo 325 sono studenti della Scuola superiore "Danwon" di Ansan in gita scolastica.

Il comandante Lee Jun-seok, forse nel tentativo di raddrizzare il traghetto, tergiversa per l'evacuazione poi addirittura dà l'ordine di rimanere nelle proprie cabine.

Alle 8:52 lo studente diciassettenne Choi Deok-ha effettua la prima chiamata da bordo del traghetto (già notevolmente inclinato) componendo il numero d'emergenza 119 e venendo connesso dapprima al comando dei vigili del fuoco della provincia del Jeolla Meridionale e da questi alla guardia costiera di Mokpo, la quale, alle 8:54, invia subito sul posto la motovedetta 123.

Dalla plancia del Sewol la chiamata radio al servizio di controllo del traffico navale "VTS" di Jeju verrà inviata solo alle 08:55. (Il corpo dello studente verrà recuperato soltanto mercoledì 23 aprile e classificato come 141ª vittima del naufragio).

Alle 9:07 viene stabilito un contatto tra il Sewol e il VTS. Alle 9:18 viene riferito che il traghetto era inclinato più di 50 gradi a sinistra. Alle 9:25 la Guardia costiera, non avendo avuto abbastanza informazioni, chiese al comandante di decidere rapidamente se fosse il caso di evacuare la nave, informando inoltre che il primo elicottero sarebbe arrivato in un minuto, mentre le motovedette in 10 minuti. Alle 9:30 le apparecchiature all'interno della nave non funzionavano più, rendendo così impossibile comunicare qualsiasi cosa ai passeggeri.

Alle 9:38 si interruppero anche le comunicazioni tra il Sewol e la Guardia costiera e VTS, tre minuti più tardi con l''arrivo delle prime motovedette, diverse imbarcazioni private si avvicinarono offrendo soccorso, da li a poco circa 160 persone salteranno in mare. Alle 9:46 il comandante viene ripreso nelle immagini dalle tv di stato mentre è tra i primi a salire (in mutande) sulle barche di salvataggio.

Alle 11:18 la nave era immersa per metà quasi girata su se stessa. Alle 13:03 era completamente sommersa. Le ultime comunicazioni fatte all'interfono furono quelle di indossare il giubbotto salvagente, mantenere la calma e restare all'interno; l'ordine di abbandonare la nave (che doveva essere effettuato a viva voce dal comandante) non arrivò mai, gran parte dell'equipaggio o si era messo in salvo autonomamente, o era già stato evacuato dai soccorritori. I principali membri dell'equipaggio, arrestati nei giorni successivi, hanno detto agli investigatori che la nave era instabile e difficile da manovrare. La colpa di questa instabilità dipendeva dal fatto che era stato fatto innalzare un ultimo ponte con un gran numero di cabine aumentando di conseguenza il peso della nave ed alzandone il baricentro.

All'interno del Sewol

Durante l'inabissamento, una vittima adolescente (Park Su-hyeon) ha registrato un video all'interno della nave. In un primo momento i ragazzi scherzano per l'insolita situazione, ma ben presto il sospetto e la confusione diventano reali. I ragazzi parlano tra di loro cercando di rassicurarsi a vicenda e informare all'esterno i familiari sulla situazione. Nei 17 minuti di video il cellulare dello studente ha anche registrato più annunci da parte dell’equipaggio nella quale si raccomandava ai passeggeri della nave di non muoversi e rimanere al proprio posto. Il padre della vittima adolescente, dopo aver esaminato e recuperato foto e video dallo smartphone del figlio, ha deliberatamente preso la decisione di divulgare tale video presso le emittenti locali ed internazionali in modo tale che tutti possano essere a conoscenza della situazione che si celava all'interno del Sewol. I volti dei ragazzi sono stati oscurati e le voci modificate per non disturbare la sensibilità dei familiari delle vittime.

Morti da eroi[modifica

Anche se sull'argomento le voci sono discordanti, tutti sono d'accordo riguardo Park Ji-young, ragazza di 22 anni, semplice inserviente dalla caffetteria del Sewol, che nonostante gli ordini scellerati dell'equipaggio, decise di portare all'esterno della nave molti passeggeri, rifiutandosi di salire sulla lancia di salvataggio per poi trovare la morte nel tentativo disperato di salvare altre vite all'interno della nave.

Jung Cha-woong ragazzo di 17 anni che ha condannato a morte se stesso, cedendo il suo giubbetto salva vita ad un amico preso dal panico.

Il ventottenne Kim Ki-woong e la sua fidanzata, la ventisettenne Jeong Hyun-seon (정현선), entrambi membri dell'equipaggio, incitavano i passeggeri ad uscire dal traghetto. Poi decisero di andare nelle cabine per salvarne altri, ma non fecero più ritorno.

Da cronaca degli onori anche l'ultimo messaggio mandato alla moglie dal quarantaseienne membro dell'equipaggio Yeon Dae-hong "la nave è inclinata,ci sono dei soldi sul conto ***. Usali per far andare al college nostro figlio, io devo andare a salvare i bambini, non posso più parlare, ciao". Il suo corpo verrà restituito ai suoi cari il 16 maggio 2014 (un mese esatto dopo l'affondamento).

Diverso il caso di Kwon Ji-yeon, una bambina di soli 5 anni che perde l'intera famiglia (madre, padre e fratello) mentre lei grazie ad un miracoloso passamano tra gente che da li a poco sarebbe morta, ha visto la vita corrergli incontro.

Kim Ki-woong, Jeong Hyun-seon e Park Ji-young sono stati dichiarati martiri dal governo coreano. Potranno dunque essere sepolti nel cimitero nazionale e le loro famiglie potranno beneficiare di una compensazione finanziaria e di una costante assistenza medica.
 
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