Un Mondo Accanto

La differenza tra Angeli e Arcangeli

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view post Posted on 19/12/2019, 21:26     +1   -1
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Vampiro di dracula

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Dall'isola che non c'è....l'Inferno?

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Molti confondono i due termini come sinonimi, mentre la Tradizioni spirituali descrivono in modo piuttosto dettagliato la diversità tra i rappresentanti di queste due gerarchie.

Gli angeli sono i messaggeri (in greco questo è il significato di Agghelos) che hanno funzione di collegamento tra la dimensione divina e quella umana.

L’idea di esseri intermediari di vario genere esistenti tra le diverse dimensioni di coscienza è comune sia nelle dottrine religiose ortodosse, sia nell’approccio più propriamente esoterico.

Anche se agli Angeli non viene attribuita coscienza autonoma e indipendenza, secondo la visione tradizionale gli angeli non solo fanno da collegamento, eseguono compiti e portano “novelle” agli umani (più o meno buone!), ma hanno anche una funzione attiva nel determinare o influenzare ciò che accade sulla terra.

Se siete interessati a una metafora dell’angelo come una sorta di differenza di potenziale tra la Coscienza Assoluta e l’io dell’uomo vedi il post Camminare a fianco di un Arcangelo.

L’aspetto etereo e luminoso assegnato agli angeli, spesso descritti come creature luminose, ci fa pensare al termine sanscrito “Deva”, che etimologicamente ha a che fare con il concetto di splendore.

Diverso è il caso degli Arcangeli, il cui nome rimanda a una funzione di superiore gerarchia, di comando, in particolare nei confronti degli Angeli.

Secondo alcuni autori l’energia che caratterizza gli Arcangeli è assimilabile a quella dello Spirito Santo, che esprime una funzionalità in grado di mediare due forze archetipiche a livello divino.

Queste due forze, apparentemente opposte, sono in realtà conciliate dall’azione di una terza. Sono descrivibili anche in termini di Raggi fondamentali (quelli trattati dalla Teosofia) e di qui, in una visione trina che supera dinamicamente il dualismo, il 3° Raggio: Intelligenza Attiva.

I quattro mondi



I quattro mondi. Notare come appaiono concatenati, a partire dalla Luce Infinita (ai bordi), verso il centro, sede dell’esistenza e dell’attività umana, la dimensione più materiale in cui comunque lo spirito è presente..

Quindi l’energia Arcangelica ha a che fare con una funzione attiva dell’intelligenza, che crea i mondi a partire da “istruzioni dall’alto”. Non a caso, nella visione cabalistica, il secondo mondo dall’alto, Beriah, è, archetipicamente, il regno di ciò che fa il suo ingresso in una dimensione che, attraverso diversi passaggi, finirà con il manifestarsi nella densa dimensione materiale concreta.

Chi gradisce cogliere le relazioni tra scienza nella sua frontiera più avanzata e la spiritualità antica può leggersi il post Burkhard Heim e la Teoria del Campo Unificato, in cui traccio un parallelo tra dottrina cabalistica dei Quattro Mondi e la teoria di uno dei più grandi scienziati del XX secolo.

Ritornando ai discorsi di prima, gli Arcangeli maggiori, secondo la dottrina cristiana sarebbero quelli più vicini alla divinità, mentre i rimanenti quattro (Anael, Samael, Auriel e Sakhiel) sarebbero i governatori dei quattro elementi, partecipando dunque a una funzione più vicina a quella che normalmente chiamiamo creazione.
Per approfondimenti vi rimando al post I sette Arcangeli nel Vecchio e Nuovo Testamento.

Voglio ora parlare un po’ più di più dell’energia rappresentata da Micael, uno dei tre Arcangeli maggiori.

Come ho già scritto nel post camminare a fianco di un Arcangelo, secondo alcune visioni la spada di San Michele rappresenta un discrimine, un limite che viene posto energeticamente tra una polarità energetica e il suo opposto.

Anche la visione della spada come uno specchio è interessante, in quanto tutte le volte che riusciamo a rispecchiarci, siamo chiamati in qualche modo a scegliere quale direzione percorrere, nella percezione di noi stessi nella nostra coscienza, ma anche rispetto al tipo di realtà che vogliamo creare.

Com’è noto, uno degli aspetti caratteristici della visione esoterica rispetto a quella ortodossa, propugnata dalle varie religioni, è l’invito al superamento del dualismo degli opposti a cui illusoriamente ci sentiamo sottoposti nella vita di tutti i giorni, in vista di una sua possibile ricomposizione a un livello superiore di coscienza e di consapevolezza.

E’ proprio in questo gioco dualistico senza soluzione né termine, quasi come se fosse un paradossale koan zen, che la coscienza a un certo punto deve erompere proponendo un’interpretazione che vada oltre questo livello.

In questo modo la via allo spirito può essere tracciata.

Mi piace molto l‘idea che si possa trasformare ogni divisione tra bene e male in un discriminare tra “ciò che è vero” e ciò che non lo è”.

Ecco che in questo senso Mikhael, il “difensore dei puri” come è stato a volte nominato, ci aiuta a discriminare “tra bene e male”.

Di questa e di altre caratteristiche dell’energia micaelica ho scritto anche nel post “Thoth, il Signore del Tempo e la fine dei tempi”.

Forza e Grazia



Nel comprendere l’azione di Micael viene ad aiutarci la Qabalah ebraica, che ci ricorda che ogni atto di volontà, di forza, deve essere mediato, controbilanciato da una ugualmente intensa quantità di amore e grazia, in modo da poter permettere l’equilibrio della manifestazione.

Quindi questa è un’azione di giustizia ma anche di equilibrio nel sapere e nell’agire il fatto che amore è anche limitare, allontanare, isolare per far riflettere. Una qualità che la Qabalah ebraica ha codificato nell’albero sefirotico nelle proprietà della Sephirah Gevurah

L’amore inteso come benevolenza, accoglienza, prendersi cura è invece il nucleo del concetto cristiano di caritas, che possiamo riconoscere nell’iconografia nella Vergine che allatta il bambino: il dispensare nutrimento e abbondanza. E’ rappresentato dalle qualità della Sephirah Chesed.

Amore e severità , dunque, la qualità micaelica che ci permette di dare una forma consapevole a ciò che necessita di essere guidato verso la propria piena manifestazione.

 
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