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Antico incanto del libro contrario, Vari Usi

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view post Posted on 10/12/2019, 20:09     +1   -1
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Guardiano del male

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Anno 1734, su alcuni scrtitti redatti dai monaci ricercatori delle antiche usanze valsusine, leggo questo titolo: " IL LIBRO CONTRARIO" ,... Tratta di un'antica usanza delle Streghe e Stregoni della zona, in cui si narra di alcuni libri magici, ma non perchè vi siano scritti incantesimi o formule particolari ma bensì perchè è proprio al libro che viene dato un potere particolare.

Sembra che streghe e stregoni per donare a questi libri i poteri particolari non facessero altro che leggerli al contrario, cioè dall'ultima pagina alla prima a lume di candela e con uno specchio d'argento di fronte in cui si doveva riflettere il libro.

Questo donava al libro il potere di rendere le parole scritte all'interno dei veri e propri incantesimi

Per farvi un esempio pratico si poteva donare del potere alla "Divina Commedia" e usare quelle parole per ricevere dei favori o creare dei problemi a terzi.

Chiaramente questa pratica era vista come demoniaca e quindi cominciò una caccia serrata a tutti questi libri, non era facile riconoscerli se non per il profumo che emanavano poichè sembra che per rendere attivo il libro bisognava bagnare ogni pagina con una goccia di olio di artemisiae altre erbe che non sono state elencate e ripetere l'operazione ogni qual volta si rendeva necessario.

Anche qui sembra che entrasse in gioco la luna, l'incantatore o incantatrice di libri doveva operare con le fasi della luna, crescente per magia bianca, calante per la nera, luna piena per l'amore e l'abbondanza , mai venivano preparati in luna nera o meglio preparati solo per gli stessi operatori dell'occulto (scriverò dei libri della luna nera).

I libri venivano così preparati seguendo le lunazioni: uno bianco, per benefici sia per uso proprio o per terzi; uno nero, per malefici ovviamente a terzi e infine quello rosso che per rigor di logica era usato per incanti d'amore; chiaramente si poteva scegliere anche solo uno dei tre

Chi voleva possederli doveva scegliere accuratamente i libri o il libro poichè una volta fatti non potevano essere ne distrutti ne sostituiti e dovevano essere tramandati di famiglia in famiglia.

A detta del monaco questi libri avevano un'anima propria, bisognava custodirli e rispettarli anche pulendoli accuratamente e solo il possessore poteva leggere quelle parole, il metodo era comunque semplice, davanti ad uno specchio dopo aver acceso una candela (bianca per il primo libro, nera per il secondo e Rossa per il terzo) si leggeva pensando a se stessi o ad un altra persona.

Altra curiosità che si legge dal diario del monaco è che alcuni dovevano essere esorcizzati e poi bruciati, a detta del monaco questi libri urlavano quando bruciavano.

Secondo la leggenda alcuni di questi libri sono sopravvissuti all'inquisizione e sono custoditi in stanze segrete e logicamente in luoghi segreti.

Sempre secondo la leggenda queste biblioteche hanno anche dei custodi chiamati Oblatis Librariam.

Si narra anche che questi custodi siano i detentori di alcune bibbie o libri di preghiera preparati appositamente per alcuni personaggi della chiesa, logicamente queste sembra molto strano pichè il sacro e il profano ancora una volta si mischiano.


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