Un Mondo Accanto

Cianci Antonio

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view post Posted on 20/2/2016, 15:17     +1   -1
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Vampiro di dracula

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Dall'isola che non c'è....l'Inferno?

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Questo killer uccise nella zona di Segrate, Liscate (Milano). Periodo omicidi: 1974-1979.

Vittime: 4, uomini (1 guardia giurata, 3 carabinieri).

Era figlio illegittimo: la madre rimase incinta a quindici anni e il suo fidanzato la abbandonò, rifiutando di sposarla. Appena nato, la madre sistemò il piccolo Antonio in un orfanotrofio, perché voleva cercare un lavoro stabile che le permettesse di badare a lui.

Nel 1960, la madre (pugliese), si trasferì al nord e dopo un po' di tempo, sposò un compaesano che faceva il venditore ambulante, molto più vecchio di lei.

Nel 1965, la donna riprese Antonio a vivere con sé e il patrigno gli dimostrò subito molto affetto. Lui, però, non ne volle sapere e iniziò a mostrare atteggiamenti ribelli e cominciò a frequentare cattive compagnie.

Ragazzo dal carattere difficile e scontroso. A scuolavnon seguiva le lezioni e, spesso, litigava con gli altri ragazzi. La madre decise di mandarlo in un collegio dove erano specializzati nel recupero di ragazzi disadattati, ma gli insegnanti non riuscirono a ottenere nessun risultato.

Tornato a casa dalla madre, Antonio venne costretto da un ragazzo più grande a un rapporto omosessuale. Fu un'esperienza particolarmente traumatica e Antonio giurò di vendicarsi.

La sera stessa prese un coltello e iniziò a rapinare i travestiti nei viali periferici. Era affascinato dal denaro facile e dalle armi: a 14 anni, uno sbandato gli procurò una pistola, una Colt Cobra.

Cianci era un bugiardo cronico: sosteneva di fare il piastrellista, mentre, in realtà, era solo un ladro. In casa, passava le giornate davanti alla televisione. Era un fanatico ammiratore di Goldrake, il robot dei cartoni animati giapponesi.

Oppure si chiudeva nella camera della sorella a disegnare, imitando i fumetti di Diabolik. Era convinto di somigliare all'attore Steve McQueen e copiava tutti i suoi atteggiamenti. Agli amici, raccontava che un giorno diventerà "qualcuno".

Cianci uccise funzionari in divisa che rappresentavano lo Stato, perché voleva dimostrare di essere un "vero uomo" ed era stanco di essere trattato come un bambino dagli amici. Voleva compiere un gesto eclatante.

Commise il primo omicidio a cinque giorni dal compimento del suo quindicesimo compleanno. Si appostò nel buio e, quando arrivò una guardia giurata, lo apostrofò dicendogli: «Ehi, buffone!» e lo uccise a colpi di pistola.

Mezz'ora dopo, andò a "festeggiare" in un bar di camionisti, ma venne arrestato quasi subito e mandato in un riformatorio. Uscito prima del previsto, nel 1979, uccise di nuovo. Questa volta tre carabinieri contemporaneamente.

Venne arrestato ad un posto di blocco mentre stava guidando un'auto rubata.
 
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