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La bambina di 6 anni svanì nel nulla il 23 marzo 1990. Santina Renda stava giocando con alcuni bambini nel quartiere Cep di Palermo quando, qualcuno la fece “sparire”.
Inutili le ricerche, della piccola nessuna traccia. Dopo diversi falsi avvistamenti, il padre della bambina dichiarò ad Arnaldo La Barbera, allora capo della squadra mobile, che la moglie aveva sognato che nella scomparsa era coinvolto un cugino di Santina di 17 anni, con problemi psichici: Vincenzo Campanella.
Il ragazzo confessò di aver occultato il cadavere della bambina dopo che era morta cadendo da un motorino da lui stesso guidato. Ma poi ritrattò. Il corpo non è mai stato trovato. Dopo 2 anni , il 5 febbraio 1992, scompare un altro cuginetto di Santina, Maurizio Nunzio Renda, di 8 anni
Il corpicino massacrato da colpi di spranga viene ritrovato lo stesso giorno.Vincenzo Campanella confessò anche questo omicidio e, processato per direttissima, venne condannato a 29 anni di carcere. Gli fu risparmiato l’ergastolo per le sue condizioni psichiche, ma capace di intendere e di volere.
Nulla gli venne attribuito per la scomparsa di Santina.