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Solstizio d’Estate, 20 21 e 23 Giugno

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view post Posted on 23/1/2019, 21:33     +1   -1
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Guardiano del male

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Denominato anche il Trionfo della Luce.

Dal 21 giugno fino al 23 il sole celebra il suo trionfo, in quello che è il giorno più lungo dell’anno, ma che allo stesso tempo, rappresenta l’inizio del suo declino. Infatti, dopo il Solstizio d’Estate, le giornate iniziano lentamente ma inesorabilmente ad accorciarsi fino al solstizio d’inverno, in quella che è la fase “calante” dell’anno. Solstizio deriva dal latino sol stat, “il sole si ferma”, e, infatti, pare quasi che il sole indugi un po’ in questa posizione prima di riprendere il suo cammino discendente. Il sole raggiunge la sua massima declinazione positiva rispetto all’equatore celeste, per poi riprendere il cammino inverso: inizia l’estate astronomica.
E’ tempo in cui possiamo ricevere il massimo della potenza solare: la mistica forza che unisce cielo e terra è ora più forte.
Questa elementare verità, era conosciuta dagli antichi popoli che pare fossero a conoscenza del fatto che le “ley lines”, le misteriose linee energetiche che solcano la superficie terrestre aumentano la loro carica energetica tramite la potenza solare. Anche monumenti come menhir, dolmen e cerchi di pietre erano forse focalizzatori artificiali del sistema energetico terrestre. I cristalli possono essere potentemente caricati al solstizio e siccome il granito dei megaliti di Stonehenge contiene una grande quantità di quarzo, questo cerchio si attiva al Solstizio, generando un forte campo energetico. Non a caso la cerimonia del Solstizio d’Estate è la festa più elaborata e più famosa compiuta dai moderni ordini druidici, che la celebrano ogni anno appunto a Stonehenge (nel 1999 sono ripresi i rituali dopo una sospensione di dieci anni decretata nel 1988 dalle autorità britanniche per motivi di ordine pubblico).
Nell’antica Grecia i due solstizi erano chiamati “porte”:
“Porta degli uomini” l’estivo (Borea perché il sole è a nord dell’equatore celeste) e “porta degli dei” l’invernale (Noto perché il sole è a sud dell’equatore celeste). Per la prima porta si entrava nel mondo materiale della creazione mentre per la seconda si entrava nel regno divino e soprannaturale. Tempo di passaggio è dunque il Solstizio, che si colloca fuori dallo spazio-tempo quel confine che separa la crescita dal declino, la manifestazione dalla non-manifestazione. Esso è una sorta di capodanno. Midsummer, mezza-estate, lo chiamano nei paesi anglosassoni, e Shakespeare nel suo “Sogno di una notte di mezza estate” ne ha raffigurato l’aspetto magico, dove sogno e realtà si fondono. Questa atmosfera di tempo fuori dal tempo rende il Solstizio un momento propizio per presagi e le pratiche divinatorie, sia nel folklore popolare, sia nelle tradizioni magiche cerimoniali e “colte”.
In tutta Europa si traevano (e forse ancora si traggono) presagi ad opera delle ragazze nubili per sapere se si sposeranno ed eventualmente acquisire indizi sull’identità del futuro sposo. Ad esempio col piombo liquefatto nelle padelle si individuava, tramite le forme assunte dal metallo, il mestiere del futuro sposo. Altri metodi utilizzavano la chiara d’uovo versata nell’acqua o le fave sbucciate.
Usanze logiche se si pensa che la Natura, al massimo del suo rigoglio, favorisce tutto ciò che riguarda l’amore e la fertilità. Mazzetti di erbe collocati sotto il cuscino favoriscono i sogni divinatori: le erbe giocano un ruolo di primo piano nelle tradizioni solstiziali e di San Giovanni.
Si raccolgono piante aromatiche da bruciare sui falò solstiziali, piante che danno poco fumo e hanno un buon aroma, come timo, ruta, maggiorana. Era comune credenza che moltissime piante in quest’epoca avessero poteri quasi miracolosi. Il vischio è una pianta solstiziale molto importante nella tradizione celtica: secondo lo scrittore romano Plinio pare che gli antichi Druidi raccogliessero questa pianta con un falcetto d’oro, strumento che univa la forma lunare al metallo solare. I rami di vischio al Solstizio d’Estate assumono un aspetto dorato, il famoso Ramo d’Oro dei miti. Il sambuco tagliato la vigilia del Solstizio, sanguina nelle leggende britanniche. Il seme di felce permetteva di trovare tesori nascosti, mentre il leggendario fiore di felce (che non esiste, al pari del seme, in quanto la felce è una pianta pteridofita, cioè che si riproduce tramite spore) rendeva invisibili i suoi fortunati raccoglitori. In tutti i paesi europei si raccoglievano erbe ritenendole impregnate di miracolose virtù: la verbena portava prosperità, mentre l’artemisia sacra ad Artemide sorella di Apollo, proteggeva dal malocchio. Si riteneva in particolare che l’energia solare si raccogliesse in fiori come la calendula o l’iperico, da ricordare però che questa pianta non é l’erba di San Giovanni, infatti la vera pianta di San Giovanni porta solo il nome dello stesso è poi da chiarire che la Festa di San Giovanni è una festa a se e non fa parte del Solstizio d’Estate ma è una grande giornata magica da festeggiare subito dopo.
Proprio tutte queste virtù più magiche che terapeutiche attribuite alle piante, spiegano l’abbondare di leggende riguardanti coloro che più di ogni altra persona conoscevano le erbe magiche: le streghe. L’usanza antica di certe donne di recarsi nude a raccogliere erbe ricorda antichi riti in cui le donne andavano nude nei campi per propiziare il raccolto, spesso compiendo danze cavalcando bastoni o manici di scopa. Anche questa usanza può essere all’origine di tanti racconti sulle streghe. Forse dietro le storie dei raduni di incantatrici e di fattucchiere nella notte di mezza estate, si cela anche il ricordo dei riti solstiziali celtico germanici intorno ad un albero (il noce di Benevento!) o delle feste licenziose in onore della dea Fortuna nell’antica Roma che si tenevano appunto il 24 giugno. In onore di Fortuna tutta la popolazione, ricchi e poveri, liberi e schiavi, accorreva ai templi, banchettava e danzava. Fortuna è la Dea della casualità assoluta, del caos benefico e rigeneratore.


