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Blavatsky Elena

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view post Posted on 13/5/2016, 20:38     +1   -1
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Vampiro di dracula

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Dall'isola che non c'è....l'Inferno?

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Blavatsky Elena (1831-1891). Occultista e medium russa, fondatrice di quella che fu definita la «religione di tutte le religioni», ossia la teosofia». Separatasi dal marito, un vecchio generale, dopo un lungo periodo di viaggi e un soggiorno nel Tibet e in Egitto, fra il 1867 e il '70, cominciò a elaborare una dottrina spirituale considerata ereticheggiante negli ambienti cattolici più conservatori, che intravedevano nelle sue pagine alcune delle eresie più tipiche.

Si trattava di una sorta di misticismo occultistico che per alcuni versi molti hanno avvicinato alla Cabala e alle dottrine neoplatoniche di Plotino, di Giamblico, di Proclo, con influssi che traggono la loro origine da Paracelso, dai capisaldi della gnosi, da Böhme e dai Rosacroce. Da tale complessa commistione, la Blavatsky creò un sistema che volle sin dall'inizio rifarsi alla brahma-vidya (scienza divina).

La codificazione dei principi teosofici essenziali avvenne nei primi degli anni Sessanta a New York dove la Blavatsky, assieme al colonnello H.S. Olcott, fondò la Società Teosofica, di cui l'Olcott fu presidente e la Blavatsky segretaria.

Nella sua essenza originaria, la teosofia della Blavatsky sostiene l'esistenza di una divinità, abbastanza vaga e incomprensibile per l'uomo, origine e ispiratrice di ogni cosa. La natura dell'uomo e di ogni essere è eterna, in quanto scintilla della più grande anima universale; può acquistare poteri occulti attraverso un progredire e una purificazione che la riportano a passo a passo verso il Tutto, ossia verso l'anima universale che ha generato ogni cosa, come moto primario nel cosmo.

Sul piano morale la teosofia pare orientarsi verso una fusione dei dettami delle principali religioni per ricavarne un principio etico essenziale. Punto fondamentale della dottrina è il karma, una stretta dipendenza cioè fra gli atti umani e i loro risultati sul piano trascendentale. Altro punto cardine della dottrina blavatskiana è il principio della reincarnazione affinché, nel ritornare e nel progredire, l'essere raggiunga un punto di perfezione che è anche premio, ossia il nirvana.

Sette diversi piani, secondo la teosofia tradizionale, caratterizzerebbero poi l'universo (v. Sfera) e consentirebbero all'essere di progredire, di perfezionarsi in un continuo miglioramento fra il piano fisico e quello astrale.

Nel 1878 la Blavatsky si trasferì in India, dove fu portata la sede della Società, e l'anno successivo fondava la rivista Theosophist. Nel complesso clima culturale dell'epoca, la sua dottrina ebbe un successo enorme ed ella fu considerata dai suoi seguaci come un essere superiore dotato di poteri sovrannaturali: certo ebbe manifestazioni di carattere spiritico da lei sfruttate abilmente a scopo propagandistico. La risonanza di questi fenomeni e varie accuse di frode, che non tardarono a levarsi, indussero la Società per la Ricerca Psichica di Londra a inviare in India il più severo e il più abile dei suoi ricercatori, l'Hodgson, per un'inchiesta che risultò nettamente sfavorevole per l'occultista ormai famosa, la quale tuttavia protestò sempre la sua innocenza.

Abbandonata anche dall'Olcott, trascorse gli ultimi anni della sua vita a Londra, venerata da alcuni come una santa, respinta da altri come una ciarlatana. Nell'insieme, il messaggio da lei lanciato non si discosta molto, nei suoi motivi principali — spiritualità, reincarnazione, progredire dell'essere, accostarsi dell'anima verso uno spirito universale — dalla dottrina di Allan Kardec, codificatore dello spiritismo. Si ha anzi la sensazione che in più punti i due sistemi si sovrappongano e confondano per sfumare insieme verso un vago spiritualismo trapiantato in occidente su di una matrice orientale.

Fra i volumi più noti della Blavatsky: Iside svelata (Isis Unveiled, 1877); La dottrina segreta (The Secret Doctrine, 1888); La chiave della teosofia (The Key of Theosophy, 1890). Molte le riviste e i fascicoli in cui la Blavatsky espresse la sua dottrina, di cui Katharina Hillard, nel 1895, fece un compendio con il proposito di rendere divulgativi anche i principi più ermetici del credo teosofico.
 
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