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Le Angune e le Krivapete Stregheria del Friuli-Venezia Giulia

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view post Posted on 29/4/2020, 20:19     +1   -1
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Guardiano del male

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Dalle ombre verdi e umide dei boschi prendono vita esseri favolosi che da secoli popolano i sogni degli uomini. Miti e leggende li descrivono fin nei minimi dettagli; esseri bizzarri benevoli o malevoli a seconda dei sentimenti che le persone nutrono nei loro confronti. Abitano nelle corolle dei fiori, sotto gli ombrelli picchiettati di bianco dei funghi, negli anfratti delle rocce muscose. I tronchi respirano vivi e le foglie degli alberi sussurrano antichi segreti. Non fatevi irretire dalle loro voci, potreste entrare in regni dove il tempo non scorre e non tornare più indietro... MA OGGI PARLERO’ DELLE ANGUNE. Le Anguane,considerate archetipi femminili sono esseri mitici che secondo le leggende si incontrano preferibilmente vicino alle acque verso le quali di notte si muovevano a lavare i panni e “portando l’acqua con le ceste di vimini”. Donne abbastanza fuggevoli, affascinanti e ammaliatrici, con capelli lunghissimi, ora brutte e malvage a seconda delle necessità del momento, abitano in varie cavità naturali (“spurghe” e “busi”) che disseminano i nostri monti. L'anguana è una creatura legata all'acqua, dalle caratteristiche in parte simili a quelle di una ninfa e tipica della mitologia alpina. Leggende che la riguardano sono particolarmente diffuse nel Friuli, Alcune storie affermano che le anguane, al pari di altre creature mitiche, fossero donne morte di parto, o anche fanciulle morte giovani, oppure anime di bambine nate morte, oppure ancora donne nate avvolte nel sacco amniotico, ma quella più concordata è che fossero donne dei boschi, dedite ad un culto pagano, ma erano perlopiù considerate figure non umane appartenenti al mondo degli spiriti. le anguane vivono presso fonti e ruscelli e sono protettrici delle acque, si narra di come abbiano insegnato agli uomini molte attività artigianali tradizionali, quali la filatura della lana o la caseificazione (tali storie si concludono generalmente con gli uomini che rompono il patto o non si dimostrano riconoscenti e la anguana che se ne va, offesa, senza insegnare loro un'arte essenziale - generalmente la produzione del sale, dello zucchero, del vetro o di altre arti nelle quali la popolazione dei luoghi delle varie leggende è carente). In diverse leggende sono solite terrorizzare o burlare i viaggiatori notturni, spargere discordia, in particolare tra le donne, rivelando segreti e pettegolezzi, inoltre, se insultate, sono inclini alla vendetta, portando sfortuna a vita al malcapitato Le anguane possono essere donne giovani e bellissime oppure vecchie diincredibile bruttezza: come distinguerle dalla donne comuni? In genere si vede dai piedi: secondo alcune tradizioni hanno i piedi da capra, secondo altre tradizioni hanno i piedi girati all’indietro. Da notare che il piede caprino, originario attributo dei satiri, è stato assegnato dalla tradizione cristiana all’elemento demoniaco.


Una leggenda che ho trovato
Anguane … un po’ storia, un po’ leggenda.

In un tempo lontano lontano, vivevano in clan nei Boschi sacri o dentro a Grotte profonde. Antiche divinità femminili, le Dee Aquane, erano venerate dalle popolazioni celtiche e paleovenete. Donne bellissime, dai lunghi capelli e dalla voce suadente. Vestite di veli dai molti colori, danzavano e cantavano meravigliosamente. Molto spesso le si potevano scorgere lungo i corsi d’acqua intente a lavare energicamente il bucato che poi stendevano con fili invisibili fra gli alberi. Erano esperte di erbe medicinali, dispensatrici di fertilità e benessere, protettrici dei raccolti, del bestiame e del focolare domestico, cuoche sopraffine, casare, ricamatrici, sarte, contadine …

Potevano trasformarsi in magnifici serpenti (anguis) o in bisce d’acqua per poter agevolmente passare nei più piccoli anfratti o per sfuggire alla curiosità delle malelingue, invidiose di tanta beltà e tanta potenza.
Infatti racchiudevano in sé l’energia del serpente e quindi, per estensione, anche quella del drago, che in realtà altro non è che un grosso serpente con zampe e ali. Possedevano quindi il grande Potere Magico e Rigenerativo di questi due animali.

Erano legate all’elemento Acqua e rappresentavano l’Eterno Femminino, nella sua veste più selvaggia, indomita, libera e sacra …

Ma, ad un certo punto della nostra storia, nei momenti più oscuri e tristi del medioevo, tutto quello che rappresentava il femminile, venne accusato, denigrato, maledetto, “bruciato”… comprese le nostre Dee che diventarono le temute e disprezzate Anguane. Tutto torna e ritorna. Come i giorni della settimana, come i mesi in un anno, come le stagioni, come i cicli della luna, come le maree, come il giorno e la notte …

Tutto torna e ritorna come nel “Cerchio dell’eterno ritorno” rappresentato da un serpente con la testa di drago che mordendosi la coda forma un cerchio …

Tutto torna e ritorna, comprese le nostre Dee Aquane, figure mitologiche native, tipiche della nostra terra, della nostra tradizione contadina, tutte da riscoprire nei nostri moderni “filò”. Tornano in questo momento storico, quando l’umanità è stretta in una morsa di insicurezze, quando bisogna trovare il coraggio di una scelta, di una svolta per ritornare a Vivere.

Ritornano più vive che mai a rappresentare quel Femminino Sacro chiuso e custodito in ogni Donna. Tornano e chiedono amorevolmente di essere ascoltate attraverso i richiami, i suoni, le voci della Madre Terra.

Tornano e chiedono a noi Donne di essere pronte, accompagnate da Uomini valorosi, nel momento in cui la Femminilità, in tutte le sue forme, con tutta la sua energia, diventerà ancora il motore che muoverà l’Universo intero.

Un altro archetipo femminile che vive nelle vicinanze della mia città, Trieste sono le Krivapete. Essa non è una strega, ma viene rappresentata come una donna che vive isolata dalla gente, abita in grotte o anfratti, vicino ai torrenti, ed ha la particolarità di avere i piedi ritorti Le Krivapete vengono descritte come donne dai capelli verdi che ricoprono loro le spalle e vestite di bianco. Sono donne diverse e dotate di una grande ed intollerabile autonomia, di particolare capacità e cultura, trasgressive e selvaggie, a conoscenza delle virtù delle erbe e dell'evoluzione del tempo. Le Krivapete possono essere cattive con gli uomini oppure buone e pronte a dare loro consigli su come realizzare cose ignote ed a suggerire ai contadini i momenti più adatti alla semina, al raccolto ed alle altre attività della campagna. In cambio dell'aiuto però possono richiedere di portare via i bambini piccoli in quanto alcune sono crudeli e cannibali ( io non credo al fatto che portassero via bambini, ma come ben si sa una leggenda e sempre un leggenda, poco attendibile…)
Questa è un incisione su una pietra del carso che mi ha fatto vedere mia nonna
Saremo noi Krivapete, donne sagge venute dal passato che la tradizione vuole con i piedi rivolti all’indietro, ma che continuiamo a vegliare su queste Valli......a farvi da guida.
SPERO ABBIATE TROVATO INTERESSANTE QUESTO ARGOMENTO, un po’ della mia terra…
 
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