La somiglianza di queste feste con i Saturnali del Solstizio d’Inverno fanno del Solstizio estivo una sorta di capodanno o di carnevale, un periodo“caotico” in cui il cosmo si rinnova e si ricrea, con conseguente rimescolamento dei ruoli sociali e capovolgimento delle norme morali. In questo benefico caos assumono rilievo i due elementi primordiali del fuoco e dell’acqua, contrapposti ma pur sempre complementari, simboleggiando il primo i poteri della divinità maschile e la seconda quelli della divinità femminile o, se si preferisce il sole e la luna.
Nell’astrologia babilonese il Solstizio d’Estate era simboleggiato dal matrimonio di sole e luna, in cui i due astri spargono le loro energie sul mondo.
L’acqua del Solstizio è appunto direttamente collegata alla luna e al segno del Cancro: significativamente il glifo di questo segno zodiacale è composto da due segni spirali-formi che si oppongono in un simbolo simile allo Yin-Yang orientale, forse indicanti le due metà dell’anno che ora si incontrano. Nelle celebrazioni solstiziali l’acqua è rappresentata dalla rugiada o “guazza di San Giovanni”, cui sono attribuiti poteri miracolosi: fare ricrescere i capelli, ringiovanire la pelle o addirittura propiziare la fertilità. Non era raro che molte giovani donne si bagnassero nude nei prati con la magica rugiada la notte di San Giovanni...
Il fuoco viene simboleggiato dai falò accesi un po’ ovunque in Europa nella notte solstiziale o di San Giovanni, fuochi che sono strettamente collegati a quelli del Solstizio d’Inverno o ai fuochi di primavera. Quale è il loro significato? Secondo una teoria sono simboli solari e accenderli significa rafforzare l’energia dell’astro che d’ora in avanti va declinando. Un’altra interpretazione esalta il loro valore purificatorio, con cui vengono scacciati gli spiriti maligni e le malattie. Non bisogna dimenticare infatti che in questo periodo caotico, di “passaggio”, così come gli esseri umani hanno libero accesso a regni e poteri soprannaturali, così anche le entità malefiche possono vagare indisturbate per il nostro mondo. In molti luoghi si diceva che coloro che avevano il coraggio di rimanere nel cimitero la vigilia di Mezza Estate potevano avere la visione di quelli che sarebbero morti nel corso dell’anno! Nel folklore nord-europeo la vigilia di San Giovanni è una delle tre “notti degli spiriti” Samhain.
Ad ogni modo tutte le tradizioni popolari europee vedono l’accensione di fuochi sulle colline, processioni notturne con fiaccole e ruote infuocate gettate lungo i pendii. Si danza intorno ai falò e si salta sulle fiamme quando queste si abbassano. Il fumo dei fuochi veniva usato per purificare il bestiame, mentre le ceneri erano sparse sui campi per propiziarne la fertilità. Infatti, le leggende narrano di una lotta eterna tra due opposte divinità, il Re della Quercia e il Re dell’Agrifoglio, dove il primo rappresenta il Dio dell’anno crescente (cioè della metà dell’anno in cui la luce solare prevale sulle tenebre notturne) e il secondo raffigura il Dio dell’anno calante (la metà dell’anno in cui la notte prevale sul giorno). Se in inverno era il Re dell’Agrifoglio a soccombere, al Solstizio d’Estate era il Re della Quercia a dover cedere di fronte all’avversario. E questo spiegherebbe perché i fuochi solstiziali erano alimentati con legno di quercia... La quercia fiorisce intorno al Solstizio e segna il passaggio tra anno crescente e anno calante. La morte estiva del Re della Quercia aveva varie forme: bruciato vivo, accecato con un ramo di vischio o crocifisso su una croce a T. Il poeta e studioso di miti Robert Graves disse che l’uomo il quale personificava il Dio era sacrificato in questi modi, ma il Dio stesso ascendeva al cielo, fino alle stelle circumpolari e precisamente fino alla Corona Borealis (costellazione chiamata nelle leggende celtiche Caer Arianrhod, Castello della Dea Arianrhod - “ruota d’argento” -), dove attendeva la rinascita.


