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L'incanto della gabbia, Protezione

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view post Posted on 14/4/2020, 19:26     +1   -1
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Guardiano del male

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A dove so io

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Dellfina narra di una leggenda delle montagne in cui una donna imprigionava il diavolo in una gabbia e da quel giorno le gabbie per tradizione divenirono delle vere e proprie prigioni per i malefici e le svariate energie negative, ma anche consigliere e scoprirete il perché.
Ma come al solito trascriviamo la pagina, sicuramente è anche un modo per connetterci con quel tempo; provate ad immaginare lei che scrive illuminata da una lampada a petrolio, sul tavolo della cucina in cui aleggia ancora il profumo della cena appena consumata....



Nel giorno quarto del mese di marzo nel giorno di mercurio anno 1885

Quanti problemi sorgono in questi giorni, io mi sento un po costretta a non poter viaggiare nella Torino, questo grande problema delle fognatura che negli ultimi anni hanno inquinato portando fetide malarie sia a Torino che in tutta europa.
La paura degli abitanti è il più grande problema poichè non vi è scampo alle esalazioni di alcuni scarichi a cielo aperto. Gli ospedali sono colmi di esseri umani e anche gli animali quali cavalli e quelli di cortile iniziano col ammalarsi.
Pochi ne stanno parlando anche per via della poca istruzione ancora presente.
Queste paure rendo il territorio non sicuro, grandi carri con carrà (botti) si muovono verso le montagne per il recupero di acque. (Giusto per informazione allego un documento del comune di Torino, le pandemie sono sempre esistite) Relazione acque Torino ed Europa
Non pochi giorni fa, ricordai che la mia amata nonna Elsa mi raccontò una leggenda delle nostre amate terre, una donna tale Erminia, imprigionò il diavolo della paura, lei si rese conto che le sue erano solo vessazioni intimidatorie e che la paura era quella che creava il male.


Il diavolo della paura volea tutti i primogeniti nati in primavera, volea le loro candide anime, poichè troppa purezza non l'avrebbe fatto camminare tranquillo e lui voleva che la paura fosse insita nei loro occhi.
Erminia, donna di grande forza, vedova con tre figli si adoperò affinché alla sua famiglia non mancasse nulla, in prima mattina si levava prima del sole, cibo per gli animali, preparate le vivande per i figli per poi dirigersi verso i campi.
Ed è proprio in uno di questi giorni che Erminia incontrò quest'uomo, scuro non d'abito ma d'anima, lei era una donna che aveva il colpo d'occhio, tramandato da sua nonna, avea la possibilità di conoscere l'anime scure a prima vista.
Subito s'accorse che quell'uomo non era un omo ma ciò che mostrava d'essere con l'inganno dei diavoli.
Subito prese il suo amuleto di semi di finochiella, nota erba che tenea a distanza i diavoli.

"Parla ora, non mi inganni piccolo corno di caprone"
disse lei,

"donna! Come osi!!!, tu non sai chi io sono e non permetto oltre questo tuo atteggiamento!!"

disse l'uomo sfidandole con occhiate lugubri.

Ermina donna forte rispose senza respiro aspettare:
"non ho nessuna paura di te e so che tu non potrai avvicinarti alla mia persona , l'avresti già fatto semmai!!! Dunque, parla, ma a debita distanza poichè il tuo fetore e simile alle tue parole!!".

"Donna, i tuoi figli arrivati in primavera, sono ostacoli per me, la tua dimora posta sul sentiero che porta al paese, la loro presenza è un cancello, un muro, invalicabili per me!!!"

"E dunque!!?"

disse Erminia, l'uomo si avvicino per poi allontanarsi visto che Erminia alzò il suo amuleto.


"Dunque, tu devi togliere le protezioni, io devo passare e nutrirmi delle paure del paese!!! Se questo non avviene io dirò alle acque di portare pestilenza e paura nelle terre senza protezione, anche voi non potrete più bere, lavarvi e abbeverare i vostri animali!!! Dunque cosa dici donna?"

