Il tatuaggio più antico del mondo ha 2.500 anni e appartiene alla principessa Ukok
Il tatuaggio più antico del mondo, finora scoperto ha qualcosa come 2.500 anni e appartiene a una principessa siberiana il cui corpo è stato preziosamente conservato, arrivando fino ai giorni nostri.
Il corpo mummificato della principessa Ukok è stato ritrovato nel 1993, ben conservato in un kurgan nell’altopiano di Ukok, nella Repubblica di Altai, in Russia, è oggetto di contenzioso fra gli abitanti del luogo del ritrovamento e l’Istituto di Archeologia ed Etnografia di Novosibirsk da una parte e l’Accademia Russa delle Scienze generali dall’altra.
La Principessa Ukok, come è stata rinominata la mummia scoperta in alta montagna, ad Altai, in Siberia, è di circa 2.500 anni. E’ stata sepolta nel permafrost, che ha mantenuto il suo corpo straordinariamente ben conservato, tra cui i tatuaggi che sono tra la scoperta ‘più complessa e più bella’ che gli archeologi hanno fatto.
‘I tatuaggi più antichi sono stati trovati sull’uomo di ghiaccio nelle Alpi’, ha detto il ricercatore Natalia Polosmak e risalgono ai tempi della Siberia‘, ma si tratta solo di linee, non sono le immagini perfette e altamente artistiche che si possono vedere sui corpi dei Pazyryks‘ – la tribù nomade a cui la principessa probabilmente apparteneva
‘Si tratta di un livello fenomenale di arte del tatuaggio. Incredibile.’
Parte di ciò che colpisce circa l’arte del corpo è il loro aspetto moderno e la zona scelta per farlo, che non è una coincidenza, dice Polosmak. Tutte le mummie ritrovate hanno un tatuaggio sulla spalla sinistra, una caratteristica che Polosmak attribuisce probabilmente alla struttura corporea di base – del resto la spalla sinistra è un posto notevole per mostrare un segno d’arte.
‘Nulla cambia con gli anni, il corpo rimane lo stesso’ – ha spiegato Polosmak – ‘e la persona che fa un tatuaggio oggi si avvicina ai suoi antenati.’
Il corpo della Principessa Ukok è stato portato a Mosca dallo stesso team che ha conservato il cadavere di Vladimir Lenin, ma per la maggior parte dei diciannove anni dalla sua scoperta, è stato ospitato in una struttura a Novosibirsk.
Ma ora si sta dirigendo a casa verso Altai. Il suo corpo sarà conservato in un mausoleo presso il Museo Nazionale della Repubblica in Gorno-Altaisk. Per lei è arrivata l’ora di andare in mostra per i turisti in un sarcofago di vetro.