Al Solstizio d’Estate vengono a interagire e ad intersecarsi i due cicli della Ruota dell’Anno: quello primordiale dei cacciatori - raccoglitori che narra lo scambio stagionale di potere tra due figure gemelle, e il ciclo solare solstiziale - equinoziale.
L’idea di due divinità o di due re che combattono eternamente tra loro appare in molte culture. Basti pensare ad Apollo che uccide il serpente Pitone a Delfi, al dio babilonese Marduk che abbatte Tiamat o a Zeus che lotta contro Tifone. Il serpente era nella remota antichità una divinità o il simbolo di varie divinità, forse la raffigurazione del dio dell’anno calante. Ciò può avere generato più tardi i miti degli eroi che uccidono draghi. Ma se nelle mitologie più antiche il signore abbattuto risorgeva ogni anno, in modo che la luce e l’oscurità regnassero in equilibrio tra loro, in tutti questi miti più tardi, probabilmente per influenza dei culti solari legati alla regalità, la vittoria dei personaggi “luminosi” è sempre definitiva e senza appello.
Nelle leggende riguardanti il duello eterno dei due re appare spesso una figura femminile che rappresenta la Dea, la quale non soccombe ma costituisce un perno immobile tra le due figure, simbolo della Morte in Vita. Infatti, anche se ora la terra è esuberante nella sua fertilità, è pur sempre uno zenith transitorio in cui la Natura presiede alla morte del Re della Quercia e all’insediamento del suo oscuro ma necessario gemello. Nei miti solstiziali la Grande Dea appare anche come Ape Regina a manifestare i due aspetti, quello luminoso e quello tenebroso. La Dea Cibele era raffigurata come Ape Regina perché i suoi sacerdoti si castravano per diventare i suoi sposi, come il fuco è castrato dall’ape regina durante l’accoppiamento. Si diceva che al solstizio d’estate Cibele avesse imprigionato il suo amante Attis nell’erica, perché i fiori di erica sono un fiore prediletto alle api. Ma l’ape è anche un animale solare, perché viaggia tra i fiori seguendo la posizione del sole e produce il miele il quale ha lo stesso colore del sole. I Celti consideravano le api dei messaggeri che viaggiavano sui sentieri della luce solare fino ai regni degli spiriti, creature associate alla conoscenza del futuro e all’ispirazione divina. Ma per molti popoli erano anche simbolo di rinascita, in quanto si riteneva che esse nascessero dai corpi di animali morti.Il Solstizio d’Estate rappresenta anche il ciclo agricolo incentrato sui cereali. Nelle Isole Britanniche questo ciclo venne narrato nella storia di John Barleycorn (lo spirito dell’orzo) che vive dalla semina fino al momento della sua morte ad opera della falce, ma che poi rinasce dal suo stesso seme, in un ciclo senza fine ma con momenti ben definiti, caratterizzati da celebrazioni rituali. In questo ciclo il dio muore e discende agli inferi dove la Dea della Terra lo soccorre e lo fa rinascere.
La pianta sacra del solstizio d’estate è l’iperico. L’iperico raccolto a mezzogiorno del solstizio era capace di guarire molte malattie, mentre le radici raccolte a mezzanotte cacciavano via gli spiriti maligni. L’iperico era appeso sulle porte per proteggere le abitazioni dagli spiriti malvagi, e il suo nome greco hyperikon significa appunto “proteggere” o “sconfiggere un’apparizione”. Inoltre si diceva che le donne ansiose di concepire dovevano andare nude nel loro giardino la vigilia di San Giovanni e raccogliere l’iperico.


