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| Il Volo flydubai 981 era un volo di linea della flydubai operato da un Boeing 737-800 con decollo dall'Aeroporto Internazionale di Dubai e destinazione l'Aeroporto di Rostov sul Don.
Il 19 marzo 2016 durante l'avvicinamento all'Aeroporto di Rostov sul Don il Boeing precipitò al suolo causando la morte di tutti i 55 passeggeri (44 russi, 8 ucraini, 2 indiani, 1 uzbeco) e dei 7 membri dell'equipaggio.
Il velivolo coinvolto nell'incidente era un bimotore turbofan Boeing 737-8KN con numero di registrazione A6-FDN e S/N 40241 motorizzato da due CFM International CFM56. Il Boeing volò per la prima volta il 21 dicembre 2010 e venne consegnato alla flydubai il 19 gennaio 2011.
Ai comandi del velivolo c'erano il Capitano Aristos Sokratous[2], 38 anni cipriota con 5 965 ore di volo, e il secondo pilota Alejandro Cruz Alava, 37 anni spagnolo con 5 000 ore di volo.
Il Boeing 737 decollò dall'Aeroporto Internazionale di Dubai alle 18:20 UTC del 18 marzo 2016,con 35 minuti di ritardo[3]. Alle 22:39 UTC l'equipaggio iniziò l'avvicinamento all'Aeroporto di Rostov sul Don ma a 6,7 km dalla pista dovette abortire la manovra a causa delle avverse condizioni meteo.
Dopo il tentativo fallito il Boeing iniziò a circuitare al nord dell'aeroporto in attesa di condizioni meteo migliori per due ore. Alle 00:28 il velivolo emiratino provò un secondo avvicinamento. Alle 00:36, a 19 km dalla pista, il Boeing intercettò il localizzatore, ma quattro minuti più tardi, a 5 km dalla pista, l'equipaggio comunicò alla torre di controllo la volontà di abortire nuovamente l'atterraggio.
Il velivolo iniziò quindi ad accelerare e salire raggiungendo i 1 200 piedi e 343 km/h prima di iniziare a perdere rapidamente quota. Pochi secondi dopo il Boeing impattò la pista 22 dell'Aeroporto di Rostov sul Don ad alta velocità con un angolo di 60°.
Per accertare le cause dell'incidente venne disposta un'inchiesta affidata all'Interstate Aviation Committee. Tra il 20 e il 21 marzo furono recuperati il CVR (Cockpit Voice Recorder) e il FDR (Flight Data Recorder).
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