Erminia sopirò e disse:
" sai meglio di me che per togliere le protezioni dovrò bruciare la mia dimora, rimarrei senza nulla e la fame e la disgrazia prenderebbe il sopravvento nella mia famiglia! Ma ho una soluzione"

"Quale? Parla o terrai sulla tua coscienza tante anime!!!",
Erminia respirò e rispose:
" posso crearti un varco, un cancello che s'apre fatto di sambuco, potrai passare liberamente e portare le paure al paese, ma bada devi aprire e chiudere le porte, i cancelli sono due!",

"Quando? Affrettati donna col rispondere!!!"

disse il piccolo corno,

"Alla prima assenza di luna, ti costruirò il varco ma fino ad allora non dovrai operare su alcuno",

così fu, aspettarono la prima assenza di luna.

Erminia preparò i due cancelli di sambuco, il primo di sambuco secco, il secondo di sambuco fresco, lo preparò nel mezzo di due querce che parevano i guardiani del sentiero che portava al paese.
Giunse la notte, Erminia armata solo della sua lanterna si si fece trovare vicino alle due querce, lui arrivò e disse:

"bada donna che se d'inganni e artifizi si tratta non risparmierò nessuno, sei avvertita!!!",
"Taci fetida creatura, non sei peggio della guerra che portò via il mio amato, so che non potrò mai debellarvi ma so che gli abitanti del paese sapranno come sconfiggerti!!!",


lui rise e disse:
"dalla notte dei tempi io cammino per queste strade, dalla notte dei tempi porto paura e disperazione, vedi? Anche tu hai ceduto per paura! Ora però tu passerai con me, non mi credevi uno stolto per caso?",

Erminia sorrise e disse:
"certo che no, sapevo che mi avresti chiesto questo e certo che passerò con te!",

lui le prese la mano e aprirono il primo cancello chiudendolo alle spalle, l'uomo sorrise con un ghigno da cui traspariva la vittoria, Erminia si girò e lo abbracciò, e disse :
" io abbraccio la mia paura, io abbraccio ciò che sono, io abbraccio ciò che sei! Tu sei la paura che oggi cambia nome, prudenza ti chiamerai, prudenza ti chiameranno altri!!! Non posso imprigionarti ma posso addomesticarti! Così sia, così voglio e così sarà!! Non più paura sarai ma prudenza e coscienza!!"

Lo sguardo dell'uomo cambiò, occhi pieni di luce, viso rasserenato e disteso e disse:
"donna, la paura ora è prudenza e io non posso vivere senza, ora non sono più il terrore ma prudenza e amore, ciò che prima era paura e divenuta cura!"

Erminia uscì dal cancello e lasciò l'uomo li tra i due cancelli, si voltò e disse:
" Vieni ora, vieni a me io non potrò vivere senza di te e tu non potrai farlo senza di me, questi cancelli rappresentano il cuore, che gabbia è della paura e dell'amore! Ora sei prudenza ma anche coscienza, così ora salverai tante vite!"

L'uomo uscì, abbracciò Erminia e sparì, solo una piccola gabbia rimase tra le mani di Erminia, la stessa che lei custodì gelosamente in casa a ricordo che la prudenza è una paura controllata che crea coscienza.


Questa leggenda da piccina creava in me fascino e gioia, perchè ogni qualvolta il bui mi portava paura io prendevo la mia piccola gabbia e li mettevo quello che sentivo.

Ecco perchè la mia amata nonna tenea una gabbia vuota fuori dall'uscio, ed è quello che farò io, incanto semplice poichè una volta costruita una piccola o grande gabbia in base alle vostre paure, in una notte dove la luna dorme basta prender la gabbia mostrala al cielo e stringerla al cuore dicendo queste parole:

"DIVINA LUNA! MADRE CHE ILLUMINI LE NOTTI PIU' SCURE!

ORA CHE IL VOLTE NON MOSTRI, IMPRIGIONA LE MIE PAURE!

TIENILE FORTI E STRETTE E CHE LE MIE PAROLE SIANO BENEDETTE!

POSSANO QUESTE PAURE DIVENIR COSCIENZE PURE!"


Così la gabbia è pronta e colui che prima era portatore di paura diviene un consigliere fedele, basta ascoltare il proprio cuore, tutte le volte che una paura attanaglia il vostro cuore, avvicinate la gabbia al petto e lasciate che tutto ciò che provate entri nella stessa.

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