Celebrare il Solstizio d’Estate

I poteri del Dio Sole sono allo zenith e anche se i giorni più caldi devono ancora venire, l’estate è ormai con noi. Si vuole trascorrere quanto più tempo possibile al sole e all’aria aperta. Si gioisce nel pieno flusso dell’abbondanza, nell’apogeo di luce e calore. E’ un momento adatto per concludere e portare a compimento quello che stiamo realizzando. Ed è anche tempo di gioia e di divertimento. Come celebriamo la crescita delle messi così festeggiamo la nostra crescita interiore. Psicologicamente è il momento di celebrare il raggiungimento dei nostri obiettivi, di riconoscere i nostri talenti e la nostra azione nel mondo esterno. Ma tutto scorre e dobbiamo ricordarci che la vita è un processo dinamico, non una condizione fissa. In questo periodo, punto di equilibrio tra l’anno crescente e l’anno calante, troviamo il momento ideale per lavorare sulle qualità di integrazione e di equilibrio:
integrazione di quello che abbiamo imparato in questi mesi e raggiungimento di un nuovo equilibrio interiore.
Per celebrare il solstizio possiamo fare cose molto semplici. Ad esempio alzarci all’alba e osservare il sole che spunta, meditando sulle sue qualità e sul suo destino: la massima forza coincide con l’inizio del suo declino.
Possiamo bagnarci con la rugiada solstiziale oppure accendere un piccolo falò nel nostro giardino la vigilia del solstizio e organizzare un piccolo festino con i nostri amici.
Possiamo raccogliere le erbe del solstizio e conservarle come portafortuna.
Ma possiamo anche celebrare ritualmente questo momento con una veglia che cominci a mezzanotte, in fondo è la notte più breve dell’anno! Se si è all’aperto si può tenere acceso un piccolo fuoco oppure si possono accendere candele rosse o dorate, meditare sui significati di questa festa, ascoltare o suonare musica, leggere poesie, magari in compagnia dei nostri amici. Questa veglia ci darà modo di rivedere il nostro anno con le cose iniziate e quelle compiute, nonché di guardare al resto dell’anno che si stende davanti a noi.
Al momento dell’alba possiamo salutare il sole dicendo:
“Salute a te Sole nel giorno del tuo trionfo!”. Sentiamo l’energia solare che pervade il mondo intero e accettiamo il fatto che questo momento di trionfo sia anche l’annuncio del declino
Possiamo fare offerte di Pane vino e di dolci.
Benedizione degli animali, amore, matrimonio, divinazione.


