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Cimitero delle Fontanelle

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view post Posted on 19/2/2016, 14:19     +1   -1
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Vampiro di dracula

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Dall'isola che non c'è....l'Inferno?

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Situato nel quartiere della Sanità, costruito in un antica cava di tufo, "il cimitero delle fontanelle" era l'ossario dove venivano ammassati tutti i morti di epidemie, dalla terribile e decimante peste del 1656, da cui provengono la maggior parte degli scheletri lì ancora presenti, fino all'epidemia di colera del 1836, anno di chiusura del cimitero.

Aperto al pubblico nel marzo 1872, fu chiuso nel 1969, a causa della condanna da parte dell'allora cardinale Corrado Ursi nei confronti di una "manifestazione pagana" quale il culto delle ossa. Culto che consisteva nell'adottare un cranio a cui corrispondeva un'anima definita "pezzentella", ovvero sconosciuta, abbandonata, priva di preghiere, dandogli sistemazione in una cassetta di legno o marmo affinché fosse riparato dalla polvere.

Chiunque aveva così modo di coltivarsi il proprio defunto, ognuno col suo nome, ognuno onorato con lumini, fiori e preghiere per la salvezza di quell'anima ritenuta in Purgatorio. Più che per spirito compassionevole, l'adozione avveniva per semplice opportunismo. Se le richieste, infatti, di grazia e protezione, da parte dell'adottante, non venivano soddisfatte, l'anima "pezzentella" in questione veniva non solo sostituita, ma anche abbandonata nella trascuratezza e nella polvere nelle quali versava precedentemente.

In caso di grazia ricevuta, non mancava all'appello l'inspiegabile fenomeno relativo alla trasudazione dei crani, quasi un segno di gratitudine da parte del defunto nei confronti del suo "padrone". Episodi e leggende circolanti su tale luogo si sprecano abbondantemente: "La parte più interessante del Cimitero delle Fontanelle - racconta lo storico napoletano Aldo De Gioia - è un teschio enorme, il cosiddetto teschio del capitano, "'a capa 'ro capitano". Bisogna tener presente che, tra le figure di fantasmi, a Napoli "'O Capitano 're Fontanelle" è molto importante, anche se, più che a un capitano, molti tendono ad attribuire lo scheletro in questione a un carabiniere.

Dei fatti strani riguardanti questo posto esistono veramente. Parlando delle Fontanelle, una signora che risiedevo nella Napoli antica in tempo di guerra, aveva due figli, due giovani di circa vent'anni, che erano partiti per il fronte, non avendone poi però più notizie.

Consigliata da alcune amiche, una mattina, era il mese di luglio del '43, andò al Cimitero delle Fontanelle e riuscì a parlare con colui che fungeva da guardiano. Dietro compenso, il guardiano pregò questa signora di tornare il giorno successivo, poiché le avrebbe lasciato la chiave di quel luogo. "Pregate la testa del capitano - fece - e non vi preoccupate". La mattina dopo la signora tornò, trovò la chiave, aprì ed entrò così nel cimitero. Si avvicinò subito al teschio del capitano, s'inginocchiò e lo pregò come se fosse stato un santo. Dopo una decina di minuti, sentì dei passi come di più persone che stessero per entrare.

Si girò e vide due carabinieri. La cosa le diede un sospiro di sollievo, non era più da sola e a maggior ragione, anzi, se si trattava di carabinieri. Il tempo di girarsi un'altra volta, i carabinieri erano svaniti, ma sentiva ancora i passi. Presa dalla paura, tornò indietro, salì tremante le scale e trovò la porta chiusa a chiave così come l'aveva lasciata lei. Tirò fuori la chiave, aprì e pensò a come quei due carabinieri potessero essere entrati se la porta era chiusa. Scappò via in condizioni pietose, piangendo.

Una volta arrivata a casa, ricevette la visita di due carabinieri! Come se li vide davanti, la signora svenne. Fatta rinvenire, i carabinieri le comunicarono la notizia da lei tanto ardentemente attesa. Avevano infatti con sé due lettere scritte dai figli della signora, aperte, dato che allora vi era la censura: stavano bene e ben presto sarebbero tornati a casa!".
 
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