Il Codex Argenteus è il più "gotico" tra i Codex
Realizzato all’ inizio del VI secolo, il Codex Argenteus contiene una delle primissime traduzioni del Nuovo Testamento in una lingua diversa dal latino: è scritta nell’ idioma parlato dalla popolazione germanica dei Goti.
La traduzione fu realizzata nel IV secolo dal vescovo ariano Ulfila, che ideò anche il corrispondente alfabeto per traslitterare la lingua gota, fino a quel momento utilizzata solo oralmente.
L’opera fu trascritta a Ravenna agli inizi del VI secolo per re Teodorico il Grande e venne ritrovata mutila (si conservavano soltanto 187 fogli dei 336 originali) nel Cinquecento.
Finita a Praga nelle collezioni di Rodolfo II, nel 1654 fu portata a Stoccolma dagli svedesi come bottino di guerra.
Oggi il Codex è conservato nella biblioteca Carolina Rediviva di Uppsala.
Il testo è scritto con inchiostro d’argento (da cui il nome), mentre gli inizi dei capitoli sono in oro. Le pagine sono tinte di porpora, colore tradizionalmente legato all’ ambito imperiale.