Corrispondenze:

Luna: Luna Diade, Luna degli Amanti e Luna dell'Idromele
Simboli: Fuoco, Ruota dell'Anno e Fate
Colori: Bianco, Rosso, Oro, Verde, Blu e Marrone Chiaro
Divinità: Tutti gli Dei Padri e le Dee Madri, Le Dee incinte e le divinità del Sole
Cibi Tradizionali: Verdura fresca di tutti i tipi e frutta fresca come i limoni e le arance. Tutti i cibi giallo, arancio. Anche i cibi flambè sono appropriati. Le bevande tradizionali sono la birra chiara, l'idromele, e il succo di frutta fresca.
Pietre: Smeraldi, Giada, Lapislazzoli
Erbe: Artemisia, Verbena, Rosa, Caprifoglio, Lillà, Felce, Sambuco, Timo, Margherita,Lavanda, Edera e Garofano.
Incensi: Limone, Caprifoglio, Lavanda, Rosa e Glicine
Legna da bruciare: Quercia
Candele: di Cera d’Api Purissima
Animali: rondini, colombe e tutti gli uccelli estivi, cavalli e mucche.
Creature magiche: Satiri, fate, draghi e manticore.


Attività per il Solstizio d’Estate

Prendete ceneri dal falò di Litha e lasciateli cadere sui campi per fertilità.
Scrivete una poesia dedicata al vostro cucciolo domestico.
Fate un picnic in riva al mare con il vostro amore per celebrare ciò che avete di più caro che volete rinasca ancora. Mangiate pane e vino.
La benedizione degli animali è molto comune per il Solstizio d’Estate specialmente di quelli che sono designati come protettori della nostra casa.
Fate del pane alle erbette.
Fate delle coroncine di fiori da portare in testa.
Stringete le mani del vostro amore sopra un falò.
E' un tempo ideale per riaffermare le vostre promesse nel vostro dedicarvi a seguire l'antica tradizione.
La noce moscata, la cannella e il cardamono sono ottime per la protezione e la prosperità dell'anno che viene. Io sono solita metterli in piccoli sacchetti e lasciarli per tutta la casa.
Fate una preghiera che ringrazi il raccolto prima di cenare.
Raccogliete delle conchiglie in riva al mare e conservatele vicino al vostro letto
Raccogliete se avete la possibilità dei frutti di bosco!
Andate in cerca di Felce e raccoglietela per i vostri incanti.
Fate dei bastoni per camminare.
Camminate nudi per il vostro giardino.
Cucinate con i petali di rosa : marmellate, torte, biscotti!
Danzate, danzate, tarantolate e danzate ancora.
Inventate una nuova ricetta di cucina a base di verdure fresche di stagione.
Mangiate tanta frutta fresca, magari colta dall'albero.
Legate assieme un ramo di sorbo, uno di ruta e uno di iperico.
Restate svegli l'intera notte.
Prendete un nuovo cucciolo magari randagio.
Regalate un ramo di sorbo ad un'altra strega.
Vedetevi con gli amici e danzate tutti assieme, magari attorno a un fuoco.
Mettete sotto il cuscino del gelsomino per propiziare sogni profetici.
Fate una torta "non ti scordar di me" e regalatela ad un amico o ad un vicino.
Prendete della ruta, due chicchi di riso, un po’ sale e due semi di anice e metteteli in un pezzo di cotone. Quindi infilate in un sacchetto e regalatelo per protezione.
Mettete del rosmarino in una ciotola s'acqua, quindi spruzzatela negli angoli della vostra casa/stanza.
Infilate le dita nella terra.
Andate a raccogliere le erbe nei boschi e nei campi e fate il bagno nella rugiada del mattino.
Portate il vostro cucciolo a fare una lunga corsa sulla spiaggia o attorno a un lago o lungo un fiume.
Fate del lavoro di meditazione sul vostro amore e come vi state comportando.
Fate delle collanine di conchiglie o di perline e portatele indosso.
Passate la giornata all'aperto, ballando, in bicicletta, al mare.
Fate divinazione.




Ricette Equinozio d’Estate




Spiedini

Ingredienti:
500 g di Salciccia,
1 peperone verde,
1 peperone rosso,
1 cipolla,
4 cucchiaini di olio di oliva,
sale,

Preparazione:
Tagliare a pezzi il lombo e le verdure in dadi di grandezza media. Infilzare negli spiedini le verdure ed il lombo, in modo alternato.
Mescolare l'olio al sale e, con l'aiuto di un pennello da cucina, pennellare gli spiedini. Mettere gli spiedini sulla griglia o sulla piastra 10 o 15 minuti, rigirandoli di tanto in tanto.


Involtini

Ingredienti:
5 melanzane
500 ml passata di pomodoro
1 spicchio d'aglio
olio di oliva q.b.
basilico q.b.
400 g mozzarella di Capra
200 g Formaggio di Capra grattugiato
sale q.b.

Procedimento:
Tagliate le melanzane per il lungo e cuocetele su di una piastra calda per qualche minuto da entrambi i lati. Se invece usate quelle già pronte congelate, scongelatele. Preparate un sugo soffriggendo nell'olio caldo lo spicchio d'aglio, aggiungendo poi il pomodoro e aggiustando il sale. Fate cuocere piano piano finché l'olio non si separa dal pomodoro. Prendete le fettine di melanzana inseritevi al centro una fogliolina di basilico, spolverizzatele con un po' di parmigiano e aggiungetevi un pezzo di mozzarella o provola, arrotolate e chiudete. Affinché non si aprano durante la cottura, allineatele, con i due lembi della melanzana rivolti verso il basso, in una teglia irrorata con un po' di salsa di pomodoro e ricopritele con altra salsa e abbondante parmigiano grattugiato. Mettete in forno a 180 gradi per circa 20 minuti. Sono ottime sia calde che fredde.


Insalata

Ingredienti:

600 gr di totani puliti
1 kg di polpo
300 gr di zucchine, a rondelle sottili
300 gr di pomodorini
50 g ravanelli
olio d’ oliva
succo di limone
sale e pepe q.b.
basilico tagliato a striscioline
mentuccia tagliata a striscioline

Procediemnto:

Fate bollire il polpo in acqua bollente per circa mezz’ora e, quando cotto, scolatelo e fatelo raffreddare. Pulite i totanetti e lessateli in acqua bollente per pochi minuti e fateli raffreddare. Quando poi entrambi sono freddi, tagliateli a pezzetti. Fate lessare al dente le zucchine a rondelle e scolatele nell' acqua fredda per fermarne la cottura. Sbucciate i pomodori, togliete i loro semini interni e tagliateli a dadolini. Mettete tutti questi ingredienti in una insalatiera, aggiungete il basilico e la menta a striscioline e condite con abbondante olio extravergine di oliva, il succo di mezzo limone, sale e pepe. Servite cospargendo il tutto con i ravanelli tritati sottilmente.


Crostata

Ingredienti:

Per la pasta:
250 g di farina 1
200 g di zucchero di Canna
180 g di burro di Capra
3 tuorli d’uovo
Per il Ripieno:
400 gr di ciliegie snocciolate
200 ml di latte di Capra
100 ml di panna di Capra
3 tuorli
120 gr zucchero di Canna
3 cucchiai di farina 1

Preparazione:

Fate ammorbidire il burro fuori dal frigorifero per almeno due ore. Mettete in una ciotola la farina, lo zucchero, i tuorli d’uovo ed il burro a fiocchetti. Impastate fino a formare un impasto elastico che aiuterete a staccarsi dalle mani infarinandole regolarmente. Formate una palla e lasciatela riposare per mezz’ora in frigorifero.
Nel frattempo preparate la crema portando ad ebollizione il latte e la panna. Fate intiepidire e nel frattempo montate i tuorli assieme allo zucchero in modo da ottenere una crema quasi bianca. Poi, poco alla volta, unite il latte con la panna intiepiditi e mescolate bene, aiutandovi con la frusta, in modo che non ci siano dei grumi.
Imburrate e infarinate una tortiera a bordo estraibile del diametro di 26 cm e foderatela con la pasta che avrete steso, con l’aiuto di un mattarello, su di un foglio di carta da forno.
Adagiate sul suo fondo le ciliegie snocciolate e ricopritele poi con la crema.
Fate cuocere per circa 40 minuti nel forno a 180 gradi e poi lasciate la torta ancora per dieci minuti a forno spento.
Servitela a temperatura ambiente e, se volete, decoratela con delle altre ciliegie snocciolate.






Pollo

Ingredienti:

400 gr. di pollo
2 zucchine
1 peperone giallo
1 peperone rosso
1 mazzetto di rucola
200 gr. di caciotta
3 fili di erba cipollina
3 cucchiai di olio di oliva
1 limone
sale e Pepe Nero

Preparazione:

Spuntate le zucchine, lavatele e tagliatele a metà. Eliminate i semi e ricavatene dei cubetti, poi pulite i peperoni tagliateli a listarelle prima e poi a tocchetti. Riunite le verdure in una ciotola, lavate la rucola e tritatene qualche foglia lasciandone qualcuna intera. Private i petti di pollo delle parti grasse e degli ossicini poi tagliateli a cubetti. Lasciate cuocere a vapore aggiungendo un pizzico di sale e la scorza grattugiata di un limone. Unite la rucola alle altre verdure versate un filo d’olio su di esse insieme al succo di mezzo limone, salate e distribuite nei piatti, decorate con le foglie di rucola intere i fili di erba cipollina e le scaglie di caciotta.


Gamberi

Ingredienti:
300 gr Gamberetti Sgusciati
50 gr Cipolla Tritata
50 gr Prezzemolo
250 gr Riso Basmati
Olio D’oliva
Sale e Pepe Nero
Liquore
Panna Da Cucina di Capra

Preparazione:

In una padella calda con olio, fare imbiondire la cipolla, aggiungere i gamberetti, amalgamarli al fondo, cuocere e condire con sale, pepe e tabasco, flambare con il liquore, aggiungere la panna. Amalgamare il tutto e servire su un piatto caldo, accanto al riso Basmati.


Biscotti

Ingredienti:
200 gr di burro di Capra
500 gr di zucchero di Canna
2 uova
1 cucchiaio di succo di limone
2 cucchiai di buccia di limone
500 gr di farina 1
250 gr di arachidi

Preparazione:
Sciogliete il burro in una scodella non metallica, lentamente aggiungete lo zucchero scuro,la farina mescolando bene.
Aggiungete le uova, il succo di limone e la buccia.
Mescolate bene.
Coprite la scodella con un asciugamano e lasciatelo in frigo tutta la notte. Il giorno dopo,fate dell'impasto delle piccole palline e mettetele l'una vicina 2 cm dall'altra su carta da forno.
Cuocete a 300° per circa 25 - 30 minuti.


Pollo alle Olive

Ingredienti:
1 pollo
300 gr cipolle affettate
1 spicchi d'aglio schiacciato
2 limoni
50 gr olive verdi snocciolate
1 pezzetto zenzero fresco a fette sottili
1 mazzetto prezzemolo
olio d’Oliva
sale e Pepe Nero

Lavate i limoni, toglietene solo la buccia gialla e tagliatela a striscioline. Spremete 1\2limone e mettete il succo in una ciotola. Pulite il pollo, fiammeggiatelo, lavatelo, asciugatelo e legatelo con lo spago da cucina. Versate l'olio nella casseruola, insieme alle cipolle, l'aglio, lo zenzero, un po' di prezzemolo e fate appassire il tutto senza colorire. Aggiungete il pollo, salato e pepato, e fatelo rosolare per 7-8 minuti, continuate la cottura per circa 40 minuti a fuoco moderato e a recipiente coperto, bagnando col sugo di cottura. Intanto nel tegame con acqua in ebollizione far scottare per 2 minuti le striscioline di limone .Scolatele, asciugatele ed unitele al pollo 10 minuti prima della fine della cottura. A cottura ultimata, scolate il pollo, tagliatelo a pezzi e tenetelo in caldo. Eliminate il grasso di cottura, mettete di nuovo la casseruola sul fuoco, unite le olive ed il prezzemolo rimasto e mescolate. Aggiungete i pezzi di pollo per scaldarli e servite subito.


Torta al Limone

Ingredienti:

2 limoni non trattati
150gr di zucchero di Canna
250gr di farina 1
250gr di Burro di Capra
4 uova
1 bustina di lievito per dolci o Bicarbonato di Sodio

Preparazione:
Montare le uova con lo zucchero, aggiungere la scorza dei due limoni, la margarina ammorbidita, la farina, il lievito. Mescolare fino ad avere un impasto omogeneo,m mettere nella teglia imburrata, infornare per 40min a 180°in forno caldo. Intanto preparare glassa con il succo dei limoni e 100gr di zucchero. Ricoprirne il dolce e lasciare raffreddare.
 
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